Il vento le faceva volare i capelli. L'aria settembrina le era sempre piaciuta: l'autunno stava per arrivare e già tutto si tingeva di sfumature marroni. Aveva amato il freddo anche se lo soffriva particolarmente. Si voltò verso l'immenso prato verdeggiante che la circondava, così esteso... ma senza vederlo. Gli occhi erano offuscati di lacrime, velati da una nuova tristezza.

Lucius le strinse più forte la mano, facendola voltare. Dolorosamente, fissò di nuovo le due bare che aveva davanti, che stavano per essere sotterrate, circondate di fiori coloratissimi, ma così morti anch'essi come se avessero assorbito parte dell'angoscia del momento.

Lucius era tornato, ma da solo. Non più Rodolphus, solo il suo corpo freddo, bianco. Bellatrix, venendolo a sapere era svenuta, incapace di apprendere la notizia. Narcissa le era stata vicina, ma appena, quella stessa notte, era tornata a dormire dopo averla consolata, Bellatrix aveva preso del veleno. L'avevano trovata solo il giorno dopo, come addormentata, poggiata con la testa sul bordo del letto. I capelli mossi che scivolavano delicatamente sulla figura, il volto quasi sereno al pensiero di aver raggiunto di nuovo l'amato. Nessuna parola, tutti sapevano. Era stata dura accettare anche questo, per Narcissa. Ricordava nitidamente ogni momento passato con l'altra ed ora lei non c'era più. Non le avrebbe parlato. Non l'avrebbe sfiorata. Non avrebbe passeggiato con lei.

Tornò alla realtà dopo essersi persa nei suoi pensieri. Strinse gli occhi, tornando ad udire la voce monotona di uno sconosciuto venuto ad elogiare sua sorella. Forse non era degna di elogi, che cosa ne potevano sapere? Come potevano sapere il dolore che aveva provato quando Rodolphus non era tornato, e tutto quello che aveva represso durante l'attesa? Come potevano dire che era forte, se alla fine aveva ceduto di fronte alla morte? La morte che inesorabile con la sua falce scintillante, nel suo mantello nero, il viso nascoscosto, vagava con passo lento tra quelle persone riunite, scegliendo la prossima vittima. La morte che l'accompagnava ogni giorno quando combatteva per il Lord. Il Lord che non sarebbe morto, il Lord che non l'aveva difeso condannandoli forse...

Di nuovo le lacrime scesero dagli occhi chiari di Narcissa. Poi, tutti cominciarono ad allontanarsi, con un'espressione chi dispiaciuta, chi indifferente. Chissà chi fingeva, chissà chi soffriva davvero...
Strinse ancor di più la mano del suo amato, tentando di non pensare a cosa sarebbe successo se questo fosse capitato a lei. Per un attimo, il flash di quell'incubo la fece fremere. Lasciò la mano di Lucius e con passi lenti e misurati si avvicinò alla pietra dietro le due bare.

C'era un grande angelo di marmo, lucente, candido. Eppure, nonostante la sua luce, quell'angelo metteva tristezza. Forse era l'espressione ferita, shockata, che lo scultore era riuscito ad imprimergli. Forse era il sangue incolore che sporcava la veste della creatura. O forse era quel pugnale dal manico a forma di serpente, che trafiggeva il cuore dell'angelo. Un pugnale che indicava disperazione, morte, impotenza. Ma ancor di più amore. Amore così sconvolgente che portava alla morte.

Eppure quell'amore non era giunto fino a Rodolphus, e lui e sua moglie ne erano stati vittime.

Sentì la mano di Lucius carezzarle una spalla, timidamente. Loro non si erano persi.

fine

::commenti

Spero che il finale abbia senso, o che per lo meno abbiate capito il senso che ho tentato di dargli ._.
E così questa è la fine della mia prima fic ^^; Spero che vi sia piaciuta. Grazie a tutti quelli che hanno commentato, specialmente a Patty: grazie, sei veramente troppo gentile! *Shikaeru si monta la testa dopo aver letto i suoi gentilissimi commenti*

E questo era l'epilogo.. baci!

Shikaeru