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Autore: Ankin_    15/07/2008    3 recensioni
" Anche se alla gente più conservatrice di Konoha sembrava strano che Uzumaki Naruto avesse degli amici, dei grandi amici che nonostante ora sapessero chi era lui realmente rimanevano al suo fianco, assieme a lui, prendendosene cura e organizzando una grande festa di compleanno, di cui l’innocente biondo non aveva il benché minimo sospetto, ovviamente, pur avendo l’Uchiha appiccicato tutto il giorno e a Tsunade urlando che quel ragazzo doveva essere rinchiuso da un’altra parte e non in una casa che i due condividevano…Che importava?" traduzione; attenzione spoilers e personaggi di Naruto Shippuden
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitulo 5: ferite e regali

                          Ferite e regali

 

 

 

Sasuke inarcò un sopraciglio, Naruto lo guardava fisso e in qualche modo lo faceva sentire a disagio perciò distolse lo sguardo e si sedette  su una sedia di fianco a Sai.

D’altra parte, anche Naruto distolse lo sguardo, cosa che causò il fatto che Sakura lo guardasse scoraggiata, lei aveva capito tutto però…non poteva evitare di sentirsi male, voleva bene a Naruto e vederlo soffrire in quella maniera la faceva soffrire a sua volta, era qualcosa di inevitabile.

Ino osserva la scena: tutto sembrava sempre di più a una festa deprimente piuttosto che di compleanno, prima per le arrabbiature del team 7, dopo i malumori dei tre e ora quello…un’atmosfera molto, ma molto strana, tanto che Kiba, Kankuro e Shino si scambiavano sguardi tra di loro, poveretti…non ci capivano un accidente.

- bene!- gridò all’improvviso catalizzando l’attenzione di tutti – vado un momento fuori a vedere se arrivano gli altri, qualcuno mi accompagna?- chiese inchiodando uno sguardo di furia contenuta sui tre ragazzi e su Sai.

- Sì

- D’accordo

- Ti accompagno io

- Ho bisogno di prendere una boccata d’aria… e le piante le mie cure…

Furono le scuse che dettero e uno ad uno uscirono. Anche se per la sorpresa di Ino, pure Sakura uscì, perciò la bionda chiuse la porta e aspettò con gli altri sopportando il freddo, dato che quel pomeriggio aveva deciso di rinfrescare.

 

 

 

 

- Sembra che abbiano architettato un complotto – sussurrò Sasuke posando lo sguardo su un piatto che aveva davanti.

- Sì – rispose l’altro.

Sasuke sospirò: per caso Naruto pensava che tutto ciò non fosse scomodo per lui? Invece lo era! E molto! Era una situazione parecchio strana, la notte prima stavano così bene…cantando, bevendo, scambiandosi baci e…maledetta scopata, aveva rovinato tutto, se magari in quel momento uno dei due avesse avuto senno, avrebbe fermato tutto…ma non puoi evitare l’inevitabile, erano adolescenti, innamorati e entrambi avevano voglia di scoprirsi l’un l’altro perciò…perché fermarsi? Perché abbassare la mano quando se la alzi puoi toccare il cielo con un dito? Perché? 

Perché il cuore non sente ragione.

 - Naruto - disse guardandolo intensamente.

Il biondo sollevò lo sguardo e inchiodò i suoi occhi cristallini in quelli scuri di lui.

- Cosa?- chiese.

- Lo faccio per non uscirne ferito – sussurrò.

Naruto  abbassò lo sguardo, che cos’era quello…

- Per quale motivo dovrei ferirti? - chiese innocentemente.

Sasuke, ciò nonostante, non distolse lo sguardo, era arrivato il momento di essere sinceri.

- Non lo dicevo riferito a te, lo dicevo per me, non voglio ferire me stesso, ne tantomeno voglio ferire te nel mentre. 

Sapeva di cosa stava parlando, sapeva che Sasuke non aveva rinunciato alla sua vendetta, soltanto… l’aveva posticipata, e si riferiva al fatto che una volta che se ne fosse andato nuovamente, se fossero stati insieme, entrambi sarebbero rimasti feriti e questo era ciò che Sasuke voleva evitare. Proteggendo se stesso, proteggeva  anche lui. 

- Capisco – si alzò – ma se tu abbandonassi la tua vendetta nessuno ne uscirebbe ferito. Smetti di pensare che se uccidi Itachi sarai felice, perché non sarà così, dopo quello ti aspetta il nulla, e io non sarò lì per appoggiarti.  – detto quello pure lui uscì, lasciando Sasuke di sasso.

- Naruto? –  chiese Sakura  quando il ragazzo le si avvicinò troppo.

Non attese, semplicemente le prese il volto tra le mani e a sorpresa di tutti, e della stessa Sakura, le stampò un bacio.

- Non voglio soffrire – sussurrò prima di abbracciarla e affondare la fronte nel collo della ragazza. Sakura si instupidì per un istante ma  dopo corrispose l’abbraccio, anche se sapeva che avrebbe sofferto per quel gesto.

Kiba, Shino e Kankuro si guardarono tra di loro, non capendoci un acca e Ino e Sai pure, capendo un po’ del perché di quello show e proprio in quel momento la porta di casa si aprì e Sasuke fece sbucare la testa, per fortuna, nella direzione dove si trovavano i ragazzi e non verso dove Sakura e Naruto si stavano abbracciando.

-          Non sarebbero già dovuti arrivare? – chiese facendo notare un leggero tremore nella sua voce. 

Sasuke lo sapeva e non si vide capace neppure di affrontare il problema.

Ino distolse lo sguardo un momento, per  guardare dopo Sasuke con fermezza.

-          Non tarderanno – disse entrando velocemente in casa. Non voleva guai.

Fu allora che Sasuke si voltò e osservò l’abbraccio stretto in cui si trovavano fusi i suoi compagni e giurò a se stesso che se non fosse stato per la maledetta pena che gli sarebbe toccata più tardi e per il fatto che sarebbe rimasto completamente solo al mondo, avrebbe ucciso la coppia seduta stante.

Perché il dolore che sentiva non era quello fisico della notte precedente, quello era più profondo, più doloroso e completamente insopportabile, tanto, che il suo cuore si strinse fino quasi a scomparire.

 

 

FLASH BACK

 

- Mi stai facendo male, Dobe – disse l’ Uchiha premendo in modo ascendente le spalle del biondo.

- Te l’avevo detto prima se volevi che andassi a cercare del lubrificante-  ribatté poggiando le braccia sulle gambe del moro.

- Si, come no, adesso andrai a prendere del lubrificante in farmacia. Un corno! – sbottò lasciando trapelare una smorfia di dolore assoluto, mentre sudava a fiotti.

- Sasuke, sei un testone, lasciami andare a prenderlo…-  disse guardandolo preoccupato per davvero quella volta.

- No! – gridò in maniera tale da togliere al biondo la voglia di replicare – mettimelo una buona volta, così avrà fine questa maledetta tortura – gridò nuovamente stringendo le palpebre con forza. 

- Col cazzo! Io così non faccio questo con te!- gridò l’altro alzandosi all’improvviso – vado in farmacia- gridò prima di vestirsi e uscire di casa alle tre di mattina.

Sasuke si lascio cadere sul letto, magari fosse meno lagnoso, ma non poteva evitarlo, quella situazione gli rammentava dolorosi ricordi e il suo corpo andava in tensione e si contraeva in automatico. Anche se lui non lo voleva.

 

FINE FLASH BACK

 

- Non me ne vado - disse guardando fisso a Naruto prima di rientrare nuovamente in casa, con gli altri quattro ragazzi dietro.

- Naruto…- sussurrò Sakura toccandogli leggermente il braccio.

- Vieni -  disse il biondo accompagnandola lontano dalla casa.

- Naruto… Che--.? – chiese le fece voltare l’angolo.

- Sono molto confuso – mormorò una volta che giunsero ad un parco.

Sakura si separò e camminò in direzione contraria all’altalena dove il ragazzo si era seduto.

- Gli vuoi bene? Allora va da lui…- sussurrò guardando il cielo.

Naruto la fissò.

-          Io si ma … lui a me no – disse sinceramente

Sakura si voltò e lo affrontò.

-          Credo che esista un modo perché lui ti desideri – disse inginocchiandosi alla sua altezza e appoggiandosi sulle ginocchia del ragazzo.

-          Quale? – chiese.

-          Tu  stesso hai dato lo spunto prima

-          Dove? Quando?

Sakura sospirò. Forse che Naruto non sarebbe mai cambiato?

- Prima, quando mi hai baciato –  Naruto  assentì con veemenza, aveva capito – faremo qualcosa, faremo finta di stare insieme, per fare in modo che Sasuke si renda conto che ti vuole per davvero; come hai notato prima, era diventato geloso – disse sorridendo.

- Ok – disse assentendo e alzandosi.

- Bene allora comincia la missione “aiutare Sasuke a capire”- disse la ragazza sorridendo ampiamente.

E prima che lei si rendesse conto Naruto la stava baciando… di nuovo.

- E’ per abituarmi – disse dedicandogli uno dei suoi sorrisi tipici.

Sakura abbassò la testa, imbarazzata.

 


 

 

- Che cosa? Noi qui carichi di regali come degli idioti e Naruto perso in giro?!- gridò Kakashi in faccia ad Ino,che si era stretta nelle spalle.

- Non sgridare me!- disse lei prima di afferrarsi alla maglietta di Sai che era quella che aveva più vicino.

- Bene, e la ragazza dai capelli rosa dove è andata a finire? – chiese Suigetsu guardando da parte a parte.

- Guarda meglio che non ci sia, non avevo voglia di discutere - sbottò Karin altezzosa.

Suigetsu la guardò male, certo, per il suo piano di andare a letto con Sasuke, ciò andava di lusso, e accertò, che la ragazza non tardò più di un secondo nell’appendersi al braccio di Sasuke.

- Lasciami – disse Sasuke  voltando la testa verso la finestra.

- Ehi… perché sei così acido Sasuke?- chiese la ragazza ancora senza sganciarsi.

Sasuke si voltò verso di lei e le indirizzò uno sguardo totalmente freddo e sinistro.

- Io-non-sono-acido – disse separando esageratamente le parole e con un tono affatto dolce.

- No… certo – sganciandosi un po’spaventata e andandosi a sedersi di fianco a Juugo, che conversava tranquillamente con Hinata – Senti Juugo, non trovi Sasuke strano?-  chiese la ragazza una volta che si fu accomodata al suo fianco.

- Io lo trovo antipatico come sempre- disse il ragazzo scuotendo la testa verso di lei.

- Già…- sussurrò la ragazza incrociandosi di braccia e gambe.

- E Juugo-san ha dormito bene oggi?- chiese Hinata sorridendogli.

- In perfette condizioni, a casa tua e di Neji si dorme perfettamente – disse il ragazzo accennando una caldo sorriso e voltandosi velocemente verso di lei.

Karin levò un sopracciglio. Perciò Juugo si era già fatto degli amici tra i ninja di Konoha, e intanto lei rimaneva sola.

Per certo Juugo era  stato l’unico che non avevano mandato in una residenza a portare a termine la sua pena, certo, dato che lui doveva essere sorvegliato…va e lo mettono in casa degli Hyuuga, che secondo Tsunade, erano molti interessati al ragazzo, e lei povera, doveva vivere nella  residenza con Suigetsu… la vita non poteva andare peggio.

-          Salve!- gridò Naruto comparendo sulla soglia.

-          Sei in ritardo!- esclamarono Jiraiya e Tsunade, che avevano cominciato a bere alcool e poco interessava  a loro il cartello d’avvertimento sulla tivù, certamente.

-          Si, be’, scusate…- disse sorridendo normalmente.

-          E’ il minimo! Andiamo ad aprire i regali!- urlò Kankuro levando un pugno in aria.

-          Calmati, prima c’è la torta- mormorò Shino con il suo tono apatico di sempre.

Kankuro lo guardò male, lui voleva distribuire già i regali, anzi, era in aspettativa.

- Sì, certo, prima la torta- disse Ino facendo pressione sulle spalle di Kankuro perché si sedesse.

- Naruto, siediti, ragazzo - disse Shikamaru tirando dai pantaloni di Naruto perché questi si sedesse.

- Ehi, Shikamaru, sei ubriaco?- chiese Naruto osservando il leggero rossore sulle gote del ragazzo.

- Eh… è che Temari, Gaara, Hinata, Juugo, Suigetsu, Karin, Neji, Lee, Chouji ed io siamo andati a un ristorante e abbiamo bevuto un po’ più del dovuto…-

- Intendevi che  Lee, Chouji e tu avete esagerato con il Sake- sbottò Neji,  che si era seduto proprio di fronte a Shikamaru.

- Be’, quello- disse il ragazzo guardando Naruto.

- E come è che voi siete finiti a mangiare insieme?- chiese Sakura guardando Neji, seduto al suo fianco.

- beGaara aveva invitato Hinata-sama a mangiare con lui e  Temari, Juugo ed io ci siamo aggregati e lungo la strada ci siamo imbattuti in Karin e Suigetsu che discutevano e dopo in  Lee e nel ristorante abbiamo trovato Shikamaru e Chouji e ci siamo riuniti tutti- rispose prendendo un sorsata di Champagne, che Kakashi e Iruka servivano a ciascuno.

- Senti Neji, stai attento a quel che bevi perché è già la quinta volta che ti riempio il bicchiere- disse Kakashi quando gli passo a fianco.

- La vita è giovane – e in un sorso si bevve tutto il liquido, lasciando esterrefatti quelli che si trovavano intorno a lui e a Kakashi.

- E tu dici che sei stufo del “ potere della gioventù”…-mormorò portandosi via la bottiglia.

Una  volta che il Jounin ebbe preso posto, le luci si spensero e comparve Sai portando una torta che aveva 16 candeline disposte.

Naruto arrossì, non aveva mai festeggiato il suo compleanno e lo faceva ora circondato dalle persone che lo avevano accettato liberamente, per essere quello che era, perciò quando ebbe la torta davanti e Sakura gli sussurrò ”esprimi un desiderio”, desiderò che nell’anno successivo potesse sentire di nuovo quella felicità, ma il suo desiderio più grande non era quello che formulò davanti alla torta, era quello che giaceva nel suo cuore e per il quale stava lottando con tutte le armi a disposizione, il suo desiderio era quello che per tanto tempo aveva portato con , negli ultimi tre anni, un desiderio che offuscava il suo sogno di diventare Hokage…si il suo desiderio era, è e sarà sempre Uchiha Sasuke.

Non sarebbe stato facile, ancor più se il moro non voleva aprirgli il suo cuore,  ma anche così lui non avrebbe perso la speranza di sognare al suo fianco.

All’improvviso, Tsunade diede un segnale e in coro tutti si misero a cantare “ tanti auguri a te”. Per Naruto che in tutta la sua vita mai aveva festeggiato così, fu troppo. Non si era mai sentito tanto felice… e allo stesso tempo tanto ridicolo. 

- E adesso i regali!- esclamo Kankuro e andando verso la camera di Sasuke che era dove Kakashi li aveva lasciati.

- Perché è così fissato con i regali?- chiese Gaara al vuoto.

- Perché è un idiota – gli rispose sua sorella passandogli un piatto con una fetta di torta, che il ragazzo passò fino a dove si trovava Sasuke, che si era seduto nel punti più lontano.

- Sono tornato!- urlò il ragazzo portando un sacco immenso.

- Eh?- Naruto si spaventò- così tante cose?- chiese guardando stranito e sorpreso Sakura.

- Un buon compleanno – sussurrò lei facendogli l’occhiolino.

Gaara si voltò immediatamente verso Sasuke, che in qualche modo, era seduto poco lontano da lui, Juugo, Karin e Hinata fecero lo stesso: pure loro avevano notato l’aura assassina che emanava l’Uchiha.

- Sasuke-kun, stai bene?- chiese  Hinata guardandolo.

Lui soltanto si voltò verso di lei con la fronte corrugata.

- Perfettamente- rispose seccamente causando che una gocciolina scivolasse per la testa degli altri quattro.

- Io credo che molto bene non sta…- disse Gaara.

- Definitivamente, non sta bene- disse Juugo iniziando a mangiare la sua fetta di torta.

Nei successivi dieci minuti nel soggiorno  della casa di  Sasuke e Naruto si andarono formando gruppetti di conversazione, ma l’unico che non ne intavolò nessuna fu Sasuke, che dedicò quel tempo ad assaporare lentamente la torta mentre osservava Naruto, il quale parlava con parecchia gente intorno ma specialmente con Sakura, alla quale di quando in quando faceva una carezza e dava piccoli baci sulla guancia. E senza sapere il come ne il perché il suo sangue iniziò a ribollire, quasi da perdere la ragione.

- Vuoi un’altra fetta di torta Sasuke?- chiese all’improvviso Iruka distogliendo l’Uchiha dai suoi pensieri.

-…? -

- Ho chiesto se volevi un’altra fetta?- disse con un sorriso.

Santa pazienza quella di Iruka, naturale che lavorasse con i bambini.

- Non ne ho più voglia – rispose seccamente.

- Io si che voglio ancora!- gridò Suigetsu alzando il piatto.

Iruka si voltò verso di lui con un sorriso stampato in faccia, adorava i bambini, per questo motivo l’atteggiamento spensierato e infantile di  Suigetsu gli faceva spuntare un piccolo sorriso.

Inoltre i lavori di reinserimento sociale di Suigetsu si basavano nell’aiutare i bambini della scuola ed essi parevano deliziati a tal punto da chiamarlo Sui-sensei, Sui-chan o Sui-san. Secondo Juugo lui aveva  avuto fortuna a lavorare con i bambini, era molto bello e lui stesso ogni tanto lo faceva, insegnando loro a comunicare con gli animali e con gli altri, tuttavia il suo lavoro principale consisteva nell’aiutare in un centro psichiatrico, dove  aveva imparato a reprimere un po’ i suoi istinti assassini; e infine e secondo Suigetsu, quella che aveva avuto meno fortuna era stata Karin, designata segretaria dell’ospedale di Konoha e a volte usata come aiuto in traumatologia.

-          Ecco la tua torta - disse Iruka servendogli una fetta  che Suigetsu ricevette con un sorriso.

-          Ehi Iruka-sensei, posso rimanere a lavorare come insegnante una volta che finisca il periodo fissato dall’Hokage?- chiese iniziando a divorare la torta.

Ciò sembrò sorprendere molto il  Chunnin, lui era soddisfatto del suo lavoro (e con quello di Juugo) e i bambini e il resto dei professori pure, quella decisione non dipendeva unicamente da lui.

-          Chiedilo a Tsunade uno di questi giorni- disse sinceramente per dopo andare a sedersi di fianco a  Kakashi, che rideva sguaiatamente delle idiozie che faceva Yamato con le bacchette.

-          Regali! – esclamo all’improvviso Kankuro alzandosi emozionato.

-          Ora va…-

E davanti a  Naruto  fu posto il sacco.

- U-uh…- disse ammirando la dimensione considerevole del sacco.- E’molto grande…-

- Su aprili – disse Kakashi cominciando a eccitarsi.

Era da tanto tempo che non festeggiava un compleanno con regali…

Infilò la mano nel sacco e la prima cosa che estrasse fu un pacchetto rettangolare, sottile, chiedendosi cosa fosse lo aprì e le sue guance assunsero un colorito rosato parecchio adorabile.

-          Icha Icha paradise Vol.1 – lesse Shikamaru– un romanzo erotico!- gridò lasciando il bicchiere che stava bevendo.

-          Che forza! – gridò mentre Tsunade malmenava Jiraiya.

L’Hokage aveva visto giusto, era stata un’idea di Jiraiya.

- E’ perché si abitui a fare certe cosette…così non si troverà spaesato …-

- Non specificare! – gli urlò mentre la sua faccia diventava rossa come un pomodoro.

A quelle parole Sai sorrise di uno dei suoi falsi sorrisi, uno di quelli che archiviava in un archivio al quale(mancandogli un nome) Sakura aveva soprannominato “ Raccolta di Informazioni importanti per utilizzare in analisi posteriori di comportamento umano”.

Sai sapeva che Naruto non necessitava di un libro per conoscere i segreti dell’erotismo, posto che la notte antecedente lo aveva fatto senza bisogno di istruzioni, e il moro pensò a due teorie, la prima delle quali era che Naruto era “Ero” di per sé, la seconda che trascorrere tanto tempo con Jiraiya aveva avuto le sue conseguenze. Anche così non conosceva la verità, ma non si sarebbe attardato troppo nello scoprirla, dato che lui sempre si trovava nei momenti opportuni e questo gli faceva ricordare un po’ una cosa.

 

 

FLASH BACK

 

Sai camminava tranquillamente assieme a Gaara,guardando come Sasuke era molestato in maniera innocente da Naruto, che si dedicava a baciarlo, morderlo e accarezzarlo come se fosse il suo peluche favorito.

- Dovremmo fare qualcosa?- chiese il rosso quando i due ragazzi persero l’equilibrio e Sasuke si fece male alla coscia proprio dove un minuto prima una donna gli aveva lanciato una padella.

Quello provocò la fine della quiete e una terribile arrabbiatura da parte dell’ Uchiha, che vomitò quando Naruto incominciò a toccarlo.

- Nah… voglio racimolare informazioni – disse l’altro senza perdersi un dettaglio.

Gaara si fermò di colpo e guardo ad occhi spalancati il moro.

- Racimolare informazioni?- chiese attonito.

- Si, sto tentando di imparare espressioni – disse con un sorriso falso e fermandosi pure lui.

- Le espressione non si imparano – sbottò il rosso riprendendo la marcia con un leggero rossore sulle guance per qualche strana ragione- semplicemente si sentono e si manifestano- disse arrossendo ancor di più .

- Oh…- Sai annodò le fila- quel sorrisone è quello che mi ha insegnato la racchia in biblioteca, mi ha detto che è tipica degli innamorati, per giunta, pure Naruto la esibisce, e non so perché ti fa sembrare veramente idiota…”

Gaara lo minacciò con lo sguardo, lui non era affatto innamorato, e chi diavolo era la racchia?

- La racchia?

- Sakura, il fatto è che mi sono abituato a chiamarla racchia.

- Meglio non sapere perché…- disse il rossino distogliendo lo sguardo.

- Naruto!- gridò all’improvviso Sasuke.

I due ragazzi si voltarono verso di loro, a quel che sembrava, il biondo si era stufato di baciarlo e adesso si dedicava ai morsi, che andavano a finire sull’indifeso collo dell’Uchiha.

- Compro preservativi e lubrificante casomai…?- chiese Gaara indicando una piccola farmacia alla sua destra.

Sai si girò a guardarlo, per poi guardare la coppietta, che si era già calmata.

- Nah…-

- Bah, io lo compro non si sa mai –disse dando la giacca di  Sasuke e Naruto a Sai (che per certo, quello era l’unico motivo per cui li accompagnava) ed entrò in farmacia.

- Ehi, voi due, aspettate- disse Sai catturando l’attenzione degli altri due, che si voltarono verso di lui sorpresi.

Anche se quello solo servì per farli sbattere le fronti e causare un leggero sfioramento delle loro labbra.

Sai scosse il capo e ritornò a camminare quando Gaara gli lasciò la borsa con gli ingredienti per la notte passionale e allo stesso tempo triste (posteriormente) in mano. Il rossino se ne andò usando come scusa il fatto che dovesse tornare all’hotel affinché a sua sorella non venisse un attacco isterico nell’accudire quell’ubriacone di Kankuro.

E lì si fermò tutto quello che Gaara sapeva di quella notte.

Anche se Sai del dopo ricordava solo vagamente di essere arrivato alla casa e di aver lasciato le cose sopra il tavolo del soggiorno mentre i due ragazzi si lanciavano a rivoltarsi sul divano.

E fin lì arrivo quello che Sai sapeva su quella notte.

 

FINE FLASH BACK

 

 

-          A cosa pensavi così intensamente, Sai? – chiese Ino guardandolo stranita, dato che gli altri erano immersi nelle risate per il nuovo regalo di Naruto, dei boxer rossi con ranocchi arancioni.

-          A niente - disse mostrandole un sorriso autentico-  solo ricordavo cose che altri vorrebbero dimenticare.

Quello lasciò Ino di stucco, ma la ragazza rivolse nuovamente la sua attenzione a Naruto al veder il nuovo regalo che il ragazzo apriva, un pigiama giallo canarino con un berrettino dai bellissimi bottoni blu elettrico.

Naruto arrossì; era stata un’idea di Sasuke? Probabilmente sì, visto che l’Uchiha era stanco di ripetergli che si comprasse un pigiama invernale una buona volta, che dormire in maglietta e boxer  non faceva bene. Quello gli fece spuntare un sorriso: anche se l’Uchiha non voleva ammetterlo, si preoccupava per lui. Cosicché alzò lo sguardo  e cercò Sasuke con gli occhi, ma non lo trovò. Dove era andato a finire quell’idiota?  

E fu allora che lo vide apparire portando con sé una scatolina, ma questi non fece e non disse nulla, soltanto si sedette da una parte e aspetto pazientemente che Naruto finisse di aprire i regali per dargli il suo. 

Niente più arrabbiature, niente più lacrime, niente più tristezza, era giunto a quella conclusione in quei dieci minuti che aveva osservato il biondo. Lui non era la sua felicità ma la sua tristezza, ma si era reso conto di qualcosa, quello che Sakura aveva detto il giorno in cui era tornato: “Naruto torna ad essere felice” .

Perché la tristezza e la felicità si tengono per mano?

E perché dall’amore all’odio c’è solo un passo?

- Sasuke - la voce di Gaara lo tolse dai suoi pensieri- ti senti bene? Sei pallido.- disse il ragazzo guardandolo preoccupato.  – Sto bene, grazie – disse cercando di tranquillizzare il Kazekage, che  torno alla sua posizione un po’ preoccupato.

Aveva deciso: non sarebbe più fuggito. Adesso era il tempo di essere felici e avrebbe fatto qualsiasi cosa per recuperare Naruto.

 

 

 

 

 

NdT: salve a tutti! Finalmente sono uscita dall’Inferno(= esami) e sono riuscita a sfornare la traduzione, cosa che mi premeva tanto fare. Spero vi faccia piacere a me sicuramente, spero di riuscire sfornare tra brevissimo un altro capitolo (visto che andrò in vacanza per due settimane e non avrò modo di tradurre XDD) cercherò di mettercela tutta! Grazie, veramente grazie a tutti quelli che hanno pazientato, leggono e seguono la fanfiction, a fine storia avrò modo di ringraziare tutti come si deve!^ ^

  
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