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Autore: Kristah    17/04/2014    3 recensioni
È notte ad Hogwarts e un violento temporale imperversa all'esterno delle possenti mura del castello; tutti gli studenti sono addormentati... O quasi.
Narcissa Black non riesce a dormire.
Lucius Malfoy ha l'abitudine di passeggiare di notte per i corridoi del Castello.
Una breve e semplice OS sul pairing Lucius/Narcissa così come me lo immagino io -decisamente romantico-
Spero vi piaccia!
Enjoy! *^*
Kristah.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy | Coppie: Lucius/Narcissa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
- Questa storia fa parte della serie 'Hogwarts is what they call home'
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Temporali notturni.



Narcissa Black non amava particolarmente i temporali. Anzi, non li amava per niente. Per essere sinceri li odiava proprio. 
Tutto quel vento che soffiava prepotentemente contro le finestre e sembrava voler entrare nella stanza come il padrone indisturbato di tutto; la pioggia incessante che scrosciava contro i vetri e le pareti e tutto ciò che incontrava, superficie del Lago Nero inclusa; i tuoni che ti facevano spaventare per i loro roboanti rumori. 
Per questo motivo aveva deciso di restare il più possibile nella Sala Comune dei Serpeverde: aveva ravvivato il fuoco un paio di volte con un abile colpo di bacchetta, appellato una pesante coperta per combattere gli spifferi freddi che si insinuavano tra le finestre ormai vecchie ed era in compagnia di uno dei suoi libri preferiti. 

 

«Black?» 
Una voce maschile la fece trasalire: il Coprifuoco era passato da un’ora abbondante ma la bionda sedicenne non fu per niente stupita dal fatto che il Caposcuola della sua Casa fosse stato fuori. 
«Malfoy»
«Narcissa, è mezzanotte passata. Cosa ci fai ancora sveglia?»
«Sto leggendo, non è ovvio?»
«Deve essere un libro mortalmente interessante, se ti toglie il sonno» 
La ragazza alzò le spalle pensando ingenuamente che, se fosse tornata alla lettura, Malfoy se ne sarebbe andato e l’avrebbe lasciata in pace. Non che la sua compagnia fosse sgradevole, al contrario; semplicemente, quando parlava con lui, si sentiva come se dovesse sempre ponderare tutto ciò che diceva. Probabilmente c’entrava quello che le diceva sempre sua madre: “I Malfoy sono una delle famiglie Purosangue più potenti e ricche della Comunità Magica e il loro figlio è davvero una persona gradevole. Come se fosse un gradino sopra a tutti gli altri suoi coetanei” 
I suoi pensieri furono disattesi: Lucius Malfoy prese posto sul suo stesso divano, accanto ai suoi piedi che lei ritrasse per fargli spazio. 
Non staccò gli occhi dal libro per un secondo, ma notò con una certa irritazione che il mago stava cercando di sbirciare il titolo del romanzo. 

 

«Emma» disse infine, dopo un silenzio durato cinque minuti, chiudendo il libro e lasciando il suo indice come segnalibro. 
Il ragazzo annuì, dimostrando la sua totale non conoscenza del libro con la domanda: «Di che parla?»
«Di una ragazza»
«Grazie, se non mi avessi dato questa interessantissima spiegazione, non ci sarei mai arrivato da solo»
Narcissa si morse il labbro, abbassando gli occhi sulla copertina rigida del libro. 
Il rombo di un tuono la fece letteralmente saltare a sedere con il cuore in gola; deglutì e prese un respiro profondo.  
Con la coda dell’occhio vide Malfoy sorridere: ghignare sarebbe il termine più esatto. 
«Che c’è?» 
La domanda era uscita con un tono un po’ troppo difensivo, non molto consono al comportamento di una Purosangue del suo livello. 
«Stavo semplicemente arrivando alla conclusione del perché te ne stai qui in Sala Comune così tardi»
«Te l’ho detto: stavo leggendo»
«Leggevi per passare il tempo, in attesa che il temporale passasse, Narcissa» 
La ragazza scosse la testa: «Non dire stupidaggini, Malfoy» sì alzò, cercando di non pensare al fatto che da lì a poco sarebbe stata in camera sua a guardare il soffitto in attesa di prendere sonno che, già sapeva, non sarebbe arrivato. 

 

Aveva un piede sullo scalino che portava al suo dormitorio, quando Lucius Malfoy la chiamò: «Narcissa, aspetta. Non volevo che te ne andassi»
«Dovrei davvero andare a dormire. Malfoy» 
Non suonò convincente nemmeno un po’. Il che era inusuale, considerando che di solito la dava a bere a tutti. Era dannatamente convincente a dire bugie. 
«Perché hai paura dei temporali?» domandò infine il ragazzo, guardandola con quei suoi occhi dannatamente magnetici. 
Inutile mentire, ormai: tornò seduta al suo posto, con la coperta sulle spalle e le ginocchia al petto. 
«Non ho intenzione di dirti perché ho paura dei temporali. E’ una cosa stupida»
«Bene, allora fingiamo che sia un gioco. Tu dici una cosa a me, e io ne dico una te»
«Come faccio a sapere che non stai mentendo?» 
Lui sorrise: «Non lo puoi sapere. Ti devi semplicemente fidare»

 

«Per sbaglio una volta i miei elfi domestici mi hanno chiusa fuori di casa mentre c’era un temporale. Ho passato la notte fuori, cercando inutilmente di entrare e urlare per farmi sentire da qualcuno. Il vento era troppo forte e freddo e sembrava avesse l’intenzione di sradicare il Maniero dalle fondamenta. Non è stata una cosa piacevole, nemmeno se mi sono intrufolata nelle serre e sono rimasta al riparo per la maggior parte della tempesta» 
«Non mi sembra una cosa così stupida, se posso permettermi di dare un giudizio» 
La ragazza sollevò impercettibilmente le sopracciglia e poi scosse la testa come a togliersi un pensiero stupido dalla testa. 
«E’ il tuo turno, Narcissa Black» 
Un leggero, leggerissimo brivido le percorse la schiena per tutta la sua lunghezza quando lo sentì pronunciare il suo nome: suonava pericolosamente dolce e attraente sulle sue labbra. 
«Perché sembri sempre così perfetto?» 
Era la domanda che si poneva tutti, a Serpeverde, guardando Lucius Malfoy: aveva volti altissimi a scuola, giocava a Quidditch, sapeva come parlare a tutti che fossero delle matricole del primo anno o degli adulti, era bellissimo e particolarmente ricco. L’ultima qualità non era direttamente sua, ma non importava. 
«Nessun è perfetto, non te lo hanno mai detto?»
«Non puoi rispondere alla mia domanda con un’altra domanda» attestò lei, reprimendo a stento un sorriso. 
«Nessuno è perfetto» ripeté, cambiando semplicemente il tono della sua risposta. Ad uno sguardo di lei, però, continuò: «Mi hanno educato bene, tutto qui»
«Non mi ritengo particolarmente soddisfatta da questa risposta, voglio che tu lo sappia» 
Lui sorrise di nuovo e alzò le spalle, assumendo un’espressione che sarebbe dovuta essere innocente. 

 

Due ore e mezzo dopo, senza alcun motivo apparente, la testa bionda di Narcissa Black era posata sulla spalla di Lucius Malfoy; la ragazza chiuse lentamente gli occhi: «Sai, Malfoy, non pensavo che la tua compagni potesse essere così incredibilmente…» uno sbadiglio interruppe la sua frase: «gradevole. Mi sono divertita» 
Non lo vedeva, ma sapeva che stava sorridendo quando le rispose: «Anche io mi sono divertito. E penso che dovresti iniziare a chiamarmi per nome, Malfoy non suona molto amichevole, Narcissa»
La ragazza annuì e, prima di scivolare in un lungo e piacevole sonno mormorò il nome del suo compagno di Casa. 






 

Angolo autrice:
Ehi guys! 
Buonasera, innanzitutto! :)
Quindi, spero che la storia vi sia piaciuta, anche se -lo ammetto da me- il finale è un po' troppo Fluff per Narcissa e Lucius.
(Purtroppo non posso farci nulla, sono una delle mie coppie preferite)

Detto questo: una recensione non fa male, lo sapete?
Lo so che la maggior parte di voi legge e passa perché non ha niente da dire, ma davvero, davvero, davvero sarebbe super gradita!

Finito qui,
Sparisco!
Baci e abbracci! :3 
K.

  
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