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Autore: Luce_Della_Sera    17/04/2014    4 recensioni
Giada ha 12 anni, ed è una ragazzina come tante altre: ha delle amiche, una bella famiglia, buoni voti a scuola … ma non riesce a capire come mai arriva sempre per seconda in tutto ciò che fa. E’ una cosa che proprio non sopporta! Così, un giorno, esprime un desiderio, e da quel momento in poi la sua vita prende una piega inaspettata.
Genere: Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 9: Epilogo
 

Accadde gradualmente, giorno per giorno, ma alla fine tutto tornò alla normalità: Giada riprese ad essere la dodicenne che era stata un tempo, con i suoi pregi e i suoi difetti. Ed era più felice così!
“Farò vedere a tutti di cosa sono capace!” si disse, mentre si dirigeva a scuola con i genitori e con Ilaria, in macchina, per fare le prove della recita di fine anno scolastico: era infatti stata scelta per la parte di Angelica ne “Il malato immaginario”. Le sembrava una cosa incredibile: lei, che finora si era sempre vista assegnare una particina minuscola per ogni spettacolo che aveva fatto fino ad allora, finalmente veniva considerata degna di vestire i panni di un personaggio importante! E aveva ottenuto questa vittoria senza l’aiuto del suo presunto desiderio e dei suoi strani effetti, bensì con le sue sole forze. Era una soddisfazione davvero immensa, che mai avrebbe immaginato di provare!
Per qualche attimo, tornò indietro con la mente: aveva desiderato essere sempre bella, spiritosa e avere ottimi voti a scuola perché era insoddisfatta di quello che era, ma l’esperienza le aveva fatto intravedere una grande verità della vita: era proprio la naturale imperfezione dell’essere umano, che era parte integrante della natura di ognuno, che rendeva ogni singolo individuo diverso dall’altro. Essere imperfetti non era una limitazione, quindi, ma una vera e propria ricchezza, e rendeva interessanti e complicati insieme i rapporti tra le persone!
Insomma, l’imperfezione aveva una sua bellezza, e lei la stava man mano riscoprendo, in ogni sua parte.
Per prima cosa, aveva puntato sulle cose che non le piacevano della sua persona, a cominciare dal suo aspetto fisico: sapeva di non essere una modella, ma aveva imparato che le imperfezioni fisiche potevano essere camuffate … per questo aveva iniziato a mettersi le creme anti-brufoli ed a truccarsi, entrambe cose che prima non aveva mai fatto perché pensava che gli altri avrebbero dovuto accettarla acqua e sapone così com’era: in questo modo aveva scoperto, e non senza stupore, che truccarsi le piaceva parecchio.
Poi, aveva cercato di cambiare il suo carattere, nel limite del possibile: si era sforzata di essere meno permalosa e più umile, e si era anche resa davvero conto che giocare con la sua sorellina non era poi così noioso e stupido come pensava, anzi.
Per la scuola, invece, aveva deciso di impegnarsi al massimo: purtroppo, in alcune materie era proprio negata e quindi raggiungere la sufficienza sembrava un’impresa ardua, ma ce la stava mettendo tutta e quello era l’importante.
Riguardo ai suoi coetanei, invece … Daniela era tornata ad essere la sua migliore amica, e con le altre sue compagne invece c’era il solito rapporto di sempre: confidenze sì, ma fino ad un certo punto. Luana poi era sempre più insopportabile, ma Giada aveva deciso di batterla sul suo stesso terreno mettendosi in competizione con lei in maniera positiva, senza invidiarla e basta: si era così iscritta ad una scuola di canto. La sua era una bella voce già in partenza, ma non le avrebbe di certo fatto male prendere lezioni! Le doti naturali non erano tutto, come invece pensava prima, e potevano anche essere migliorate con qualche piccolo aiuto.
I maschi della classe, infine, erano tornati ad essere interessati più ai videogiochi e al calcio che alle ragazze. Giada non capiva come facessero a non interessarsi molto all’altro sesso, specie considerando che lei e le altre invece iniziavano già a farlo, ma sua madre le aveva detto spesso che le ragazze maturavano prima, ed evidentemente aveva ragione; probabilmente, era proprio questo il motivo per cui lei si sentiva parecchio imbarazzata davanti ad Alessio, mentre lui non si accorgeva minimamente dell’effetto che le faceva la sua vicinanza: chissà, magari col tempo le cose sarebbero cambiate, e in meglio, per entrambi!
Solo il tempo avrebbe fornito delle risposte, per quello come per altri interrogativi. Intanto, Giada si sarebbe goduta la vita e si sarebbe presa le sue piccole soddisfazioni.
“Sono stata un’eterna seconda, una seconda scelta: questo è vero”, rifletté, mentre scendeva dall’auto. “Ma, ora me ne rendo conto, è stato così soltanto perché l’ho voluto io, seppure inconsciamente: d’ora in poi, non sarà più così. Certo, non potrò mai arrivare prima in ogni cosa, ma posso sempre provarci! E poi, forse essere la migliore in ogni cosa non è poi così divertente: qualche secondo o terzo posto ci può anche stare, in fondo, ogni tanto!”.
“Pronta?” le chiese sua madre, osservandola incuriosita. “Sei stata zitta per tutto il tragitto, sicura di stare bene?”.
“Sto benissimo, mamma, grazie!”. rispose, sorridendo.
Salutò i suoi familiari, e varcò la soglia dell’edificio scolastico: non stava solo andando incontro agli insegnanti, a Daniela e a tutti gli altri, ma sentiva che si stava dirigendo anche e soprattutto verso quella che sperava essere una nuova fase della sua esistenza, più matura e più consapevole.

  
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