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Autore: liams_batgirl    19/04/2014    8 recensioni
Londra, 1897. I Poeti Maledetti si divertivano a vivere una vita scapigliata: giocano d'azzardo, bevono, vanno a donne e usano i Paradisi Artificiali per trovare l'ispirazione. Harry, però, è diverso da tutti gli altri Poeti Maledetti, mentre Louis viveva la sua vita confusionaria e disordinata, come tutti gli altri poeti come lui si godevano. Gli opposti si attraggono?
Uno in fuga dal suo passato. Uno in fuga dal suo futuro.
Due Poeti Maledetti.
Un amore proibito.
Harry Edward Styles e Louis William Tomlinson.
Genere: Generale, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il ragazzo scappò, mentre Louis rimase meravigliato dai suoi occhi. Era l'unica cosa che il buio permetteva di vedere, e lui ne fu grato.
Di solito Louis si stupisce di qualcosa molto raramente, ma aveva colto in quel paio di occhi un qualcosa di magico, di meraviglioso, di unico.
Parevano due smeraldi di un colore verde intenso, unico, ed erano contornati da un susseguirsi di gradazioni di verde.
Il contrasto fra le diverse variazioni di quel colore così amato dal ragazzo erano allo stesso tempo sia evidenti, mozzafiato, sia dolci e pacate; il verde come le foglie delle piante della foresta più rigogliosa del Mondo si mischiava al colore di un lago profondo, che presentava un'incredibile gioco di colori alla luce del sole, e che risplendeva di un colore smeraldo.
Louis era indeciso se i colori in quei occhi erano mischiati fino a formare una meravigliosa miscela di verde, oppure se erano distinti e non omogenei, come le pietre preziose incastonate in uno dei gioielli più belli sul mercato, che nel loro insieme formavano un qualcosa di unico e di stupendo, ricco di dettagli che potevano sfuggire ad uno sguardo superficiale.
Louis notò un particolare che spiccava in quel paio di occhi: c'era una punta di terrore in quello sguardo, di paura. Come se quel ragazzo fosse spaventato da lui, o meglio, dai suoi occhi. In quello sguardo intimorito si vedeva che, persino nelle cose più meravigliose, la fragilità emergeva sempre.
Il tempo parve si fosse fermato quando Louis osservò quegli occhi, e non si accorse che cadde qualcosa vicino a lui. Abbassò lo sguardo e vide un piccolo quadernetto con la copertina di pelle.
Lo raccolse, era morbido al tatto ed era scritto per tutto il rivestimento. Una scritta, più grande e più evidente, spiccava fra le altre: “Diario di Harry Styles”.
Louis si irrigidì, aveva fra le mani un oggetto personale e riservato, che apparteneva ad un altro. Fece qualche passo verso la figura del ragazzo, ma poi si fermò, avrebbe restituito il diario l'indomani.
Subito notò che aveva appena saputo il nome di quel misterioso ragazzo: Harry. Harry, Harry Styles. Quel nome girovagava nella sua mente. Harry Styles. Un nome perfetto. Harry.
Una voce risvegliò Louis dai suoi pensieri.

-Tomlinson, eccovi. Cosa facevate da solo?-

Era il suo amico Stéphane Mallarmé, un altro Poeta Maledetto come lui, ma aveva molto più successo. Insieme ad un altro gruppo di Poeti Maledetti e di filosofi, facevano parte di una solita comitiva al Circolo Letterario. Louis sospirò ed entrò, continuando a pensare ad Harry.

-Stéphane, non ho ispirazione stasera. Avete oppio o assenzio?-

Chiese il ragazzo sedendosi su una poltrona vicino agli altri Poeti. L'uomo annuì.
Appena il ragazzo inalò quella sostanza stupefacente, il Mondo circostante cambiò.
Louis emise un dolce sospiro appena una nuvoletta di fumo uscì delicatamente dalla sua bocca. Cominciò a girargli la testa, mentre l'oppio parve trapassargli i polmoni e raggiungere il resto del corpo, dai piedi fino alla punta dei capelli.
Molto spesso il ragazzo ricorreva ai Paradisi Artificiali per trovare un po' di ispirazione, come la maggior parte dei Poeti Maledetti.
Credeva che osservare la realtà in maniera distorta, in un'altra dimensione, lo aiutasse a far fiorire idee ed emozioni che non riusciva a trovare nel Mondo normale, nella vita di tutti i giorni.
Come la maggior parte dei Poeti come lui, Louis beveva, fumava e giocava d'azzardo. Era un vero e proprio Poeta Maledetto.
Non era originario di Londra, nacque in un piccolo paesino della Francia, e questo spiegava il suo nome, Louis.
Aveva ventidue anni, abitava temporaneamente a Londra ed aveva molte amicizie importanti. Il ragazzo pensava che non si poteva avere più nella vita. Ed in quel momento era seduto nel Circolo Letterario più famoso ed importante di Londra, con un gruppo di Poeti e Filosofi importanti, mentre l'oppio lo invadeva e lo inebriava dell'essenza di una realtà e di una sensazione diversa dal normale.
Ma c'era qualcosa che lo preoccupava, lo distraeva, lo tormentava. Harry Styles. Harry Styles.
Passarono le ore parlando di Poesia, Letteratura e Filosofia, vere e proprie arti, come le definiva Louis, che riuscivano sempre ad avere il percorso verso il cuore del ragazzo.
Appena scoccò l'una di notte, egli si alzò, congedò i componenti della sua comitiva ed uscì fuori dal locale. Il buio ed il freddo delle tenebre lo fecero rabbrividire. Si strinse nel suo abito ed aspettò che una carrozza passasse e lo riaccompagnasse a casa.
Louis seguiva la corrente del Dandismo, ed indossava abiti e vestiti molto eleganti, malgrado, con il freddo pungente di Londra, gli avesse fatto comodo una giacca più pesante.
Il ragazzo era ancora sotto l'effetto dell'oppio e dell'alcol quando il cocchiere lo fece salire nella sua carrozza. Si sentiva solo il rumore degli zoccoli del cavallo a contatto con la strada. Solo la luce fioca dei lampioni arrivava ai suoi occhi, lucidi, a causa del fumo, e stanchi.
Appena arrivò alla sua villa pagò il cocchiere e si rifugiò nella sua stanza da letto.
La sua famiglia era molto ricca, quindi viveva nel lusso e godeva di ogni privilegio.
Però la sua vita non era tanto tranquilla come sembrava, era in fuga da qualcosa, era in fuga dal suo futuro.
Louis si stese sul letto, e notò subito che aveva qualcosa fra e mani, il diario. Non si era accorto che lo aveva tenuto stretto nelle sue mani per tutta la serata.
Accese una candela, che illuminò di una debole e opaca luce tutta la stanza.
Prese il diario e cominciò a leggerlo, non perchè volesse sapere i segreti di Harry, ma perchè voleva conoscerlo un po' meglio.

 

Londra, 12 Giugno 1894
Caro Diario,

vorrei che il Signore mi mandasse la forza di resistere a questa sciagura.
Oggi Papà ha picchiato ancora la Mamma, questa volta con più forza.
Mia sorella Gemma mi dice di ignorare tutto e di distrarmi con qualcos'altro quando avvengono questi “piccoli discorsi”, come dice lei; ma io non ci riesco.
Come al solito, ho sentito le urla di Mamma, i suoi singhiozzi, le sue preghiere.
Mi dispiace per la Mamma. Vorrei aiutarla ma non posso, è come se la paura avesse soffocato il mio coraggio, rendendomi incapace di fare qualcosa.
Oggi l'ho sentita piangere di nascosto, quando Papà ha smesso di colpirla ed è uscito di casa. Ho provato a consolarla, soffriva molto a causa dei colpi subiti. Mamma mi ha allontanato, dicendo che sono questioni troppo grandi per me, e forse ha ragione. Se non ho il coraggio di affrontarle, forse sono davvero troppo grandi per me.
Vorrei avere il coraggio di fare qualcosa, non riesco a vedere la Mamma in questo stato.
Cari saluti,
tuo Harry.

 

Londra, 23 Novembre 1894
Caro Diario,

scusa se ti scrivo molto raramente, ma certi giorni non riesco proprio a far niente.
Oggi Papà mi ha picchiato più forte del solito, perchè ho rotto una stoviglia.
Gli ho chiesto di perdonarmi, ma quell'uomo non ha anima.
Non è un uomo, è una bestia.
Oggi era ubriaco, ma non posso perdonarlo.
Quando ha finito di colpirmi, Mamma mi ha portato nella mia stanza da letto, mi ha lasciato steso sul letto, mi ha baciato la fronte e mi ha lasciato da solo a soffrire come un animale.
Mi vendicherò.
La Bestia subirà quello che io, Mamma e Gemma abbiamo subito per anni.
Saluti,
Harry.

 

Londra, 25 Dicembre 1895
Caro Diario,

è da un anno che non ti scrivo.
La situazione procede tragicamente come sempre, ed ancora non ho il coraggio di vendicarmi.
Mi sento uno schifo.
Oggi è Natale, il giorno più bello dell'anno, ma ora non lo è più.
Oggi la Bestia ha ucciso Gemma.
Mia sorella non c'è più.
La sua anima è andata in cielo quando la Bestia le ha dato l'ultimo fatale colpo.
Mi manca tanto, io e la Mamma abbiamo pianto molto, Papà non è neanche triste.
Farò qualcosa, parola di Harry Edward Styles.

 

Londra, 23 Luglio 1895
Oggi la Bestia ha picchiato Mamma, come sempre.
Questa volta l'ha fatta svenire per il dolore.
Quando ho visto Mamma in una pozza di sangue, priva di sensi, ho deciso di fargliela pagare alla Bestia, una volta per tutte.
Mi sono avvicinato a lui, mentre fumava un sigaro nel suo studio, con un pugnale.
L'ho ucciso.
Ho trapassato la sua cassa toracica con una forte pugnalata.
Finalmente ho avuto il coraggio di affrontarlo.
E' morto, ed è ancora sanguinante, morto nel suo studio.
Dopo mi occuperò del cadavere, ma prima voglio godermi la vittoria e voglio aiutare Mamma.
Tuo, Harry.

 

SPAZIO AUTRICE:
Ciao a tutti c:
Oggi abbiamo introdotto il punto di vista del nostro LouLou C:
Anche lui è riuscito a vedere solo gli occhi dell'altro, ma ha visto anche un segreto orribile.
Si continuerà a parlare di questo fatto.
Più in là descriverò la frase "Louis era in fuga dal suo futuro".
Spero vi piaccia questo capitolo, un po' più lungo degli altri c:
Mi avete fatto morire con quelle 32 recensioni! :3
E ringrazio di cuore tutte quelle recensioni Per-Fect *-*
Un bacio,
liams_batgirl c:
  
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