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Autore: MaryMatrix    13/07/2008    4 recensioni
Lei è una ragazza scontrosa e sicura di sé.
Lui è un ragazzo bello, dolce e gentile.
L'altro è un killer professionista.
Per una coincidenza per nulla casuale le loro 3 vite si incontreranno e quella di Anna cambierà...
E Maga Taisha diede il suo responso in tono mistico. - Mia cara bambina, la risposta che cerchi è dietro di te. -.
Anna interpretò la risposta in senso metaforico. - Dietro di me... che mai vorrà dire? - si domandò lei.
- Anna... - provò a chiamarla Sveva.
- Forse vuol dire che è nel mio passato... -.
- Anna... -.
- Zitta Sveva, sto pensando. -.
- Anna... - questa volta la voce non era di Sveva.
Il titolo è preso dall'omonimo carmen dei Carmina Burana.
Genere: Romantico, Azione, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 11

Capitolo 11:

Boboli

Quella piccola cittadina non aveva un ospedale. Aveva solamente un medico. Il suo ambulatorio consisteva in due stanze: una dove curava i pazienti, l'altra dove ricoverava quelli che ne avevano bisogno. E proprio in quest'ultima sala, con le tende abbassate, e il sole che filtrava attraverso rendendo l'oscurità meno buia, su un candido letto giaceva Pantera-che-Corre, immersa in un sonno non poi così profondo.

Infatti appena sentì dei passi si svegliò: non sapeva dove si trovasse. Ricordava solamente della fuga, di Geremia, e fu molto sollevata nel vederlo arrivare. Si guardarono per un lungo istante prima che Pantera gli chiedesse dove si trovavano in quel momento. Geremia rispose che l'aveva portata nel villaggio che lei gli aveva indicato e poi l'aveva lasciata da un medico.

- Ma ora stiamo per ripartire. - la informò. - Adesso. -.

Lei lo guardò interrogativa. - Ma io non sto ancora bene... -.

Lui annuì. - Lo so. Ma ti porteremo in un posto dove ti cureranno meglio. -.

- Porteremo? - era incredula. - Tu e chi altro? -.

In quel momento la porta si aprì e Masky fece il suo ingresso. A Pantera quasi venne un infarto nel vederlo. Se lui era lì, probabilmente c'erano anche suo fratello e sua cugina... in fondo lavoravano tutti e tre sulla stessa persona in quel momento a quanto ne sapeva lei.

- Ciao Pantera. - la salutò Masky, rigorosamente in inglese.

- Ciao. - rispose lei con voce debole.

Dopo di che nella stanza entrarono gli altri 3: Stub, Antonella e Thomas.

- Come stai? - continuò Masky.

Masky era l'unico di loro che Pantera conosceva di vista. Gli altri solo per sentito dire. Non rispose a quella domanda.
Come se ce ne fosse bisogno. Lontana dal padre, dalla madre, lontana dal suo amore, in una specie di ospedale improvvisato, con 3 killer, un rapitore e un distruttore di jet. Come poteva sentirsi?

Geremia si avvicinò, prendendole la mano. - Ti porteremo in un posto dove potremo curarti meglio... subito dopo provvederemo a cercare John. E lo raggiungerai. -.

Le sorrise cercando di rassicurarla, con uno sguardo così dolce che Pantera non poté far altro che sorridere, annuendo. - Grazie. -.

- E di che cosa? E' colpa mia se adesso sei qui. - le disse lui. - Prima andiamo a Firenze meglio sarà. Anche perché lì c'è una mia cara amica. -.

- Anche perché lì c'è una mia cara amica. - gli fece il verso Antonella. - Quante insulse smancerie. Muoviamoci. Tom prendi la ragazza! -.

Thomas la guardò malissimo. - Miseriaccia, amica, perché io? -.

Lei gli si avvicinò e lo sollevò per il colletto. - Scusami? -.

- Come comandi, Nell. -.

Lei lo ripose giù e guardò il cugino. - Vado a controllare il jet. -.

A sua volta Stub rivolse al biondo uno sguardo eloquente come a dire "te l'avevo detto", e Geremia non poté fare a meno di ricollegarlo a quello che gli aveva detto prima, che qualcuno avrebbe potuto rimanerci male. Ma era impossibile che si riferisse ad Antonella, tuttavia nella sua mente si insinuò il dubbio di poter piacere a quella ragazza. Thomas prese in braccio la ragazza e si sbrigò a seguire Antonella. Gli altri 3 lo seguirono.

Arrivarono al jet e Geremia lo guardò diffidente. Non si decideva a salire: l'ultimo volo che aveva fatto non era stato esattamente un viaggio rilassante. Tuttavia qualcosa, o meglio qualcuno, lo indusse a salire: Antonella si era affacciata sul portellone, guardandolo con aria impietosita.

- Non dirmi che hai paura. - scoppiò a ridere.

- Assolutamente no. - mentì lui, cominciando a salire il più decisamente possibile.

- Allora non farci perdere tempo, messo! - sbottò lei entrando, e andando a sedersi al posto di guida, con evidente fare brusco.

Stub si era accorto di quel cambiamento di umore della cugina e le si era avvicinato. - Ehy, Nell, vuoi che guidi io? -.

- Perché, scusa? - ribatté lei, azionando il comando per far chiudere il portellone talmente di scatto che Geremia quasi non fu tagliato in due.

- Come vuoi. - acconsentì lui, mentre guardava Geremia. Poi fece un cenno a Thomas che si rivolse a tutti. - Allacciate le cinture gente! - la voce gioviale di Thomas rimbombò. - Oggi si ballerà un po'. -.

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Firenze.

Geremia vide il jet finalmente atterrare nel bel mezzo di una costruzione con un grande giardino intorno. Era una delle costruzioni che si trovavano nel giardino di Boboli, al suo interno. Boboli era uno dei più grandi e più bei giardini che Geremia avesse mai visto... certo, non erano i giardini di Versailles, ma era sempre uno dei più bei giardini del mondo.

Quando scesero dal jet degli agenti erano pronti ad accoglierli. Pantera si guardava intorno incuriosita: a parte Londra non aveva visto mai nessun'altra cosa nel mondo. Quindi accompagnati dagli agenti a cui avevano segnalato il loro arrivo, indossando i loro occhiali da sole, attraversarono il giardino fino a raggiungere Palazzo Pitti.

- Ti piace? - domandò Geremia a Pantera tirando fuori un po' di galanteria e porgendole il braccio.

- Molto. - rispose lei. - E' diverso da dove ero io... e tutta questa gente viene da fuori? -.

- Viene un po' da tutte le parti del mondo. - le rispose Geremia. - Boboli è un giardino molto bello, e Palazzo Pitti è sede di Musei molto famosi. -.

Dunque arrivarono finalmente a Palazzo Pitti e cominciarono a salire le scale, fino ad arrivare al massimo punto consentito per la visita dei turisti. Non si fecero problemi e passarono oltre: lo spettacolo che si prospettò loro davanti non era poi molto diverso da quello che si era prospettato alla Garganta do Diablo. Anche lì vi era un ingresso da cui si accedeva alle varie sale con le varie funzionalità.
Tutti, ma proprio tutti, erano lì per salutare il loro amico Stub: era lì infatti che aveva cominciato la sua carriera, proprio in quella città, proprio in quel palazzo. Si levarono grida eccitate, qualcuno gli diede un bacio sulla guancia, strette di mano, pacche e tutti parlavano un italiano fitto fitto, che né Antonella né Thomas potevano capire. Antonella capiva qualche parola ogni tanto, ma Thomas non sapeva neppure come fosse l'alfabeto italiano.
Quindi fu il momento delle presentazioni, e subito dopo Pantera fu portata in infermeria. Thomas e Masky fecero quello che gli era stato ordinato in Brasile da Stub.
Antonella si lasciò cadere sul divano. Geremia si sedette accanto a lei.

- Mi è piaciuto il viaggio. - le confessò. - Guidi bene. Molto meglio di me, in ogni modo. -.

Lei sorrise sarcasticamente. - Ah, beh, per guidare meglio di te non ci vuole poi molto. -.

- Già. - lui fu costretto a darle ragione. - In effetti... -.

A quel suo imbarazzo lei scoppiò a ridere. - Sei un tipo a posto, messo. -.

Geremia le sorrise.

Proprio in quel momento entrarono Masky e Stub. Masky guardò la scena disgustato. - Siete vomitevoli. - disse loro. - E tu smettila di provarci con mia cugina. -.

A quelle parole Geremia scattò in piedi per guardare Stub che invece era rimasto impassibile, con lo sguardo concentrato su Antonella, che lo sosteneva, ormai tornata serissima. Anche lei si alzò.

- Dobbiamo ricercare Anna. - la informò.

- Quando l'ho portata da te alla cascata le ho messo una microspia. Dì a Thomas di rintracciarla. -.

Stub annuì, ed entrambi andarono da Thomas, che riuscì a rintracciare la ragazza.

Stub doveva darle un messaggio.

__________ __________ __________ __________ __________ __________ __________ __________ __________ __________ __________ __________

Ormai erano già passati due giorni.

Due giorni durante i quali Anna e Federico vivevano insieme nascondendosi dalle grinfie di Stub e da quelle della sorella di Federico, Lavinia. L'ultima volta che l'avevano vista stava cercando di ucciderli tramite un inseguimento stradale sulla FI-PI-LI.
Federico era rimasto non poco shockato da quell'inseguimento. Ma avrebbe potuto pensare che la sorella sarebbe arrivata a perdere la testa in quel modo. Certo Lavinia era sempre stata ambiziosa, spesso fin troppo, ma mai a quei livelli.
Anna invece odiava restare chiusa tra 4 mura tutto il santo giorno e più volte aveva proposto al cugino di rischiare e uscire nel centro di Firenze per sgranchirsi un po' le gambe; ma lui non ne voleva nemmeno sentir parlare: per lui non dovevano uscire, non finché ci sarebbe stato ancora molto pericolo.

La migliore amica di Anna, Sveva, andava da loro, ma alla fine Federico le aveva detto di non andare più... Lavinia avrebbe potuto seguirla e scoprire il loro nascondiglio.

- Sei ossessivo! - lo accusò Anna impedendo a Sveva, unico contatto col mondo, di andar via. - Sei sempre stato il mio cugino preferito. Ma mi rendo conto adesso che sei soltanto un codardo! -.

- Un codardo? Un codardo? E' anche la tua vita che sto cercando di salvare! -.

- Non è certo Lavinia che mette in pericolo la mia vita! -.

- Questo è anche un riparo da Stub! -.

Proprio in quel momento un sasso ruppe il vetro della finestra e tutti e tre si gettarono per terra. Aspettarono un po' e si rialzarono solamente quando decisero che il pericolo era scampato.

Federico fu il primo ad alzarsi e a prendere il sasso. Vide che legato c'era un biglietto indirizzato ad Anna. Lo lesse prima lui e poi lo porse a lei.

- E' per te. - le disse.

- Come ti permetti di leggere i biglietti indirizzati a me? - lei glielo strappò di mano.

- Poteva non essere sicuro. - si giustificò lui. - Poteva essere avvelenato. -.

Anna lo guardò spazientita. - Tu guardi troppo la Signora in Giallo! - sbottò lei. E poi lesse il biglietto.

Anna! So che sei a Firenze. Ti aspetto al Palazzo Medici-Riccardi alle 4, oggi pomeriggio per consegnarti finalmente la tua lettera.
Geremia

Anna lo passò a Sveva. - E' davvero la sua calligrafia, Sve? -.

La ragazza annuì. - Sì, è davvero la sua. -.

- Non mi torna. - ammise Anna. - Avrebbe potuto lanciarmela col sasso. Oppure avrebbe potuto salire. -.

Federico annuì. - Non devi andare! E' una trappola. -.

- Hanno Geremia in ostaggio se è una trappola. - replicò lei. - Devo andare a quell'appuntamento. -.

Nessuno dei due provò a replicare. Anna guardava fuori dalla finestra per vedere chi avesse lanciato quel biglietto... e per un secondo il suo cuore pensò che si trattasse di Stub.

 

 

 

 

L'angolo della Matrix

Salve gente!!!

Come va???

Spero davvero che questo capitolo vi sia piaciuto... un capitolo calmo e tranquillo che però lascia un bel po' di cose in sospeso... credo che questo sia stato l'ultimo capitolo calmo e tranquillo di questa ff, perché dal prossimo ci avvieremo verso la fine (beh... tutte le cose belle ne hanno... :P), che prevedo sarà moooolto movimentata.

Ad ogni modo avrete tempo per entrare bene nello spirito movimentato, in quanto domani la vostra Matrix parte per Rimini, e ci starà una settimana... pertanto non potrò aggiornare prima di lunedì 21 o martedì 22 (se non erro nelle date).

Passiamo adesso ai ringraziamenti:

  • BabyzQueeny: sono contenta che ti sia piaciuto lo scorso capitolo e che ti abbia fatta divertire... spero tu abbia gradito anche questo!!! Bacione!!!
  • DamaArwen88: la risposta alla prima e all'ultima domanda che mi hai posto è contenuta nel capitolo xD. Poi certo che il jet di Masky ha di tutto di più... che ti aspetti dal jet di quella "pulce" come la chiama Thomas? Comunque tranquilla John non fa Smith di cognome... in effetti non avevo neppure pensato a Pocahontas! John non ha un cognome... è solo John... non compare nemmeno nella storia e credo che Pantera abbia fatto qui la sua ultima apparizione... Spero che ti sia piaciuto! Bacione!
  • Lallix: mi dispiace deluderti ma non si riferiva a se stesso xD. Sono molto felice che ti sia divertita a leggere lo scorso capitolo!!! Un mito tascabile? Gioia, gaudio, tripudio!!! Non sai come mi fai felice!!! ... però di quella cosa della bambola ne riparliamo con moooolta calma, ok? xD Non vedo l'ora di leggere le tue impressioni su questo chappy!!! Bacione!

Grazie anche a coloro che mi hanno aggiunta tra i preferiti!!!

@matrix@

  
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