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Autore: Fire Human Guts    15/04/2014    1 recensioni
Amava i clown, dalle loro parrucche alle loro enormi scarpe colorate.
Ad Abigail piacevano anche le farfalle, ma non quelle che volavano nel suo stomaco, però.
Quelle le facevano venire la nausea, oppure era veder Louis Tomlinson baciare la biondina di turno? Questo non lo sapeva, ma di una cosa era certa.
Amava Louis Tomlinson.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mallory assottigliò gli occhi e “Louis Tomlinson, eh?” Borbottò rimuginando, probabilmente, su qualcosa che le aveva detto Abigail. “Cosa?” Domandò l'amica improvvisamente interessata allo blaterare della mora. Quando Louis Tomlinson vagava tra i discorsi di qualcuno, la bionda era sempre pronta ad ascoltare.
“Proprio ieri ho visto Louis e tuo fratello parlare al bar. Sai, quello vicino casa tua.” Borbottò ancora, tenendo lo sguardo fisso sulla porta dell'aula, erano fuori la porta della classe di geografia già da dieci minuti buoni, sarebbero dovute entrare a momenti. Abigail scosse la testa.
“Impossibile, mio fratello odia Louis.” Dichiarò con ovvietà. “Impossibile.” Sussurrò ancora, questa volta con meno sicurezza. Infondo cosa ne sapeva lei della giornata che aveva passato suo fratello il giorno prima, se si erano sentiti si e no un paio di volte?
Succedeva sempre così tra Abigail e Niall, erano fratelli e si volevano bene, certo, ma della loro vita privata non ne parlavano mai molto in famiglia, semplicemente perché avevano altri problemi a cui badare.
“C'era anche Liam?” Nell'esatto istante in cui Abigail pronunciò quelle parole, la porta della loro classe di geografia si spalancò facendo sbucare il volto contrariato del professore. “Entrate?” Gracchiò l'uomo costringendo le due ragazze a tacere e a entrare finalmente in classe.

“Non stiamo esagerando?” Domandò Abigail per niente convinta di quella situazione che cominciava a starle troppo stretta. Era già stufa e non ne poteva più di avere paura e stare continuamente sull'attenti con Louis, troppo imprevedibile per i suoi gusti.
Lui le piaceva ma avrebbe preferito incontrarlo in altre circostanze e situazioni differenti da quelle in cui si trovavano in quel momento.
“Smettila di frignare e vieni con me.” L'ammonì il ragazzo camminando a passo svelto in quel quartiere poco frequentato di Londra, che Abigail non aveva mai visto.
“Dico sul serio, non facciamo più nemmeno ripetizioni!” Continuò camminandogli a stento di fianco, non riusciva a tenere il suo stesso passo e in più quel borsone che penzolava dalla spalla del ragazzo la incuriosiva non poco.
“Cosa c'è in quella borsa e dove stiamo andando?” Chiese ancora, non ricevendo alcuna risposta alle sue domande.
“Vedrai, dobbiamo solo sbrigarci.” Annunciò Louis ancora troppo vago, prima di aumentare il passo e lasciando indietro la ragazza, che “Aspettami!” Sbuffò.

“C-Cosa dovrei farne con questo?” Balbettò Abigail afferrando un costume ad un pezzo color lilla che Louis le stava porgendo. “Indossarlo forse?” Ironizzò il ragazzo frugando nel borsone grigio e cacciando fuori un altro costume da uomo. “Ma sei sicuro che non ci sia nessuno qui dentro?” Chiese con timore mentre l'eco della sua voce rimbombava fra le pareti spesse di quell'enorme edificio. “Tranquilla.” Rispose.
Si trovavano in una piscina al coperto. Non una di quelle con l'unico scopo di far divertire il pubblico, ma una di quelle che insegnavano ai bambini a nuotare... Ma Abigail non faceva distinzione, aveva paura lo stesso.
L'acqua rifletteva al soffitto sofisticati ghirigori, che Abigail non riusciva a non fissare e l'intero edificio aveva come colore predominante l'azzurro, che le faceva girare la testa.

Con le labbra secche e il viso piuttosto sciupato, Abigail, indossò il costume che le stava a perfezione e che le donava un aspetto più professionale.
Uscì dallo spogliatoio frettolosamente, con un'aria grave dipinta in volto. Louis al suo arrivo sorrise e la ragazza non potette fare a meno di ricambiare imbarazzata.
Diamine, era la prima volta che si ritrovava in costume davanti ad un ragazzo, e quel ragazzo era proprio Louis Tomlinson!
“Stai tranquilla, i proprietari saranno qui solo tra quattro giorni. Sono amici dei miei genitori.” Spiegò in breve, rassicurandola solo di poco. “Adesso entriamo in acqua.”Annunciò con fin troppo entusiasmo e solo allora Abigail lo fissò attentamente, anche lui era in costume.
Arrossì perché era davvero bellissimo e cavoli, quel costume blu gli stava da Dio!
“Forza!” Cercò di incoraggiarla il ragazzo, immergendosi lentamente in piscina.
Abigail deglutì rumorosamente e torturandosi le mani si avvicinò pericolosamente al bordo. Louis si dimenò in acqua, abbastanza bassa da poter toccare il fondo e cominciò ad andare più al largo.
“Com'è l'acqua?”Domandò Abigail allungando il collo verso la pozza cristallina che rifletteva il suo volto terrorizzato “Fredda.” Mugugnò il moro battendo quasi i denti, anche Abigail aveva freddo ma non gli dava peso, in quel momento si preoccupava solo del suo imminente tuffo, piuttosto che del futuro raffreddore.
“Non possiamo rimandare in estate? Ho freddo.” Si lamentò stringendosi nelle spalle. Louis scosse il capo sorridendo e “Ti dona il costume di mia sorella.” Mormorò squadrandola da capo a piedi.
Abigail avvampò all'istante e le sue guance si colorarono di rosso mentre il labbro inferiore cominciava a bruciarle, colpa dei denti che continuavano a torturarlo.
“Non mi guardare.” Ordinò in modo autoritario. “Entra in acqua, allora.” Le impose il moro facendole l'occhiolino. Abigail abbassò lo sguardo ancora rossa in volto e imbarazzata come non mai.
Evidentemente Louis sapeva il fatto suo. Sapeva approcciarsi bene alle ragazze, niente a che vedere con Abigail che riusciva a mala pena a farsi notare come quella strana.
Sentendosi osservata dagli occhi fin troppo indiscreti di Louis, immerse un piede in acqua, fino ad entrarci del tutto.
L'acqua le arrivava ai fianchi e le punte dei capelli, troppo lunghi, si bagnarono attaccandosi alla schiena coperta dal costume, Abigail rabbrividì.
“Aiutami.” Sussurrò continuando a tremare con gli occhi serrati, le labbra cominciarono a diventare violacee e Louis sorrise.
Si avvicinò a lei in un paio di secondi, con due semplici sbracciate, era un abile nuotatore era evidente.
“Dai vieni qui.” Brontolò Louis trattenendosi dallo scoppiare a ridere. Abigail batté un piede in acqua ma non emerse alcun rumore e rimase per un momento interdetta.
Aveva paura dell'acqua, cosa poteva farci?
“Voglio uscire da qui.” Ringhiò aprendo gli occhi e incenerendo con lo sguardo il ragazzo che aveva davanti.
Louis aveva un sorriso birichino dipinto sul volto, i capelli bagnati arruffati in maniera buffa e gli occhi azzurri che la scrutavano attentamente. “Non se ne parla, piccola.” Borbottò facendo arrossire ancora una volta la ragazza che non riusciva a distogliere lo sguardo dai suoi occhi. In quell'ambiente gli occhi azzurri di Louis sembravano ancora più azzurri e ad Abigail piacevano.
Louis sorrise ancora di più e “Sei rimasta paralizzata?” Chiese sventolandole una mano davanti agli occhi mentre l'altra era appoggiata sul fianco di Abigail.
La ragazza si riscosse e “Scusami... Ho, ho paura.” E in parte aveva ragione, ma non gli avrebbe mai detto che i suoi occhi le facevano uno strano effetto, più dell'acqua.
“Vuoi uscire?” Domandò Louis con un filo di disappunto nella voce. Abigail finse di pensarci su, distogliendo lo sguardo da lui, troppo vicino. Mosse le gambe in acqua sentendole troppo leggere, non le piaceva per niente, la faceva sentire persa e in quegli ultimi giorni l'aveva provata fin troppo spesso quella sensazione, e “Non lo so.” Ammise fissando l'acqua sotto di se.
“Ti piacciono i fiori?” Domandò pensieroso, i suoi occhi vagavano dal volto di Abigail alle pareti azzurre nauseanti di quel locale. Abigail annuì. Il cuore le batteva forte, ma non riusciva a capire se era per la paura o per la vicinanza con Louis.
Probabilmente entrambi.
“Bene, se rimani almeno dieci minuti in acqua, te li compro.” Gli occhi di Abigail si illuminarono e apparve un enorme sorriso sulle sue labbra piene. Annuì ancora, mentre i suoi capelli si bagnavano sempre di più.

“Louis cosa stai facendo?” Urlò Abigail sguazzando nell'acqua, che in quel momento le arrivava alla gola.
Adesso si trovava a proprio agio e non aveva più cosi tanta paura.
Louis, invece, preferiva stare seduto sul bordo con i piedi in acqua a leggere. Il ragazzo alzò un braccio, sventolando un libro in direzione della bionda “Sto leggendo un fumetto, non vedi?” Ridacchiò lui, il solito sorriso sincero.
Abigail annuì ancora, i suoi capelli erano bagnati fino alla radice e le labbra erano ancora più blu, aveva troppo freddo. Sventolò le mani sott'acqua fingendo di nuotare e ripensò per un momento alle parole di Louis “Sto leggendo un fumetto.” Aveva detto ed Abigail odiava i fumetti.
“Puoi uscire, ora. I dieci minuti sono passati.” Dichiarò il moro posando il fumetto ancora aperto sul pavimento freddo. Abigail avanzò a grandi passi verso il bordo e non appena raggiunse le piccole scale che la facevano uscire dall'acqua si ritrovò avvolta da un asciugamano caldo. “Hai freddo, eh?” Sussurrò Louis troppo vicino al suo orecchio.
Si trovava avvolta dall'asciugamano e dalle braccia di Louis ed arrossì perché in quel momento era felice. “Si.” Mugugnò Abigail che non appena il moro la lasciò andare si rabbuiò per un attimo “Che fumetto leggevi?” Domandò incuriosita, quando corrugava le sopracciglia e assumeva quell'aria innocente sembrava una bambina dal viso dolce, pensò Louis distratto. “Ehm... Leggevo Superman.” Dichiarò senza alcun imbarazzo, era grande per leggere i fumetti, era vero, ma non gli importava per niente del parere delle altre persone, era contento di essere così com'era.
Abigail annuì pensierosa, Louis leggeva Superman. Pensandoci su, Louis aveva una certa somiglianza con Clark Kent, l'eroe famoso di tutti i bambini... Con una sola differenza, Louis stava salvando lei, solo per questo sarebbe stata capace di cominciare anche ad apprezzare i fumetti.
“D'accordo, adesso vestiti che andiamo a comprare i fiori.” Annunciò il moro, facendola risvegliare dai suoi pensieri troppo sdolcinati, immergendo nel grosso borsone il fumetto e i vari asciugamani.
Dopo una decina di minuti, Abigail e Louis, si trovavano dal fioraio fuori casa della ragazza, proprio di fronte al bar in cui Mallory aveva visto, o almeno così diceva, Niall e Louis.
Abigail, con i capelli ancora bagnati legati in un codino alla ben e meglio, ammirava attentamente tutti i fiori colorati che aveva davanti agli occhi. “Quale preferisci?” Le chiese Louis sorridendo alla vista del suo sguardo così spensierato ed allegro.
“Scegli tu per me.” Mormorò Abigail indecisa. I suoi fiori preferiti erano i girasoli, ma tra tutti quei colori che le brillavano sotto gli occhi non sapeva davvero quali scegliere e poi era curiosa di sapere Louis cosa avrebbe scelto per lei.
“Okay.” Mormorò Louis grattandosi il mento velato da una leggera barba.
Non sapeva davvero quale scegliere per lei, erano tutti fiori magnifici. “Ehm... Prendo un mazzo di viole.” Mormorò poco convinto, di fatto, non appena l'uomo pescò un mucchietto di viole dal vaso, Louis lo fermò. “No, meglio i girasoli.” Si corresse.
Ed Abigail sorrise ancora di più afferrando il mazzo di girasoli che Louis le stava porgendo. Amava i girasoli.
“Ti piacciono?” Domandò il moro sorridendo e incamminandosi verso casa di Abigail.
“Molto, sono i miei preferiti.” Rispose fissandoli. Profumavano di erba tagliata e vaniglia, in più la carta argentata che li avvolgeva era davvero graziosa. “Ti ringrazio.”
“Non c'è di che, è un piacere vederti sorridere.” Dichiarò il moro osservandosi la punta delle scarpe, sembrava in imbarazzo.
“Ieri tu e mio fratello vi siete incontrati?” Domandò Abigail improvvisamente. Quella domanda le era ronzata per la testa quasi per tutta la giornata, ma oltre a non aver trovato l'occasione giusta per porgergliela, non aveva quasi il coraggio.
“C-Cosa? N-No, perché?” Balbettò preso alla sprovvista e visibilmente in difficoltà. Il sorriso di Abigail si spense immediatamente e i suoi occhi si assottigliarono. “Mallory vi ha visti al bar.” Lo informò puntando il dito dietro le sue spalle, indicando il bar che avevano superato poco fa.
“Chi sarebbe questa Mallory?” Chiese il moro quasi con un espressione arrabbiata dipinta in volto. “La mia amica.” Rispose. “Probabilmente ci ha scambiati per qualcun altro. Tuo fratello non è mica una farfallina!” Dichiarò alludendo alla chiamata che aveva fatto, per sbaglio, al fratello.
E fu in quel momento che Abigail ebbe voglia di buttare via quei fiori, Louis le stava mentendo.


 

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