Libri > Percy Jackson
Segui la storia  |       
Autore: DaliaScrive    20/04/2014    2 recensioni
Echo Dickinson pensava di essere solamente una dislessica e iperattiva ragazza. ma un giorno d'estate viene costretta a salire su una macchina e avviarsi in qualche campo. Echo non è una ragazza normale no è una semidea. Dentro di lei c'è imprigionata una ragazza forte, passionale e coraggiosa. Solamente Nico Di Angelo potrà farla uscire da quel guscio che si è fuso con la sua anima.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nico di Angelo, Nuova generazione di Semidei, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
-Echo, Echo forza svegliati c’è una persona che ti vuole vedere- sentii una voce maschile sussurrarmi nel orecchio. Aprii lentamente gli occhi, il sole filtrava dalle tende. Mi tirai su a sedere, misi a fuoco il ragazzo di fronte a me. Connor. O forse Travis. -ben svegliata sorellina- mi sorrise e mi scompigliò i capelli. Il suo sorriso era caldo e sapeva di casa. -Connor che ore sono?- chiesi sbadigliando -le otto, e comunque io sono Travis- fantastico avevo almeno avevo il 50% di fare giusto -Alzati,e ripeto qui fuori c’è qualcuno di molto e sottolineo molto importante che ti vuole vedere- mi fece l’occhiolino e io arrossii. Si incamminò verso l’uscita. -oh e avevi ragione sono Connor- sghignazzò uscendo dalla porta. Mi trattenni dal imprecare. Scesi dal letto, il pavimento era fresco e per i miei piedi accaldati fu un sollievo. Mi infilai dei pantaloncini in jeans corti, e le converse nere alte. Il mio sguardo si posò sulla maglietta del campo, ora anche io appartenevo a quel posto. Feci passare le dita lungo la stoffa arancione. Era morbida e profumava di pulito e di mare. Mi scollai le spalle e la infilai. Mi avviai verso il bagno e mi rinfrescai la faccia. Raccolsi il capelli in una coda disordinata e mi trascinai verso l’uscita. La dolce brezza mattutina mi diede un senso di pace e di serenità. -non ho avuto ancore l’onore di conoscerti- mi voltai in direzione della voce. Spalancai la bocca e sgranai gli occhi. Un uomo mezzo cavallo e mezzo umano mi stava sorridendo calorosamente. Scossi la testa e sorrisi anch’io. -Io sono Chirone, direttore delle attività sportive e si, sono un centauro. Tu devi essere Echo, sei stata riconosciuta ieri sera, ahimè un viscido mal di testa mi ha impedito di assistere- il suo sorriso si spense, sembrava davvero afflitto. -oh, non si preoccupi non è stato chissà che, insomma io non sono una vera eroina, ho il terrore di prendere una spada in mano. Mio fratello era quello bravo negli sport, io rischio di mozzarmi il dito da sola- alzai le spalle -ne riparleremo quando inizierai l’addestramento, quanto a tuo fratello non hai l’idea di quanto era bravo negli sport- sorrise malinconico Chirone -lei conosce mio fratello ?- inarcai un sopracciglio. Se mio fratello era stato qui anche mia sorella doveva essere venuta con lui, ma questo era impossibile o volse si stava a riferendo a un mio vero fratello? - Echo!- vidi Camilla correre verso di noi. Aveva raccolto i capelli in una coda lasciando qualche ciuffo giù. Indossava delle calze nere lunghe fino al ginocchio, degli anfibi rossi fuoco, una camicia senza maniche rossa infilata nei pantaloncini neri a vita alta. Mi abbracciò di slancio e io non potei che ricambiare. Come faceva quella ragazza a essere la figlia di Ares ? Sciolse l’abbraccio, e salutò calorosamente Chirone. -Clarisse mi ha detto di venire qui di corsa perciò..io l’ho fatto. Sai ha un bel caratterino, ma con me è stata molto gentile- sorrise a tutti e due. Il suo sorriso aveva qualcosa di speciale, non ere uno di quei sorrisi falsi, no lei sorrideva sia con la bocca sia con gli occhi. Il suo sorriso mi riportò alla memoria quello che ieri sera mi aveva regalato Nico, il suo era un sorriso spendo, pieno di veleno e totalmente amaro. -ragazze, vi ho voluto tutte e due perché so che siete destinate a grandi cose,i vostre destini sono intrecciati insieme a un altra persona, anche i vostri padri divini lo sanno- io e Camilla ci scambiammo uno sguardo confuso. Chirone fece un sospiro e poi continuò -ma mi è proibito anticiparvi quello che il fato vi riserva. I vostri padri potete crederci o no vi conoscono, vi osservano e sanno quali sono le vostre potenzialità- dalla sacca che aveva a tracolla estrasse una collana a forma di arco rosso e un bracciale verde. Consegnò il primo a Camilla e il secondo a me. Il bracciale era semplice ma, evidentemente, molto costoso. Era formato da due fili di perle verdi smeraldo uniti fra loro da una perla più spessa d’argento. Nella perla un E incisa sopra. “L’h di Echo o di Ermes?” pensai -credo che sia un gioco che, se scavi nella memoria,ti ricorderai- rispose Chirone come se mi avesse letto nel pensiero. -quello che facevo da bambina, quando avevo paura o per mangiare quello che non mi piaceva. Facevo l’elenco di tutte le cose con la E- sorrisi al ricordo -invece mia mamma mi legava alla sedia finché non le mangiavo- sbuffò la rossa al mio fianco, ridacchiai allegramente. Lei alzò gli occhi al cielo -mi scusi ma che ci dovrei fare con questa collana, non che non mi piaccia sia chiaro, ma non mi sembra molto utile- chiese Camilla, in effetti non aveva tutti i torti, perché mio padre si sarebbe disturbato per un braccialetto? -La tua collana Camilla e il tuo braccialetto Echo, non sono utili, sono di vitale importanza. Camilla prova prendere in mano il ciondolo e schiaccia l’impugnatura del arco- lei lo guardò confusa, ma eseguì gli ordini. Il ciondolo nella sua mano non era più piccolo di 3 centimetri ma era diventato un arco vero e proprio, munito anche di frecce. Era un arco tradizionale dorato con l’impugnatura rossa mentre le frecce erano più o meno una trentina anch’esse dorate con le piume finali e le punte rosse. Il porta frecce era classico: marrone scuro con delle una incisione in greco antico. -significa il potere dentro di me è più potente del armata di Sparta- tradusse Chirone per noi, la ragazza sussultò e mormorò qualcosa di incomprensibile. - Echo, prendi il braccialetto, strigi la perla argentata e di la prima parola che ti viene in mente che inizi con la E- Chirone appoggiò una mano sulla spalla di Camilla ancora stordita. -e..e…ehmm…empatia- il braccialetto si mutò in una spada. L’elsa era dura e liscia, di un colore verde smeraldo e la lama era priva di incisioni lunga più o meno venti centimetri. -empatia? Non era più semplice che ne so…elefante?- chiese Camilla che si era evidentemente ripresa. Chirone ci fece segno di seguirlo e noi eseguimmo il muto ordine. -ok, Camilla Voglio che di concentri e che scocchi quella freccia in direzione del bersaglio. Tirare con l’arco è un po’ come tirare con le freccette. Non ti preoccupare se non centri il punto ro- il ragazzo della casa di Apollo che si era presentato come Cole aveva insegnato a Camilla come impugnare e come posizionare la feccia sul arco. Aveva imparato molto facilmente .Skyler,Clarisse e altri sette ragazzi di altre case erano lì a osservare la ragazza. Guardai la faccia dei presenti, e il mio sguardo scivolò lungo il tabellone a cinque metri di distanza. La freccia era esattamente conficcata nel punto rosso. Camilla aveva centrato al primo colpo. -fortuna del principiante o forse avevi già tirato con l’arco ? Non mentire- chiese Cole a Camilla, le parole erano come se contenessero del veleno. -no, si avevo tirato con le frecciette ma con l’arco mai. Puoi non credermi faccia da salame che non sei altro è indifferente ma io non sono una bugiarda- ringhiò Camilla, per la prima volta da quando l’avevo conosciuta si era comportata come una figlia di Ares. La freccia magicamente riapparve nel contenitore. -un regalo di papà-alzò le spalle Camilla allo sguardo confuso di Cole -vediamo come te la cavi con un arco dei nostri- chiese un altro ragazzo della casa Apollo. Probabilmente pesavano che fosse incantato. Camilla assunse uno sguardo omicida, da vero killer e impugnò l’arma che Cole le stava porgendo. Lei tese l’arco e posizionò la freccia che non appena scoccata andò sempre nella zona rossa. -ancora fortuna del principiante o forse anche questo è incantato visto che riesci a tirare anche tu- chiese la rossa con un ghigno sarcastico. Tutti i presenti compresa io scoppiarono a ridere. Guardai Skyler che aveva assunto un espressione indignata. Camilla fece un passo indietro e gli passò l’arco come per lanciare una sfida a Cole. Il biondo si posizionò ma la sua freccia colpì il settore verde. -ritenta sarai più fortunato- sorrise malignamente Camilla. Ok, era arrabbiata e l’istinto mi diceva che era meglio non far arrabbiare un figlio di Ares che per due volte consecutive aveva fatto centro.Altri ragazzi accorrevano per vedere la scena. Le successive tre frecce di Cole centrarono sempre il settore verde. -questo arco è un idiota- gridò il biondo -mai quanto te biondo ossigenato- altre risate si levarono nel aria . Camilla ci stava andando giù pesante. Gli prese l’arco dalle mani e la sua freccia colpì il settore rosso. Cole se ne andò via indignato con Skyler alle sue spalle. Per la prima volta pensai come fosse idiota Skyler a stare con uno come quello, Afrodite le aveva mandato in papa il cervello. -Oh Echo come mi sei mancata. Sky non è più la stessa. E’ dal inizio del estate che mi evita. Dice che una come lei non può mischiarsi a gente come me- mi girai in direzione della voce. -Jacky ?- lo abbracciai, anche se la mia testa arrivava al inizio del suo addome,era bello rivederlo. Jacob Yover era un ragazzo quasi diciannovenne, andava a scuola con mio fratello. Sua madre aveva una officina non poco distante al ufficio del sindaco dove mia mamma lavorava da segretaria. Sua madre,con le sue conoscenze,aveva aiutato la mia per adottarmi visto che al epoca non c’era ancora Poul. Jacob era come un fratello maggiore per me. -hai fatto pesi? - chiesi esaminandolo. I muscoli delle braccia si erano sviluppati. I capelli ricci neri erano tagliati corti e gli occhi marroni erano pieni di rammarico. -sai tanto allenamento con la spada e lavorare nelle fucine aiuta. Oh,Echo volevo dirtelo anni fa di essere il figlio di Efesto ma mia madre non era d’accordo.- sorrisi ma poi intuì perché gli occhi di Jacob erano così spenti. -Ma tu e Skyler non stavate insieme ?- mi sentivo una completa idiota ad essermelo dimenticato. Lui e quella che pensavo essere la mia migliore amica, si erano messi assieme lo scorso inverno. Jacob aveva sempre avuto una cotta per lei. Io e Will, dopo svariati piani escogitanti nel cuore della notte quando si arrampicava sopra il tetto e io lo seguivo, erano usciti insieme,si erano baciati e più lenti di una lumaca di erano fidanzati. -non più. Ha capito che era troppo bella per un figlio di Efesto- sorrise amaramente -bè ma comunque i vostri erano sposati- lasciai cadere lì la frase. Non ero mai stata brava a consolare la gente. -gli dei hanno un DNA diverso- annui e lo abbracciai. Dovevo assolutamente combinare discorso e parlare con Skyler. -senti non è che potresti insegnarmi come si usa questo affare- chiesi indicando la spada legata al mio fianco. Jacky fischiò e io gliela porsi. Lui sembrò esaminarla come se fosse la cosa più preziosa al mondo. -non c’è dubbio è stata forgiata da mio padre in persona. La verdi la piccola E e il cerchio dove è stata incisa ecco è il sibilo di Efesto quando forgia le armi- sorrise lui -cacchio- esclamai. Sorrisi,un altra E. -miei dei, quanto vorrei poterti insegnare ma ha del lavoro da sbrigare nelle fucine. Senti io ti consiglierei di andare da Percy, ma lui ne ha fin troppi di novellini, Travis e Connor non sono per niente bravi a insegnare. Ecco, vai da Di Angelo, non so come insegni ma quando William ha iniziato è stato lui ha insegnarli e giuro che ora è una macchina da guerra, ci vediamo Ec-. Annui -oh Jacob non chiamarmi Ec e non sono una novellina- gli urlai. -Echo, come andiamo ? Gli ho fatto penare le pene del inferno ai figli di Apollo- guardai il suo tabellone dove lancia, torvai tutte le frecce erano nella sezione rossa. -sai dicono che sia estremamente raro un figlio di Ares che..Sto arrivando!Ci vediamo dopo ok ? Non mi va di far incavolare Clarisse- sorrise e la spronai a seguire sua sorella. Ora però dovevo andare a cercare Nico e pregarlo di aiutarmi.
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: DaliaScrive