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Autore: Elisa0000    18/04/2014    3 recensioni
Continuo della mia prima FF sui One Direction "Un ragazzo può cambiare il tuo destino?" qui la giovane protagonista Sophie si ritroverà catapultata nella vita reale e dovrà partecipare alle audizioni per X-Factor con suo fratello Louis. Quindi incontrerà quelli che aveva precedentemente "conosciuto" nella prima storia. Ovviamente vi consiglio di leggere prima quella oppure non capirete molto...
Spero sia di vostro gusto!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nel capitolo precedente
“Se mi fate parlare!” ci interruppe Niall “One Direction” ci guardammo in faccia
“One Direction…” ripetei “One Direction, si suona bene!”
“Mi piace” Louis sorrise “Vi presento i One Direction!”              
“Grande!” applaudii
“Approvato?” chiese Liam guardando gli altri, tutti annuirono “Bene, One Direction sia” mi sorrise.
 

Arrossii mentre Liam girò la testa dall’altra parte
“Avete finito?” chiesi guardando i vassoi dei ragazzi
“Penso di si” rispose Niall mangiando l’ultima fetta di pizza, mi alzai
“Allora buon lavoro” sorrisi e uscii dalla mensa, non era proprio il caso di innamorarsi durante una competizione… Aprii la porta della mia stanza e mi buttai sul letto, presi i fogli che mi avevano consegnato e che avevo messo sul comodino ed iniziai a leggerli. Mi sdraiai scocciata, incominciavo ad odiare quella canzone, mi era completamente passata la voglia di cantare e in generale di stare là dentro ma cos’altro potevo fare? Qualcuno bussò alla porta “Chi è?” domandai con un tono che lasciava intendere la mia voglia di conversare con qualcuno
“Harry, quello dei One Direction” sbuffai “Posso entrare?”
“Se devi proprio…”
“Disturbo?”
“No, entra pure, però fai in fretta” la porta si aprì e la faccia del riccio fece capolino nella stanza, il suo sorriso mi fece distendere un po’ i nervi
“Ti sei arrabbiata?”
“Perché?”
“Te ne sei andata senza nemmeno salutarci, ho pensato che…”
“No, non sono arrabbiata. Ero semplicemente in pensiero per questa canzone”
“Cheryl ti aiuterà a preparati, per cosa di preoccupi?”
“Non lo so, tutto mi preoccupa qua dentro, anche voi” rimase in silenzio “Non ti mangio, puoi anche sederti qua” dissi battendo due volte la mano destra sul letto, sorrise e scosse la testa
“Volevo solo chiederti questo, quindi tutto ok?”
“Certo” sorrisi “Ci vediamo a cena” abbassai la testa e tornai a leggere il testo della canzone, la porta si aprì e si richiuse facendo tornare il silenzio, il mio migliore amico. Le parole di “Halleluja” entrarono nella mia testa in poco tempo, avevo memorizzato ormai tutto il brano, mancava solo l’intonazione ma per quello il mio mentore mi avrebbe aiutata più tardi, almeno così speravo. Mi alzai e stirai un po’ la schiena, guardai l’orologio, erano passate solo due ore dal pranzo e io non avevo nulla da fare. Fissai assorta la pianola, mi venne subito in mente una canzone che avevo letto su internet qualche anno prima. Sfiorai i tasti bianchi dello strumento e iniziai a suonare “Aimer c'est ce qu'y a d'plus beau aimer c'est monter si haut et toucher les ailes des oiseaux aimer c'est ce qu'y a d'plus beau. Aimer c'est voler le temps aimer c'est rester vivant et brûler au c?ur d'un volcan aimer c'est c'qu'il y a de plus grand. Aimer c'est plus fort que tout donner le meilleur de nous aimer et sentir son c?ur aimer pour avoir moins peur. Aimer c'est brûler ses nuits aimer c'est payer le prix et…” qualcun altro bussò alla porta interrompendomi, andai ad aprire
“Puoi suonare qualcosa di più allegro?” chiese mio fratello incrociando le braccia “Non siamo tutti depressi come te”
“Aspetta fammi pensare…” guardai il soffitto per qualche secondo come se stessi seriamente valutando la sua richiesta, poi tornai a guardarlo “No” chiusi la porta
“Grazie!” urlò Louis “Davvero molto gentile!”
“Tanto era quasi finita! Adesso la suono da capo!” lo sentii sbuffare, tornai alla pianola e finii il mio brano. Mi tornò alla mente di averlo sognato durante il coma, risi ripensando a quella situazione. Guardai alle mia spalle, la stanza era così… Vuota. Nessuno parlava, nessuno cantava, nessuno mi prendeva in giro… Sospirai, mi sentivo così sola in quel momento. Uscii dalla mia camera e andai alle macchinette, presi una cioccolata calda con extra zucchero. Appoggiai la schiena contro il muro e fissai il corridoio, ma cosa stavano facendo tutti? Come riuscivano a stare chiusi in camera per tutto quel tempo senza sentire o vedere qualcuno? Era una cosa semplicemente impossibile per me, che dovevo sempre avere qualcuno vicino per stare bene. Sorseggiai la bevanda calda, mi sentii molto meglio
“Tutto bene?” chiusi gli occhi e annuii “Non sembra”
“Mi spiace darti quest’impressione”
“Cos’hai?”
“Sono solo un po’ stanca, credo”
“Vai a dormire allora” scossi la testa e sospirai
“Ci ho già provato, non riesco a prendere sonno”
“Vuoi stare un po’ con me?” lo guardai, in effetti quello che mi serviva in quel momento era un essere umano che mi facesse un po’ di compagnia
“Magari…” mi prese per mano “Grazie Liam”
“Tutto per farti stare meglio” sorrise, entrammo nell’ala maschile della struttura, Liam mi fece gentilmente entrare nella sua stanza. Mi sedetti su una sedia e mi guardai intorno
“Non mi piace stare qui”
“Vuoi uscire?”
“No, stare qui ad X-Facotor. Siamo tutti divisi, non ci parliamo”
“All’inizio è così, poi con le prove la gente si conosce e inizia a fare amicizia”
“Lo spero”
“L’ultima volta è andata così”
“Mi fido” sorrisi, lui ricambiò “Come va con la canzone?”
“La mia parte l’ho fatta, non so gli altri” rimase un po’ in silenzio “Ti hanno dato un testo difficile”
“Novità…”
“Sembra ci tengano a te”
“Non sei il primo che me lo dice, non so dove vedono tutta questa bravura, canto come gli altri”
“Però piaci”
“A chi?”
“Ai giudici e non solo, si parla molto di te in tv” lo guardavo sbalordita “Non te ne sei accorta?”
“Non guardo molto la tv, preferisco fare altro”
“Capisco, comunque al pubblico piaci, ti stanno mettendo alla prova”
“Yay” dissi con tono piatto e svogliato
“Cerca di non deludere le aspettative”
“Farò del mio meglio” mi alzai “Ma non prometto nulla”
“Fallo anche per me”
“Perché ci tieni così tanto?” mi avvicinai a lui “Io competo contro di te” deglutì
“Beh… Perché… Perché sei una mia amica e voglio che tu riesca in tutto quello che fai…” inarcai un sopracciglio
“Mh” mi girai “Allora grazie” lo sentii tirare un sospiro di sollievo, incrociai le braccia
“Posso sentire la canzone?”
“Non l’ho ancora cantata, so solo le parole”
“Allora è meglio che inizi a provare no?”
“Sei te l’esperto, secondo te aiuterebbe?”
“Penso di si” rimasi di spalle, presi fiato e iniziai a cantare. Liam non si mosse, restò fermo dov’era ad ascoltare, almeno così credevo, forse stava pensando ai cazzi suoi e faceva finta di essere interessato. Alla fine della mia “esibizione” Liam applaudì “Wow, e ti fai domande sul tuo talento?!”
“Io…” mi andò davanti
“Sei bravissima, hai un unico difetto che potrebbe penalizzarti”
“Cioè?”
“Sei troppo timida, hai cantato di spalle e anche adesso non mi stai guardando negli occhi, non l’hai mai fatto”
“Davvero?”
“Si, lo stai rifacendo” mi accorsi che stavo guardando più il suo collo che la sua faccia
“Scusami, è difficile”
“Possiamo lavorarci su, sono piccoli accorgimenti che messi insieme fanno una grande differenza” annuii
“Sarà difficile”
“Basta metterci un po’ di impegno” sorrise
Passammo il pomeriggio a parlare, più conoscevo quel ragazzo e più mi piaceva. Era dolce, coraggioso ma anche un po’ timido per non parlare della sua voce ed oltre essere divertente era anche carino! “Liam sei perfetto!” dissi ridendo per la sua battuta, ritornai subito seria “Si insomma, perfetto nel raccontare battute…”
“Perfetto” sorrise “Non esageriamo” arrossii imbarazzata. Mi buttai sul letto, lui si accomodò vicino a me
“Domani ci sono le prove” girai la testa per guardarlo “Sono un po’ nervosa”
“Perché? È ancora un po’ presto per essere nervosa, aspetta almeno l’esibizione di fine settimana”
“Sempre incoraggiante” sorrisi
“Finché sono prove puoi stare tranquilla, devi solo cantare”
“Mi sento sempre così stupida quando salgo su quel palco”
“Quando hai cantato sembravi sicura di te stessa, ti muovevi come se fossi una pop star da anni”
“Stavo per morire” rimanemmo in silenzio poi Liam si alzò
“È ora di cena”
“Che bello…” allungai le braccia verso l’alto, mi prese le mani e con un rapido movimento mi tirò su, sorrisi “Ancora!” imitai la voce di una bambina e mi ributtai sul letto, lui rise e aprì la porta
“Su su” batté le mani “In piedi!”
“Ok ok, scusi sergente Payne” scattai in piedi e uscii dalla stanza seguita da Liam, Louis ci vide
“Ah sei là” mi venne incontro “Bussavo alla porta e nessuno rispondeva, stavo già esultando per la tua morte”
“Divertente” sorrisi “Adesso possiamo andare o devi fare un’altra delle tua stupide battutine?”
“No, ho finito, andiamo” mise una mano sulla mia schiena e mi mandò avanti, raggiunsi Niall
“Ciao Niall”
“Ciao Sophie”
“Ciao Sophie” mi girai e vidi Harry
“Ciao Harry” salutai
“Ciao Harry” disse Niall
“Ciao Niall” rispose Harry, scoppiammo a ridere “Manca solo Zayn”
“In realtà ci sta aspettando là” indicai un ragazzo con la schiena appoggiata al muro e le braccia incrociate
“Ah eccovi” disse Zayn sorridendoci “Allora possiamo andare”
 
Ragazze non so se le cose vanno davvero così ad X-Factor, perché logicamente non ci sono mai stata, ma ne dubito. Spero vi piaccia comunque ^^
Bye Bye
  
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