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Autore: Always_Potter    17/04/2014    1 recensioni
Ebbene sì, Draco Malfoy si ritroverà ad affrontare un vero incubo: tre Spiriti e suo padre lo tireranno pazzo tutta la notte, sgretolando quel muro che si è costruito attorno a sé, dandogli un'ultima possibilità.
Riuscirà Malferret a seguire i saggi consigli degli Spiriti senza duellarci ed evitando di ucciderli? Venite a scoprirlo!
-E adesso che c'è!?- mugugno esasperato, affondando ancor più la testa nel cuscino.
C'è uno strano rumore, come uno scampanellio
Poi altri campanelli si uniscono a questo.
- Punto numero 1: sono solo in casa, perciò nessuno può averli stregati né incantati
- Punto numero 2: sarebbe inutile chiamare la servitù, quegli elfi saranno ancora costretti lontano dal Manor
- Punto numero 3: penso di essere completamente uscito di testa perché, elencando per più importanti e vitali il numero 1 e 2, non ho pensato che...
- Punto numero 4: non ho campanelli in casa!
Poi lo sento.
Rumore di catene e grugniti infastiditi, interrotti da grevi passi cadenzati e sbuffi di fatica,si levano dal salone;ma chi diavolo è entrato!?
Ecco a voi una "A Christmas Carol" rivisitata... beh,diciamo stravolta! E no, non è la solita Dramione! Anzi non lo è quasi affatto! Spero vi piaccia!!!:-)
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Hermione Granger, Lucius Malfoy | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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Quinta Strofa
Il risveglio...
Mi tiro a sedere di scatto, osservando compiaciuto l'elegante e lussuosa camera in cui mi trovo.
La mia camera. La mia camera esattamente come l'ho lasciata.
Mi rivolgo all'elfo grinzoso
- Che giorno è oggi!?-
Lui mi guarda confuso, fosse meditando sulla mia pazzia, per come cerca di schiantarsi subito contro un muro; lo afferro per la candida divisa con lo stemma dei Malfoy.
- Sta' tranquillo e rispondi, che giorno è oggi?-
- E' il giorno di Natale, padrone- risponde lui, con sguardo intontito (non so bene se a causa del muro o della mia domanda).
Io mi sento esplodere di felicità, capendo che tutto quello che è successo devo averlo vissuto in una notte e che, sì, ho un'altra possibilità; e stavolta non la sprecherò.
Spalanco la finestra, respirando la gelida aria che mi travolge: la neve è scesa più copiosa che mai, stanotte, ed il giardino ne è splendidamente coperto, come fosse un grande dolce guarnito di glassa scintillante; da quant'è che non ammiro quello che attorno? Da quant'è che procedo con i paraocchi? Ah, ma adesso cambierà tutto!
Afferro frettolosamente un paio jeans, una camicia e una giacca, poi mi cambio velocemente e mi fiondo fuori dalla camera, lasciando un elfo a dir poco frastornato.
Nell'ingresso, sento raggiungermi un mormorio tra il confuso, l'intimorito e l'incredulo, mentre una decina di elfi domestici si assiepano attorno a me
- Padrone, s-state u-uscendo?- chiede uno, gli enormi occhi spalancati
- Sì, esattamente- uno di loro subito mi passa un pesante cappotto, che infilo in fretta e furia assieme ad una sciarpa.
Sto già per spalancare le porte di Malfoy Manor, incurante delle vocine stridule degli elfi, quando uno mi tira la manica.
Mi volto verso di lui, pietrificato, un po' per l'oltraggio, ma forse molto più per lo stupefacente ardire dell'elfo: dev'essere qualcosa di molto importante, per aver indotto un fedele servitore del Malfoy Manor a strattonarmi per la manica del cappotto.
- Che c'è?- domando, troppo confuso per essere sgarbato.
- Le scarpe, padrone, scusi, padrone- dice con la sua voce acuta, indicandomi i piedi (mi accorgo frastornato) scalzi.
"E' ufficiale" penso, infilandomi un paio di scarpe passatemi dagli elfi "sono completamente rincoglionito"; una volta sistemate anche le scarpe, do ordine di far trovare una tavola imbandita per il mio ritorno.
- Per quanti?- chiede un elfo, sempre più stupefatto ed incerto
- Per tanti, spero proprio tanti- me lo dico quasi da solo, mentre esco di casa.
Percorro a passo svelto il viale che arriva fino al cancello, deciso a mettere a posto le cose prima della fine della giornata.
Esco dal cancello, scostando il metallo ghiacciato, e mi Smaterializzo.

- Sì?- una Daphne assonnata apre la porta (beh, doppie porte, a cui sembra mancare solo il ponte levatoio) di casa, parlando con voce impastata, mentre si strofina gli occhi e si stringe nella vestaglia di seta.
- Wow, non ricordavo che Daphne Greengrass si presentasse in pubblico senza aver coperto occhiaie e pallore con almeno tre chili di trucco...- lo so, lo so, vi aspettavate un saluto lacrimoso e commovente...bah, dovete essere tutti Grifondoro o Tassorosso...
Lei comunque blocca la mano, intenta a stropicciare un occhio gonfio di sonno; esterrefatta, la vedo abbassare lentamente il pugno, trapassandomi con i suoi occhi chiari.
Rimane, come pietrificata, a fissarmi, inespressiva; il suo modo per sincerarsi che non sia uno scherzo, che io sia qui, di fronte a lei.
Muove leggermente le labbra e sbarra gli occhi, segno che s'è resa conto che è tutto vero.
Piega leggermente la testa, segno che l'ha accettato e sta riflettendo su come reagire.
E poi dimostra di aver deciso come salutarmi:
- BRUTTO CAPRONE IDIOTA! Non ti sei fatto vedere per un anno, brutto coglione, un ANNO! E questo sarebbe averti come amico!? Va da Godric, razza di ottuso BABBUINO troppo cresciuto!- ok, la cosa inizia a farsi seria: solo Blaise ha il diritto di farsi chiamare con nomi di scimmie da Daphne.
Difatti, dopo qualche secondo, vedo comparire la sua alta figura dietro di lei.
- Amore, mi era parso di sentire i tuoi toni soavi che mi chiamavano, chi...- la domanda gli muore in gola, il sorriso congelato in viso che pian piano si smonta.
Poi lo fa.
E' inevitabile, speravo di scamparla, ma Blaise Zabini è Blaise Zabini.
E non posso non subire quello che sta per fare.
Perché Blaise Zabini sarà un Serpeverde, ma sa essere disgustosamente simile ad uno di quei mostri d'oro della Torre Est.
E così lo fa.
- DRAAAA!- supera Daphne, dandomi una sonora pacca su una spalla che mi manda quasi per terra - Dra! Sei venuto qui, alla fine! Sei in ritardo, sai? Ma forse ti potrò perdonare, per stavolta!, togliti il mantello, dai, entra! Stiamo facendo colazio...- mi aveva già preso a braccetto, e stava per trascinarmi in casa, quando uno sguardo di Daphne lo gelò. 
- Fare colazione?- il tono calmo non è un bene: sa esplodere peggio di una Grifondoro quando ci si mette -Fare colazione? MA TI SEI FUMATO IL CERVELLO, RAZZA DI GORILLA RITARDATO!? Sarebbe in ritardo!? Questo non si fa vedere per un anno, in questa casa come in giro, e tu lo inviti a fare colazione come se lo vedessi tutti i giorni?-
- Beh, io tecnicamente lo vado a trovare spesso al lavo...-.
- E a me che CAZZO ME NE FREGA se tu lo rincorri più del dovuto! E adesso fallo entrare, idiota!-
E la cosa si risolve così, con Blaise che segue Daphne, sorridendo, mentre mi trascina dietro di sé. E' fatta così, Daphne Greengrass: ti striglia manco l'avessi uccisa e ti tratta come fossi uno sgradevole insetto, ma ti perdona in fretta. Se ci tiene, badate bene.
Così ci sediamo nella ricca e luminosa sala da pranzo; Blaise si mette di fronte a me, mentre Daphne si posiziona a qualche sedia di distanza, a capotavola, a braccia incrociate e poggiata allo schienale, gli occhi di ghiaccio che guardano fuori dalla finestra, quasi a volerci sfidare a rivolgerle la parola.
- Allora, Dra, qual buon vento ti porta qui!?- chiede allegro Blaise, iniziando a servirsi la colazione, mentre storto la bocca in una smorfia
- Blaise, non abusare della mia pazienza: solo perché non ti ho ancora urlato contro, non ti devi sentire autorizzato a chiamarmi con quello schifo di nomignolo da Grifondoro- commento, fissandolo con gli occhi assottigliati
- Se non sapessi che è chiuso in quel suo maniero a fare l'esiliato, direi quasi che Draco Malfoy è tornato per dare addirittura del Grifondoro a Blaise Zabini- commenta una voce conosciuta: Theo entra nella sala, alle mie spalle.
Vedo Blaise spiegare il viso in uno dei suoi "sorrisi": beh, molta gente li definirebbe tali ma, per chi lo conosce, quello non è altro che un ghigno, solitamente sfoderato quando ti piglia per il culo. Ovviamente più tiene a te più ti ride dietro, o almeno così dice.
- Eh, già. Proprio come se quell'idiota di Malfoy si fosse fatto vivo- commenta infatti la testa di gran ca...
- Già, proprio come se quel coglione, quel gran rincoglionito, quel traditore,  SCIMPANZÉ DEL CAZ...-
Sento i passi di Theodore fermarsi, probabilmente mentre guarda stupefatto queste due serpi imbecilli che mi ritrovo come amici; in particolare l'insulto "SCIMPANZÉ" lo avrà incuriosito, immagino, è uno che nota i dettagli.
Intanto Daphne continua con i suoi fantasiosi appellativi.
- ... troll, imbecille, deficiente, rintronato, rognoso pezzo di furetto platinato di Malfoy fosse finalmente sbucato da quel tugurio di campagna!- tre bocche, in contemporanea, si spalancano: Daphne Greengrass mi ha appena definito nientemeno che "furetto platinato", l'insulto preferito dei Grifondoro; questo è troppo anche per me.
- Eh che cazzo, Greengrass!- sbotto infatti, mollando le posate nel piatto.
Mentre il tintinnio delle stoviglie contro la porcellana risuona nella sala, non si sente volare neanche una mosca.
Poi nel mio campo visivo entra Theo, con gli occhi spalancati e le sopracciglia leggermente arcuate, come in una muta domanda. Rimane così, perplesso, per qualche secondo, poi sbatte gli occhi e scrolla le spalle.
- Ok, questa non me l'aspettavo- commenta, scuotendo la testa - Allora sei vivo, ho vinto la scommessa- continua, sedendosi accanto a me.
Inarco un sopracciglio, spostando lo sguardo da lui a Blaise.
- Ehi, non guardare me!- esclama lui, alzando una mano, mentre con l'altra si abbuffa.
- Questa è bella, c'è in ballo una scommessa e non hai partecipato!? Mi deludi...- stavolta sono io, a scuotere la testa - Beh, Theo? Con chi hai osato scommettere su di me?-
- Ma bene, è tornato dall'aldilà- una voce stupita e apparentemente seccata annuncia Astoria Greengrass, fotocopia in biondo e tagliente pacatezza della sorella - Complimenti, ho perso venti galeoni, idiota di un Malfoy- continua serafica, mentre si siede a far colazione fra Theo e Daphne. Sogghigno sentendo la "calda accoglienza".
- Ma bene, credo di poter affermare in tutta tranquillità che le sorelle Greengrass sono ancora fermamente acide e scontrose come sempre-
- Oh, ma taci, cretino! E azzardati a sparire ancora così e ti facciamo il Diffindo agli attributi!- questo è l'equivalente di accettare le mie mute scuse, per Daphne
- Concordo, e ora racconta: quale fastidioso vento ti ha portato qui?- mi chiede Blaise, mentre Daphne ridacchia alla faccia scocciata della sorella, intenta a far scivolare una manciata di galeoni nella mano di Theo.
Alzo lo sguardo, incontrando quello serio di Blaise; ha parlato con tono scherzoso, ma ora vuole capire. Capire cosa mi ha portato a tornare dai miei amici dopo un anno che non mi faccio vedere.
Sospiro pesantemente.
- Porco Godric... cazzo, non ci crederete mai- dico con una smorfia.
Capendo l'antifona, Daphne abbaia agli elfi di portare dei bicchieri; e bottiglie contenenti un adeguato tasso alcolico.

- Merlino e Morgana, ahahah, e tu...tu! Ahahahah!- Blaise si stringe la pancia, curvandosi sulla sedia
- Ahahah, hai...hai... ahahah... Silente...fata madrina...ahahah!- Theo ha abbandonato la testa sul tavolo, i capelli in aria dopo averci sbattuto ripetutamente fronte.
Daphne scuote il capo, disgustata -Merlino, se non vi ubriacate non siete contenti, eh?- bofonchia, mentre si versa un bicchiere di Whisky Incendiario.
Astoria guarda nel vuoto, persa nei suoi pensieri, probabilmente per calcolare la prossima mossa.
- Sì, e lui...ahahah...e tu...ahahah...ELFO!- Theo scoppia nuovamente a ridere, mentre un tonfo annuncia che Blaise è caduto dalla sedia.
Qualche bottiglia vuota, abbandonata sul tavolo, riflette la luce di mezzogiorno.
Daphne e Astoria sono lucide, anche se la prima guarda sempre più corrucciata la bottiglia mezza vuota, probabilmente pensando che, dopotutto, una bella sbronza potrebbe risolvere il problema.
Theo avrà bevuto un paio di bicchieri, ma è già mezzo andato: è sempre stato così, beve e gli viene sonno.
Blaise ovviamente è completamente sbandato, non si sa trattenere, e ora è a terra, con le gambe sulla sedia, a ridere come un coglione e indicare il soffitto; ci manca solo che inizi a vedere Gorgosprizzi e siamo a posto.
Io sono abbastanza sobrio, ma con un fondo di tristezza da depressione che non sono sicuro se sia dovuto al Whisky o alla mia critica situazione.
- Beh, che si fa!?- salta su Blaise, prima di scivolare e aggrapparsi nuovamente alla sedia
- Tu niente, scimmia senza cervello che non sei altro- dice Daphne, guardando esasperata Blaise, momentaneamente impegnato a specchiarsi in un cucchiaio.
- Penso che non ci siano molte soluzioni- dice Astoria, diretta, guardandomi; io sollevo lo sguardo dal bicchiere, il mento appoggiato alla tovaglia candida
- Sarebbe? Sbattermi fuori da casa vostra?- chiedo con tono indifferente; in realtà forse (e sottolineo forse, perché un Malfoy non ha mai dubbi) nutro il sospetto che mi piglino per pazzo e mi indichino la porta.
- Draco, non fare il coglione, ti crediamo- guardo Daphne con occhi sbarrati; poi Astoria, che mi fissa decisa, la fronte lievemente corrucciata; poi Theo, che mi fa una smorfia assonnata della serie "E non sparare cazzate, dai...". Infine guardo Blaise, che sembra essere entrato in coma, ma fa un cenno vago con la mano:il suo consenso.
- Beh...- ok, non me l'aspettavo che mi credessero subito, ma a questo punto non c'è tempo da perdere - ...quindi?- chiedo abbandonandomi contro lo schienale.
- Te l'ho detto, la soluzione è una: muovi il culo e vai a raccogliere i pezzi della tua vita- guardo Astoria con un sopracciglio alzato.
- Sarebbe della serie andare allegro a festeggiare con i Babbani, i Sanguesporco, i Mezzosangue, i rimasugli Black e il club di Potty?- chiedo, sarcastico.
- Beh, festeggiare con la Mezzosangue non ti farebbe male...- bofonchia Blaise con la faccia schiacciata sulla tovaglia, mentre Daphne lo trafigge con un'occhiataccia, prima di rispondere al posto della sorella.
- Adesso non ti allargare! Babbani...certe idee le puoi avere solo te... e non fare sbuffi idioti, non mi sembra che ci sia qualcun altro che è andato a impelagarsi con una Mezzosangue, no? Comunque... in sostanza, sì: devi andare da tua madre e riallacciare i rapporti e poi, senza mostrare troppo disprezzo verso i Grifondoro Salvatori del Cazzo di Mondo Magico, andare a racimolare pietà dalla Mezzosangue, pregando Salazar che non ti affatturi molto dolorosamente...o che non lo chieda alla Weasley: le Orcovolanti sono una brutta faccenda...ah, già, e non dimenticare che attirerai l'ira congiunta del club Weasley al completo, Potty compreso- riassume Daphne, con la sua delicatezza da troll.
- Merlino, Daphne, sei capace di far piacevolmente ponderare il suicidio ad una persona, sai?-
- Sono solo realista- ribatte Daphne, scrollando le spalle con fare noncurante.
Guardo Theo, che mi rimanda un occhiata che dice a caratteri cubitali "RASSEGNATI"; poi Blaise che, ancora mezzo sbragato sulla tavola, borbotta -Ti tocca, Dra-
Quando mi giro verso Daphne e Astoria, le loro espressioni parlano chiaro: Vai-E-Fatti-Un-Culo-Così-Per-Recuperare-La-Cazzo-Di-Vita-Che-Hai-Mandato-A-Putt...
Ecco, in questi momenti la gente può capire perché i Serpeverde sono tendenzialmente silenziosi: con uno sguardo di dicono Tutte Le Parole+1 Bestemmia...beh, anche viceversa, spesso.
Sospirando pesantemente (probabilmente per la millesima volta da stamattina), afferro la bottiglia quasi finita di Whisky Incendiario e la svuoto con un sorso. Poi la poso sul tavolo e, con il tono di chi sta andando a fare una verifica di Trasfigurazione particolarmente pesante, esalo -Beh, io vado a tentare il suicidio, chi vuole assistere allo spargimento di sangue mi segua...-
E qui si può vedere l'amicizia di cui il Cappello Parlante parla tanto.
Perché, tra grugniti, sbadigli, bestemmie che farebbero rabbrividire Salazar in persona e parecchie imprecazioni riguardanti specie di scimmie che non pensavo esistessero, tutta la comitiva Serpeverde esce da Zabini Mansion.
Per seguire e sostenere me, amico pentito e deciso ad andare a combattere una battaglia che puzza tanto di Grifondoro; ma vengono comunque, mi aiutano comunque.
E capisco di aver già sistemato una parte della mia vita; che forse, in verità, non se n'era mai andata.
***
Due occhi marroni si affacciano alla porta.
Di un marrone chiaro ma dolce, gioioso.
Che si spegne, quando vede chi ha davanti.
Un'ombra scura li offusca, facendoli diventare un poco più simili a quelli della sorella maggiore.
Un riflesso grigio, freddo e duro come marmo, mi colpisce dai suoi occhi castani: quel riflesso mi ricorda quel legame di sangue, di sangue Black, che ho con lei, ma che non si è mai tradotto in un legame di parentela vera.
Anzi, per anni quel ramo di famiglia mi è stato dapprima nascosto, poi confessato con disprezzo, come esempio di ciò che può succedere se ci si "mescola con la feccia".
E ora è qui, di fronte a me, con il bambino che si sporge da dietro la nonna.
Mio cugino; figlio di quella Tonks, mai conosciuta e mai vista se non quando era ormai troppo tardi anche solo per presentarsi.
I capelli castani del bambino diventano, improvvisamente, blu scuro, mentre la nota di tensione nell'aria gli fa corrugare la fronte.
Si stringe alla nonna, quasi a volerla rassicurare, ma senza fiatare; lei distoglie lo sguardo da me, con la fronte aggrottata e un sopracciglio alzato, per guardare il codazzo di Serpeverde che mi segue. Le sopracciglia si alzano ancor di più.
Mi guarda nuovamente, quasi a scrutarmi nell'anima; Merlino, con quegli occhi alla Black mi sembra che mi stia frugando la testa trovando cose che probabilmente non vedo neanche io.
Alla fine, dopo un minuto buono di stupore, Andromeda Black in Tonks scrolla le spalle e, con tono ancora leggermente sospettoso, dice -Beh, il figliol prodigo è tornato- e si dirige dentro casa con Teddy Lupin al seguito -Che aspettate? Seguitemi...e chiudete la porta, che scappa il cane- aggiunge, secca.
Li seguiamo oltre il piccolo ingresso, nel salotto.
- Dromeda, chi...- la domanda muore in gola a mia madre. L'ho vista raramente tanto sconvolta; come quando, ad esempio, si era trovata fra capo e collo un figlio Mangiamorte con la missione di uccidere Silente e un marito ad Azkaban. O quando il Signore Oscuro aveva praticamente bussato alla porta di casa chiedendo la pensione completa per un tempo indefinito che poteva variare da uno a più anni. O ancora quando lo stesso caro ospite aveva trasformato un salone in un lago di sangue, poco dopo aver ricevuto la notizia che un fastidioso gruppo di ladruncoli si era introdotto nella Gringott e, con elegante e discreta naturalezza, aveva sventrato la banca dei folletti per portare via un suo souvenir di gioventù.
Mi guarda, gli occhi grigi spalancati, i tratti rigidi. Si alza lentamente e, mentre iniziano a tremarle le mani, vedo balenare un luccichio nei suoi occhi; dopo un istante mi sta abbracciando, forte come quando ero un bambino, gli occhi serrati per non versare quelle lacrime.
Lacrime di gioia.
Lacrime che, probabilmente, verserà quando sarà sola, contenta di farlo.
Perché pensava che non avrebbe mai potuto versarle.

Un piccolo sacco di pulci si accascia, per l'ennesima stramaledetta volta, sulle mie scarpe, sbavando sulla costosa pelle di drago. Merlino.
- Sirio, vieni qua!- il cucciolo spelacchiato, guardandomi con gli occhioni sbarrati, torna ancora dal padroncino.
Il marmocchio, di al massimo otto o nove anni, se ne sta lì, mezzo sbragato sul tappeto, a fissarmi con gli occhi azzurri e la fronte ancora corrucciata; mi sta tenendo d'occhio da quando sono arrivato, ma non mi ha ancora rivolto la parola. Mi studia, più che altro; sembra tanto lo sguardo del padre, ricordo pensando alle lezioni di Difesa Contro le Arti Oscure del terzo anno.  
- Teddy, sicuro che non vuoi andare in giardino?-
- Sì- risponde tranquillo, continuando a guardarmi storto e rifiutandosi ancora una volta di levare le tende, facendo un favore al mondo (almeno al mio).
- Ok...- risponde mite sua nonna, evidentemente sapendo che quel marmocchio deve avere la testa più dura di una roccia.
- Sei sicuro di quello che fai?Te la senti?-
Continuo a fissare il mocciosetto negli occhi; ma quello non abbassa lo sguardo neanche a crepare, anche se i capelli tendono un po' più al rossiccio, noto con soddisfazione.
-Draco!- mi richiama mia madre; smetto di cercare di fulminare quegli occhi azzurro cielo, per fissare mia mamma con espressione sarcastica
- Penso che sentirmela non me la sentirò mai di fiondarmi nella Torre dei Grifondoro II, probabilmente per uscirne umiliato con la coda fra le gambe, ma lo devo fare- rispondo infine, con tono depresso.
- Oh, che piattola! Alza il tuo fondoschiena Purosangue e vai, per Merlino! O vuoi aspettare davvero di ritrovarti sotto quella lapide dimenticata da Salazar!?- sbotta Andromeda...zia Andromeda.
Per Salazar, pedante come pochi.
- Sicura di non essere stata una Grifondoro!?- le chiedo, ironico, pensando ai simili comportamenti irruenti e fastidiosi dei cari compagni di scuola; ma dallo sguardo che si scambiano mamma e lei, decisamente la risposta deve essere un no.
- Se, una Grifondoro...- dice mia madre, infatti, mentre un ghigno furbesco le appare in volto
- Merlino, la tua amica è troppo gentile: sinceramente direi che hai il cervello messo molto peggio di un babbuino- commenta Andromeda, scuotendo la testa, mentre il ragazzino scoppia a ridere.
- Mh, non so darle torto- constata Daphne, seduta sull'altro divano, accanto alla sorella, a Theo e a Blaise.
Mi stiracchio un po', dopo essere rimasto seduto per un ora o due: difatti, dopo essere arrivati, io e gli altri abbiamo messo radici sul divano, così che mamma e zia Andromeda (e il cuginetto e il sacco di pulci) potessero sentire tutta la storia dall'inizio; poi, dopo espressioni incredule e sconcertate (e uno sguardo mezzo rapito per il racconto da parte del ragazzino), era iniziato il consiglio di guerra.
Risultato?
Una strategia decisamente poco elaborata e sottile, priva di quei piccoli astuti accorgimenti e sotterfugi che, solitamente, emergono da un congresso di Serpeverde come il nostro (beh, se non si conta un Grifondoro sicuro al 100% intento a richiamare il sacco di pulci che sosta sulle mie scarpe).
Diciamo che più che una strategia sembra una sottocategoria di piano B d'emergenza, visto che è tale e quale a quello prestabilito a casa Zabini: andare dalla Mezzosangue e pregare Salazar, Merlino ed, ebbene sì, forse anche tutti gli altri Fondatori.
- Ok.... se proprio non si riesce a fare di meglio... e direi di no- aggiungo, cogliendo l'occhiataccia delle due sorelle Black- Immagino che sia ora di andare-
Mi alzo, resistendo all'impulso di dare un calcio nel didietro a quella specie di mezzo lupacchiotto nero che cerca di arrampicarsi sui pantaloni.
- Ragazzi, ci vediamo dopo, al Manor...- saluto i miei amici, che dopo un'occhiata d'intesa, di tacito incoraggiamento, di "vada come vada, siamo sempre qui", si Smaterializzano.
Le sorelle Black e il marmocchio col sacco di pulci mi accompagnano all'ingresso.
- Beh, allora ci vediamo al Manor- dice mamma, abbracciandomi.
- Già, per il cenone di Natale; chi l'avrebbe mai detto, eh?- ghigno io.
- Beh, va e fatti valere, nipotino- dice Andromeda, con tono scherzoso - E cerca di non fare infuriare tutti!-
- Cercherò...- rispondo, con una smorfia.
Alla fine mi giro verso il moccioso.
Mi guarda ancora strano ma, ora che lo noto, colgo più curiosità che sospetto in quello sguardo di puro turchino.
- Ehm, allora, ciao- dico, a disagio, mentre il cagnaccio nero mi si fionda nuovamente addosso.
- Scusalo- dice allora il bambino, sorridendo leggermente -Sai, ehm, fa così quando gli sta simpatica la gente...- continua, sorridendo sempre un po' di più -...comunque, ehm, salutami tutti e, ehm, beh, ci vediamo dopo, Draco...anzi, cugino- riesce a dire, alla fine, sorridendomi apertamente.
Che strano ragazzino; prima fa tutto il riservato e lo stranito, poi appena il cane mi sbava dietro fa il carino. Bah.
- Oh, ehm, ok. A dopo, Teddy- bofonchio io.
Prima di Smaterializzarmi, li saluto ancora tutti, con lo sguardo.
Anche loro mi hanno accettato.
Forse, alla fine, mi stavano solo aspettando.
Perché sono la mia famiglia.
***
Ho le mani ghiacciate; non sono così agitato da anni. Molto più rispetto alle scene viste con Silente.
Perché adesso sono qui davvero.
Sono poco al di fuori dal recinto della Tana, Disilluso.
Non so cosa sto per fare; non so cosa succederà. Forse per la prima volta nella mia vita, sto affrontando qualcosa senza avere neanche uno schifo di piano, di idea, di tracciato da seguire.
Lei è là dentro, ne sono certo. Me l'ha detto mamma, perché il Natale si fa a casa Weasley.
Il che significa che, essendo tardo pomeriggio, sarà pieno di parenti, amici, Grifondoro, Salvatori del Mondo Magico, Auror, forse ci sarà anche il Ministro della Magia in persona.
E io sono venuto qui, oggi, per parlare con lei. Altro che suicidio, è un vero e proprio attentato fisico e morale alla mia vita.
Ma devo farlo... devo entrare là dentro e...e...e... pregare che Salazar mi protegga. E pregare in modo molto convincente.
Prendo un respiro.
Lo faccio per lei.
Mi avvio lungo il vialetto, un varco nel mezzo di quel giardino-simil-foresta.
Perché è una cosa che va oltre di me.
Qualche gnomo arcigno attraversa il vialetto, guardandomi di sbieco; mi avvicino alle scalette che portano all'entrata, dove riposa una catasta di calderoni e vecchi stivali da giardino.
Perché non posso sopportare di pensarla così.
Prendo un altro respiro e suono il campanello.
Per non doverla mai più vedere in lacrime...
-Arrivo!- la voce affaccendata di Molly Weasley arriva soffocata, attraverso la porta. Non mi muovo, anche se vorrei scappare a gambe levate.
...per me.
- Chi...?- la domanda rimane in sospeso, mente un'espressione di puro stupore si dipinge sul volto della padrona di casa. Non mi smuove neanche la successiva ombra che le compare negli occhi quando corruga la fronte, arcigna come gli gnomi di poco prima.
Perché la cosa più atroce non è solo pensarla lontano da me, ancora.
- Mamma, chi è?- Weasley The King in persona compare alle spalle della madre, il sorriso subito cancellato via da una smorfia di disprezzo. Nei miei occhi potrà solo leggere la solita freddezza. Ma non vado via.
Ma saperla sposata per disperazione, per non rimanere sola, per vivere una vita normale...
-
Malfoy- commenta asciutto Weasley -Che vuoi?-
- Devo parlare con una persona- mamma e figlio inarcano le sopracciglia, basiti.
- Ah sì? E con chi vorresti parlare?- ribatte Weasley, aggressivo.
...con le lacrime e il rimorso negli occhi.
-
Con Hermione.- lo dico, secco. Non so dove trovo il coraggio di dirlo, ma lo faccio.
Perché non può farlo, perché non se lo merita, perché è colpa mia, perché...
- E perché mai dovresti parlare con Hermione, eh!?- le orecchie di Weasley diventano paonazze, mentre dietro di lui appare Potter.
...la amo.
- Signora Weasley, lei rientri, ci pensiamo noi.-
La madre Weasley rientra in casa, con sguardo preoccupato. Intanto, Donnola sembra esplodere.
- Che vuoi?- l'ipotesi che Potty e Donnola abbiamo il cervello in comune, abbandonata anni fa', rientra prepotente nella mia testa quando Potter fa la stessa domanda di poco fa. Ma non ho tempo per discutere.
Perché devo impedirle di gettare tutto al vento, ci devo provare...
-
Vorrebbe vedere Hermione- spiega quieto Weasel, poi...- Capisci? Le ha SPEZZATO IL CUORE e la vuole RIVEDERE, questo stronzo!-
Weasley mi si scaglia addosso, ma prima ancora che mi sfiori Potter lo afferra per la maglia.
-Non sono affari che ti riguardano, io voglio parlare con lei.- dico, glaciale, mentre la rabbia mi monta dentro: come si permette Weasley di intromettersi, come si permette questo straccione di sbarrarmi la strada!? Lui, che non saprebbe neanche rendersi conto di quanto è falso il "sì" che lei gli risponderebbe...
... devo avere un'altra possibilità, impedirle di dire quel sì.
- Ah, e sarebbero affari tuoi, bastardo!?- esclama allora Weasley, furente.
- ESATTAMENTE! E ora lasciatemi entrare o ditemi dov'è, o...-
- O cosa, Malfoy?- mi interrompe Potter - Cosa vorresti fare, sentiamo!-
Tutto, pur di rivederla, di parlarle, pur di potermi scusare, dirle quanto sono stato idiota, dirle che cambierà tutto...
Stiamo per tirare fuori le bacchette, quando l'ennesima testa fa capolino dalla porta.
- Harry, Ron, che succede qui?- chiede
- Chiedilo a Malferret!- sibila Potter
- Già, sai qual'è, quella nuova, che le vuole parlare, questo brutto stronzo!-
Stavolta le bacchette le sguainiamo davvero.
- Non ti azzardare, Weasel!-
- Vaff...-
- Stupef...-
-
BASTA!- la Piattola si piazza in mezzo a noi, guardandoci in cagnesco, prima di girarsi verso lo Sfregiato e Donnola.
- Ora andate..-
- Ginny!?-
- Ma Ginny...-
- No, ci penso io.-
- Ma...-
- No, Harry, fidati.-
E così , grazie a Salazar, i due Grifondoro rientrano in casa, dopo avermi lanciato due occhiatacce di puro disprezzo.
Puah, sai che mi importa del loro disprezzo. E' lo sguardo di lei, che voglio incrociare.

- Che vuoi fare, Malfoy?- la Weasley mi guarda negli occhi, decisa.
- Piattola, non ho tempo da perdere, devo parlare con lei, ora.- le dico, sbrigativo, ma lei mi fulmina con gli occhi.
- Non entrerai in questa casa finché non mi risponderai!- mi dice, arrabbiata - TU non hai ideai di quanto sia stata male Hermione, a causa tua. E tu ti ripresenti così!? Voglio sapere che cosa hai in mente, Malfoy, perché se le fai ancora del male, giuro che ti uccido.-
Serro la mascella. E' vero, è stata tutta colpa mia. Ma so benissimo com'è stata dopo che mi ha lasciato. E non succederà ancora.
Perché piuttosto rinuncerei a tutto quello che ho.
- Dimmi cosa vuoi, Malfoy, perché Hermione non si merita altre delusioni-
Piuttosto che deluderla ancora, darei la vita. Piuttosto che vederla ancora ferita, distrutta, a vivere una vita che non vuole davvero.
- Devo parlarle- non aggiungo altro.
Ma forse capisce.
Forse lo sente nella nota di disperazione e sofferenza nella mia voce.
Forse lo legge nei miei occhi.
Perché non chiede altro.
Sospira pesantemente.
- Passa, è di sopra- dice, scostandosi di lato - Ma lo faccio solo per lei.-
Io, sorpreso, oltrepasso la soglia di quella casa.
Deglutisco, mentre sento il cuore iniziare a correre.
Perché è qui, e sto andando da lei.
Stranamente, la casa non sembra essere affollata come credevo; probabilmente gli ospiti devono ancora arrivare. Quanto all'abbondante famiglia Weasley, con la coda dell'occhio vedo la rossa entrare nella cucina e, a giudicare dalla baraonda che ne esce appena apre la porta, devono aver riunito il magico Consiglio dei Pezzenti, che però la piccola della famiglia mette a tacere con qualche grido, prima che richiuda la porta alle sue spalle.
Però, la Weasley si fa valere...forse non sarà troppo difficile smettere di chiamarla Piattola...per lei.
Mi avvicino alle scale, anche se l'aspetto pericolante mi frena, per un attimo. Ma salgo queste dannatissime scale traballanti, per lei.
Con cautela, un gradino dopo l'altro, mi addentro nella famosa "La Tana"; non so come ci sto riuscendo, non so come sono finito nella casa delle persone che più detesto al mondo, ma so perché lo faccio. Per lei.
Ma la catapecchia è più grande e complessa del previsto, e il "di sopra" della Weasley non è molto indicativo con tutti questi piani, le scalette, i soppalchi e i gradini vari. Non so dove andare, perciò seguo l'istinto, cercando di muovermi verso la stanzetta che ho visto con Silente. Il cuore minaccia di uscire dal petto, battendo forte contro la cassa toracica, accelerando, quasi avvertisse l'avvicinarsi di ciò che cerca. L'avvicinarsi di lei.
Mi ritrovo (non so bene come) in un corridoietto, circa a metà della baracc...ehm, edificio; ci sono un paio di porte.
Una è socchiusa, e ne esce una delicata luce pomeridiana.
Forse è per il ricordo di quella scena vista con Silente, di quella luce che colpiva i suoi occhi lucidi e persi, che si rifletteva sui suoi capelli, sempre pazzescamente intricati e cespugliosi e inspiegabilmente belli, che illuminava la pelle chiara.
Forse è solo un impulso.
Forse è questo dannatissimo cuore che, come impazzito, sembra indicarmi disperatamente quella porta, nel battere forte nel mio petto, come l'ago impazzito di una bussola.
Mi dirigo verso quella porta; i passi più difficili della mia vita.
Nello spazio di pochi secondi, una folla di dubbi mi fanno desiderare terribilmente di darmi alla fuga.
Cosa mi dice che mi vorrà ancora?
Un passo
Cosa mi dice che mi crederà?
Un altro passo.
Perché mai mi dovrebbe accettare?
Un terzo passo.
Cosa mi dice che riuscirò, semmai mi accettasse, a farle vivere la vita che merita?
Mi fermo, il cuore scoppierebbe, se queste frasi turbolente non mi smorzassero il respiro e il battito.
E poi, soprattutto, cosa mi dice che la merito?
Allungo una mano verso la porta, posandola sulla maniglia.
Dopo tutto quello che le ho fatto, la merito ancora?
Respiro forte, sicuro che di questo passo mi piglierà un bell'infarto.
Che cosa mi dice che andrà tutto bene?
Niente.Mi sto buttando alla ceca. Mi sto buttando, senza sapere se troverò un baratro buio di tristezza e delusione, ad attendermi, o se troverò lei, il suo profumo, i suoi gesti, la sua voce, il suo amore.
Perché lo faccio? Perché proprio lei?
Do una leggera spinta alla porta.
Perché...
La stessa stanza che ho visto, gli stessi arredi.
...non posso farne a meno...
Il sole pomeridiano filtra attraverso delle sottili tendine bianche, gettando una luce soffusa in tutta la camera.
...perché...
Sta controllando una pergamena, con aria assorta, probabilmente qualcosa per il lavoro.
I ricci scomposti le ricadono sul viso e sulla fronte aggrottata, sugli occhi concentrati e assottigliati, dove riesco comunque a scorgere quel velo opaco, quel velo indice che, almeno una parte dei suoi pensieri, è rivolta a tutt'altro.
Il cuore ha ormai deciso di prendere il volo, di sbalzarsi fuori dalla sua sede e gettarsi ai suoi piedi, per chiedere, per supplicare, per sperare in un perdono.
...la amo.
Hermione Granger, con gesto distratto, alza il capo dalla pergamena posata sul letto.
- Sì, Ginny, arrivo sub...-
Sbarra gli occhi, in cui la calda luce del sole affonda senza limiti, rendendole le iridi chiare e trasparenti come non mai.
La piuma che stringeva nervosamente fra le dita è caduta, anzi sembra sparita, non lo so neanche io.
La bocca, tremante, articola solo una parola.
- Draco...-

Ci stiamo fissando, senza dire niente.
Cerco di dirle tutto, vorrei dirle tutto.
Quanto mi sia mancata...
Sento la bocca asciutta come se non bevessi da giorni, le mani congelate, il cuore che sembra essersi fermato.
...quanto mi dispiaccia, quanto sia stato un idiota imbecille e immaturo...
Mi sembro un deficiente, ad essermi presentato qui, in questo modo, e non riesco neanche a dire qualcosa.
...cosa ho rivissuto, quanto non mi sia mai pentito di quello che era successo in quell'ultimo anno di Hogwarts e di quanto vorrei cambiare tutto quello che è successo prima e dopo...
Sembra non essere mai cambiata, essere rimasta come l'avevo lasciata, anni fa...anzi, come era quando mi aveva lasciato, distrutta più di me.
... di come mi abbia completamente devastato vederla ancora soffrire per me, dopo tutto questo tempo...
Vedo le lacrime iniziare ad appannarle gli occhi, mentre le mani sottili tremano leggermente.
... quello che mi ha spinto a venire qui, a cambiare, sradicare, il futuro che ci attende, che la attende...
Mi avvicino; la voglio abbracciare, baciare, non lasciarla più andare, stare con lei finché non morirò, ed anche oltre.
... di quanto la ami, e la amerò per sempre. Ma anche di quanto sia incapace di dire tutto questo, di spiegare a parole questo vortice di pensieri ed emozioni che si incrociano e si mescolano senza posa. Cerco il gesto che, finalmente, potrà spiegare tutto quello che voglio dire.
- Hermione, io...- non so cosa sto cercando, ma sento le dita scavare nella tasca dei jeans ed, infine afferrare una scatoletta.
- Io...- non so cosa sto facendo, non sento più neanche il mio corpo, sento solo le emozioni e i pensieri che ho, tutti rivolti a lei.
- Hermione...-
Lei, sempre più scioccata, arrossisce, emozionata: non l'ho chiamata per nome per molto tempo, finché non ho saputo accettare tutto l'amore che nutrivo (e nutro) per lei; almeno fino a quel giorno, quello in cui ho distrutto tutto...
Non mi vedo neanche tirare fuori la scatoletta, non so neanche quando mai io l'abbia messa lì; forse non l'ho mai tolta, dai giorni in cui avevo progettato di...di...
Sbarro gli occhi: ma che Merlino...
-Hermione, mi vuoi sposare?- lei sorride e, lasciandomi di stucco più di quanto io stesso stia riuscendo a fare, la vedo infilarsi l'anello e dire...
- Oh, Draco, io...io..credo di...beh...ehm, ok...- i contorni delle immagini cominciano a sfumare, niente ha più un senso definito, anche la sagoma di Hermione sembra tremolare leggermente...ma i suoi occhi no, anzi, mi sembra di poterli vedere sempre meglio...
Ma è una calda luce mattutina a illuminarli.
Poi lei continua -Certo, ti sposo, ma non credere che questo cambi le cose!-
La guardo, confuso, mentre lei sospira, divertita - E' il tuo turno, Draco! Se vuoi ci possiamo risposare, ma ti avviso che queste scene non attaccano! La bambina piange, ed è il tuo turno-
Tutto crolla improvvisamente, rimangono solo i suoi occhi...poi i suoi capelli, sciolti sulle spalle delicate...il suo sorriso.
Poi mi da un bacio leggero.
-Forza, ora alzati e vai dalla bambina, o giuro che ti faccio stringere un Patto Infrangibile stavolta!-

Scuoto la testa, stordito; mi guardo attorno: sembra la camera del Manor, ma è arredata da colori più caldi e semplici; la finestra è chiusa,dietro le sottili e lunghe tende candide , ma la luce mattutina risplende con facilità in tutta la stanza.
Poi guardo lei, Hermione.
Mi guarda sorridendo, anche se con espressione un po' perplessa
- Draco, tutto bene?-
Io mi guardo ancora attorno, confuso.
Poi lo vedo.
Sul comodino.
Un libro.
Babbano.
E ricordo.
Tutto.
Porco.
Di.
Quel.
Godric.
Mi butto di nuovo sul cuscino, un braccio sugli occhi.
- Maledizione a te e ai tuoi stramaledetti libri Babbani, Hermione!-
***
-Ahahahahah! No, ti prego, raccontamela ancora!-
Salazar, abbi pietà di lui.
-Puahahahahah! T-tu e...ahahahah! Libro... Canto! Nataleeee! Ahahahah!-
Salazar, ripensandoci, facci quello che vuoi.
-AHAHAHAHAHAH! Dr- Dr- Draaa! Agrifoglio...Weasley...la Tana...Elfo domestico!-
Salazar, se hai un po' di pietà per me e la mia povera bambina, fulminalo subito; non ho voglia di finire ad Azkaban per aver ammazzato quell'imbecille del mio migliore amico.
- Blaise, contieniti...-
- AHAHAHAH! Teddy...Daphne...Bacchetta...Smaterializzazione!-
Non riuscirò mai a capire che diavolo di collegamenti fa quest'idiota quando ride.
- Bah...Lyra, porta pazienza, lo zio è rincitrullito, ma prima che tu cresca riuscirò a ucciderlo, a costo di organizzare un'imboscata con zia Daphne.-
- Oh, andiamo, Dra, tu hai sognato quel diamine di libro Ba-Ba-Babbano!- e riscoppia a ridere. Come un coglio...
- Ciao Blaise! C'è anche Selene?- chiede Hermione, raggiungendoci in salotto, dopo aver salutato l'amica Ginny Weasley, Potty e Weasel.
- Certo che no- rispondo io, anticipando Blaise (ancora piegato in due a ridere, anche se sembra in preda alle convulsioni) - E' un pericolo per sé stesso, figuriamoci per una neonata...-
Hermione ride, prima di abbassarsi sulla piccola Lyra e di darle un bacio sul capo
- Allora, come sta la nostra piccola Sophie?- chiede, prendendo le manine paffute e rosee della bambina, mentre si siede sul divano.
- Benissimo, direi- commento io, mentre Lyra ride e, attraverso la finestra, scorgiamo un turbinio di neve danzare nell'aria, come uno stormo.
Dire che questa bimba è precoce è dir poco...Merlino, ha qualche mese e già fa delle magie involontarie.
La mia piccola Principessa...ha preso gli occhi di Hermione e i suoi ricci, anche se sembrano essere un po' meno intrattabili. Non sono biondissimi come i miei, ma più dorati: a metà strada, insomma, fra la "pelliccia platinata" (termine dei gentili cognati Weasley) e quel "cespuglio senza né capo né coda" (termine coniato dagli "zii" Serpeverde).
Sorride, la mia Principessa, con le guance rosate e gli occhi ridenti.
La nostra piccola Lyra Sophie Malfoy.
O Sophie Lyra Malfoy.
Non abbiamo ancora definito questo punto.
- Allora, come stanno Daphne e Selene?- domanda Hermione a Blaise, che sembra essersi vagamente ripreso.
Lui, entusiasta, inizia a raccontarle che stanno bene, che la nuova nata, Selene Crystal Zabini, è il ritratto di sua madre decisamente migliorato e addolcito dai suoi occhi blu Zabini (ebbene sì, ha dato il suo nome a un colore), che l'hanno chiamata Selene per non so che dea della luna, ed un'altra infinità di idiozie che a cui non riesco a stare dietro; infine, decide che ci ha aggiornati (io direi rintronati) abbastanza, perciò leva il disturbo.
- A stasera, Blaise-
- Certo! Ah, vengono anche Theo, Astoria e Ryan! -
- Ok, porta anche quel
Vino Elfico Stravecchio Golden Phoneix!- gli ricordo
- Sarà fatto, a dopo!-
CRACK!
- E finalmente lo zio si è tolto dai c...-
- Draco!-
- ...alderoni- finisco io, con tono innocente.
Lei ride, e prende in braccio la piccola Lyra.
- Allora, ho sentito che hai avuto delle visitine notturne, stanotte...- la stramaledetta voce mezza soffocata (per trattenere le risate) di Harry
-Sono-Il-Salvatore-Del-Mondo-Magico-Potter entra nel salotto.
- Sfregiato, fott...-
- Draco!- mi interrompe ancora Hermione, guardandomi male.
- Allora tappale le orecchie! Perché devo mandare il tuo caro amico a fanculo!- sbotto io.
- Ahahahah, nervoso, Malferret?- sghignazza allora Ronald-Lenticchia-Imbecille-Weasley - Hai dormito poco?-
- Bah, e va bene, io vado di là da Ginny, Molly e Fleur.- sospira Hermione, prendendo Sophie e portandosela in cucina.
Io, Potter e Weasley ci guardiamo.
- Beh, penso che sia meglio iniziare a preparare la tavola- inizia Potter, con tono noncurante -Siamo proprio in tanti quest'anno, fra Weasley, Nott, Zabini, Tonks e Malfoy...- continua, lanciandomi un'occhiata che è tutto un programma -...sai, penso che a Lucius piacerà sentire che è stato il tuo fantasma pentito!- scoppia infine a ridere, seguito a ruota da Lenticchia.
- Vaffanculo- ringhio io - Tutta colpa di quello stramaledetto Canto di Natale!-
- Non è colpa di un libro se hai una mente malata che ti fa fare sogni strani- commenta Weasel, fra una risata e l'altra.
- Sogno? A parte il risveglio, direi che è stato un incubo!- ribatto io, con una smorfia.
Maledizione ai Babbani e ai loro maledetti libri!

Questa storia finisce così, con un Natale passato in famiglia e fra amici più o meno voluti.
Perché il bello del Natale, la sua magia, infondo, è il passarlo con le persone che si amano. E, a volte, anche con quelle che detestiamo, che si possono rivelare migliori di quel che sembra.
La magia del Natale è la neve, che ci rasserena, ci diverte e scatena le risate argentine dei bambini.
La magia del Natale è il freddo, che ci fa rendere conto di quanto l'amore e l'amicizia che ci circondano ci scaldino da dentro.
La magia del Natale sono le migliaia di persone che, in tutto il Mondo, Magico e non, si riuniscono per festeggiare e gioire, che possono essere felici senza motivo, anche solo perché è Natale.
La magia del Natale è l'opportunità di scambiarci regali, più o meno significativi, come in un compleanno universale.
La magia del Natale sono i suoi Canti, che ci ricordano quanto sia un momento meraviglioso, che ci permettono di cantare  e suonare anche in questa magnifica occasione.
La magia del Natale è che, senza bacchetta magica, è capace di incantare migliaia di uomini, donne e bambini, e che riesce sempre a non farti sentire solo, se lo vuoi davvero.

La musica, una magia al di là di tutto ciò che facciamo
Albus Silente

LUMOS
Ed eccoci qua, alla fine di questa FanFiction.
Mi vogliate perdonare per questo esagerato ritardo, e di essere arrivata quasi a Pasqua con un Canto di Natale, ma è stato più difficile di quanto pensassi scrivere quest'ultimo capitolo :D
Comunque, ecco qua la sorpresa! E' stato tutto un sogno, Draco è già bello che sistemato!
Non so se vi piace l'idea, forse ho rovinato un po' la storia, ma questo mi spalanca le porte per altre eventuali e future Dramione.
Spero vi piaccia il capitolo, soprattutto il finale, e che le ultime righe vi abbiano colpito un po', anche se siamo ben  lontani dal Natale; che vi devo dire, mi faccio prendere dalla mia vena mezzo-poetica/mezzo-filosofica/mezzo-sparatele un colpo quando meno me l'aspetto ;D Per l'ultima citazione di Silente (anche se sarebbe più corretto J.K.Rowling), so che può non centrare niente, ma, in fondo, il Canto di Natale prende il nome proprio da questo, perciò un po' per questo un po' perché amo la musica, ho deciso di inserire questa frase:)
Per i nomi dei bambini ho scelto:
Lyra Sophie, perché Lyra è il nome di costellazione più bello per questa bimba, a parer mio, ed è la costellazione di Vega, una delle stelle più luminose del cielo notturno; ammetto che mi piace da impazzire anche Eltanin, ma ho preferito il nome di una costellazione a quello di una stella; Sophie, invece, il "nome normale", l'ho scelto per il significato: deriva dal greco sophia, letteralmente saggezza, sapienza. Non so tutt'ora in che ordine metterli, ma penso che alla fine sarà Sophie il nome principale e Lyra il "soprannome", usato soprattutto dagli affetti più stretti alla piccola che sarà amante della musica e, in una scena che poi ho cancellato, la sua magia involontaria si manifesterà soprattutto con il piano di famiglia ed, in seguito, con altri strumenti penso.
Selene Crystal, perché Selene riprende la tradizione Greengrass dei nomi mitologici: Selene è la dea della luna; Crystal perché riconduce al cristallo e, dalle origini greche, al ghiaccio. Lo trovavo un bel mix per la figlia di Daphne, gelida ma regale come me la immagino, anche se parecchio poco fine XD, e di Blaise, che immagino sempre con l'aspetto da gelida serpe ma anche come un gran vanitoso.
Ryan Hyperion, anche se il secondo nome non l'ho mai detto, perché Ryan deriva dal gaelico "piccolo re", perfetto per i due Serpeverde Astoria e Theo, che ameranno il loro piccolo principe, e Hyperion per la tradizione Greengrass; come vedete l'ho ripescato dal nome che Santa J.K.Rowling da a Scorpius Malfoy.
Ok, adesso che ho dato queste spiegazioni strampalate, passiamo al resto.
Inutile dirvi quanto sia in ansia per questa fine e quanto speri che vi piaccia e quanto desideri sapere cosa ne pensiate; vi prego solo di lasciare qualche commento, per sapere se è bella, se va migliorata, se fa schifo, tutto quello che volete ;)
Ringrazio tutti quelli che hanno letto questa FF e/o che la leggeranno.
Ringrazio
AmoZiaRowl, polo_sud, bea17harrypotterfan e  MarykoLove, che l'hanno recensita fino ad adesso e ringrazio chiunque la recensirà (se la recensirà)
Ringrazio
chibinekogirl e genesisandapocalypse , che hanno messo tra i ricordati questa FF.
Ringrazio  AmoZiaRowl,  Anto1963, Caterina959, Hydra_94, LatteMiele15,  lumamo64, Marty Evans, PervincaBlack, pimpi87 e rayearth nel , che hanno messo tra i seguiti questa FF.
Ringrazio  bea17harrypotterfan ,Darckprincess_courtney131, Filiana_Basile e pimpi87, che hanno messo tra i preferiti questa FF.
Ringrazio tutti di cuore, davvero :)
Beh, non so che altro dire, oltre che mi dispiace moltissimo lasciarvi; ma immagino (anzi, spero) che ci rivedremo nel prossimo Canto di Natale ;)
Siete stati un bellissimo pubblico per questo breve racconto.
Un saluto dalla rintronata-che-aggiorna-ogni-morte-di-Papa e (ok, è ridicola questa cosa)... BUONA PASQUA anche se ho appena finito di scrivere una ff natalizia XD
Un bacione a tutti, ci sentiamo (spero) nelle recensioni!
Benny :-D
NOX
FINE


  
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