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Autore: xEmmex    14/07/2008    6 recensioni
“Sei solo un' egoista Naruto Uzumaki”
Gli occhi del biondo si spalancarono
“Non hai mai pensato a ciò che volevo io, mai.”

Naruto e Sasuke hanno combattuto, sono stanchi e forse qualcosa è cambiato...
PROBABILMENTE SPOILER PER CHI NON LEGGE LE SCAN!
Genere: Romantico, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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Note dell’autrice: mi spiace per il ritardo di questo capitolo! Il prossimo dovrebbe essere l’ultimo! Ringrazio tutti quelli che hanno commentato,aggiunto nei preferiti o solo letto questa fanfiction!
Grazie a tutti! Mi avete resa fiera di scriverla!
Buona lettura!


Capitolo tre: Mi manchi
by xEmmex


Tu hai preso la mia mano
tu mi hai mostrato come fare
tu mi hai promesso che mi saresti stato accanto
si, come no
io ho creduto alle tue parole
così come in tutte le cose che mi hai detto
si, come no…

-Pink, Who Knew-

Mentre prendeva lentamente conoscenza Sasuke non era sicuro di essere vivo.

In realtà questo non aveva una vera importanza per lui.

Non sentiva dolore, non sentiva nulla veramente, solo un leggero stordimento del quale non era neanche tanto dispiaciuto.

Rimase in quello stato per ore, o giorni, o minuti, o secondi.

Se quella doveva essere la morte non era male, il vuoto eterno.

Non sentire più rumori, né vedere nulla, né toccare nulla…

Ma purtroppo per Sasuke Uchiha quella non era la morte.

Si rese conto di essere vivo solo quando aprì gli occhi.

Se glielo chiedeste non saprebbe dire perché lo abbia fatto. Forse per abitudine, forse per istinto, forse perché lo desiderava…

Comunque, in ogni caso, Sasuke aveva scoperto di essere vivo, o quanto meno aveva scoperto di poter vedere.

Lentamente cercò di prendere coscienza del suo corpo. Mosse le dita, piegandole una ad una. Quelle funzionavano.

Cercò di muovere un braccio, ma questo non gli riuscì.

Si sporse per guardare.

Aveva i polsi e le caviglie legati.

Si chiese per un momento il perché, poi i ricordi riaffiorarono nella sua mente.

Ah, aveva cercato di distruggere la Foglia.

Non sapeva perché,ma gli veniva da ridere.

La porta cigolò aprendosi, una testolina rosa fece capolino.

“Sasuke!” non avrebbe voluto dirlo così forte e con tutto quell’entusiasmo, ma lo fece e se ne vergognò.

L’Uchiha girò appena la testa, fissò per un attimo la ragazza, gli occhi freddi,gelidi, la scrutarono.

“Sakura”

Fu l’unica cosa che riuscì a dire, ma avrebbe voluto dire dell’altro, chiedere come stava, cosa era successo al villaggio in tutto questo tempo, come stava Naruto…ma non disse nulla.

Tornò invece a guardare il soffitto, quel bianco era diventato improvvisamente molto interessante.

Sakura parlava mentre gli cambiava velocemente la flebo, di qualcosa di importante probabilmente,ma Sasuke non ascoltava, solo quando lei pronunciò quell’unica parola Sasuke ritrovò improvvisamente il suo interesse per la ragazza.

“Naruto…” avrebbe voluto urlarlo in realtà, ma sentiva la gola secca e quell’unica parola arrancata bastò per farlo tossire.

Sakura gli porse un bicchiere d’acqua, lui lo bevve avidamente. Come aveva fatto a non accorgersi della sete che aveva?

“Ah, Naruto sta bene, sai com’è lui…si riprende molto in fretta, è stato in pena per tutti questi quattro giorni che sei stato incosciente.”

“Quattro giorni…” ripeté.

La porta cigolò ancora.

“Sakura…?”

Quella persona probabilmente non credeva di trovare Sasuke sveglio, oppure non sarebbe entrato.

Fatto sta che aprì quella porta ed entrò nella stanza.

E desiderò non averlo mai fatto.

“Ciao..”

Gli occhi incollati, non c’era una buona ragione per non guardarsi, eppure entrambi sentirono il forte desiderio di non guardare l’uno il viso dell’altro. Come se ogni sguardo potesse essere l’ultimo.

E forse sarebbe stato così, forse quelle erano le ultime, poche occasioni per guardarsi a quel modo.

“Ah, Naruto! Tutto bene?”

No, non andava tutto bene.

“Vorrei parlare con lui”

“Ah,o…ok!” la ragazza uscì senza fare storie per una volta, aveva capito che quella non sarebbe stata una conversazione come le altre.

Nasuto si sedette sulla sedia accanto al letto del moro.

Ricordi quando eravamo così stupidi
e così convinti e così alla moda
vorrei poterti toccare di nuovo
vorrei poterti chiamare ancora "amico"
darei qualsiasi cosa.

-Pink, Who Knew-

Sorrise. Sorrise nel modo in cui Sasuke aveva dimenticato. Quello, era il sole.

“Allora vedi che sono riuscito a riportarti qui!?” rise.

“Stupido, guarda che sono stato io a portarti qui!”

“Eeeehh? Ma se non ti avessi battuto tu non mi avresti mai portato e non saresti mai tornato!”

“Cosa? E quando mi avresti battuto? Ti ricordo che sei crollato a terra come un sacco di patate! Se non ti avessi aiutato saresti morto!”

Entrambi ammutolirono.

“Tu saresti potuto scappare…”

Sasuke mosse lo sguardo. Gli occhi tristi del biondo erano troppo da sopportare.

“Sasuke…” La mano di Naruto accarezzò le cinghie che tenevano Sasuke legato al letto.
“Tsunade-obachan ha organizzato una riunione del consiglio…” aveva la testa bassa, Sasuke non poteva vedere la sua espressione,ma sentì una fitta dolorosa al petto.

“…la maggior parte di loro, vogliono giustiziarti come traditore della Foglia”

Silenzio. Un silenzio pesante, troppo pesante.

“Non dici nulla?”

Sasuke non rispose, non guardò in faccia Naruto, si limitò a non avere alcuna reazione.

“Come diamine fai a restare così tranquillo di fronte ad una notizia del genere!?”

Urlò anche più forte del previsto. Lo prese per le spalle scotendolo un po’, gli occhi spalancati.

“Sasuke! Ti ho appena detto che stai per morire!Ti ho appena detto che ti ho portato qui solo per farti ammazzare…” il tono si fece più basso a quest’ultima frase. “M-ma non ti devi preoccupare… io non lascerò che succ…”

E poi successe qualcosa di imprevisto, qualcosa che né Naruto,né Sasuke si sarebbero mai aspettati che accadesse.


sì sì, ti terrò stretto nella mia testa
fino a che ci incontreremo
fino a che ci incontreremo
e non ti dimenticherò amico mio
cosa è successo?

-Pink, Who Knew-


Sasuke alzò la testa allungando il collo un po’, solo quel poco che bastava. Non si aspettava che fosse così facile, probabilmente perché fino al preciso istante che lo fece Sasuke non aveva mai pensato a farlo.
Ma lo fece.
E le sue labbra si posarono su quelle del suo migliore amico, come fosse la cosa più naturale al mondo. Come se quel contatto fosse abituale, ovvio, indispensabile.

Naruto si tirò indietro con forza “Che diamine fai???”

Ma non andò oltre, l’espressione di Sasuke era decisa, sicura, quasi serena.

“Non ha importanza…”

“Cos…?”

“La mia morte, non ha importanza”

“Ma che diamine dici?? Vedrai, riuscirò a farti scappare e poi...”

“Non voglio.”

“…poi ti arò uscire dai territori di Konoha così…”

“Naruto…”

Il biondino si bloccò, sentiva le gambe molli, gli occhi lucidi, stava per scoppiare in lacrime.

“Io non voglio che tu muoia, non voglio…non per mano di quelli, non per colpa mia…”

“Lo vedi ? Non pensi mai a quello che voglio io, mai.”

Si guardarono, ancora.

“Io voglio rimanere qui…”

“Ma qui tu…”

“Mi prenderò le mie responsabilità”

“Ma morirai! Ti faranno uccidere!”

“Allora morirò felice, perché avrò potuto rivedere per l’ultima volta il tuo viso ed i tuoi occhi.”

“Ma che diamine ti prende oggi!?” Naruto arrossì cercando di guardare altrove.

“Non ti facevo così sdolcinato…” borbottò imbarazzato.

“Sei tu che mi fai questo effetto”

“Sei un cretino…”

“Naruto vieni qua”

“Eh? Cosa? No!”

“Sono legato non ti mangio mica…”

“Uffa! Io vado a chiamare gli altri che vorranno salutarti!”

Sbuffando aprì la porta dando le spalle al biondo.

Sasuke abbassò lo sguardo mentre il biondo usciva.

“Sasuke…non lascerò che tu muoia, hai la mia parola…”

Se Naruto si fosse girato avrebbe visto il piccolo sorriso che si era aperto sul viso del moro.

Se Naruto si fosse girato avrebbe sentito una fitta al cuore vedendo quanto quel sorriso fosse amaro.

“Va bene…”

Ma se Naruto non fosse stato Naruto Sasuke non lo avrebbe mai amato a quel modo.

Mai amato ed odiato a quel modo.

Mai.

Se qualcuno mi avesse detto, tre anni fa,
che saresti andato via
io mi sarei alzato e l'avrei preso a pugni
perché sbagliavano tutti
e quell'ultimo bacio io lo conserverò
fino a che ci incontreremo di nuovo
il tempo rende tutto più difficile
vorrei poter ricordare tutto
ma terrò semplicemente il ricordo di te
mi visiti durante il sonno
tesoro,
chi poteva sapere...
tesoro, tesoro
chi poteva sapere...
mi manchi
chi poteva sapere...

-Pink, Who Knew-



Ho pianto come un bambino perché sapevo che quella sarebbe stata l’ultima volta che miei occhi avrebbero incontrato i tuoi.

E rimpiango di non essere riuscito a dirti ciò che ora provo.

Eppure queste due parole sono così semplici.

Alla fine sono solo due stupide parole.




Mi manchi.


















  
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