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Autore: tylersanchor    18/04/2014    6 recensioni
"Una vocina però, una soave e dolce vocina che, se Stiles fosse stato più sobrio avrebbe capito appartenere alla vodka, gli disse:“Perché non le racconti tutto? Sei ubriaco, penserà che tu sia fuori di testa e basta. Almeno ti toglierai un peso dalla coscienza. Tanto non la rivedrai mai più.” E le diede retta.
- Allora, da dove cominciare, cara mia …
- Bethany.
- Bethany! Allora, tutto è cominciato quando mio padre …
E le disse davvero tutto. Di Scott, dei lupi mannari, di Allison e la sua famiglia, di Lydia, Isaac, Erica, Boyd e, soprattutto, di quanto fosse irrimediabilmente e assolutamente cotto di Derek Hale."
[Sterek, maddai?] [Non tiene conto della terza stagione]
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stiles aveva sempre immaginato il post primo bacio con Derek come qualcosa di idilliaco, pieno di coccole, uscite insieme e nessuna preoccupazione. Certo, dato che la cosa implicava Derek era stato un po’ utopico pensare a coccole e compagnia bella, ma almeno un po’ di sana felicità non avrebbe guastato. Non  che Stiles fosse triste, anzi, poteva annoverare alcuni momenti passati con Derek come i migliori della sua vita, soprattutto quel pomeriggio che avevano trascorso  a baciarsi avvinghiati sulla poltrona in cui Derek per un attimo lo aveva guardato negli occhi senza il solito sguardo seccato o infastidito ed era sembrato quasi non dispiaciuto di vederlo. Il che, nel linguaggio di Derek, equivaleva ad un’appassionata dichiarazione d’amore con tanto di serenata romantica sotto la sua finestra. Comunque, stava divagando. Il vero problema era che, quando non stava incollato a Derek per la lingua, il mondo sembrava tranquillamente andare a catafascio. Prima si faceva le peggio figuracce con lui, poi accidentalmente gli scappava la verità di fronte a Isaac. Allora tanto valeva seppellirsi in giardino e porre fine a questa serie di sfortunati eventi. Okay, fortunati ma solo quando Derek lo baciava.
- Tu … tu … e Derek? – esclamò Isaac e scoppiò a ridere.
E per Stiles quello era un grosso no. Perché diamine tutti reputavano assurdo che tra lui e Derek potesse esserci qualcosa? Okay, Derek non era il tipo da avere rapporti affettivi di sicuro, ma insomma, alla fine aveva anche lui un cuore, da qualche parte, e bisogno di amore. Almeno, quello credeva Stiles.
Isaac continuava a spanciarsi dal ridere, ed era davvero irritante.
- No, ma spiegami, - buttò fuori fra le risate, - tu e Derek? Ma di cosa vi fate? Ma parli di Derek Hale? Grosso, imbronciato, lupo mannaro …? Oh, mio Dio.
E scoppiò di nuovo a ridere. Stiles perse la pazienza e gli tirò addosso il cuscino di Beth. Lei gli lanciò un’occhiata piena di comprensione.
- Isaac, piantala, - disse lei, - E se dici a qualcuno di questa cosa, io ti giuro che non avrò pace finché non avrò raccontato ad ogni singola persona della scuola che tu e Greenberg avete fatto sesso selvaggio nell’ufficio del coach, capito?
Isaac sembrò inorridito alla sola idea.
- Comunque, - continuò lei, rivolgendosi a Stiles, - io volevo solo far scoccare la scintilla fra voi due. E dovresti ringraziarmi, hai scoperto cose meravigliose su Derek grazie a me. Avresti potuto anche sperimentarle se non fossi così cretino.
- Aspettate, - li interruppe Isaac, che almeno aveva smesso di ridere all’allusione a Greenberg, - spiegate anche a me? Giuro che non rido.
Stiles allora raccontò la storia dall’inizio, con Isaac che faceva le peggio facce per non scoppiare a ridere e Bethany che gli mandava sguardi assassini, della serie “racconta una sola parola di me e Scott e giuro che metterò fine alla tua esistenza terrena” e non gli dispiacque ripercorrerle, soprattutto l’ultima parte. Quando terminò, Isaac prese la parola.
- Stiles, sei proprio cretino, - sentenziò.
- Da che pulpito! Hai l’insufficienza in educazione artistica.
Bethany fece un risolino e Isaac arrossì: - Sì, ma io, quando sono nella stessa stanza della persona dei miei sogni insieme ad un preservativo non scappo.
Beth si illuminò: - Isaac! Io pensavo tu fossi idiota, in effetti lo sei, ma avevo un’opinione sbagliata su di te. Finalmente una persona dotata di buon senso.
Isaac sfoggiò un sorrisetto di superiorità.
- Sentite, io domani ho un compito di chimica, è tardi, mi avete rovinato uno splendido pomeriggio con Derek …
- Che avrebbe potuto diventare un ancora più splendido pomeriggio con Derek nudo, - gli notificò Bethany.
- Beh, non è mai troppo tardi, puoi sempre tornare lì e buttarti in ginocchio di fronte a lui supplicandolo di perdonare la tua stupidità, - propose Isaac, scambiandosi un’occhiata complice con Beth.
Quei due insieme erano micidiali.
- Non ho la minima intenzione di farlo, - notificò Stiles.
- Ha ragione, - disse sorprendentemente Beth, - con tutte le cose belle che si possono fare in ginocchio di fronte a Derek …
Stiles le tirò un cuscino, mentre Isaac rideva a più non posso. Maledetti. Ed era tardissimo e non sarebbe mai riuscito a studiare tutto, come se non bastasse.


 
*
 
 
A casa, ovviamente, la prima cosa che fece fu informare Derek dell’accaduto. Certo, tralasciando alcuni dettagli come il suggerimento di mettersi in ginocchio di fronte a lui e non per pregare, riportò solo l’essenziale. Alla fine del racconto tutto quello che ricevette fu un’occhiata annoiata.
- Dovrebbe interessarmi? – disse infine Derek.
- Dato che ti riguarda, credo di sì. Insomma, ti va bene che lo sappia chiunque?
Derek scrollò le spalle: - Ovviamente no. È la mia vita privata. Ma alla fine è inevitabile, visto che riguarda anche te, purtroppo.
- Come purtroppo? Se non ci fossi io chi sbatteresti contro i mobili? Sai che sono pieno di lividi perché tu sei delicato quanto un elefante in una cristalleria e quando mi baci mi spiaccichi sempre contro qualcosa? A chi altro piacerebbe questo solo perché implica il baciarti? E chi altro sopporterebbe i tuoi grugniti, le tue sopracciglia, e fattelo dire, io odio le tue sopracciglia, però le amo anche, ed è molto ossimorico ma pazienza. Per non parlare poi della tua espressione, sei sempre così secc …
- Stai zitto, - lo interruppe Derek e lo baciò.
Ecco, probabilmente la capacità comunicativa di Derek era direttamente proporzionale alla sua bravura nel baciare, perché, oddio, baciava superbamente. Certo, era l’unica persona che Stiles avesse mai baciato nella sua intera vita, quindi non aveva grandi termini di paragone, ma cavolo, era un talento oggettivo. Il mondo avrebbe dovuto provarlo, tanto per rendersene conto. Okay, magari provarlo proprio no, ma diciamo averne una remota idea, giusto per poter invidiare Stiles per il resto dei secoli. Probabilmente se Scott avesse saputo come baciava Derek, avrebbe lasciato Allison seduta stante.
Ah, giusto, Scott.
Il solo pensarci gli fece passare definitivamente la poca allegria che gli era rimasta e persino baciare Derek non sembrò meraviglioso come prima. Non che non restasse una cosa fantastica, ma pensare a Scott, il suo migliore amico, che era arrabbiato con lui e che non gli credeva, gli fece venire il magone.
Sarebbe stato tutto diverso se avesse avuto Scott al suo fianco. Certo, c’era Beth, ma non era la stessa cosa.  Lei era un tantino superficiale, non la preoccupava minimamente che Derek fosse un licantropo con evidenti problemi psichici, per lei contava solo il fatto che avesse addominali da paura. Scott si sarebbe preoccupato per lui. Non che fosse necessario, Derek non era così fuori di testa come sembrava e comunque Stiles lo sapeva gestire, almeno credeva di saperlo, ma avere Scott che prometteva di trasformare Derek in polpette di lupo se avesse fatto qualcosa di sbagliato sarebbe stato rassicurante. E più gestibile, perché con tutto l’amore per Beth, c’erano cose da maschi che proprio non voleva raccontarle, per decenza. Certo, adesso c’era Isaac, ma non erano così amici da fargli venir voglia di condividere con lui i dettagli su come il suo corpo reagiva a Derek. Che poi, sempre a proposito di quello, Derek sembrava non avere problemi in quel senso … quindi o Stiles era attraente quanto un lama oppure esisteva una qualche tecnica segreta. Ecco, con Scott avrebbe potuto parlare di quello, anche perché i giorni in cui non aveva compiti stavano diventando ardui e gli stessi compiti sembravano insufficienti sempre più spesso.
Oh, giusto, di male in peggio … doveva ancora studiare.
- Derek …
Come al solito, venne ignorato. Derek era troppo impegnato a baciargli il collo, attività che evidentemente nuoceva al suo udito.
- Derek, devo studiare, è tardissimo, dovrò stare sveglio tutta la notte …
- A studiare? – lo degnò alla fine Derek.
Giusto, con Derek Hale in camera pronto a baciarlo per ore intere Stiles doveva assolutamente studiare. C’era qualcosa di profondamente contro natura in ciò. Anzi, era proprio contro natura non approfittare di quel dono divino, sarebbe stato irrispettoso.
- Domani ho il compito e siccome per colpa tua sono in punizione e senza jeep, non posso nemmeno saltare la scuola. E non ho posti dove andare, mio padre mi scoprirebbe e domani è a casa fino a metà mattina.
Stiles notò la scintilla negli occhi di Derek e per un attimo pensò che lui avesse finalmente realizzato di averlo sempre amato e che gli avrebbe fatto un’appassionata e romantica dichiarazione d’amore degna di un film anni ottanta e si sarebbe tatuato il suo nome sul petto, poi tornò alla realtà, che scoprì essere quasi migliore.
- Puoi stare nel mio appartamento. Io tanto ci devo andare comunque e non mi cambia tenerti d’occhio qualche ora in più.
Stiles si era fatto di qualche droga pesante oppure Derek gli stava proponendo di, per passare la serata insieme – cioè, a esplorare le reciproche cavità orali con la lingua e infilarsi le mani ovunque in zona nord o, nel caso di Stiles, ovunque non  ci fossero bende o punti ma a gli piaceva essere romantico -, passare un’altra mattinata insieme? Nel suo appartamento?
Ovviamente, la mente di Stiles iniziò a produrre film mentali di cosa sarebbe potuto succedere nell’appartamento di Derek e quasi tutti, andando avanti, si trasformavano in porno. Anzi, più Stiles ci pensava, più nella sua mente prendeva forma un unico, grande film: Cinquanta sfumature di Derek. Poi dovette di corsa pensare ai compiti per evitare sciagure.
Praticamente con la bava alla bocca, sembrando lui l’animale, anziché Derek, balbettò un: - S … sa … sarebbe  ca … ca … carino.
- Così potremo pensare a come sistemare le cose con Scott, - proseguì Derek, tranquillissimo.
Così potremo pensare a come chiavare su ogni superficie del tuo appartamento lo corresse Stiles mentalmente, ma poi si rese conto di cosa  Derek aveva appena detto.
Aveva appena detto, per parafrasarlo, che gli importava dell’amicizia fra Stiles e Scott. Quindi non era il solito lupo egoista e ingrugnito, allora aveva dei sentimenti e gli importava  Stiles, non solo come cosa su cui sfogare le sue pulsioni ma anche come essere umano.
Era allibito.
- Ho bisogno di lui. Sta prendendo la faccenda con troppa leggerezza.
Ah, naturalmente. A Derek interessava solo salvarsi il didietro dai grossi alpha cattivi. Certo, era un didietro spettacolare e la sua perdita sarebbe stata un danno irreversibile per l’umanità, ma andiamo. Che Derek ogni tanto mostrasse il suo lato umano, o perlomeno, quello civile, anziché essere il solito monolite egoista.
Stiles lo spinse giù, contro il materasso e gli soffiò a pochi millimetri dal viso: - E quindi tu hai intenzione di usarmi per arrivare a Scott?
Derek gli rivolse uno sguardo eloquente: - Anche, - disse e lo baciò con un’intensità con cui non l’aveva mai baciato prima.
 
 

*
 

Stiles aveva un enorme difetto. Era una di quelle cose che odiava di se stesso, ma che proprio non riusciva a correggere: pensava troppo. E fare la doccia lo faceva pensare ancora di più. Generalmente si faceva epici viaggi mentali, ma quella sera il suo cervello era di altra opinione ed era molto tipo: “perché non pensi un po’ a tutto quello che Derek ti ha detto, Stiles?”
E così Stiles aveva fatto, rendendosi conto che quell’”anche” finale era aperto a numerose interpretazioni. A dire il vero, avrebbe potuto scriverci un libro sui modi di leggere quella parola. Non parlando poi dello sguardo che aveva fatto Derek, era decisamente eloquente.
Sesso.
Cioè, era una cosa normale, alla fine. Stavano insieme da settimane, Derek era un adulto e anche Stiles avrebbe dovuto essere spigliato su certe cose, in fondo aveva diciassette anni. Il problema è che aveva la stessa esperienza di un bambino di cinque, se non si contavano le ultime settimane in cui, comunque, lui e Derek si erano solo baciati. Non lo aveva nemmeno mai abbracciato.  E adesso Derek pretendeva di avere tutto il pacchetto, così, tranquillamente?
Oh, può averlo anche due volte. Anche tre. Anche quindici.
Stiles zittì la sua vocine interiore, che era comunque molto simile a quella di Bethany e cercò di focalizzarsi sul problema e non su Derek nudo, ma era abbastanza complicato evitare di pensare alla seconda cosa, essendo questa inclusa nella prima.
Restava però un grosso, enorme, stratosferico problema: come cavolo si faceva il tutto? Cioè, Stiles conosceva la teoria, si era informato, ma da lì a rotolarsi fra le lenzuola con Derek ne passava di acqua sotto i ponti. E se arrivato lì non avesse saputo dove mettere le mani?
Oh, io ho giusto un paio di suggerimenti …
Maledetta Bethany interiore. Gli bastava quella reale, ne avanzava anche.
Scott avrebbe capito. Scott non era una quindicenne persa per i pettorali di Derek. Non che anche una parte di Stiles, anzi, tutto Stiles proprio, non fosse perso per i pettorali di Derek, ma il senso era quello.
- Stiles, sei nella doccia da venti minuti, esci! – gli intimò suo padre, ignaro di quello che gli passava per la testa o del fatto che Derek si era lavato in quella stessa doccia solo poche ore prima e adesso se ne stava nella stanza di Stiles a leggere qualche romanzo noioso.
Ovviamente, a Stiles non passava nemmeno per l’anticamera del cervello di dire a suo padre di Derek. Per prima cosa, suonava troppo come un “ufficializziamo la nostra relazione” e dato che, molto probabilmente, nella mente di Derek loro non avevano assolutamente una relazione, non era un passo particolarmente furbo. Inoltre, sarebbe stato leggermente complicato dirglielo, sarebbe suonato tipo “ehi, papà, devo presentarti una persona. Lo conosci già perché lo hai arrestato, in realtà. Papà, lui è Derek, il mio ragazzo, cioè, il tizio con cui faccio certe cose. Derek, questo è mio padre.” Sicuramente non poteva funzionare.
- Esco subito! – gli urlò Stiles, chiuse l’acqua, controllò che la fasciatura  fosse ancora asciutta e si asciugò, infilandosi poi una maglietta e i pantaloni del pigiama.
Quanto avrebbe voluto non aver preso quelli di Topolino, li aveva trovati così carini l’autunno precedente, invece in quel momento, quando stava per mostrarli a Derek, gli sembravano orrendi. Quale diciassettenne compra i pantaloni del pigiama con Topolino?  Uno che morirà vergine, sicuramente.
Strisciò in camera, dove Derek stava tranquillamente sdraiato sul suo letto con uno dei suoi libri. Ecco, Stiles avrebbe voluto essere un libro, perché Derek li amava. Ci stava incollato, ci passava ore senza mostrare segni di noia – e fin lì lo faceva anche con Stiles, okay – e sembrava quasi contento mentre leggeva.  Era delicato quando sfogliava le pagine di un libro.
- Togliti, - borbottò a Derek, - devo dormire.
Odiava i libri di Derek, da morire. Era geloso dei libri di Derek. Ricevevano più coccole loro di quante ne ricevesse lui.
- Sto leggendo, - fu la risposta di Derek.
- Sul mio letto. Ci devo dormire. Leggi sulla sedia.
- Guarda che è abbastanza grande per tutti e due, - notificò Derek.
In effetti, aveva ragione, l’avevano sperimentato un paio di volte. Non che avessero dormito insieme, semplicemente stavano lì sdraiati, Derek a leggere e Stiles al computer, oppure si baciavano e basta.
Stiles avvampò.
Dormire con Derek a fianco? Oh, il suo povero cuore. Certo, una parte della sua mente era tentata di trasformare la cosa in fare altro con Derek sopra anzi, forse una gran parte, ma riuscì a contenersi e a ficcarsi sotto le lenzuola, tirandosele su fin sopra la testa per cancellare l’immagine che gli era giusto balzata in mente.
Che poi, per quale strana ragione le sue fantasie andavano a briglia sciolta mentre la sua iniziativa giocava a nascondino? Era un controsenso.
Dopo un po’, però, gli venne la curiosità di sapere che cosa Derek stesse facendo. Cioè, okay, leggeva quella lagna di stupido libro, ma come lo leggeva? Gli piaceva oppure era noioso? Era corrucciato?
Stiles tirò fuori la testa da sotto le coperte e diede una sbirciata.
Come aveva immaginato, Derek era tutto assorto dalla lettura. Cosa ci trovava poi nel leggere così tanto? Stiles in quelle settimane lo aveva visto con almeno un milione di libri diversi. Ed era geloso di ognuno di essi.
Derek alzò lo sguardo dal libro e lo posò su Stiles, che lo stava tranquillamente sbirciando. Lo guardò negli occhi per un attimo – e oddio, Stiles aveva sempre amato i suoi occhi – poi mise un segno alla pagina in cui era arrivato, posò il libro con cura e gli saltò addosso senza fare tanti complimenti.
Ecco perché Stiles lo amava.
Ricambiò il bacio e iniziò a vedere le cose da una nuova prospettiva: in poche ore sarebbe stato lui a prendere il pacchetto completo Derek Hale. E gli piaceva un sacco quel nuovo punto di vista, perché implicava cose stupende, come avere ogni centimetro quadrato di Derek a sua disposizione. E okay, magari erano i suoi ormoni ad essersi risvegliati con quei baci che erano tutto tranne che casti. Probabilmente, erano una preview del giorno dopo. Un po’ piccolina, però.
Stiles afferrò il bordo inferiore della sua maglietta e la tirò su, aiutando Derek a sfilarsela. E, oh, sì, andava decisamente meglio. Tutti avrebbero dovuto avere un Derek Hale senza maglietta nella loro vita, era una di quelle cose essenziali, nella modesta opinione di Stiles. Certo, il top sarebbe stato un Derek Hale senza maglietta e senza pantaloni, ma suo padre era di sotto e quindi non era il caso di arrivare a tanto.
Diamine, Derek era un dono divino. Ed era così difficile non pensare a brutte cose mentre si baciavano in quel modo. In fondo, pensò Stiles, se il giorno dopo fosse andato tutto liscio, cosa che sperava, si prospettava una giornata parecchio interessante.


 
 
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Aloha! No, non sto partendo per le Hawaii ma penso che questo pomeriggio, dopo un'altra sessione di guida con mio padre in cortile, mi vedrò Lilo e Stitch quindi sto già entrando nello spirito u.u Anyways, ta daaaaaaa. Quello che tutti voi aspettavate accadrà nel prossimo capitolo! Il rating si alzerà, ovviamente, spero non me ne vogliate male uu Derek è molto felice di questa cosa e ringrazia tutte voi che lo avete supportato scrivendomi che era ora di far accadere qualcosa di serio fra lui e Stiles e manda un mazzo di rose virtuali a tutte voi. E io rido eheheh. Comunque, colgo l'occasione per augurarvi buona Pasqua, dato che il prossimo aggiornamento causa miei impegni con famiglia e amici, sarà martedì o mercoledì. Non odiatemi, ma devo fare la persona socievole ahahah. Comunque, siccome sono brava, vi lascerò uno spoiler del prossimo capitolo sotto per cui ho dovuto leggere tipo tonnellate di fanfiction rosse - e io le odio, tranne No Homo che è la mia cutepie ma è scritta in inglese, stavo pensando di tradurla but idk - e sappiate che l'ho fatto solo per voi besties. Okay, mi sono anche fatta risate epiche per le cose assurde che ho letto, ma amatemi comunque. Tanto, per quante Sterek abbia letto prima di dormire, continuo sempre a sognare il mio compito di spagnolo çç
Prima dello spoiler, ringrazio le mie superbesties, di nuovo NOVE RECENSIONI  e io sono allibita perché non me le merito assolutamente e leggere i vostri pareri per me è una cosa bellissima, io vi adoro, sappiatelo e se non fosse stato per voi la storia sarebbe a languire nel mio hard disk. Quindi, un supermegaextra grazie a Adelaide Bonfamille, Tenten, ursula74, xKittyx, alixsoldier, cheekbones, Epic_FHale, Alex_J e two_dollar_bill io vi amo e anche Derek vi ama, voi sapete il perché.
Comunque, la vostra bestie Vi ora vi abbandona perché sono ancora in pigiama e oggi esco çç luv ya cutepies <3

Spoiler: (eheheheheheheheh)
"- Pensavo non fossi un tipo che ama i preliminari, ma sappi che ti amo per questo, - ansimò Stiles.
Derek smise di baciarlo: - Per me questi non sono nemmeno
veri preliminari.
Oh, Gesù.
- Questi i chiamo preliminari, - disse poi, riprendendo a baciare Stiles e nello stesso tempo sbottonandogli i jeans con una mano. Poi ci fece scivolare la stessa mano dentro."
  
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