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Autore: z34    14/07/2008    6 recensioni
Harry viene adottato da Sirius e cresce insieme al figlio dell'uomo, con Remus. Passano gli anni è diventa anche amico di Draco e Blaise...curiosi di sapere cosa accade in seguito? allora leggete^^
Genere: Generale, Avventura, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Famiglia Weasley, Harry Potter, Il trio protagonista, Nuovo personaggio
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Incompiuta
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Capitolo 13

 

Luce. Luce, che dispettosa giocava sul suo volto, portandolo lentamente al risveglio. Stranamente malgrado quello che era successo quella notte il ragazzo era tranquillo: non gli importava ciò che Julian aveva visto nelle sue visioni. Sapeva che non sarebbe mai successo niente di simile, che il fratello non sarebbe mai stato capace di ucciderlo...Uccidere in generale, quello sapeva essere perfettamente nelle sue capacità, ma non lui. Non capiva cosa lo rendesse tanto certo, però non aveva i minimi dubbi sulla sua veridicità: Julian si sarebbe fatto uccidere pur di non fare lo stesso a lui... era anche vero però che Julian era infallibile. MAI una sua visione si era rivelata sbagliata, MAI erano riusciti a cambiarla. Ricordava ancora quando il ragazzo, allora bambino aveva visto il suo adorato gatto, morire investito da una macchina: avevano fatto tutto il possibile per evitarlo, ma non c’era stato niente da fare. Il gatto era morto schiacciato da una macchina in corsa, la stessa che Julian aveva visto, anche se in un momento della giornata diversa. Ed era sempre successa la stessa cosa: erano riusciti a posticipare l’avvenimento, ma mai a scongiurarlo del tutto...quando si era trattato di persone poi, neppure la posticipazione era riuscita. Il Serpeverde aveva una sua teoria: maggiori e più forti erano le volontà in gioco, minori erano le possibilità di cambiare il destino, anche se le persone in questione facevano tutto il possibile per evitarlo. A differenza di Harry pensava che il destino fossa stato già scritto nelle sue linee guida, che in pratica una qualsiasi creatura vivente appena nata, ricevesse già la data della sua morte, che un oggetto appena creato, avesse  già un periodo di tempo ben definito per svolgere la sua funzione... che un assassino fosse tale fina dalla nascita, senza possibilità di scampo, senza possibilità di cancellare quell’invisibile marchio. Il libero arbitrio per Julian non esisteva nella realtà...era solo un modo creato dall’uomo per illudersi di contare qualcosa, di non essere solo un granello di polvere disperso nell’immensità dell’universo, di essere superiore a tutte quelle creature che definiva animali e piante. Naturalmente Julian non era un seguace del pensiero ”è tutto già deciso perciò è innutile che mi impegni a fare del mio meglio” anzi tutto il contrario, infatti gli importava poco se era tutto deciso lui si impegnava comunque per arrivare ai suoi obbiettivi...solo se si trattava di visioni tutta la sua combattività veniva meno. Solo col gatto aveva cercato di cambiare il futuro realmente, poi erano stati tutti tentativi falsi, mossi dall’insistenza di Harry, che voleva credere che il futuro e il destino fossero nelle loro mani.

Osservando Julian dormire raggomitolato nelle coperte, Harry volle credere in quel momento più che mai che il destino non fosse stato già deciso, altrimenti l’intera sua esistenza di li a poco sarebbe stata cancellata e con lui quella della sua famiglia.

Il risveglio del Serpeverde fu grigio, come grigia fu la sua giornata e il suo umore. Sembrava una bambola di porcellana, vuota, spenta, apatica. La voglia di ribellarsi non era certo svanita, ma il peso dei ciò che aveva visto si era abbattuto nuovamente su di lui, con una forza maggiore di quanto non avesse già fatto. Non riusciva a vedere soluzioni, o per meglio dire ne aveva già pensate tante ma non credeva realmente che sarebbe riuscito ad imporre la propria volontà al futuro. Già sentiva le ultime preghiere di Remus, ucciso da lui dopo una lunga ed estenuante tortura, come aveva scoperto grazie ad una visione allora di pranzo, già sentiva le parole d’odio e di incredulità di Harry nei suoi ultimi momenti. A completare il tutto sentiva su di se imperterriti gli occhi brucianti e vuoti al pari dei suoi del padre l’uomo che si sarebbe visto strappare l’intera famiglia in poco meno di un mese.

Non vedeva soluzioni tranne il suicidio anticipato, il Serpeverde...se lui fosse morto quel destino non si sarebbe mai avverato. La vita di una per quella di tre non era una grande prezzo da pagare dopo tutto, no? E allora cosa stava aspettando a togliersela?

La verità era che un qualcosa nel profondo dell’anima di Julian stava ancora lottando, suggerendo al ragazzo che un modo di salvare tutti c’era, senza doversi privare della via lui stesso. Peccato che il Prefetto non riuscisse a sentire quella parole appena sussurrate, troppo piano affinchè arrivassero alla sua mente in avaria.

Qual particolare stato d’animo del giovane non era sfuggito a nessuno e tra gli occhi preoccupati che lo osservavano in quella giornata tanto vuota per il giovane, altri erano decisamente infuriati. Due paia d’occhi esprimevano questa emozione, appartenenti a persone che avrebbero sempre dovuto trovarsi da parti opposte. Lord Voldermort, ancora parecchio irritato per il mancato appuntamento ed Harry Potter che semplicemente odiava quando Julian entrava in modalità zombi avrebbero volentieri dato una svegliata al ragazzo, anche se ovviamente ognuno con metodi e maniere piuttosto diverse.

-Ora basta! Non può continuare così...-sbottò Harry dopo l’ennesima volta durante la lezione di Difesa contro le Arti Oscure in cui il fratello lasciava scorrere un commento della Umbridge poco carino nei confronti del loro precedente professore, Remus.  Non era normale che Julian non dicesse niente! Nella settimana passata aveva collezionato una decina di punizioni solo perché difendeva Remus e una trentina perché difendeva Harry, invece quella mattina si lasciava scorrere tutto addosso ..neppure il sarcasmo di Piton era riuscito a smuoverlo! E il Grifondoro non intendeva lasciarlo fare ancora per molto...doveva riscuotersi che lo volesse oppure no! Mentre Harry finiva di fare i suoi piani di battaglia, la campanella suonò e lui non dovette far altro che seguire il fratello lungo le scale, fin sotto la quercia che avevano ereditato dai loro genitori...un’altra cosa strana era che Julian non aveva neppure provato a calmarsi o a svegliarsi, secondo i punti di vista con la musica sua fida arma!

-Non hai niente di meglio da fare che piangerti addosso?-sputò velenoso, con il solo intento di svegliarlo. Julian lo degnò appena di un sguardo poi scuotendo la testa, riportò i vuoti occhi grigi sul lago Nero, facendo irritare Harry ancor di più: non era normale che facesse così!

-Immagino sia un no....sai certe volto ho l’impressione che sia io quello che di te non ha mai capito niente e che invece Ron ci abbai sempre preso.-Ancora nessuna reazione degna di nota, neppure un tremolio che potesse indicare che il fratello fosse presente o che avesse ascoltato minimamente quello che Harry aveva setto, quindi il Prescelto ritenne giusto continuare.

-Dopo tutto non hai mai fatto niente per meritarti un giudizio diverso...per essere viziato lo sei, spocchioso pure, vigliacco lo stai dimostrando pienamente, persino bugiardo. Davvero Ron ti ha capito meglio di quanto io abbia mai fatto.- Finalmente Julian si decise a rispondere, ma non ero decisamente la risposta che Harry si aspettava.

-E’ un bene che tu te ne sia accorto, così non ti mancherò.-La voce piatta di Julian aveva fatto venire la pelle d’oca al fratello, certo, che, se a parlare fosse stato un morto, le parole avrebbero avuto più sfumature. Inoltre tutta la frase era troppo sibillina per i suoi gusti.

-Cosa stai cercando di dire?-chiese di getto il Grifondoro afferrando per una spalla Julian e girandolo verso di lui.

-Quello che ho detto...se sono una persona così orribile non ti mancherò di certo.- ripeté il ragazzo non incrociando il suo sguardo.

-E dove andresti di bello?-disse ironico Harry che si stava lentamente arrabbiando.

-Dove non potrò fare del male a nessuno...-Un sussurro cupo uscì dalla bocca di Julian, confermando ad Harry di essere riuscito nell’intento di portare di nuovo il fratello nel mondo dei vivi, ma stranamente non fu affatto felice di tale risultato...aveva come l’impressione di aver commesso un enorme sbaglio.

-E dove sarebbe questo posto? Dai tuo nonni? Da tua madre? Azkaban? DOVE?-domandò con crescente ansia il moro, notando un lieve tremore nell’altro.

-Oh, no! Sono tutti posti da cui potrei andarmene...no, andrò in un posto da cui non si può più uscire, una volta entrati- Julian fino a quel momento aveva cercato di combattere con tutte le sue forze  contro quell’unica insistente soluzione che la sua mente razionalmente gli proponeva: togliersi la vita per salvare quella delle persona a cui voleva bene. Non aveva voluto accettarla perché sapeva che questi avrebbero comunque sofferto sentendosi a loro volta in colpa, ma dopo quello che Harry gli aveva detto si era sentito improvvisamente abbandonato e codardo. Quella era l’unica soluzione possibile e lui stava solo prendendo tempo prima dell’inevitabile. E poi, se neppure Harry gli credeva più, a che cosa serviva continuare a soffrire e a sperare di trovare un’altra soluzione tutti insieme? L’avrebbero comunque abbandonato tutti a se stesso...

 Non si era accorto, che il fratello fingeva... tutto il suo essere era troppo preso dall’altro problema per essere anche in grado di capire che era tutta una falsa.

Harry avrebbe dovuto capirlo, ma era tropo preso dalla voglia di far tornare in se Julian per accorgersi di quello che stava commettendo il più grave errore della sua vita. Da quando Julian era stato ricoverato all’ospedale sentiva come un muro a dividerli e a nulla erano valse le deboli e insulse spiegazioni del fratello. Si era sentito ferito e umigliato, quando Julian gli aveva detto che fino a quel momento aveva creduto che fosse stato lui a seviziarlo, ma ci aveva messo fin troppo in fretta una pietra sopra, dimenticando persino ciò che aveva letto nel diario dove il Serpeverde appuntava tutte le sue visioni. La notte prima quei sentimenti erano riapparsi, quando Julian gli aveva raccontato tra le lacrime che cosa aveva visto, però troppo preoccupato per il ragazzo non vi aveva fatto troppo caso e non aveva capito che inconsciamente tutte le parole che gli aveva detto poco prima erano state dettate solo dalla voglia di ferire.

Quello che però era nato come un semplice ferire stava lentamente tramutandosi in una sentenza di morte per Julian, anche se Harry ancora non se ne rendeva conto, agendo come se qualcun altro si fosse impadronito del suo corpo.

-Se ti sembra un posto così perfetto vacci allora...non avevi forse detto che avresti fatto di tutto per cambiare il futuro? Ora che hai trovato la soluzione perché non la metti in pratica?- Una nuova gelida stilettata attraverso il cuore ormai agonizzante di Julian, che con un mesto sorriso rispose

-Avrei voluto prima salutare Rem e papà...ma non serve a nulla rimandare l’inevitabile suppongo.-mormorò tristemente il Prefetto, estraendo dalla tasca una lettera sgualcita.- Dalla a loro per favore e di che mi dispiace tanto, me che non posso fare altrimenti.-

-Lo farò stanne certo...saranno fieri di te.-Un’ultima frase, definitiva condanna.

-Su questo ho i miei dubbi...addio fratellino.-Julian venne avvolto dalle Ombre e con un ultimo sorriso  triste, con gli occhi invasi dalla lacrime si smaterializzò. Il ragazzo odiava quelle lacrime, segno che infine non era altro che un codardo...era l’unico modo per salvare gli altri e allora perché sentiva un opprimente groppo in gola? Doveva essere felice di quello che stava per fare, sentirsi fiero di quell’atto e invece piangeva! Piangeva come uno sciocco, sperando mentre portava la boccetta di veleno alle labbra che qualcuno lo venisse a fermare, che qualcuno lo salvasse, lo consolasse dicendogli che un’altra possibilità esisteva, che non doveva morire per forza. Ma nessuno venne a consolarlo tranne il freddo abbraccio della morte, una morte senza pace.

 

-...Addio fratellino.- Le ultime parole di Julian ebbero il poter di risvegliare Harry. Perché gli stava dicendo addio? Si sarebbero rivisti a pericolo passato, non serviva dirgli addio...non ce n’era bisogno! Non aveva sentito mai pronunciare un addio a Julian, neppure al gattino morto...o aveva salutato con un pigolante “ciao”, anche se quello era un saluto definitivo! Julian aveva il terrore degli addii, non li pronunciava mai! E allora perché quella vota sì? Perché per una separazione non definitiva l’aveva fatto? Cos’erano inoltre quelle lacrime, quella disperata richiesta di salvezza che gli aveva letto negli occhi?

Come un automa, Harry aprì la lettere che Julian aveva indirizzato ai loro genitori, incurante che non fosse per lui, spinto da un terribile presagio. La lesse, la lesse diverse volte, ma il significato di quello che leggeva non mutava. Aveva mandato Julian a morire...era quello il posto da cui non si poteva tornare indietro, da cui non si poteva uscire. Con le sue parole aveva fatto in modo che Julian credesse che quella fosse l’unica soluzione, lo aveva ucciso. Disperato in un grottesca imitazione di quello che Julian aveva visto fare a se stesso, cadde in ginocchio, piangendo distrutto su quelle parole, già macchiate da lacrime non sue.

 

 

Angolino dell’autrice:

Voi non avete idea della fatica che io abbia fatto per scrivere questo capitolo. Ogni due parole iniziavo a piangere come una deficiente e dire che per far piangere me ce ne vuole. Non mi ero mai commossa per un qualcosa scritto da me per quanto drammatico fosse. Si vede che i suicidi mi toccano profondamente...ora però non fatevi brutte idee su di me, eh! Non è che sono una di quelle persone che desideri farla finita, anzi tutto il contrario, solo che l’argomento suicidi mi affascina, visto che mi riesce difficile capire cosa possa spingere una persona a farla finito. Mi scuso se ho offeso qualcuno con le mie parole, giuro che non lo volevo.

Ma forse è meglio lasciar perdere questi discorsi, va.

Ringrazio come al solito tutti coloro che hanno letto, quelli che hanno aggiunto la storia fra i preferiti e in particolare coloro che hanno recensito (WingsHP non ti è piaciuto il capitolo precedente? )  

Padfoot_O7 (come vedi ho aggiornato molto presto e credo di aver scritto un capitolo ancor più ricco dell’altro, no?)

Federkikka(sono felice che la storia di piaccia e grazie per i complimenti)  

Saluti! E per il prossimo capitolo voglio almeno tre commenti altrimenti niente aggiornamenti^^ ..vi avevo avvertiti che diventavo cattiva^^

  
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