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Autore: MayaNp994    17/04/2014    5 recensioni
Dal primo capitolo:
Sono Isabella Swan, studentessa modello ed estremamente altruista, ho diciassette anni.
Vivevo a Phoneix da quando ne avevo cinque. I miei genitori si sono separati perché i loro gusti e le loro opinioni erano sempre, e dico sempre, diverse e contrastanti.
Non riesco a spiegare la mia storia senza che due lacrime solchino il mio volto, rigandolo con linee fredde ed amare.
Quando avevo quindici anni ebbi il mio primo rapporto sessuale con il mio, quasi, ragazzo.
Fu così dolce e sensibile che non credetti a nessuna diceria su di lui e le sue scopate giornaliere con le altre.
Però, quando lo vidi, mi resi conto che, a volte, credere ai pettegolezzi faceva bene.
Mi lasciò per messaggio dopo appena due giorni dalla nostra notte di fuoco.
Il mese dopo mi accorsi di essere incinta e per quanto pericoloso e pauroso potesse essere, lo dissi a mia madre. Stranamente non reagì come mi aspettavo, non mi picchiò, non mi sgridò… Svenì e basta.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward, Bella/Jacob
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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*ANGOLO DELLA SCRITTRICE*
Beh, siamo arrivati all’ultimo capitolo di “Accettami per quella che sono”.
Sono felice che sia finita questa storia. Erano anni che non riuscivo a darle una conclusione adatta e finalmente l’ho trovata.
Spero che comunque non vi deluda. Lunedì, 21 Aprile, inizierà la parte seconda “Ti accetto per quella che sei”  quindi mi aspetto che tutti voi, che avete recensito con tanto interesse questa prima parte della storia, starete con Bella ed Edward fino alla fine. (Fa tanto Harry Potter)
Quando la nuova storia sarà online, aggiornerò questa con un link che vi rimanda alla nuova storia almeno nessuno se la perde!
Beh, Godetevi l’ultimo capitolo.
 
Baci, Maya♥
 
15. Addio Forks.
Mi cercavano tutti.
Tutti volevano chiedermi il perché di quell’annuncio. Volevano chiedermi se davvero ero innamorata di Edward. Chi avrebbe fatto una cosa del genere se non spinto dall’amore?
Amavo Edward ma non potevo farmi trascinare in una relazione instabile. Edward ce l’aveva messa tutta, lo sapevo bene, per essere un ragazzo migliore. Ma non ragionava con l’ottica giusta.
Ero depressa, chiusa nello stanzino di casa mia a piangere. Mi sentivo bambina un’altra volta. Ma in fondo avevo diciassette anni e forse bambina lo ero ancora.
Sentii bussare.
-Bella, apri.- era mio padre. –Non puoi stare chiusa in quello stanzino per sempre..-
Singhiozzai. –Non per sempre. Ma finchè Edward non torna a casa, posso.-
Sbuffò. –Posso entrare io?-
Aprii la porta ed il mio papà un po’ extra-large entrò nello stanzino con me.
-Bella.. io capisco che puoi rimanerci male per una storia, ma non puoi abbatterti in questo modo. In fin dei conti sei una donna forte.. insomma hai avuto un bambino, per la miseria! E da quel momento ti avrò vista piangere una o due volte.. ma non per queste sciocchezze! Quindi…-
-Quindi?-
-Quindi Bella se ti serve.. cambia aria! Trasferisciti a Phoenix.-
-Non voglio tornare dalla mamma, papà.- abbassai la testa.
-Non ce n’è bisogno.- sorrise e lo feci anche io. Magari cambiare aria era la cosa migliore. Magari mi avrebbe sollevato il morale.
Avrei aspettato un paio di settimane, fino al mio diciottesimo compleanno e poi me ne sarei andata da Forks.
 
Tornai a scuola la mattina seguente ed avevo tutti gli occhi puntati su di me. Razza di galline. Non avevano proprio nulla da fare.
-Ehilà Swan!- sorrise quella vacca.
-Lauren.- risposi fredda. –Cosa ti porta da queste parti?-
-No, sai volevo solo chiederti se anche tu pensassi che Edward Cullen sia un grande “Scopatore” ma…- si mise il dito medio sulla guancia con fare sorpreso. –Ops.. scusami, tu non lo sai.-
Mi fermai e mi girai verso di lei. Faccia a faccia. –Come fai a guardarti allo specchio senza aver voglia di sputarti addosso?-
-Perché dovrei farlo?-
-Beh.. non so se te ne sei accorta ma… - misi il dito medio sulla guancia come fece lei prima. -…già che chiami il ragazzo con cui vai a letto, “Gran scopatore”, vuol dire che sei una gran vacca..-e poi me ne andai, lasciandola con la bocca aperta.
Entrai in corridoio e raggiunsi il mio armadietto. –Bellina!-
-Ciao orso!- lo abbracciai. –Come stai?-
-Bene, Bellina…- e mi guardava.
-Anche io sto bene, Emmett. Tra due settimane compirò diciotto anni e…- Non mi fece finire. Che cominciò ad esultare. Chiamò Alice e Rosalie che accorsero subito, seguite da un cadaverico Edward.
Cominciarono a progettare la mia festa di compleanno. Erano tutti convinti che fosse una grande idea.
-Tu che ne pensi, Bella?- chiese Rosalie, ad un certo punto della conversazione che non avevo minimamente ascoltato.
Guardavo solo Edward, e lui guardava me.
Abbassai lo sguardo. –Non penso sia una grande idea.- chiusi il mio armadietto dopo aver preso i libri. –Scusatemi.- e me ne andai sotto gli occhi sconcertati di tutti i presenti.
 
-Bella…- mi sentii prendere una mano. Sapevo chi era. -…Non scappare via.-
-Non scappo via.- mi voltai e lo visi livido in faccia, con occhi gonfi e due occhiaie da spavento. -… diamine Edward, cosa hai combinato…- chiesi preoccupata.
-Niente.- tagliò corto. –Voglio solo parlare.-
-Stiamo parlando.- dissi fredda.
-Di quello che è successo.-
-Ti dico io cosa è successo..- mi schiarii la voce. –Siamo diventati migliori amici e tu ad un certo punto ti sei confuso e mi hai detto che mi amavi.. ma ovviamente non poteva essere così visto che poi sei andato a scopare con quella vacca di Lauren…- Mi sgorgavano lacrime dagli occhi e cominciavo a singhiozzare. -…Io invece, idiota come sono, ci ho creduto e ho mandato a puttane tutto quello che avevo costruito.- mi asciugai le lacrime con la manica del maglioncino. -..Ho mandato via Jacob, anche se lo avrei fatto comunque, ho lasciato Damon per te!- e lo indicai. Stava piangendo anche lui. Tutto il corridoio ci stava guardando. Non mi importava. Dovevo dirgli cosa provavo. –Quindi, se hai da aggiungere qualcosa, prego Edward…-
Restò muta e piangeva. Avevo tanta voglia di abbracciarlo ma non potevo. Non volevo perdonarlo.
I tradimenti non mi erano mai andati giù. –Ti amo…- sussurrò.
-Anche io ti amo.. – dissi a voce più alta. –Ma non ho la garanzia che tu non faccia lo stesso errore..-
Mi incamminai per metà corridoio e mi voltai. –Mi spiace, Ed… ma è meglio che ognuno torni alla propria vita..-
Finì lì la conversazione più dolorosa di tutta la mia esistenza.
 
Passarono due settimane ed era il giorno del mio compleanno. Mio padre aveva insistito per invitare i Cullen a cena.
 -Benvenuti!- dissi aprendo la porta ad una esuberate Alice e tutta la sua combriccola. Sorrisi a tutti, persino ad Edward che ricambiò. Meno male che si era un po’ risollevato.
Non avevo detto ancora a nessuno della mia partenza e non avevo intenzione di farlo. Sarei sparita dalla loro vita improvvisamente come ero apparsa.
Mio padre e Sue mi avevano rimproverata per la mia scelta ma sentire i loro motivi per cui non dovrei andarmene sarebbe stata una cosa davvero triste e stressante.. mi avrebbero convinta a restare ed io non volevo.
Mi avevano portato un sacco di regali. –Voi siete dei pazzoidi!-
Il mio piccolo cercava di scartarli tutti ma non ci riusciva. Troppo nastro.
-Vuoi aprirli tu, per la mamma?-  lui annuì. Presi tutti i regali e cominciammo ad aprirli uno per uno.
Una montagna di doni preziosi. Ma quanti soldi avevano?!
-Queste scarpe costano mille dollari! L’ho visto l’altro ieri!!-
Alice sorrise ed annuì. Era pazza! –Alice non posso accettarle.-
-Bella, ti picchio se cominci a fare così.- disse minacciosa mentre gli altri scoppiarono a ridere.
-Mamma..- disse il mio piccolo Edward sbadigliò. -.. viene anche papà?- disse accoccolandosi sul mio petto.
Tutti si voltarono verso di me curiosi. –Dove andate?-
-A phoenix.- esclamò mio padre all’improvviso. Era arrabbiato.
-Per quanto?- esclamò Edward all’improvviso rivolto a mio padre. Tutti si erano incupiti. Io abbassai lo sguardo. -… tu vuoi andartene via!!- gridò. –Cosa aspettavi a dircelo? Ti sembra un comportamento da tenere?-
Mi scesero di nuovo le lacrime. –Bella, non andare via…- pure Alice e Rose piangevano. Dio, era il festival delle lacrime.
-Scusatemi ma non sono affari vostri.- dissi a voce bassa. Sembrava quasi un sussurro. -..Devo rimettere in ordine la mia vita, ricominciando da zero.-
Corsi fuori da casa, dopo che diedi mio figlio al nonno. Avevo voglia di urlare. Avevo voglia di spaccare tutto.
Mi raggiunse qualcuno. Era lui. Sapevo che era lui.
-Non puoi scappare sempre..- disse freddo. -.. odio questa parte del tuo carattere.-
Mi arrabbiai. –Odi questa parte del mio carattere?! Il mio carattere è ciò che sono!- lo guardai negli occhi. –Se davvero mi ami accetta questa decisione e accettami per come sono. Lasciami andare via.-
-Non potrò mai accettare questa decisione, Bella!- mi prese tra le sue braccia e mi strinse. –Tu non hai idea quanto vorrei cancellare quello che è stato…-
-Edward…- mi staccai un attimo da lui e mi fiondai sulle sue labbra. Le avevo sempre desiderate e quella era l’ultima occasione che avevo per assaporarle.
Erano morbide e sapevano di… Edward.
-Ora scusami.. devo andare.- Dissi staccandomi e rientrando in casa, lasciandolo da solo nel giardino.
 
Ore 7:00.
Edward dormiva quando siamo partiti da casa Swan. Mio padre aveva un piccolo appartamente a Phoenix, dove stava quando voleva venirci a trovare. In più aveva anche fatto qualche telefonata a qualche suo amico per trovarmi un lavoro. E ce l’aveva fatta.
Finalmente stavo iniziando la mia vita da persona e mamma indipendente. Ce la potevo fare.
-Addio Forks, Addio Edward..- dissi guardando fuori dal finestrino. –Forse un giorno tornerò.-
 
FINE.
   
 
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