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Autore: Josie Walking_Disaster Vengeance    16/04/2014    2 recensioni
"Love is you", cantava John. Ma quel "you" non era riferito a Paul, non più almeno.
[Ambientata poco dopo lo scioglimento dei Beatles.]
[McLennon]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Paul McCartney
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Love is you, you and me.

 

Paul si fissava le mani, strette forte intorno al bicchiere nel tentativo di contenere la rabbia e il dolore.
John gli aveva mentito. Aveva detto che lo amava e lo avrebbe sempre fatto, anche quando gli urlava contro o sfogava tutta la sua rabbia.
"Anche quando ti darò l'impressione che sarà così, non pensare mai che ho smesso di amarti. Anche se ti dirò che ti odio, che non voglio più sentirti, anche se saremo lontani e mi rifiuterò di vederti" gli aveva detto John "non mi fido di me stesso, so che per come sono fatto potrei incasinare tutto. Ma mi fido dell'amore che provo per te"
Paul aveva sorriso a quella frase. Lui e John che rifiutavano di vedersi? Impossibile!
Eppure era successo.
Paul aveva chiamato a casa Lennon un'infinità di volte, più di quelle che si potessero contare. All'inizio John rispondeva e gli diceva di non chiamarlo più. Poi pian piano smise anche di rispondere, finché un giorno rispose Yoko e sputò su di lui tutta la rabbia che provava nei suoi confronti, lascinadolo svuotato.
Paul smise di chiamare.
Era davvero tutto finito? Scrivere le canzoni insieme, parlare, ridere, litigare, fare l'amore, nascondersi, scambiarsi baci, isolarsi dal resto del mondo per stare insieme, tutto quanto?
Paul strinse il bicchiere che aveva fra le mani così forte da aspettarsi che il vetro sarebbe andato in frantumi. All'interno vi era un liquido colorato. Non sapeva nemmeno cosa ci fosse li dentro, aveva semplicemente chiesto "il più alcolico che avete". Era entrato in quel bar in preda al dolore e avrebbe fatto qualsiasi cosa purché finisse, purché potesse dimenticare anche solo per poche ore.
Si stava portando il bicchiere alle labbra, quando una voce proveniente dalla radio del locale lo indusse a fermarsi.
-John..- fu tutto quello che le labbra tremanti di Paul riuscirono a dire.

 Love is real, real is love
Love is feeling, feeling love,
Love is wanting to be loved.

Paul strinse ancora più forte il bicchiere fra le sue mani e chiuse forte gli occhi. Sentiva come se una voragine si stesse aprendo sul suo petto e minacciasse di inghiottire tutto quello che vi era all'interno, come un buco nero che risucchia tutto, colori, suoni, ogni cosa.
La sua voce era dolce, calda, era la voce di John e Paul si sentiva stordito. La musica proveniva dalle casse, ma gli sembrava che John cantasse al suo orecchio.
Sapeva che quelle parole dovevano essere sue, per lui. Lo erano sempre state, John gliele aveva sempre ripetute.
"Ti amo, Paul. Qualsiasi cosa succeda, qualsiasi cosa si metta fra noi, questo non cambierà mai" gli aveva detto una volta, poi lo aveva baciato e abbracciato.
Ora invece Paul era da solo. Quelle parole aleggiavano nell'aria, ma John non era lì, non avrebbe posato le labbra sulle sue, non lo avrebbe attirato a sé, non avrebbe sentito il suo calore.
Erano sempre stati John-e-Paul.
Ora era solo Paul.    

 Love is you,
You and me,
Love is knowing,
We can be. 

Love is you.
Ma "you" non era per Paul, non era lui.
E non aveva neanche importanza che quel "you" fosse Yoko, sarebbe potuto essere chiunque, perché in quel momento stretto fra le braccia di John c'era qualcuno che non era Paul, qualcuno che non apparteneva davvero a John, perché solo lui era suo e lo era sempre stato.
Qualsiasi cosa stesse succedendo nel presente, John lo aveva amato davvero.
"Potrei incasinare tutto, ma mi fido dell'amore che provo per te" quelle parole che gli aveva ripetuto John quel giorno gli risuonarono in testa, annullando ogni altro suono.
John si fidava dell'amore che provava per lui e Paul fece una cosa molto coraggiosa. Decise di fidarsi anche lui.
Non sapeva quando e se tutta quella situazione sarebbe cambiata. Ma lui glielo aveva promesso. E lui era John Lennon, non c'era nessun altro al mondo che conoscesse meglio, che amasse di più.
Fissò per qualche istante il drink che per tutto il tempo era rimasto fra le sue mani e con cautela lo posò, posò quel bicchiere dell'alcolico "più forte che avevano". Paul non voleva più dimenticare.
Lasciò che il dolore che sentiva si diffondesse come un vento caldo sul suo corpo, perché quel dolore era causato dall'amore che c'era stato fra loro, dall'amore che non era ancora finito, era da qualche parte nell'aria, fra loro, erano solo troppo distanti per sentirlo, dovevano solo riavvicinarsi.
-Ti amo anche io, John, e mi fido di te- disse, o forse lo pensò solamente.
Ora aveva capito.
Love is you.
Ed era davvero per lui.
Doveva solo aspettare che anche John tornasse a capirlo.




 

 

NdAOkaaaay, non chiedetemi come e da dove sia uscita questa cosa. Ma fra una lezione e un'altra e il super carico di studio che non mi ha dato un attimo di tregua negli ultimi mesi, mi è venuto da pensanare ai primi periodi dopo la separazione dei Beatles e mi sono immaginata quali sarebbero potuti essere i pensieri di Paul a riguardo. John che prima era tutto per lui e ora gli era stato portato via da Yoko, tutto qua. Inizialmente avevo deciso di renderla molto più angst, ma poi ho pensato di lasciare un briciolo di speranza per loro due almeno verso la fine. E anche perché sono certa che, nonostante tutto, quei due non abbiamo mai smesso di volersi bene, neanche per un microsecondo e nessuno mi convincerà mai del contrario << La OS (che poi è poco più che una flashfic) è un po' diversa dal modo in cui sono abituata a scrivere di solito, una specie di esperimento diciamo, quindi non so davvero come sia uscita.

In ogni caso ringrazio chiunque sia passato a leggere, davvero grazie :) Alla prossima,

Peace&love&McLennon


Josie






   
 
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