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Autore: King Of My World    16/04/2014    2 recensioni
(Revisione in corso)
Ciao a tutti! Questa è la storia di Ghost Warrior, inizialmente l'avventura sembrerà realizzarsi solo e unicamente da un'amicizia, che poi col tempo si scioglierà perché il mondo della fantasia e quello della realtà non possono vivere contemporaneamente nello stesso posto. Potrebbe diventare un vero e proprio pericolo, ecco perché Pasquale e Salvatore saranno costretti a separarsi, quest'ultimo, però, dovrà affrontare un bel po' di sfide dopo aver rischiato la vita per salvare quella dell'amico e vincere la famosa battaglia contro vari malvagi.
L'unico obiettivo del fantasma è distruggerli e conoscere il Mago di Oz, ma può riuscirci soltanto acquisendo l'energia dei sette frammenti dell'arcobaleno e portare la pace al Paradiso Terrestre.
Genere: Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 9

Una promessa da mantenere




Tutti sapevano che la magia viveva solo e unicamente in un modo fantastico, proprio come nei film. Ma ciò che stava accadendo a Salvatore e a Pasquale non era affatto un film, perché la loro amicizia era fatta di magia. Era un qualche cosa di speciale e veritiero.
Nessuno poteva contrastare la loro amicizia, perché solo ridendo e scherzando si poteva vivere bene ogni sigolo momento. Per Salvatore, però, non era affatto così. Il fantasma non faceva altro che pensare a quel giorno, dove sarebbe partito per sempre: un viaggio di sola andata. Un ritorno non esisteva, perché lui doveva solo ed esclusivamente aspettare il suo migliore amico, nonché fratello. Pasquale non voleva pensare a quel giorno; i giorni trascorrevano felici e sereni, ma non del tutto… Sarebbe stata dura la partenza di Salvatore per Pasquale.
Forse era meglio girare di mondo in mondo, senza farsi troppi problemi. I problemi non facevano altro che peggiorare la loro allegria: ed essa non si doveva mai spegnere, perché la speranza era sempre l’ultima a morire. Si poteva vivere felici anche senza pensieri, perché la negatività non faceva altro che trasmettere tristezza, e dava un colore cupo alla loro amicizia; e ciò avrebbe comportato solo disperazione ai due amici.
Un giorno come tanti, Pasquale e Salvatore andarono a fare un viaggio nel mondo di Oz: dove viveva appunto il mago di Oz. Uno dei maghi più potenti dell’intero universo, aveva combattuto di mavagità in malvagità, solo per tenere al sicuro i buoni dai cattivi. Pasquale amava questo genere di cosa, ma anche Salvatore, solo che entrambi rimasero affascinati da quel mondo fantastico e colorato come sempre. Nessun essere umano ci aveva mai messo piede, a parte Oz, il quale fu l’unico ad entrarci ma fu chiamato per via della strega buona, perché avevano bisogno di lui. Oz era l’unico in grado di combattere con la strega cattiva. In effetti, salvò il fantastico mondo di Oz dalla perfida strega cattivo. Ed ora, i buoni vivono felici e contenti senza nessun pericolo che li circonda.
 
-Credevo che il mondo di Oz non esistesse, ed ora invece eccolo qua e sono stupito di essere in questo posto. E’ tutto così bello e meraviglioso. Certo che Raganella aveva proprio ragione: questo posto è pieno di meraviglie!-. Accennò il ragazzo, era felice essere lì.
-Be’ in effetti… hai ragione! Raganella è una delle streghe più brave che ci siano, infatti è delle streghe più potenti dell’intero universo, dopo la strega buona, ovviamente!-. Sorrise il fantasma all’amico.
 
Poco dopo abbassò lo sguardo, era teso. Ma forse era per via che i giorni passavano, e lui non faceva altro che essere sempre più triste. Neanche il fantastico mondo di Oz lo entusiasmava: magari avrebbe potuto sorridere per finta, ma il ragazzo non ne aveva il coraggio, era triste e voleva restare triste fino al giorno della partenza? Ciò sarebbe stato sbagliato, soprattutto per il suo più caro amico Pasquale… Doveva cercare di essere forte, perché situazioni dovevano essere affrontate nel bene e nel male. E non doveva essere triste solo per il giorno della partenza, lui a Pasquale l’avrebbe rivisto comunque, e quindi non c’era bisogno di rattristirsi: tanto prima o poi lo avrebbe rivisto lo stesso.
Subito dopo, il fantasma si riprese. Cercò di fare contento l’amico, perché voleva lasciargli un buon ricordo di sé e ogni singolo momento era prezioso per lui. Per divertirsi, cercarono di volare sempre più in alto. Ma tutto d’un tratto si fermarono, e intravidero un sentiero oscuro, nero. Quella era il luogo dove era rinchiusa la strega cattiva, chiamata così perché la sua malvagità non aveva limiti.
 
-Chi vivrebbe in un luogo così oscuro?-. Si chiese Pasquale, sorpreso da quel posto.
-Qui vive la strega cattiva, sono più di mille anni che è stata rinchiusa qui e credo che resterà così per molto. Oz dice sempre “non andate nella foresta nera, altrimenti vi pentirete di tale gesto!” disse. Raganella non mi raccontò tutta la storia nei minimi particolari, ma credo sia meglio andarcene: questo luogo non fa per noi.-. Disse Salvatore, con aria molto preoccupata. L'oscurità non era il suo forte.
-Possiamo conoscere questo Oz. Voglio vedere proprio che faccia ha!-. Sussurrò curioso l’amico del fantasma.
-Al dire il vero nemmeno io lo conosco, ma secondo me dev’essere una persona davvero in gamba!-. Urlò pieno di entusiasmo Salvatore.
-Eh già!-. Disse Pasquale con gli occhi lucidi, i quali erano pieni di curiosità.
-Aspetta, dovrei prima avvisare Raganella!-. Continuò il fantasma.
-E come?-. Domandò l’amico, sottolineando il punto interrogativo.
-Semplice, mi ha insegnato una formula magica: Pampam, Taratata, Lulapop power!-. Fece, battendo le mani sempre più forte.
-Chi è che chiama a quest’ora? Sto cucinando!-. Strillò Raganella, sembrava molto arrabbiata.
-Raganella, siamo noi: Pasquale e Salvatore. Ricordi?-. Chiese gentilmente il fantasma, per non essere scortese.
-Oh certo, vi chiedo scusa. Stavo soltanto cucinando un dolce per la festa di questa sera; volevate chiedermi qualcosa?-. Disse con aria molto dolce. Il capello di colore verde gli donava in testa, forse perché aveva i capelli dello stesso colore.
-Raganella, ma come sei elegante oggi!-. Ridacchiò il fantasma, nascondendo il sorriso.
-Non prendetemi in giro, sono una strega tuttofare e niente e nessuno potrà ridere di me, sono stata chiara!-. Strillò, facendo tappare le orecchio a Pasquale e a Salvatore.
-V-va bene!-. Balbettò Pasquale, aveva leggermente paura. Ma fu una scena molto divertente.
-Okay, Raganella. Volevamo chiederti se potevi dirci dove possiamo trovare il castello del mago di Oz. Ci troviamo nel suo mondo, e noi volevamo conoscerlo. Ci potresti dare qualche indicazione?-. Cercò di ricavare qualche informazione, mentre Raganella pensava a ciò che le avevano chiesto.
-Ragazzi, il mondo di Oz è uno dei posti più fantastici dell’intero universo. Ma temo che, forse sia ancora molto presto per conoscere Oz, anche perché Salvatore è ancora immaturo ed è il primo fantasma della storia che abbia dei poteri, donati appunto da Dio Onnipotente in persona. La vostra amicizia è particolare, forse una delle più commoventi che noi tutti abbiamo mai visto. E vi faccio i miei complimenti per questo. Purtroppo non posso aiutarvi, magari quando sarà il momento lo potrete conoscere, ma non adesso. Forse quando vi separerete, sarà il momento giusto per il nostro Salvatore, anche se dovrà affrontare delle prove abbastanza dure per poter conoscere uno dei maghi più potenti della storia: il mago di Oz. Per ora, godetevi quel mondo fantastico!-. Disse la strega Raganella, con aria decisamente molto triste.
-E va beh, non è mica la fine del mondo. Grazie dell’informazione Raganella, sei un’amica!-. Proseguì Salvatore, dopo le parole della sua cara amica, chiudendo subito dopo la chiamata.
-Va bene, quando ci separeremo: voglio che tu conosca questo Oz, facciamo questa promessa?-. Chiese Pasquale al suo amico fantasma.
 
Salvatore abbassò lo sguardo, e vide attorno a quel mondo una grande vanità di colori. Sembrava tutto molto più grande. E tutto ciò con Pasquale era davvero speciale, magico. Lui aveva fatto quella promesse, e Salvatore aveva accettato a malincuore, forse perché voleva conoscerlo assieme a lui, ma in quel momento capì che doveva farlo da solo ad ogni costo; doveva dimostrare a Pasquale di che pasta era fatto Salvatore Vinaccia, e dopo che si saranno separati. Il fantasma lotterà fino alla fine per attendere: non solo il ritorno di Pasquale, ma doveva mantenere anche la promessa che gli aveva fatto l’amico. E Salvatore non l’avrebbe affatto deluso, perché l’amico era l’unico raggio di speranza della sua vita: assieme alla sua Gilda. I quali vivranno per sempre nel cuore del nostro amato fantasma.
 
-Allora facciamo questa promessa?-. Urlò Pasquale, fiero di ciò che stava dicendo.
-Una promessa resta pur sempre una promessa, amico mio. Ed io non ti deluderò!-. Disse, terminando il discorso per poi tornare a casa.





La mano con la luce indica la speranza, spero che il capitolo vi sia piaciuto. E scusatemi per il ritardo, ma non so quando pubblicherò il prossimo ma spero presto! Ciao.


 
   
 
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