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Autore: Jomy Pace e Amore    21/04/2014    1 recensioni
Harry e Mina, sono sposati da poco tempo. Harry ha appena finito il tour con il suo gruppo, e si è trasferito, con Mina in un paese vicino a Londra, in una casa un pò isolata per stare lontani dal gossip e rumors. Mina una 24enne che lavora come assistente sociale. E vissero tutti felici e contenti? No invece, non è così, perché Mina riceverà una chiamate da un numero sconosciuto: 047
Genere: Horror, Romantico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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Capitolo 4: Due settimane di ferie











La luce del sole mattutino batteva sugli occhi di Mina, che la fece svegliare. Era girata e rannicchiata tutta su un lato. Harry era appoggiato a lei, appoggiava il suo mento sulla testa di Mina, e il braccio destro che la abbracciava. Mina, si mosse leggermente e lui si svegliò.
Mina:-Ciao,...-
Harry:-Piccola!-
Mina sorrise e poi si alzò. Lui la prese per il braccio la rifece sedere e disse:
-Don't let me go, 'cause I'm tired of feeling alone-
Mina successivamente lo baciò.
Mina:-Perché dovrei farlo?-
Harry sorrise. Mina:
-Mi dispiace per come mi sono comportata ieri,... Ero molto nervosa e,...-
-Non preoccuparti, stai tranquilla-
-Mi dispiace,...-
-E' tutto ok, non preoccuparti, capita di essere nervosi-
-Uhm,... Mi farò perdonare,...-
Harry guardò in alto, fece una smorfia e scosse la testa. Mina:
-Mi preparo, devo andare a lavoro,...-
-Io, richiudo gli occhi e torno sotto le coperte!-
Ed Harry si ributtò con la testa nel cuscino. Mina poi si alzò e raggiunse il bagno. Poco prima prima che Mina uscisse la scrigno sul comodino accanto alla porta si aprì leggermente. Mina lo osservò due secondi. Lo richiuse. Uscì dalla porta. Come chiuse la porta lo scrigno si riaprii. Si spalancò. Una nube nera uscì dallo scrigno. Iniziò ad avvicinarsi ad Harry, che stava dormendo. Delle risate di sottofondo accompagnava questa nube nera, dove non faceva vedere chi c'era o cosa c'era. Era a due centimetri da Harry. Mina rientrò nella stanza. La nube si ritirò prima che Mina potesse vederla. Lo scrigno si richiuse da solo. Mina si avvicinò a prendere degli abiti dalla sua valigia. Riuscì un attimo dopo. Lo scrigno rimase chiuso,...

Louis era nel bagno di camera sua. Eleonore dormiva ancora. Louis era davanti allo specchio. Si stava sistemando. La porta del bagno era socchiusa. Le luci del bagno iniziarono a lampeggiare. Louis alzò lo sguardo. Guardò le luci. Smisero di lampeggiare. Guardò poi lo specchio. Le luci si rimisero a lampeggiare. Louis si avvicinò allora all'interruttore. Lo spense e lo accese. Si avvicinò allo specchio. Li venne un colpo. Gli usciva del sangue dal naso. Prese immediatamente della carta igienica e lo mise sotto al naso. Tolse la carta igienica ed uscì più sangue di prima. Prese un altro pezzo di carta igienica, e niente, il sangue usciva come l'acqua di un rubinetto. Louis disperato andò in iperventilazione. Le luci ricominciarono a lampeggiare. Louis si girò a guardarle. Si rigirò a guardarsi nello specchio. Il sangue aveva smesso di colare. Si avvicinò di più vicino allo specchio. Di scatto un'ombra nera passò dietro di Louis che si spaventò. Fece un salto. Si girò. Non c'era niente. Si rigirò a guardare lo specchio vide la sua faccia ricoperta di sangue. La porta si chiuse. Le luci ricominciarono a lampeggiare. Louis si mise ad urlare. Eleonore venne a battere contro la porta:
-Louis! Louis! Amore, che c'è?!-
Eleonore aprì la porta.
Louis:-La mia faccia!-
Eleonore:-Che cos'ha la tua faccia?!-
Il sangue era sparito. Louis si guardò allo specchio. Sbiancò. Senza più dire una parola uscì dal bagno,...

Mina raggiunse il luogo di lavoro. Entrò in ufficio. Tutti i colleghi come la videro si misero a ridacchiare e a spettegolare su Mina. Il che la faceva irritare. Ma superiore a tutti se ne infischiò, e andò nel suo ufficio privato con un gran bel sorriso. Non c'era cosa peggiore dell'ignoranza. Ciò che bisognava fare era eliminarla, come facevano gli illuministi. Ma la domanda principale era questa: Come delle persone che si comportavano peggio di un animale potevano diventare intelligenti? E' vero che lo studio e le esperienze di vita aumentano l'intelligenza e l'astuzia, ma se una persona nasce già con un cervello grosso come quello di una gallina come può essere intelligente? Vivrebbero tutti in un mondo migliore se tutti noi fossimo intelligenti, o per lo meno, con una mente aperta, se tutti noi fossimo leali, e la lealtà è un dono che non tutti hanno, e se tutti noi fossimo semplici ed altruisti,... Ma a volte l'invidia prevale,...
Mina mise le chiavi nella serratura del suo ufficio. Le girò e aprì la porta. Entrò nel suo ufficio. Riprese i fascicoli del caso della famiglia Jhonson. Era decisa. Ora che aveva il loro indirizzo si stava preparando con vari file e documenti per incastrare il Signor Jhonson. Uscì dal suo ufficio. Andò a casa Jhonson. Bussò alla porta. Vivevano in un quartiere di basso livello. Dove c'era molta povertà. Aprì la madre.
Mina:-Buongiorno, mi scusi se la disturbo, sono Romina Carter, assistente sociale,... Sono venuta per un'ispezione, e per parlare con lei e suo figlio,...-
Signora Jhonson:- Oh,... Ehm,... C-certo,... Entri pure-
Mina entrò e disse:-La ringrazio,... E,... Il signor Jhonson?-
-E' via,...-
-Dove?-
La donna non rispose. In viso sullo zigomo destro coperto da qualche ciocca di capelli castano c'era un livido. Un segno evidente di violenza subita, che Mina notò subito.
Mina:-Come se le procurato quel livido?-
La donna continuò a non rispondere.
Mina:-Senta, lo so benissimo che lei e suo figlio state subendo violenza da parte di quest'uomo, lasci che l'aiuti,... Ho solo bisogno di prove,... Poi lui verrà arrestato, vedrà sua figlio una volta a settimana, lei avrà una casa, e un lavoro, e il divorzio immediato, e quest'incubo finirà, non mi faccia far la parte dell'orco,...-
-E se lui mi viene a cercare, e mi farà del male?-
-Allora lei avrà tutti i diritti di possedere armi in casa,... E mi creda,... Anch'io sono sposata, e se mio marito, anche se lo amo più di me stessa, mi alzasse le mani, anche se non lo farei mai, gli tiro delle testate così forti che la testa gliela spacco in due,... Lei deve farsi forte,... Lo faccia per suo figlio,...-
La donna guardò bene Mina e confessò:
-In camera da letto,... Nel suo cassetto c'è della droga,...-
-La ringrazio,... E ora lei e suo figlio siete liberi,...-
Mina prese il telefono, chiamò la polizia, dicendo che era stata ritrovata della droga.
Finito il procedimento riuscì a tornare in ufficio soddisfatta. Finalmente dopo un mese c'è l'aveva fatta. Si sentiva quasi come un'eroina.  Erano le 10:11. Mina ricevette la chiamata dallo 047. Vide il numero sul telefono. Il suo battito cardiaco iniziò ad accelerare. Aveva paura, ma voleva affrontarlo. Rispose:
//Pronto?//
//Alle tue spalle// rispose una voce con toni molto bassi, non riconoscendo se parlava un uomo o una donna per colpa dell'interferenza telefonica
Il "cliente" chiuse il telefono. Mina mise il telefono in tasca. Alzò lo sguardo. Tutti i colleghi erano spariti. I computer spenti. La sala era vuota. Mina si spaventò. Ma non si scompose. Si voltò. Infondo alla stanza davanti all'ascensore, c'era un ombra nera umana alta. Troppo alta. Iniziò ad avvicinarsi a passo svelto verso Mina. Avvicinandosi vide che aveva degli artigli appuntitissimi al posto che avere mani normali. Le luci della stanza iniziarono a lampeggiare. Mina si spaventò. L'ombra si avvicinava, appariva sempre più alta. Il suo istinto la fece scappare. Iniziò a correre verso il suo ufficio. La porta si chiuse davanti a se. Mina iniziò a battere forte contro la porta. Si girò. L'ombra sarà stata a cinque metri di distanza. Mina disperata spaccò il vetro della finestra accanto a lei. Iniziò a gridare aiuto. Prese un pezzo di vetro, lo lanciò all'ombra nera che in un istante schivò. Mina prese un altro pezzo di vetro e iniziò a correre. Mina poi cadde. Pensava che tutto questo non era vero. Non era possibile. Chiuse gli occhi e li strinse. "Io non ho paura, io non ho paura, io non ho paura,... Io non ho per niente paura" pensò. Si alzò decisa, e pronta nel fare a botte, o peggio,... C'erano adesso tutti i colleghi con gli occhi spalancati, e il suo capo con la bocca aperta. Mina stava morendo dalla bruta figura ma anche dallo spavento che si era presa. Il capo
si avvicinò a lei e disse:
-Romina,... Vieni nel mio ufficio,...-
Mina si guardò un pò intorno. Seguì il capo. La fece sedere nel suo ufficio. La guardò bene e disse:
-Senta, lei è la mia miglior dipendente,... Sono infatti molto felice che lei abbia risolto il problema della famiglia Jhonson,... Ma credo che il lavoro ultimamente la stressi un pò,... Non pensa anche lei?,...-
Mina:-Mi vuole licenziare?!-
-Ma va! Perché dovrei licenziare la dipendente che mi fa guadagnare di più?,... Ma le voglio dare due settimane di riposo meritato a casa-
-Che cosa?-
-Due settimane pagate per restare a casa-
-Oddio che bello! Sì! GRAZIE!!!!-
-Bene-  
  
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