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Autore: Criscri95    19/04/2014    0 recensioni
Camilla e Mattia, amici da sempre. Ma cosa potrebbe accadere se lei si innamorasse di lui? E se invece succedesse il contrario? E se nessuno dei due avesse il coraggio di rischiare e dichiararsi all'altro?
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Camilla‘s POV


“Che hai? “ mi chiedi, tenendomi un braccio e tirandomi verso di te. Sfuggo il tuo sguardo, potresti capire.
“Niente” ti dico divincolandomi.
“E allora perché mi eviti? Perché non mi parli? Non rispondi ai miei messaggi da giorni!” Mi inchiodi con quegli occhi azzurri.
“Ora ti sto parlando!” ribatto.
“Sotto costrizione …” e mi guardi, cerchi di capire, davvero non potresti mai immaginare cosa mi passa per la testa. Non riesco a sostenere i tuoi occhi indagatori, i miei mi stanno tradendo, si stanno riempiendo di lacrime. Mi mordo le labbra e mi conficco le unghie nel palmo della mano, di solito funziona.
“Mi spieghi che cos’hai?” riprendi.
“Niente, te l’ho detto, è un periodo un po’ così.”
“Non è una scusante, non mi hai mai escluso dalle tue giornate nere, non sei mai riuscita a non parlarmi, nemmeno per poche ore, hai sempre ceduto. “
“Stavolta ci stavo riuscendo, sto diventando forte anche io. Tanto che ti cambia se non ti parlo?” Ci resti male, me ne accorgo. Improvvisamente lasci la presa. Ne approfitto per distanziarmi da te.
“Mi importa di te.” Mormori a bassa voce. -Non come io vorrei- mi verrebbe da rispondere, ma lo tengo per me. Mi volto e comincio a camminare.
“Fermati, ti prego!” mi fermo, “Basta trattarmi così …”
E vorrei voltarmi e abbracciarti, forte forte, come solo io e te sappiamo fare, ma reprimo anche questo desiderio. Continuo a camminare. Sento che i tuoi occhi non si staccano da me ma resti immobile. Troppo difficile per te capire. Infilo le cuffiette, almeno così non sento se mi chiami ancora, e cammino verso casa con la testa altrove. Non so perché mi sto comportando così ma ho bisogno di capire. Ripenso ai tuoi occhi azzurri, ai tuoi riccioletti ribelli, alle tue felpe enormi e al tuo skate. E ripenso al momento in cui mi hai detto: “Sto con lei.”… Non ho mai ammesso che tra me e te potesse esserci qualcosa, o meglio, che io provassi qualcosa nei tuoi confronti, e ancora adesso non voglio ammetterlo ma non riesco a spiegarmi in altro modo la mia reazione. “Ah, auguri…” la mia risposta. Ah, auguri?! Davvero, Camilla, non ti è venuto in mente niente di meglio?! Fingere un po’ di entusiasmo no, eh?! Non me lo aspettavo, davvero. E non ero pronta a fingere. Non pensavo neanche che ce ne sarebbe stato bisogno. E lo so che non ci stai capendo niente ma sono io la prima a non avere le idee chiare. E scusa se ti sto trattando male, ma staccarmi un po’ da te penso mi farà bene. Almeno non continuo a illudermi.

 
Mi spieghi cosa ho fatto di male? Non ce la faccio più!
 
Leggo il messaggio e spengo il telefono. Davvero non capisco perché ti importi così tanto del fatto che io non ti parli. Mi manchi tanto ma devo resistere. Devo dimostrare a me stessa di riuscire a cavarmela anche senza di te.



Apro gli occhi. Sono le 7.30. Aspetta un secondo … 7.30?! è tardissimo! Mi catapulto fuori dal letto e mi precipito in bagno. Che faccia che ho stamattina, peggio del solito. E i miei capelli? Non ne parliamo. Mi preparo alla meno peggio, prendo due biscotti e li mangio per le scale. Devo fare una corsa per arrivare a scuola. Accendo il cellulare, un altro messaggio:

 
Buongiorno … prima o poi dovrai pur parlarmi.

Eh, già! Ma preferisco rimandare. Arrivo fuori scuola, supero la folla e cerco i miei compagni. “Buondì” li saluto. Stanno tutti scopiazzando latino sul muretto. Mi sorridono e continuano a fare quello che stavano facendo. Qualcuno mi abbraccia da dietro. Subito riconosco il suo profumo alla vaniglia. Mi giro e ricambio l’abbraccio. Lei è Carlotta, la mia migliore amica. È esattamente il mio opposto: è bellissima e divertente, non ha mai vergogna di nulla ed è molto sicura di sé, pagherei per avere un briciolo della sua fiducia in se stessa o della sua sfacciataggine. È alta, bionda e fa girare la testa a tutti i ragazzi della scuola. Ma lei è innamorata persa di Luca non ha occhi per nessun altro. Cerca i miei occhi per capire cosa ho. Io cerco di sfuggirle ma riesce ad inchiodare il suo sguardo nel mio.
“Allora? Gli hai parlato?” mi chiede a bassa voce.
“No” le rispondo secco.
“Perché? Sta male, non riesce a capire perché ti comporti così! Mi sta tartassando di domande … ” alza un po’ la voce.
“Devo prima capirlo io …” abbasso lo sguardo. Mi abbraccia.
“Tu non vuoi capirlo, vero?”
“Non voglio capirlo perché non sta ne’ in cielo ne’ in terra quello che provo!”
“Dai, Milla, sei umana anche tu. È una cosa normalissima che tu provi qualcosa per lui. E fidati che non è una cosa recente, è da parecchio che è dentro te, solo che l’hai sempre repressa.”
“Proprio adesso doveva uscir fuori?” mi si stavano riempiendo gli occhi di lacrime.
“Prima o poi doveva pur uscire. E tu ci devi sempre andare a sbattere prima di capirle le cose!”
“Me ne sono accorta troppo tardi, come al solito …”
“Chi ti dice che sia troppo tardi?” “Mi prendi in giro? C’è un’altra al posto mio…”
“ Io sono convinta che anche lui provi qualcosa per te, ma tu non gli hai mai dato modo di capire, scappi sempre.”
“Lui non prova niente, altrimenti come spieghi che ora sta con lei?”
“Semplicemente non ha trovato in te interesse, quindi perché rovinare un’amicizia storica dichiarandosi quando ha una ragazza che gli va dietro come un cagnolino?”
In effetti ha ragione. Noi due ci conosciamo dal quando eravamo bambini ma solo dall’estate del primo liceo siamo diventati molto amici. Da subito siamo stati qualcosa di più di semplici amici. Diciamo siamo sempre stati sulla linea di confine tra migliori amici e qualcosa in più. Quella linea di confine che nessuno di noi due ha mai osato minimamente pensare di superare. Quanti sguardi maliziosi e domandine civettuole ci sono state fatte :”Ma state insieme?” “Non vedi come ti mangia con gli occhi?” “Dai, ammettilo che a te piace!” E noi abbiamo sempre negato tutto con prontezza. Io, però, davvero credevo di non provare nulla. Fino all’altro giorno … E se Lotta avesse ragione? Se anche lui, come me, avesse pensato che fosse più importante non rovinare quest’amicizia cercando di far nascere qualcosa?
  
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