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Autore: Raya_Cap_Fee    15/04/2014    13 recensioni
Mi chiamo Sarah Jane Donough e nell’Agosto del 1980 sono morta in un incidente a soli vent’anni. Trovate che sia triste? Non datevene pena. Non sono andata verso la luce, sono stata trattenuta qui sulla terra nelle vesti invisibili della Morte. Beh, una delle tante Morti in realtà. Ho il compito di prelevare le anime da questo mondo e guidarle verso la luce. Ora è giunto il momento di passare la falce, simbolicamente parlando, al mio successore. Daniel Duroy. Finalmente potrò essere libera.
Mi chiamo Sarah Jane e sono la Morte.
Genere: Comico, Dark, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Essere morti aveva pur sempre i suoi vantaggi, di questo ero riuscita a convincermi con il tempo. Non ero obbligata a nessun tipo di contatto, non ero obbligata a fingere che le persone mi piacessero e nessuno poteva giudicare me a sua volta.
Era una situazione che non mi era mai dispiaciuta dopotutto.

La parte più difficile, se così potevo definirla, era stata la consapevolezza che la Morte fosse davvero tra gli essere umani, non era una semplice fantasia. 

Gabriele era stato al mio fianco quella sera del 1980 ma non gli avevo mai chiesto se fosse stato lui a prendermi o il perché fosse toccato proprio a me. Se si aspettava che piangessi si era sbagliato.

Era cominciata una nuova vita per me, una vita totalmente diversa ma pur sempre solitaria. A parte la compagnia di Gabriele di tanto in tanto e i sei mesi trascorsi con Johnse a New York, la mia esistenza di Morte era stata molto simile a quella della cara vecchia Sarah Jane.

Una vita e una morte solitaria prima di arrivare a Caldwell. Prima di incontrare Tommy, Ross, Henry, Madison e Daniel. Avevo conosciuto  bene così tante persone e loro avevano conosciuto me, apprezzandomi e questa era cosa nuova.


Seduta sul divano, mi guardai intorno nell’appartamento vuoto.
Erano passati tre giorni dall’ultimo incontro con Daniel e ormai avevo la sensazione che non volesse più avere a che fare con me. Non mi rimaneva molto da fare a Caldwell perciò, perché non andarsene?

Uscii fuori in terrazza e rivolsi uno sguardo alla strada.

Uriele mi aveva sospeso dai compiti e, in attesa della sua decisione,  mi rimaneva ben poco da fare se non…Mi ero ripromessa di rivederlo prima di andarmene per sempre e forse non ci sarebbe stata altra occasione.  Mi morsi un labbro e lanciai uno sguardo alla mano guantata.
Era il caso di salutare qualcuno a Caldwell? No, non lo era.  Avrebbero dimenticato in fretta dopotutto.

Rientrai nell’appartamento e decisi di lasciare solo un biglietto sul tavolino del salotto. Dopodiché slacciai il guanto e dopo un ultimo respiro lasciai Caldwell, forse, per sempre.


 
Daniel’s Pov

Ero combattuto. Le parole di Sarah Jane al parco mi avevano tolto ogni dubbio. Era tutto vero, e io ero ancora vivo solo per merito suo.
Almeno io, non Madison.

Le uniche domande che mi ronzavano nella testa erano: Cosa sarebbe successo ora al Folletto? Uriele, come l’aveva chiamato lei, quale pena le avrebbe inflitto per colpa mia? Quanto tempo sarebbe rimasta ancora a Caldwell?

“Daniel?” sbuffò Chelsea  seduta al mio fianco sul muretto davanti scuola.

“Umh?” grugnii in risposta volgendo appena gli occhi chiari nella sua direzione

“A che pensi?”

Non le risposi. Alzai il viso perso un pallido raggio di sole e chiusi gli occhi. Sospirai sommessamente aspettando che la maledetta campanella d’entrata suonasse.

“C’è ancora un po’ di tempo prima di entrare. Posso farti distrarre io” sussurrò nuovamente la ragazza contro il mio orecchio, sfiorandolo sapientamente con le labbra. Aprii gli occhi e le rivolsi uno sguardo “Quante volte te lo devo dire, Chelsea, prima che tu capisca che non mi interessi più?” dissi scostandomi appena “Ho altro a cui pensare” aggiunsi.

Chelsea si passò una mano tra il caschetto nero e mise il broncio “Che palle. Da quando fai il moralista? Non te ne mai importato di me d’altronde…” borbottò tamburellando le dita sul cemento.
Era vero anche quello.

“Non hai proprio una briciola di amor proprio, Chelsea?” sbottai e lei mi guardò sorpresa “Basta schioccare le dita e sei sempre lì, a disposizione, oppure sei tu stessa…Ti ho trattato come una merda in questi anni”

“Me ne sono accorta…”

“Trovati un ragazzo decente…”

Chelsea rise e scese giù dal muretto “Sei ubriaco stamattina? Non fare finta di preoccuparti per me, Daniel. Non c’è bisogno di fare tutte queste storie” disse lei guardandosi intorno nel cortile “Io sto benissimo così” aggiunse lei allungando una mano per darmi un buffetto dalla guancia. Sorrise, divertita “E’ solo che oggi non sei in vena. L’ho capito, sai?” mormorò prima di allontanarsi.

“Io dicevo sul serio, Chelsea!”

 
 
Volevo rivedere Sarah Jane. Occupava i miei pensieri molto più del dovuto e sapevo il perché.  Volevo offrirle il mio aiuto, forse avrei potuto intervenire in suo favore. Anche Johnse era nei guai ma di lui mi importava poco meno di niente, in verità.
Parcheggiai la macchina a Light Street e mi avviai all’interno del condominio accedendo alle scale che portavano direttamente ai piani. Avevo poco tempo prima di ripresentarmi agli allenamenti della squadra.

Bussai al portone del quarto piano interno B e attesi che la ragazza venisse ad aprirmi. Cacciai le mani nelle tasche dei jeans ma quando nessuno aprì la porta ritentai.
“Sarah Jane?” chiamai. E se fosse già successo?

Allungai una mano verso la maniglia e il portone si aprì lasciandomi per un momento spiazzato “Sarah Jane?” chiamai di nuovo appena più nervoso. Entrai e mi guardai intorno. C’era troppo silenzio, forse era uscita.

Guardai in cucina, in bagno, in camera da letto e in salotto. Nessuno, eppure tutto era come lo ricordavo. Non mancava niente.
Lanciai un’occhiata alla portafinestra che dava sulla terrazza e sospirai. Non poteva essersene andata così, senza nemmeno salutarmi.

Guardai sul tavolino e scorsi un foglio bianco piegato in due. Mi avvicinai e lo presi tra le mani, aprendolo.

 

 
Se lo stai leggendo significa che mi sono sbagliata per l’ennesima volta sul tuo conto, Daniel.
Uriele non ha ancora preso la sua decisione ma io ho deciso di andarmene.
Non ha più senso per me, restare a Caldwell. Voglio fare un’ultima cosa, un tuffo nel mio passato.
 
Ti ho dato un’altra possibilità. Non buttarla via inutilmente.
S.J.
 
Rilessi più volte quel biglietto inutile scorrendo lo sguardo sulla scrittura marcata e obliqua. Quello era un biglietto inutile, sì.
Non poteva essersene andata così.  Lei poteva anche aver finito con me ma io no.

 
 
“Vai a prendere Sarah Jane?”

“Umh umh…” risposi a mio nonno, fermo sulla soglia della mia camera, mentre buttavo qualche vestito in un borsone.

“E…perché dov’è andata?” chiese Henry Duroy sempre più sorpreso dalla notizia che mi smuovessi per una ragazza.

“Credo sia ritornata a San Francisco…almeno lo spero. Altrimenti non saprei proprio dove cercarla” mormorai in risposta chiudendo con uno scatto le cerniere.

“Tu non c’entri con questo, vero?”

“Non proprio” misi in spalla il borsone e guardai negli occhi l’unico membro della famiglia che mi era rimasto “Starò via qualche giorno…ti chiamerò” dissi avvicinandolo. Mi limitai a dargli qualche pacca rassicurante sulla schiena “Posso prendere la tua macchina, vero?” domandai.

Henry Duroy ridacchiò “E’ la prima volta che me lo chiedi”

“Scusa…”  mi grattai una guancia ma lui annuì “Vai e riportala qui. Mi piace quella ragazza”

Strinsi le labbra e annuii “Ci proverò” mentii. Sarah Jane non sarebbe mai tornata con me.


Uscii nel vialetto di casa Duroy nello stesso momento in cui due uomini si stavano avvicinando al portone. Mi tratteni dall’imprecare. I guai avevano sempre un tempismo perfetto quando si trattava di me e, guardando quei due non potevo che esserne certo.

 Lanciai un’occhiata al portone chiuso dietro di me e tirai un sospiro di sollievo “Daniel Duroy?” chiese quello più alto. Mi ricordava la scena di un film in cui poliziotti vanno a casa del criminale per arrestarlo solo che, quei due, non avevano l’aria di esserlo.

Ispirai profondamente e mi sistemai il borsone in spalla “Sì” risposi, piatto. Se erano davanti casa mia…

Guardai i due mentre mi avvicinavo alla macchina di Henry. Entrambi avevano i capelli corti e scuri e si somigliavano vagamente, probabilmente erano fratelli. Il più alto, quello che mi aveva chiesto il nome, sembrava di qualche anno più grande “Chi mi cerca?” domandai cercando di restare calmo. Che fossero uomini di Huey?

“Io sono Jason e lui è Sam” rispose quello con un sorriso appena accennato. Sam lanciò uno sguardo alla casa e poi mosse qualche passo verso la macchina “Vai da qualche parte, Daniel?” domandò quasi in tono allegro.

Contrassi la mascella e, accanto alla portiera del guidatore, poggiai il borsone a terra “Perché non mi dite che ci fate qui e la facciamo finita?”

In realtà, se quelli erano uomini di Huey, loro avrebbere finito con me. Jason sorrise “Tranquillo, Daniel. Non c’è alcuna fretta” mormorò sistemandosi il giaccone grigio “Tu conoscevi Huey, vero?”

Eccoci.

Forse Sarah Jane avrebbe fatto meglio a restare.


 
 “Un po’” risposi dopo più di qualche secondo.

“Sappiamo che eri al Dark Heaven, la notte della sua morte” aggiunse Sam guardandomi. Quanto aveva? Trent’anni?

Cominciai a provare un’insolita e fottuta paura.

“Immagino che tu lo sappia già, Sam. E sai anche che non l’ho ammazzato io” risposi teso. Sam guardò suo fratello e quello emise qualcosa di molto simile ad un insano attacco di ridarella “E chi l’ha detto? Non ti sto mica accusando, Daniel. Ho visto io stesso il corpo di Huey e gli altri due. Non mi interessa come li hai fatti fuori…”

“Io non…”

Jason alzò una mano “Volevo solo incontrarti. Sta calmo”. Aggrottai la fronte e osservai Jason “Vieni a casa mia per incontrarmi e dirmi che non t’importa di come sia morto Huey?”
A chi voleva darla a bere?

Jason fece un passo avanti un nuovo sorriso gli balenò sulle labbra. Tese un braccio e mi porse una mano “Volevo solo ringraziarti” disse.


 
Angolo Autrice

Oggi è martedì xD Ma visto che domani non posso, aggiorno oggi per la vostra felicità (?). Allora, il capitolo trentatre! Immagino che non vi aspettaste la partenza di Sarah Jane e invece…chissà. Lascio a voi le opinioni. Vorrei ringraziare come al solito chi inserisce la storia tra le preferite/seguite/ricordate: red_di angelo, Gioacchino e EndlessLoveeee (preferite); jortinijorgito01 (ricordate e seguite); paty87, anime_lovers_98,  LoStregatto e camillac, faccolone e danza99 (seguite).

Inoltre, per la meravigliosa immagine che vedete sopra, devo ringraziare Gioacchino che, gentilmente e senza obbligo, ha photoshoppato Gabriele, Daniel, Sarah Jane e Johnse. Thank u ^_^
Alla prossima settimana,
 
Raya_Cap_Fee

 
   
 
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