Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: mikeWeLoVeYoU    15/07/2008    2 recensioni
Voldemort ha un progetto. E ha bisogno di qualcosa..o qualcuno, per riuscire nel suo intento.

Settimo anno. Come si evolverà la storia degli Horcrux? Cos'è la "Congrégation de le Tigre Blanc", e qual è il suo scopo?
Un ipotetico finale alternativo al settimo libro di Mamma Rowling.
Genere: Dark, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Voldemort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 1: L’inizio


La Tana si ergeva molto più in alto, rispetto alle casette circostanti. A renderla così appariscente, tuttavia, non era solo l’altezza. La stravaganza della costruzione, apparentemente fatiscente, faceva sì che saltasse subito all’occhio di chiunque vi passasse davanti.
Circondata da un giardino ben curato, faceva contrasto con l’ambiente che la circondava, fatto di sterpaglie ed arbusti.


Il cielo era di un celeste talmente chiaro da sembrare quasi bianco, il sole brillava allo zenit.
Malgrado il caldo torrido che si espandeva sull’isola inglese, una leggera brezza rinfrescava quella regione. Nel giardino della villetta quattro ragazzi erano stesi su altrettante sedie a sdraio, godendosi il clima più che piacevole.


“Sembra impossibile che là fuori, da qualche parte, ci sia uno spietato assassino che cerca solo di uccidermi” disse Harry, scuotendo la testa.
“Ecco, ricomincia l’ottimismo” disse sarcastico Ron, portando le braccia verso l’alto, in un segno di finta esultanza.
“No, sul serio, pensaci…” continuò Harry “Le altre volte, Voldemort creava un’atmosfera di panico, ed anche il clima sembrava adattarvisi…Temporali, nebbia, freddo..”


“Ma magari è andato al mare anche lui…” esclamò Ginny, ridendo.
“Sì, effettivamente è un po’ pallido…” concordò Ron “ Un po’ di sole non dovrebbe fargli male…”
“Sì, come no…” disse Harry, inarcando le sopracciglia “Come minimo prende fuoco alla luce del sole!”


“Harry, Voldemort non è un vampiro” precisò Hermione, emergendo dalla sua intensa lettura “E comunque, non credo che siano discorsi da fare…La situazione è grave!”
“Sì, ma intanto tu sei qui con noi” le rimproverò Ron.
“Solo perché non hanno voluto farmi partecipare alla riunione dell’Ordine” ribadì Hermione “Altrimenti puoi scommettere che sarei in casa...e cercherei di dare una mano!”


“Hermione, guarda che hanno proibito anche a noi di partecipare alla riunione! Finchè Harry non compirà 17 anni, siamo tutti fuori” disse Ron.
“Sì, ma non è normale!” protestò Hermione “Con tutto il rispetto per Harry, noi ABBIAMO 17 anni…”
Harry sorrise.


Dopo l’attacco dei Mangiamorte alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, la morte ed il funerale di Albus Silente, il ritorno a casa, le cose erano cambiate, per tutti.
Il governo di Cornelius Caramell era caduto, sostituito dal nuovo esponente, capo del Ministero della Difesa, nonché uno dei migliori Auror in circolazione: Rachel Simmons.


Una donna, la prima donna a capo del Ministero della Magia. Determinata, affidabile, rassicurante: quello di cui un paese in guerra aveva bisogno.
Il Ministero per le Trattazioni con l’Estero era stato istituito, in quanto necessario per la stipulazione di trattati di alleanza. Il ministro, Thomas Larry, si era preoccupato di stringere al più presto una solida alleanza, la Magica Unione, con la Francia.


Hogwarts e Beauxbatons erano ormai legati da un legame indissolubile, con immenso piacere della famiglia Weasley e della famiglia Delacoeur, che quello stesso mese avevano celebrato l’unione con il matrimonio di Bill e Fleur. Un matrimonio simbolo, come spesso avevano fatto in passato i grandi sovrani, per suggellare una grande unione.


Quel giorno, alla Tana, si erano riuniti gli esponenti dei due ordini più importanti delle due nazioni: l’Ordine della Fenice ed il corrispettivo francese, l’Congrégation de le Tigre Blanc.


“Cosa è nato prima, l’Ordine della fenice o la Congrégation?” chiese Ron, curioso, ad Hermione, sicuro di avere una risposta…
“Se avessi studiato almeno il minimo necessario, a Storia della Magia, lo sapresti…” rispose, ma poi, decisa a non farsi scappare l’occasione di mostrare la sua erudizione, decise di accontentarlo


“L’Ordine e la Congrégation nacquero entrambi nello stesso periodo, cioè di fronte allo scoppio della prima Guerra contro Voldemort. I due ordini prendevano il nome dagli animali dei rispettivi Capi; per l’Inghilterra ovviamente parliamo di Silente e di Fanny, la fenice. Per la Francia presero come simbolo l’animale del vecchio preside della scuola di magia e stregoneria di Beauxbatons, Claude Clarence, cioè la tigre bianca Mallarmè”


“Il francese mi è sempre sembrata una lingua troppo melensa…” intervenne Ginny, un’espressione scettica in viso.
“Il francese è la lingua più dolce e musicale che esista” ribattè Hermione, sdegnata.
Ron, da dietro, le fece una smorfia, di cui Hermione sembrò non accorgersi.


Era il 27 Luglio. Mancavano quattro giorni,e poi tutti e tre sarebbero entrati a far parte dell’Ordine della Fenice in modo ufficiale. Oramai contavano i giorni, non tanto per l’importanza di fare parte di una squadra tanto prestigiosa, quanto più che altro per la voglia di aiutare i loro amici e parenti. Harry, su tutti, voleva cercare di fare qualcosa per dare un briciolo di credibilità alla profezia. Lui, il prescelto, non voleva certo starsene con le mani in mano e lasciar fare agli altri il lavoro sporco.


“Ma questo Claude Clarence è morto?” chiese Harry, curioso.
“No…A dire la verità nessuno sa che fine abbia fatto. Poco più di quattro anni fa, più o meno in concomitanza con il Torneo Tremaghi di Hogwarts, sparì dalla circolazione. I francesi fecero di tutto per insabbiare la cosa, dato che Clarence era sempre stato un individuo eccentrico” spiegò ulteriormente la ragazza “La sua scomparsa coincise più o meno con la tua prima dichiarazione sul ritorno di Voldemort…E Clarence era un mago molto potente, Harry, quindi la sua improvvisa scomparsa avrebbe dato ragione a te, cosa che i Ministeri- non solo quello inglese come vedi –non potevano permettersi…”


“Era preside di Beauxbatons anche lui?” chiese Ron.
“Ron, come possono esserci due presidi nella stessa scuola? No, non aveva nulla a che fare con Beauxbatons. Clarence era il rettore dell’Università magica dei Curatori” disse Hermione, alzando gli occhi al cielo.
“Un curatore?” chiese Harry.
“IL curatore, Harry. Il più bravo ed esperto che il mondo magico abbia mai conosciuto. Ha sperimentato milioni di tecniche, a volte senza farsi scrupoli nell’usare cavie…umane, diciamo” gli rispose Hermione, non sforzandosi di celare una nota di disappunto nella sua voce.
“Credo di averne sentito parlare, quando papà è finito al San Mungo…Sai, quando fu morso dal serpente…” cominciò Ron, abbassando il volto e cercando di evitare lo sguardo di Harry.


Accortosi del disagio dell’amico, Harry fece finta di niente, insistendo sull’argomento del curatore: “E cosa hai sentito precisamente?”
“Credo fosse un curatore esperto nel far nascere maghi e streghe” tentò Ron.
“Una specie di talent-scout, intendi?” chiese Harry.
“No, nascere nel vero senso della parola. Era una specie di ginecologo, Harry…Si occupava di parti e concepimenti” spiegò Hermione, in aiuto di Ron.


“Concepimenti?” Harry era sempre più confuso.
“Oh, Harry, possibile che tu debba ancora capire come funzione nel mondo della magia? Nulla è naturale, si sperimenta tutto, nuove tecniche per ogni cosa. Clarence…” esclamò Hermione spazientita “…cercava un nuovo modo per superare la Natura, anche nel concepimento”.


“Io preferisco la vecchia maniera” affermò Ron, con un sorrisetto malizioso.
“Tu non preferisci proprio nulla, dato che hai le stesse esperienze di un cucciolo di allodola” lo provocò Hermione.


“Ti riferivi a questi esperimenti, quando parlavi di uomo eccentrico?” continuò Harry, oramai determinato a sapere tutto per poter veramente aiutare l’Ordine, oltre che per sua naturale curiosità.
“Sì…Non era proprio come Silente, sai…” aggiunse Hermione.
“Hermione, se devi dire le cose dille tutte, non a pezzi…” disse infine Ron, esasperato.


“Io non so granchè, Ron, l’unica cosa che so è che non era proprio a posto con il cervello!” sbottò la ragazza.
“Molti lo dicono anche di Silente, non è vero?” intervenne Ginny “Eppure tutti nella comunità magica si sentono al sicuro solo perché sanno che da qualche parte lui si sta battendo per noi”.
Ginny aveva quella capacità: poteva essere la più piccola, e quella apparentemente più ingenua, ma a volte diceva delle cose con cui dimostrava di aver capito tutto, se non di più”


“Non saprei, davvero…” fu la risposta di Hermione “In effetti i francesi si fidavano di lui, quasi quanto gli inglesi si fidano di Silente”


Rimasero in silenzio tutti e quattro, a riflettere su quel personaggio tanto eccentrico da risultare molto simile a Silente, almeno dalle descrizioni di Hermione. Poi Ginny si alzò e si diresse verso la casa, ed Harry approfittò dell’assenza della piccola Weasley per parlare con i suoi amici di argomenti più importanti.


“Secondo voi riapriranno Hogwarts?”
“A noi non interessa, dopo tutto…Vero?” fu la risposta di Ron.
“Già…” asserì Hermione, pensosa.


“Ve l’ho già detto milioni di volte, non è necessario che veniate con me. Sarà l’impresa più dura della mia vita, e non è detto che ne esca vincitore” ribadì Harry, guardando prima Ron, poi Hermione, poi di nuovo Ron.
“Vincitore tu, vincitori noi” disse Ron.
“Sconfitto tu, sconfitti noi” continuò Hermione.

Harry li guardò, commosso dalla tenacia con cui i suoi amici si dimostravano al suo fianco, ogni giorno, in ogni eventualità.
“Cosa facciamo allora?” chiese Ron.
“Dobbiamo aspettare il 31?” Harry rispose alla domanda con un’altra domanda.

Hermione rispose ad entrambi:“Sì, dobbiamo, e una volta che Harry sarà maggiorenne partiremo per il nostro viaggio, alla ricerca degli Horcrux”
“Ricapitoliamo: sette Horcrux” cominciò Ron.
“L’anello, distrutto. Il diario, anche” disse Hermione.
“Due Horcrux certi, il serpente e Voldemort stesso” spiegò Harry, seguendo il filo di un discorso che avevano già fatto numerose volte “Gli ultimi da affrontare”.
“Due Horcrux presupposti, la Coppa di Tassorosso e il Medaglione di Serpeverde, ancora da trovare” Hermione procedeva spedita.
“Il settimo Horcrux, vuoto cosmico” terminò Ron, nello sconforto.


“Lo troveremo” affermò Hermione, decisa e ottimista “Potete scommetterci che lo troveremo”.


“Credete che quel Clarence sia nelle mani di Voldemort?” chiese infine Ron, dando voce ai dubbi di tutti.
“Non lo so Ron, ma se fosse così sarebbe un guaio…Innanzitutto sarebbe una perdita per l’umanità…E poi sarebbe un vantaggio per Voldemort, un vantaggio troppo grande” spiegò Hermione.
“Un vantaggio che noi non possiamo assolutamente permetterci” concluse Harry.


***



“Minerva, non puoi fare una cosa del genere!”
La voce di Arthur Weasley risuonò per tutta la stanza.
“Arthur, se potessi fare altrimenti, sai che l’avrei fatto” le rispose Minerva McGranitt, scrutandola.


La stanza era affollata, trenta persone sedute ad uno stesso tavolo, guardavano Minerva con aria affranta. A dare ancora più l’impressione di un affollamento eccessivo in uno spazio che non lo permetteva, era la figura alta e imponente di una donna che, seduta all’altro capo del tavolo rispetto alla preside di Hogwarts, la scrutava anch’essa con uno sguardo interrogativo.


“Ma Minerva, come puoi permettere una cosa del jonere?” chiese Madame Maxime “Tu devi resistere!”.
“Mia cara Olympe, in momenti bui come questo ci sono delle prerogative da rispettare” tentò di spiegare la professoressa McGranitt, ma fu interrotta da un uomo sulla trentina, capelli scuri ricci, un po’ di barba altrettanto scura, e profondi occhi verdi.
“Minerva, permettimi di dissentire. In questo momento è importante avere dei punti di riferimento” affermò l’uomo, guardando la preside dritto negli occhi, verde nel cervone.
“Pierre, è una cosa inevitabile; Silente sarebbe stato d’accordo con me” disse Minerva, con quel tono definitivo che aveva appreso dal suo maestro, Albus Silente, e con cui riusciva a far capire quando non ci fosse bisogno di continuare la discussione.


“Allora è deciso” esclamò, alzandosi in piedi con aria greve “La scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts rimarrà chiusa”.
Si alzarono tutti i presenti, che alzarono davanti a loro un braccio piegato a novanta gradi, in orizzontale.
“Per tempo indefinito” concluse Minerva McGranitt, terminando con lo stesso gesto che gli altri prima di lei avevano fatto.


Lentamente, a uno a uno, tutti lasciarono la stanza, lasciando Minerva McGranitt sola, con l’unica eccezione di quell’uomo che si era dimostrato tanto contrario alla sua decisione.
Quando Minerva se ne accorse alzò lo sguardo verso di lui.
“Pierre, non riuscirai a convincermi del contrario. La mia decisione è irrevocabile” disse.
“Non è per questo, Minerva. Devi parlarti di una cosa” disse Pierre, tirando fuori dalla tasca un pezzo di pergamena con una calligrafia sottile inconfondibile.


La McGranitt prese la pergamena dalle sue mani, lesse la data e il contenuto, e poi tirò un sospiro.
“A quanto pare sono l’unica a non sapere nulla” disse, sconfortata, ridando la pergamena all’uomo “Fa quello che devi fare Pierre. Se Silente ti ha assegnato questo compito, vuol dire che voleva che fosse portato a termine. Io non ti ostacolerò”.


L’uomo fece un inchino militaresco, e poi rivolse un ultimo sorriso alla donna.
“Minerva, Albus si fidava di te. Non ti ha parlato di questa cosa perché evidentemente credeva che tu potessi rendere al meglio se fossi stata tenuta all’oscuro di tutto”.
Uscì dalla stanza richiudendo la porta dietro di sé.


Io, Pierre Delacroix, sergente della Milizia del Primo Unicorno, giuro solennemente di portare a termine il mio compito.




[[[[[[[[[[[[[[[[[[[[[[[[[[[[[[[[[[[[[[[[[[[[[[[[[[[[[[[[[*]]]]]]]]]]]]]]]]]]]]]]]]]]]]]]]]]]]]]]]]]]]]]]]]]]]]]]]]]]]]]]




Ohilà, everyone!
Come avrete capito, la premessa era in medias res, il che vuol dire che, a partire da adesso, la storia seguirà un filo cronologico ben preciso. Ma voi sapete già qualcosa che accadrà ad un certo punto.
Beh, è anche questo il bello vero?
Ancora non siamo nell’azione, siamo alle cosiddette “scosse di assestamento”. Sto cercando di calarvi nella mia testolina, di darvi delle dritte, nomi e avvenimenti, che vi serviranno durante la lettura. E chi meglio di Hermione può essere la mia portavoce? *_*
Grazie a tutti quelli che hanno letto e a quelli che hanno recensito, le recensioni mi fanno scrivere MOLTO più veloce…
Quindi ancora una volta, vi propongo di premere questo tastino in basso…
Bacetti a tutti quelli che leggono e non recensiscono, ma ancora più forti a quelli che leggono e recensiscono!
Frà
l
l
l
l
V
  
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: mikeWeLoVeYoU