They Have Always Questions
“C’era
un ragazzo che come meeeeee
amava i Beatles e i Rolling Stonesssss!” cantava a squarciagola Marco.
“Ti prego
fammi il piacere, le mie orecchie non possono soffrirti ancora!”
“Eddai
Ale, mi sto annoiando troppo! E
poi io tifo anche Milan!”
Stadio Giuseppe Meazza, Milano. San Siro per i tifosi. 40.000 tifosi circa per uno stadio che ne può
contenere il doppio.
Nessuno era venuto per vedere il Messina, squadra di poco conto,
un quattro a zero certo per il Milan.
Curva Sud. Tifosi del Messina: 6.
Due coppie che forse tifavano Milan forse Poggibonsi chi poteva dirlo, erano venute a cercare
un posto libero a nascondersi da occhi indiscreti. E poi più giù quasi al bordo del campo quei due pazzi.
Uno,
Alessandro, agghindato completamente giallorosso con il seguente abbigliamento: Cappello
di lana (15 febbraio) con scritto “I Campioni Siamo Noi” una bugia, ultimi in
classifica e ormai retrocessi, una sciarpa “Non Mollate Mai” ma avevano gettato
la spugna già da tempo, maglietta numero 10 Riganò il bomber (unico che ogni tanto si ricordava
di buttare qualche palla in porta) scarpe scarlatte con linee gialle firmate da
Di Napoli: tutto ciò rimaneva del tifo sfegatato di quel ragazzo che si poteva
descrivere in 4 parole: Messina, nuoto, discoteca, donne.
Un tipo che pensava solo al
divertimento, 60 centesimi allo
scientifico, scuola scelta da suo padre e di fondo senza alcun
interesse per il suo futuro. Tutto ciò che rimaneva di un tifo rimaneva anche
di una vita…
A fianco a lui Marco, soliti occhialetti
da secchione, successo con le
ragazze inversamente proporzionale ai suoi voti alti a scuola…
Perché quei due fossero amici nessuno può dirlo, ma forse non erano
davvero amici.
Alessandro, ribelle, privo di legami,
nessuno è ancora riuscito a domarlo, ne
i suoi genitori, ne le sue numerose conoscenze ed alcuna amicizia ne le molte
donne incontrate sul suo cammino.
Marco lo invidia in tutto e forse è quello il motivo di
quella improbabile accoppiata: Marco è un “fan” di Alessandro.
54’ minuto.
“Ma
muori brutta…” e insulti vari che volano dal ragazzo in tinta giallorossa mentre tutto lo
stadio esulta: gol del Milan.
55’ minuto.
Fischi assurdi. Alessandro comincia a
ballare la salsa per il pareggio del
Messina.
58’ minuto.
Trenino Ale-Marco mentre tutto lo stadio
raggelato e incredulo per il vantaggio del
Messina. La partita finisce così.
I fieri tifosi del Milan, increduli per aver
perso una facile partita. La speranza che si
fa più viva in Alessandro: almeno quella del tifo, il resto è tutto il solito
grigiore.
Riuscirà mai ad incontrare la persona
giusta che gli farà trapanare il petto dall’emozione ogni volta che la vede? Dov’è quella ragazza che lo farà
sussultare di gioia, che gli darà una luce di speranza? Forse non esiste, Alessandro non se ne preoccupa
ancora, ma presto, anche molto presto, caro Ale, dovrai fare i conti con la
piccola ragazza dai boccoli biondi e gli occhi cangianti, come piacciono a te…
“Mi stancherei...
non crederei
più a niente...
Ma poi ce lei inaspettatamente...
…
Ora come allora all'ora
di punta la valanga....
dei ragazzi In banda...
e forse ce né uno sull'ultima panca....
Lo sguardo
scuro lo protegge, non dice una parola...
E Quando
scrive o legge... non è mai roba
di scuola....
Forse non
s'impegna al massimo e i voti si abbassano....
E ha cuffie che lo staccano da genitori...
che se i soldi non bastano si scannano....
e certe sere tiene il fiato tanto che...
la fine sembra lì ad un secondo....
e non crede più alle favole perché....
Ora Fa a pugni con il mondo!
….
ma nonostante il galateo e le
immagini sacre....
sarai espulso dal liceo avrai
il disprezzo
di tuo padre....
che magari è un rispettato avvocato....
che pensa alle brutte compagnie che
ti hanno rovinato...
e a quando gli hai urlato scusa....
tanto se non
sono come te io comincerò dal fondo...
e non credo alle tue favole perché...
faccio
a pugni con il mondo!!
…
Mi stancherei...
non crederei
più a niente...
Ma poi ce lei inaspettatamente...
….”
*-*
“Stasera usciamo?”
“No Ale scusami ma ho danza!”
“Ma
sono tre giorni di fila che ci vai!”
“Abbiamo lo spettacolo domenica e siamo
molto indietro… ti prego Ale comprendimi!”
“Ah sono io che devo comprendere! Sai da
quant’è che non usciamo io
e te da soli? Ogni volta o hai danza o ti inventi
la scusa delle tue amiche!”
“Cos’hai contro le mie amiche?”
“Io nulla ma non mi piace il fatto che il tuo poco tempo libero lo passi
con loro invece che con me!”
“Anche
tu passi il tempo con i tuoi amici e io non ti dico nulla. Non c’è bisogno di
fare queste scene…”
“Ma
quali scene? È mai possibile che tu debba sempre andare a danza? È possibile
che tu non abbia un pomeriggio libero per me, Alessio, il tuo ragazzo?”
“Ale abbi pazienza ti prometto che…”
“Sai cosa ci faccio ormai con le tue promesse? E poi c’è quell’altra
storia…”
“No
Ale ti ho detto no! Non sono ancora pronta…
abbi un po’ di…”
“Non dirlo! Non dire pazienza! Sono
stato fin troppo paziente! Chiara voglio
una risposta precisa da te… vuoi continuare questa storia o no?”
“Ma
la smetti? Credi sul serio di essere
tu la vittima? Credi che a me fa piacere essere sempre a danza e non vederti
mai?”
“Stai evitando la domanda!”
“E poi quella arrabbiata dovrei essere io: non so chi
frequenti, non so con chi esci, con chi ti vedi… che ne so io se vai in giro
con altre donne?”
“Vedi? Non ti interessa nulla di me! Potrei uscire con il Signore in persona te non lo sai!
Sei proprio un’egoista Kif!”
“Avanti Alessio dillo: la vuoi chiudere
qui? Abbi almeno il coraggio di ammetterlo!”
Era proprio il momento che aspettava.
Sapeva che adesso Alessio, come sempre, avrebbe chiesto scusa e avrebbe ammesso
di essere stato uno stupido a pensar male di Kif.
Ma…
“Può darsi Kif! È meglio se ci prendiamo
entrambi un po’ di tempo! Anzi soprattutto
tu… chiamami quando comincerà a fregartene qualcosa di me!”
Chiara rimase lì, davanti alla porta per
iniziare a far danza, con il suo ragazzo, o almeno con il suo ex… insomma con
Alessio che se ne andava…
metteva il casco, accendeva la moto e si allontanava così nella tristezza della
pioggia, come dimostravano gli occhi malinconici di Chiara, quella sera più
grigi del solito.
E intanto le parole di Alessio fendevano il suo cuore come frecce
d’argento. Era davvero un egoista? Davvero non si interessava al suo lui… o suo ex-lui? Ci avrebbe
sofferto? E dopo che sarebbe
successo? Aveva solo una certezza: si trovava sotto la pioggia con la borsa di
danza fradicia non chiedendosi che avrebbe detto Teresa del suo body totalmente
bagnato ne con la certezza
che l’avrebbe sgridata per il suo ritardo. E il cuore era pesante sia per le
urla dell’istruttrice perché la fanciulla
non si concentrava sulla danza sia per il suo amore che forse amore non è mai
stato… affetto, grande amicizia, ma amore no… ecco perché non voleva fosse lui
il primo… solo lui e le sue amiche sapevano , per tutti gli altri che le
chiedevano si nascondeva dietro ad un sorriso pieno di malizia, che poteva
voler dire molte cose tranne la realtà…
“She's
An Extraordinary girl
In an ordinary world
And she can't seem to get away
He
Lacks the courage in his mind
Like a child left behind
Like a pet left in the rain
She's all alone again
Wiping the tears from her eyes
Some days she feels like dying
She gets so sick of crying
Lei è
una ragazza straordinaria
In un mondo ordinario
e non sembra voglia andare via
A lui
manca il coraggio nella mente
Come un bambino lasciato dietro
Come un cucciolo abbandonato nella pioggia
Lei
È di nuovo tutta sola
Asciuga le lacrime dagli occhi
Certi giorni si sente morire
è così stanca di piangere”
Alessandro… Chiara… due vite totalmente
diverse e pure così simili per dubbi e guai… Il grigio cielo di Milano si
schiuderà in sole per loro? Solo per vedere
quegli splendidi occhi verdi in tutta la sua bellezza di nuovo, o forse per la
prima volta, la vera prima volta, dischiusi solo a lui…
“Altroché ma
questa vita un po' la cambio....
se quando torno ad aspettarmi trovo te....
io la mia
casa la difendo....
e si può credere alle favole anche se.....
fai a
pugni con il mondo...”
Angolo autori:
Qui è Chiara in
mondovisione.
Allora diciamo un po’ di
cose su questa storia.
Partiamo dal primo
capitolo, ha uno stile un po
particolare, uno dei tanti che vedrete susseguirsi tra i vari capitoli. Quello
è il mio. Per quanto riguarda il secondo e la storia sulla
danza. Beh è una storia vera, la mia. L’ho scritta io e tante volte provo la stessa sensazione quando ballo. La
passione per quello “sport” anzi per quell’arte è mia…
Ale fa nuoto invece. Per
finire questo terzo capitolo. È lo stile di ale.
Molte volte vedrete stili
mescolati. Le cose le scriviamo assieme. ^-^
Ringrazio Giuggiolina43 e Vampy.
Continuate a recensire!
Per terminare:
“fatti, luoghi, nomi e persone sono puramente
casuali”
Forse, o forse no.