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Autore: Bianca_witch    17/04/2014    1 recensioni
Dalla fanfiction:
"Aris si svegliò disorientata, e quando si ricordò dov’era si rabbuiò: in una prigione, mentre Nico era disperso. Fuori si vedevano le altre celle, piene di strani mostri di cui nessun figlio di Atena le aveva insegnato i nomi, ad eccezione di quella di fronte a lei, lì c’era Loki.
La cella del mago era leggermente più arredata delle altre, e lui dormiva profondamente. Aris pensò di dedicarsi un po’ al suo passatempo preferito: spiare i sogni. Era una capacità rara trai figli di Ipno, e non ne aveva parlato con nessuno tranne Nico, era grazie a questo potere che erano diventati amici."
***
ATTENZIONE: molti particolari non corrispondono a quelli del film di Thor. Questa è la prima fanfiction che pubblico e spero vi piaccia!
Bianca
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nico di Angelo, Nuova generazione di Semidei, Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Aris guardò confusa l’amico legato e imbavagliato, che cercava di dire qualcosa attraverso il fazzoletto che li copriva la bocca senza riuscirci. << Come ci sei finito lì dentro? >> Nico emise un verso esasperato in riposta. Aris scoppiò a ridere, sollevò la testa all’amico delicatamente (senza slegarlo) e lo sbavagliò. << Ora puoi dirmi come sei finito lì dentro? >>
<< è stato il mago, ora mi puoi slegare per favore? Forse facciamo in tempo a prenderlo. >> .
La ragazza lo guardò con aria sospetta, Nico che diceva “per favore”? Quando era successo l’ultima volta? Studiò il ragazzo attentamente, ricordava alcune scene del film del giorno prima che non le facevano prevedere nulla di buono: << Nico, ti ricordi per caso, se ho lasciato qui la mia spada ieri? >>
il ragazzo ci pensò un attimo: << Non mi pare, perché? >>
<< Perché, “Nico”, io non ho una spada. >> Lo sguardo del ragazzo si fece stupito e pensieroso, ed Aris continuò, estraendo la lancia e facendola diventare della giusta dimensione: << Io uso una lancia, dovresti saperlo. >> detto questo diede un colpo allo stomaco del ragazzo con la parte della lancia senza punta, così lui, probabilmente per il dolore, riprese le sembianze di Loki, più arrabbiato che mai: << Insulsa mortale, come facevi a saperlo? >>
Aris lo guardò torva: << L’ultima volta che mi hai chiamata così ti ho chiuso in una cassettiera. E in ogni caso non verrò certo a svelare a te i miei mistici trucchi! >>
<< Osi prendermi in giro? >>
<< Sei legato come un salame, quindi oso eccome! >>
<<  Appena uscirò di qui io ti…>>
<<  …ringrazierò per non avermi ucciso? Volevi dire questo suppongo, io vado a cercare Nico, il vero Nico, ma prima è meglio farti stare zitto. >>
<< ho imparato la lezione, non riuscirai ad imbavagliarmi di nuovo, te lo assicuro! >>
<< Ne sei certo? >> chiese Aris con un sorrisetto malvagio, e dopo avergli appoggiato una mano sulla spalla mormorò qualche parolina in greco antico, e Loki abbassò la testa sfinito, ma non abbastanza per smettere di parlare: << Che stregoneria è mai questa? Tu… me la pagherai… prima o poi… me la pagherai >>
<< Meglio poi >> e Aris lo rilegò e lo ripose nel baule, come fosse un mucchio di panni ingombranti.
***
Aris cercò Nico in tutto il campo, con scarsi risultati, ma mentre correva verso la casa grande per ricontrollare un’ultima volta prima di perdere le speranze, andò a sbattere contro una zazzera di ricci capelli marroni. << Ma che..? >> La proprietaria della capigliatura si voltò di scattò verso Aris, che la riconobbe subito: Hazel, la sorellastra di Nico. Gliel’aveva presentata l’amico un paio di mesi prima, a giugno, all’inizio del campo (Aris non rimaneva mai d’inverno), ma non l’aveva più vista molto. Aris si scusò e le chiese se aveva per caso visto Nico: << è andato un attimo nel bosco a fare… cose da Nico credo, tornerà per pranzo. Tu sei Aris vero? Figlia di ? >> << Ipno, il dio del sonno >> rispose sbadigliando come per confermare le sue stesse parole, << Tu invece sei figlia di Ade giusto? Come Nico? >> 
<< Veramente Plutone, ma è uguale credo, come mai hai tanta fretta di trovare mio fratello? >>
Aris cercò disperatamente una scusa: << Per gli accordi per le squadre di caccia alla bandiera, nessuno dovrebbe cercare Nico per motivi seri, no? Vorrebbe dire che qualcuno ci ha lasciato le penne. >> e fece una risatina isterica: << Comunque io vado, è stato un piacere, ciaooo >> concluse correndo verso il bosco e lasciando Hazel a bocca aperta; i segreti mettevano Aris sotto pressione e non riusciva a tenere la bocca chiusa più di molto perciò pensò fosse meglio tagliare la corda. Naturalmente non riuscì neanche a trovare Nico, così se ne andò a pranzo sperando di vederlo seduto al tavolo della cabina tredici, e per fortuna fu così. Lo vide chiacchierare con Hazel, gli fece un cenno con la testa e andò a sedersi con Clovis, gli altri fratelli probabilmente dormivano ancora. Clovis aveva gli stessi capelli biondi, quasi bianchi, di Aris, ma le somiglianze si fermavano qui; aveva gli occhi decisamente più chiari e sembrava quasi un vitellino, ed era molto gentile e pacato, ma si accorse comunque che la sorella aveva qualcosa che non andava: << Che hai combinato? >> Aris sobbalzò << Niente, perché me lo chiedi? >>
<< Perché ti conosco >> La ragazza non si aspettava una risposta del genere, e si limitò ad alzare le spalle, improvvisamente molto interessata al suo piatto.
<< C'entra il Di Angelo? >>
<< Ma che ti viene in mente? >>
<< Bhe sai com’è, è tutta mattina che lo cerchi… >>
<< Tornatene a dormire Clovis! >> li ringhiò Aris con un tono più aggressivo di quanto volesse, di solito non era così scontrosa, ma tra il dormire poco e tutte le stranezze che la perseguitavano non c’era da stupirsi. << Scusami >> ma il fratello non rispose si limitò ad ignorarla << Scusa mi dispiace, come siamo messi per la caccia alla bandiera << Non te ne occupavi tu? >> per sua fortuna Clovis non portava rancore a lungo, e non era permaloso << Ma sei tu il capocabina! >>
<< Okey ma, però sei tu che stringi alleanze! La caccia è ‘sta sera, abbiamo poco tempo >>
<< Risolvo subito allora >> disse la ragazza alzandosi diretta al tavolo dell’amico << Scusate se vi interrompo, ma siamo alleati vero? >>
<< I due figli di Ade la guardarono stupiti per la domanda improvvisa intrusione << Ehm… okey, credo >> balbettò Nico << Perfetto. Già che ci sono dopo dovei parlarti di quel…problemino. >> Nico sembrò essersi appena ricordato di avere un pazzo nella cassettiera, ma cercò di rimanere calmo per evitare di far insospettire Hazel << D’accordo >> e senza aggiungere altro Aris se ne tornò da Clovis soddisfatta per essersi tolta un peso di dosso. Dopo pranzo si trovò col tenebroso amico nella capanna tredici, e li raccontò l’episodio di quella mattina. << secondo me è troppo strano per essere un caso. Chi ha girato quel film sapeva di che parlava >> concluse; Nico si passò una mano trai capelli pensieroso << Hai ragione, ma che ne facciamo di lui? >>
<< Potremmo indagare, e decidere quando ne sapremo di più >>
<< Buona idea, ma dove e come? >>
<<  A New York, come non saprei dire, ci portiamo dietro un figlio di Atena? >>
<< Se lo interrogassimo? >> << Non avrai mica intenzione di torturarlo! >>
<< No! Perché dovrei? >> Aris alzò un sopracciglio, la risposta era ovvia in fin dei conti.
<< Comunque interrogarlo è una buona idea. Andiamo ad aprirgli, gli ho portato degli avanzi >> disse alzando un sacchetto di carta ed aprendo il baule. C’era solo un problema: il baule era vuoto.
  
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