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Autore: Unforgiven_Ice_Girl    14/04/2014    1 recensioni
A volte sento il bisogno di sfogarmi con qualcuno e lo farei volentieri con qualche amico, ma temo sempre che non tutti siano in grado di capire certe sottigliezze. Ho così deciso di scrivere un diario qui, con un ipotetico amico che sia in grado di comprendermi senza pensare che i miei pensieri siano sciocchi.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Caro Amico,
non capisco cosa ci trovi di tanto speciale la gente nel sesso. Non che io abbia mai compreso pienamente la mentalità di certe persone, non che sia diventata una grandissima esperta del settore, ma per quanto mi riguarda… è sopravvalutato. Ma andiamo per ordine.
Non sento più quella specie di Casanova presuntuoso ed arrogante. Che ci posso fare? Le sue battute non fanno ridere nessuno, non ha uno spiccato sense of humour e non mi prendeva affatto come persona. Che avrei dovuto fare? Fingermi divertita per poi farlo diventare ancora più montato e pieno di sé? Decisamente no. Così gli ho ribadito un’ultima volta che non c’era affinità tra di noi. So solo che in un millesimo di secondo mi ha sputato in faccia una marea di argomenti insensati, ad esempio che ero troppo seria e cupa per le sue “battute”, che dovevo trovarmene un altro meglio di lui (bhè, su questo la pensavamo allo stesso modo) e che per lui era finita la schiavitù. Ora non voglio soffermarmi a sprecare parole per una cosa così poco importante, semplicemente non ho capito come possa chiamare “schiavitù” il fatto che lui mi tartassava di messaggi poco graditi tutto il tempo, ricevendo poi come risposta dei monosillabi da parte mia. Personalmente, avevo un’altra idea di schiavitù. Al massimo questa cosa la chiamerei disinteresse. Ma sorvoliamo. Come stavo dicendo, l’immaturità di un quasi 32enne non è un tema di mio interesse.
L’altro ragazzo, quello che mi piaceva un pochino. Ecco. Lui potrebbe essere un tema di interesse. Interessante come il modo, a me ancora sconosciuto, in cui mi ha convinta a… disinibirmi.
Ha cercato di convincermi con tante parole, dicendomi che prima o poi l’avrei dovuto fare con qualcuno, che una prima volta ci sarebbe stata comunque, che nella maggior parte dei casi la persona della prima volta non è quella con cui si passerà il resto della vita, che lui avrebbe fatto di tutto per rendere la mia prima volta bella, e così via… forse anche quelle parole hanno fatto un po’ effetto, ma non solo quelle. Se devo essere sincera, per me è stata più che altro una questione di sensazioni. Anni fa sono stata fidanzata a lungo e non l’ho mai fatto, stavolta al quarto appuntamento con uno che non è neanche il mio ragazzo ho deciso di lasciarmi andare. Me la sentivo, ecco perché. Prima non me la sentivo, e non so dire se è per il ragazzo, per qualche aspetto del mio carattere, per le situazioni che si sono create… non ne ho idea, semplicemente sentivo che sarebbe andato bene farlo con lui la prima volta, e così è stato. E’ stato molto attento, dolcissimo, come se fosse stato il mio ragazzo. E il mio istinto non sbagliava, perché non mi sono pentita di niente. Forse per una questione di “morale” avrei preferito etichettarlo in modo diverso.. compagno, fidanzato, ragazzo che frequento, moroso.. è che “scopamico” suona troppo sfacciato! Che esempio darò un giorno ai miei figli quando mi chiederanno “Mamma, con chi è stata la tua prima volta?” e io risponderò “Con il mio trombamico dell’epoca. Avevamo una specie di relazione aperta.”? Cavolo, quanto sono brutte le etichette! Dover dare un nome così poco carino a una cosa che gli altri fanno da molto più tempo di me, dover passare come quella che fa una cosa sbagliata solo perché non è il suo ragazzo, mentre tante altre magari lo fanno con il loro fidanzato che forse neanche amano, ma agli occhi degli altri ha l’etichetta “fidanzata modello” appiccicata alla fronte, e quindi quella non è una cosa sbagliata. Per come la penso io, il fatto che non ho nessun rimpianto mi fa capire che poi non è stato così sbagliato. Forse mi giustificherò così con i miei figli.
Come ti dicevo, il sesso non è niente di speciale. L’attesa è un po’ come quando aspetti il primo bacio. Ti crei tante aspettative perché credi che il bacio sia chissà che, poi succede e pensi tra te e te che non è niente di che. Poi vabbè, io ogni volta che do un primo bacio a qualcuno è sempre qualcosa di nuovo, e le cose nuove a volte fanno un po’ paura. Il sesso è stata la stessa cosa per me, con la differenza che la prima volta fa così male che non riesci neanche a camminare e vorresti evitare di farlo ancora per tutta la vita (e alla fine neanche capisci se si è davvero rotto l’imene e quindi se hai perso la verginità), mentre poi verso la terza volta non senti né dolore né piacere e ti chiedi come mai tutta questa gente sia così fissata con il sesso se è fatto solo di nudità (che fa vergognare) e sudore (che fa schifo quasi quanto l’odore dello sperma che continui a sentire sulla tua pelle dopo l’atto sessuale, tanto per essere schietta).
Ora non posso fare a meno di pormi delle domande. Se l’avessi fatto con la persona di cui ero innamorata, avrei provato tutta questa vergogna e questo disgusto? Non fraintendermi, lui è un bel ragazzo e ha un fisico scultoreo oserei dire, ed è anche venuto a dire a me, mentre ero nuda, che ho un corpo perfetto e che sono bellissima, nonostante io mi veda brutta e grassa. Il problema è che ancora adesso io potrei stare benissimo senza farlo, perché non sembra cambiato niente rispetto a prima. Come se non bastasse, ora ho dei dubbi e non riesco a prendere una decisione: continuare ad uscire con lui, che in fin dei conti mi fa stare bene, o troncare tutto e lasciar perdere perché non si accende in me nessun fuoco della passione? Credimi, ho anche pensato di essere anormale da quel punto di vista, ma navigando su internet e cercando risposte alle domande più imbarazzanti (che non sono l’unica a pormi) ho capito che in realtà sono domande naturali quando si è ancora alla scoperta della propria sessualità. Ecco, o forse il punto è questo: è solo l’inizio, ho ancora un mondo da scoprire.
Per ora, l’unica cosa di cui sono sicura è che nella mia testa c’è una confusione assurda e spero al più presto di trovare la mia strada, senza dovermi sentire sbagliata. Perché a volte è così che mi sento, e l’unico aggettivo che riesco a darmi è proprio questo. Sbagliata.
Con affetto,
IceGirl

 
  
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