Questo
capitolo lo vorrei dedicare ad una persona speciale
che ieri ha compiuto 18 anni. Si chiama Giulia ed è una mia grandissima amica,
che tra l’altro è anche particolarmente appassionata di questa mia ff. Ancora
Tanti Auguri!!!!
“AH
Hermione eccoti qua!Come mai non sei venuta a pranzo?
Ti aspettavamo tutti…” Harry
aspettava una risposta da lei, ma sembrava tardare.
“ Sono andata a prendere una boccata d’aria fuori nel
cortile, ma vi stavo appunto per raggiungere!” Hermione
aveva il respiro ancora affannato dall’agitazione.
Ron si avviò verso di loro ancora sporco di briciole sul
viso.
“Eccomi qua, ah Hermione
finalmente ci rivediamo!” Ron cercava di attirare la
sua attenzione, ma il suo sguardo era completamente assente.
Harry e Ginny si guardarono subito. Ginny squadrò il
fratello dalla testa ai piedi, quasi disgustata dal
suo aspetto trasandato.
“Cavoli sembri grattastinchi quando il pelo gli si gonfia dopo essersi asciugato… Ron lo zoo non si trova ad Hogwarts!
ma come diavolo hai mangiato? Hai litigato con il pane
o con il riso?Posso immaginare che la battaglia è stata ardua” i due si misero a ridere, mentre Hermione aveva ben altro a cui pensare.
“ Scusate ragazzi ma io ora devo proprio andare”
Le risate si placarono subito e l’attenzione venne rivolta a lei. Tutti la guardavano agghiacciati per il
suo comportamento fuori del normale.
“EH NO!
ASPETTA HERMIONE! QUESTA VOLTA NON PUOI SCAPPARE!” il tono di
Ron era più serio del solito. La afferrò per un braccio e finalmente
riuscì a farla fermare.
Dei brividi percorsero tutta la sua schiena. L’affanno
cominciò a riprenderle, e la nausea a bloccarle lo stomaco.
“Ti prego lasciami!...HO DETTO
CHE MI DEVI LASCIARE! Sentite non so per quale motivo
vi stiate tutti tanto preoccupando per me non ce n’è affatto
bisogno! Ora ho solo da fare, vi prometto che ci rivedremo
domani …” a quest’ultima parola una fitta intensissima le attraversò il cuore.
Hermione ricordò che durante la partita di Quidditch avrebbe dovuto far del male ai suoi migliori
amici.
La ragazza corse via.
“Perchèèè?
Non sono in grado di fargli del male, non voglio,non
posso, non me lo perdonerei mai!!!!” Hermione
camminava a lunghi passi in lacrime, mentre si stringeva la sua divisa con i
pugni delle mani. Poteva sentire del calore dentro di sé, ma la sua freddezza
in quel momento irretiva ogni cosa.
“ Sentite: Ron, Ginny” Harry diede un’occhiata ai due “ qui centra qualcosa Malfoy me lo sento: Hermione non
si farebbe mai trattare in quel modo da lui se non ci fosse sotto qualcosa di
grave! Pediniamo Tiger e Goyle con
il mantello dell’invisibilità, potrebbero esserci d’aiuto!” I due annuirono con
fare deciso.
I due Serpeverde erano alle
calcagna di Malfoy nella sala grande.
“Ecco quei lecca piedi! Andiamo!”
Ron inciampò sul piede di Ginny, rischiando di cadere
carponi.
“Ron sei un deficiente!” disse seccamente Ginny che cercò di insultare il fratello con la massima
discrezione.
I tre erano ormai alle spalle di Malfoy.
“Tiger perché ti arrovelli tanto con quei compiti? Sai
bene che più di quel tanto non ci arrivi! Non vorrai svitarti il cervello! Ci penserà la Granger a farli per noi!”
I Grifondoro si guardarono con
circospezione.
“ Quando pensi di dirlo alla McGranitt?”
“ Cosa?”
“ Che la Granger è incinta!”
“ Ah non lo so ….quando non mi servirà
più la cucinerò per le feste, ma per ora acqua in bocca!” Malfoy
si raddrizzava la cravatta con un’aria superficiale terrificante.
I tre a quelle parole sbiancarono sotto il mantello. Non
potevano proferire parola, ma i loro visi dicevano tutto. Harry rimase
pietrificato, immaginando bene chi potesse essere il padre; Ginny
era letteralmente sconvolta tanto da rimanere a bocca aperta per un minuto di
fila. Ron svenne direttamente a terra senza tanti convenevoli, così gli altri
due lo dovettero trascinare fuori dalla sala grande sotto il mantello, senza
farsi scoprire.
Ginny fu
molto delicata nel rianimare il fratello: gli lanciò contro direttamente
un’ondata d’acqua gelida dalla sua bacchetta.
“RON, SVEGLIATI INCOSCIENTE DI UN FRATELLO! COSA AVETE FATTO TU ED
HERMIONE? CHE COSAAAAAAA?” le urla erano traforanti, Harry
era quasi impaurito, mentre Ron era ancora scombussolato e grondante di acqua.
“Dove sono?” bofonchiava Ron
“DOVE SEI!
SEI DIFRONTE ALLA SORELLA CHE UCCIDERA’!” Ginny era
furiosa non l’aveva mai vista in quel modo prima.
“ sorellina calmati!”
“ CALMARMI?... NON ESISTE NEL
MIO VOCABOLARIO LA PAROLA CALMARMI IN QUESTO MOMENTO! TU! TU! COSI’ STUPIDO,
BAMBINO, SENZA UN BRICIOLO DI CERVELLO, MA COME E’
POTUTO MAI CAPITARE?!”
“ vacci piano!” replicava a bassa voce il fratello, imbarazzato sopra ogni
limite.
“ TU CHE NON HAI PARLATO AD HERMIONE DEI TUOI SENTIMENTI
PER LEI SE NON DOPO ANNI ED ANNI DI CONOSCENZA, ORA
COMIBINIIII QUESTOOO! E POI TI LAMENTAVI DEL FATTO CHE IO ED
HARRY CI BACIAVAMO…IPOCRITA!”
Harry non sapeva più come trattenerla, aveva le sue mani
fin sopra ai capelli rossi. Ron ancora a terra, si allontanava da lei
arretrando come un gambero.
“ E SUCCESSO VA BENE!IO LA AMO! E SIAMO STATI INSIEME, NON TI DEVO SPIEGAZIONI!”
Harry e Ginny si guardarono
perplessi. Il ragazzo si alzò di scatto, ripulendosi la divisa impolverata.
“Piuttosto andiamo a cercarla!” disse Ron riacquistando
un po’ di calma. Almeno su questo tutti erano d’accordo.
“ Non c’è altra soluzione…io
non terrò questo bambino. In un modo o nell’altro riuscirò a disfarmene e a non mettere in pericolo la vita di tutti.” Hermione stringeva con le sue dita il suo ventre, come se
cercasse un conforto da quel piccolo esserino
indifeso, che lei custodiva.
Vorrei qui sotto fare i miei saluti a tutte le persone che mi stanno seguendo e che continueranno a farlo. Grazie infinite!!!Spero che la storia vi stia interessando come all’inizio, e che non vi stia deludendo. A presto con il prossimo capitolo.