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Autore: unfjxable    18/04/2014    2 recensioni
-Vede, signor Styles, il problema non è nessun tipo di amore. Immagini un mondo senza esso, non si sentirebbe meglio? Provi ad immaginare una sigaretta accesa. Quando passa il tempo si consuma, proprio come la vita. La vita è solo uno spreco di tempo. Persone che consumano la loro vita con sciocchezze inutili quando non sanno cosa riserva a loro il mondo.-
Secondo Becky la vita è paragonata ad una sigaretta e pensa che l'amore consumi la vita. Ma se avesse saputo che avrebbe incontrato il suo nuovo psicologo Styles, avrebbe continuato a pensare questo?
Harry la desiderava.
Harry la voleva.
Harry voleva riempirsi. Lei era l'unica che poteva riuscirci.
Da quando Harry svolgeva quel lavoro non era lo stesso.
Non esisteva l'amore per lui, solo il lavoro.
La luna non era così splendente per lui, la immaginava opaca.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PSYCHOLOGIST.


 

Becky si sentiva quasi male, dopo essere tornata a casa. Sentiva la voglia di svenire e non svegliarsi mai più. 
Voleva che tutto ciò che accadde fosse stato solo un incubo e che si sarebbe svegliata nel suo comodo letto da sola o anche in compagnia di qualcuno.
Voleva che i baci di Harry fossero stati meno affascinanti del dovuto. E se non avrebbe avuto nessun problema? Che fine avrebbe fatto? Starebbe con un ragazzo e non avrebbe incontrato quella meraviglia?
E se Harry non fosse mai stato uno psicologo o non si fosse mai laureato? Dove si troverebbe? A giocare coi suoi amici? O a giocare d'azzardo per guadagnare qualcosa?
Sarebbe stato un uomo alcolizzato? 
Entrambi si chiedevano che fine avrebbero fatto ma soprattutto loro che fine avrebbero fatto.
Becky era, da una parte, irritata dal comportamento di Harry anche se...magari stava cominciando a volerlo per lei.
No, non voleva. Stava pensando e ripensando questo tutto il pomeriggio, ma non capì il senso. Osservava il soffitto coperto dalla muffa e pensava ad Harry. Come è potuto accadere tutto questo?
Sapeva che doveva cambiare atteggiamento e se poteva, sarebbe voluta ritornare indietro nel tempo per non permettere ad Harry di baciarla spudoratamente.
Tutti i pensieri furono interrotti dalla suoneria del cellulare di Becky, un messaggio.
Non si aspettava di certo che Harry le mandasse un messaggio ma quando lesse le sembrò di certo un bambino.
*Becky, stai bene? Hai provato a mangiare qualcosa? Rispondimi.*
Per poco Becky non si premeva il palmo contro la fronte per poi scoppiare a ridere.
Rispondergli o meno?

*Harry, sto bene. Sì, ho mangiato.* 
no, non era vero. Lo aveva solo pensato ogni secondo ed ogni minuto.
*Lo spero. Posso aiutarti con qualcosa?* 
stava diventando assillante, secondo Becky. Ma non voleva farlo smettere. Era troppo difficile da spiegarlo, anche nella sua mente.

*No.*
Troppo acida era stata?

Non rispose più e Becky pensò che non sarebbe finita lì. Davvero quell'uomo (il suo psicologo, tra l'altro) l'aveva baciata? Si erano davvero amati in quel momento?
E forse quello era il problema. In quel momento, si amarono. Si amarono come una giornata di inverno e una tazza di tè al limone.
Si amarono come la scultura Amore e Psiche. Si tenevano stretti e Harry aveva paura che se ne fosse andata via per sempre.
Ma pensava male, perchè lei non se ne sarebbe mai andata per nessuna ragione al mondo. Non in quel tempo, dove aveva baciato un uomo così affascinante e più grande di lei.
Becky desiderava quelle labbra dal primo giorno in cui mise piede in ufficio e desiderava abbracciarlo più che poteva senza fermarsi.

Harry non la voleva. Non dal primo momento in cui entrò. Harry era diventato quasi pazzo, pazzo d'amore.
Pazzo d'amore come Orlando e pazzo d'amore per Becky. Era pazzo sì, ma davvero d'amore? E se ci fosse un'altra cosa sotto? Pensò.
Quasi non ci credeva, non poteva volerla non per amore. Ma lui non desiderava di certo le sue labbra piene come desiderava quelle delle altre donne a New York.
Harry Styles era arrivato al suo pensiero fisso e stava capendo tutto, lui non era innamorato di Becky.
Quindi in un certo senso, aveva solo baciato le labbra di quella donna per chissà quale motivo gli frullava in testa.
Secondo Harry non poteva essere normale tutto ciò che stava accadendo. Voleva rivederla per parlarle chiaramente e stava pensando a chissà quale aggettivo si stava dando Becky per esser stata baciata da lui, quando in realtà non è affatto innamorato.
Era anche confuso e arrabbiato allo stesso tempo, e se lei stava male a causa sua? Non avrebbe voluto nemmeno pensarci.
Odiava far star male le persone, infatti decise di studiare psicologia proprio per aiutare. Lui non provava davvero niente e non sapeva nemmeno il perchè di quelle parole che le aveva detto.
Gli fu insegnato che durante un bacio provi mille emozioni messe insieme e quelle emozioni Harry non le provò.
Non ebbe la certezza di essere innamorato di Becky ed aveva paura. Forse perchè si trovava nel completo oblio in cui c'era anche Becky.
Oppure proprio Becky era l'oblio, per Harry.
Quasi la temeva e quasi ebbe paura di parlare e starle vicino ma poco gli importava. Le avrebbe detto chiaramente tutto senza usare parole cattive e farglielo capire nel modo più facile possibile.
Si disse a sè stesso che avrebbe scritto tutto su un foglio e che lo avrebbe letto ogni sera, prima di andare a letto, per memorizzare tutto.
Oppure avrebbe trovato semplicemente le paroli giuste da usare per quel caso, in cui c'era anche Becky.
E si convinse che non si trattava di destino, ma era la vita. Capì che la vita gli riservò proprio questo e che sarebbe dovuto vivere col rimorso di non aver amato nessuna.
In realtà, amò una donna appena si trasferì a New York. Secondo Harry era bellissima e avrebbe fatto invidia a qualunque donna.
Quando la vedeva tutto si fermava e le uniche persone a muoversi erano loro, che parlavano tranquillamente.
Il primo giorno che arrivò in città fu lei a farle da guida. Bussò alla porta di lui e gli portò una torta fatta proprio da lei, come benvenuto. Erano anche vicini di casa e Harry pensò che la fortuna era dalla sua parte.
Non proprio fortuna.
Sheila, il nome della donna, era malata e Harry per un periodo non la vide più. Dopo poco tempo scoprì che si trovava in ospedale sotto osservazione dai medici perchè era fin troppo malata per starsene a casa e a fare da guida ad Harry in città.
La madre di Sheila conosceva bene Harry. La figlia le parlò tantissimo di lui e di come fosse simpatico e maledettamente bello, troppo maledetto.
La signora Allen, disse direttamente di persona ad Harry le tristissime parole che nemmeno riusciva a trovare e cacciare fuori.
Sheila era venuta a mancare e Harry si rese conto che non c'era più e che non avrebbe più potuto sentire il suono della sua voce, se non in registrazione.
Quando la signora Allen glielo comunicò le si spezzò la voce dal pianto e Harry la strinse più che poteva, addolorato anche lui.
Entrambi piansero sulla spalla dell'altro e cercavano di consolarsi a vicenda. E dopo un dieci minuti la signora Allen gli disse che l'ultima parola di Sheila fu 'Harry'.
E egli si sentì amato da quella donna, anche se non c'era più.
Si sentì quasi male e ciò che avrebbe fatto in quel periodo era solo morire e rivedere così Sheila.
Harry, quel giorno ripensò a lei e a come si sarebbe sentito al posto di Becky. Lei si accorse che l'amava?
Era morta con la consapevolezza che quell'uomo la adorava?
Tutti i suoi pensieri sembrarono però collegare nuovamente a Becky, che non riusciva a togliere dalla mente.
Era un pensiero fisso, che non si sarebbe più staccato perchè in realtà Harry si sentiva tremendamente in colpa per aver baciato e detto quelle parole senza senso a Becky, senza che la sua mente lo pensasse davvero.
Non voleva di certo baciarla ma qualcosa di forte lo attrasse. Come se le labbra di Becky fossero un paio di calamite pronte ad accogliere le labbra di Harry.
Immaginò poi la sua vita con accanto lei, come sarebbe stata? Si immaginava il suo ritorno a casa dopo essere tornato da lavoro e Becky che l'aspettava a casa mentre preparava la cena.
Immaginava anche la sua compagnia, e a come sarebbe stato viaggiare con la sua compagnia e camminare per le strade di New York con lei.
Pensò a quasi tutti, tranne una cosa. Non pensò davvero a come ci si sentisse se l'amore che provi non fosse ricambiato.
Poi si decise, finalmente, a pensare a ciò che doveva dirle in realtà. Ma se non le avrebbe detto nulla? E se non aveva proprio afferrato niente?
Tentò lo stesso.

*Vuoi venire a cena? Magari questo sabato sera e poi facciamo un giro.*
le inviò cercando di essere il più serio possibile.
*Certo, va bene sì. A che ora?*
gli rispose e Harry immaginò il volto della giovane illuminarsi di gioia, ma se nemmeno lei provava niente?
*Alle nove, passo da te sabato. Buona cena, Becky*

E poi si ricordò del suo problema. Non riusciva a mangiare e Harry si sentì in colpa per averle scritto quelle parole ma si sentì anche quasi spregevole per averle risposto in una maniera quasi cattiva.
Ma che mi stà succedendo, pensò. Non lo sapeva nemmeno lui, sapeva solo che stava per diventare matto. Non era mai stato una persona cattiva ma lo stava diventando, anche troppo in fretta.
Se avesse coraggio, pensò di rovesciarle il bicchiere con del vino al giorno dell'appuntamento. Ma era davvero un appuntamento? E Harry si sentì confuso, di nuovo. Se non voleva stare con lei, perchè le stava chiedendo un appuntamento?
Ripensò poi alle parole che le avrebbe dovuto dire e si ricordò il perchè di quella cena. Osservò attentamente i fogli posizionati sulla scrivania dello studio e li buttò a terra, con tutta la forza che aveva, per poi sedersi a terra con la testa fra le mani e le dita che cercavano di tirare i capelli.
Non ebbe altra scelta di pensare, lui stava diventando pazzo d'amore e lo psicologo sarebbe dovuto servire a lui.



 

Spazio autrice
Buon giorno! Sono riuscita ad aggiornare e devo dire che questo è il mio capitolo preferito in assoluto.
Si capisce che Harry non è realmente innamorato di Becky ma lei ha un debole per lui e alla cena potrebbe accadere di tutto. Inoltre mi piace il fatto che nella mente di Harry ci sia solo Sheila, che non c'è più e magari potremo scoprire qualcosa in più su di lei man mano e su come reagirà Becky a questa storia.
Inoltre, sono felice delle nove recensioni (anche se poche, ma me lo aspettavo). Ho riflettuto molto sul fatto che io scrivo per me e non per gli altri ma tengo al fatto di ricevere qualche consiglio e parere sui capitoli.
Detto questo, vi auguro una buona lettura e i hope you like it.

Ho un'altra storia in corso, eccola Portami lontano (cliccate sul titolo e vi uscirà)
Come sempre potete trovarmi su facebook, Unfjxable Efp e chiedermi qualsiasi cosa.
crediti per il banner sempre a walls








 

 

  
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