Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |       
Autore: michiyo1age    16/07/2008    2 recensioni
Settembre 1848, la contessina Temari Sabaku deve partire per Mosca. Un luogo che non le è gradito con gente che trova noiosa. Poi viene a conoscenza dell'arrivo della famiglia Nara in Russia per una visita a vecchi amici. (shikaxtema)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kankuro, Sabaku no Gaara , Temari, Shikamaru Nara
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nuovi volti a Mosca

 Settembre stava passando inesorabile, tra un po’ avrebbe dovuto lasciare la tranquilla campagna per Mosca. Alla contessina Temari Sabaku la città non era mai piaciuta. Detestava il rumore della carrozze sul selciato, i vicini invadenti, il sole sbiadito da continue nuvole di fumo delle fabbriche. Non era piacevole: il vento neanche passava e la dolce brezza non allietava il suo viso.

Comunque la sua sorte toccata per quell’inverno era stata propizia. Infatti il fratello maggiore il conte Sabaku aveva deciso di trascorrere alcuni mesi nell’antica capitale e fortunatamente non in quella nuova.

San Pietroburgo poteva offrire molto svaghi a delle signorine e Temari conosceva anche chi si sarebbe rallegrata di passare le giornate a prepararsi ai numerosi balli della città, ma lei quei tetti non li poteva soffrire.

Era un’amante della pace e della serenità, la campagna le dava sollievo. La società le procurava disturbo e insoddisfazione.

Sarebbe parso alquanto anormale che una signorina sui ventuno anni preferisse passare il suo tempo a Ol’sha la sua residenza  non lontano da Smolensk che giovare delle opportunità di Mosca.

Fin dall’infanzia era stata tenuta lontano dal padre dalle caotiche città. Infatti egli  dopo la perdita della moglie, non aveva a lungo sopportato quel mondo che la defunta contessa amava così tanto.

La famiglia aveva passato più tempo possibile lontano da quei luoghi finche il figlio maggiore non fu abbastanza grande da entrare in società.

E nessuno triste ricordo poteva portare un qualsiasi proprietario terriero russo a disertare quel rito.

Ormai era da molti anni che il  conte faceva compagnia alla moglie in paradiso e ora era il conte Kankuro Sabaku a decidere gli spostamenti dei suoi congiunti.

Infatti possedeva un fratello di diciotto anni a cui badare oltre alla sorella. La contessa Sabaku  aveva offerto la sua vita per darlo alla luce. Gaara era stato sempre cagionevole di salute, ma la pubertà sembrava avergli dato vigore e il conte Sabaku era certo che il suo bell’aspetto e i modi eleganti gli avrebbero di certo dato un posto d’onore  nei pettegolezzi di Mosca.

L ‘erede di tutto il patrimonio era spinto da benevole interesse per la sorella a volerle far prendere marito così che potesse essere padrona di una casa propria e in compagnia.

Era questa che veramente alla ragazza mancava nella sua vita volutamente ritirata.

I suoi sogni non erano costituiti da saloni gremiti da gente danzante o da signorine frivole eccitate dagli ultimi pettegolezzi. Desiderava una compagna con cui discorrere di ciò che lei leggeva o l’appassionava, dell’attualità e del frenetico mondo che girava senza poterlo fermare. Non aveva trovato nessuno nelle sue permanenze in città: tante conoscenze, ma nessuna amica. È  doveroso aggiungere che però ella si dimostrava difficile di gusti. Infatti era avvezza alla compagnia maschile che la sua famiglia aveva costituito e di conseguenza non si entusiasmava a sentir parlare di mussole mentre gli uomini parlavano dei moti rivoluzionari che sconvolgevano l’Europa.

Era quello l’anno 1848 e dopo la caduta dell’Usurpatore nessun’altra notizia aveva sconvolto i gentiluomini russi in quel modo. I pareri in casa sua erano discordi: mentre Gaara approvava le masse, il conte era sdegnato  da solo l’idea che i suoi musiki* potessero rivoltarsi. Era uno di quei nobili che consideravano la situazione immutabile: i mestieri dovevano essere passati da padre in figlio senza che ciò portasse qualche differenze nel tempo.

Temari era d’accordo con il fratello minore, ma era certa che solo in casa propria avrebbe potuto esprimere la sua opinione con tutta quella sicurezza. Non si fidava degli uomini, i russi in particolare. Temeva che la situazione non fosse cambiata molto da quando Pietro il Grande aveva europeizzato la società. Ella avrebbe dovuto prendere un marito amabile che rispettasse il suo pensiero, ma gli amici di suo fratello non erano di certo l’esempio migliore.

Aveva paura che una volta sposata sarebbe diventata come la vecchia Chiyo, la sua balia, costretta a parlare del tempo e di quanto la nuova moda non andasse con i corpi della signorine.

Per quanto riguardava gli abiti, la signorina si vestiva con semplicità, ma in ogni modo elegante.

I colori scuri erano i suoi prediletti, ma se indossava un vestito giallo il viso era illuminato da una brillante luce. Con pudico timore non indossava mai il rosso e le scollature non le erano gradite.

Stava guardando i musiki falciare il grano e si rattristò moltissimo di non poter dare una mano come soleva fare. Era suo uso salire a cavallo o montare a cassetta per aiutare con piccoli gesti i contadini della sua famiglia. Era amante del movimento e molti si erano complimentati con lei per le sue doti d’amazzone.

Nostalgica voltò lo sguardo si fece aiutare dal maggiordomo, salì in carrozza e la seguirono Gaara e il conte.

La balia li avrebbe seguiti con i bagagli. Il viaggio non fu scomodo, ma i fratelli non parlarono molto. Il conte timidamente aveva provato a mostrare ai fratelli le bellezze che la loro meta  aveva, ma senza successo.  I cavalli col trotto si avviavano verso Mosca.

 

***

 

 

Si erano da poco sistemati in Via Caterina I nella parte più ricca di Mosca quando già la contessa Yamanaka venne a far loro visita.  Ella era una vecchia amica della defunta contessa Sabaku e ogni volta che i Sabaku si trovavano in città andava da loro per cominciare il giro delle visite.

La parte penosa fu che dopo gli avrebbero dovuto ricambiare la cortesia innescando quel circolo vizioso chiamato conoscenze. Il grande motivo che dava pena a Temari era il fatto che ella si portasse sempre appresso la figlia Ino: gioiello della società, ammirata da tutti.

Il grave errore che il senso comune aveva creato era che le due contessine fossero intime amiche e grandi compagne. Erano paragonate a due soli poiché entrambe avevano la caratteristica di possedere i capelli biondi. Loro due erano stranamente le uniche bionde dell’alta società moscovita.

In ogni salotto si richiedeva che la contessina Yamanaka suonasse il piano e la contessina Sabaku l’accompagnasse con l’arpa. Quindi Temari doveva passare molto tempo in sua compagnia.

Non che la natura non avesse favorito la contessina Yamanaka dotata di intelletto, ma era una ragazza frivola e spesso civettuola.

Una dama del suo tempo in poche parole, il destino per lei era già scritto, ma Temari non l’avrebbe seguita.

-Mia cara, vi trova deperita. Forse l’aria di campagna non vi fa bene quanto si dice in giro.- fece la contessa Yamanaka.

-Oh non vi preoccupate per me, contessa. Ho piena fiducia nel clima dei nostri campi, temo invece che sia il cambiamento d’aria che ha fatto suscitare le vostre preoccupazioni- rispose Temari porgendole la tazza di tè.

-Sono convinta del vostro discernimento. Sono certa che sia stato questo. Neanche la povera contessa poteva soffrire questi sconvolgenti, ma lei ha differenza di voi non lasciava troppo spesso Via Caterina I- continuò la contessa con tono di rimprovero

-Credo che la colpa sia tutta da attribuirmi e me ne duole molto. Ma sarebbe sconveniente lasciare mia sorella qui quando io devo svolgere il mio dovere verso i miei contadini- fece Kankuro gioioso

-Mi duole soprattutto per voi contessina che io debba togliervi una così grande amica. Non rimproverate la povera Temari che può soltanto seguirmi nelle mie peregrinazioni- continuò voltandosi verso la contessina Ino.

Quest’ultima lo sollevò dai suoi timori assicurandogli che intrattenevano  una fitta corrispondenza e che la sua cara amica poteva mancargli solo nella presenza fisica. Temari sorrise facendo un cenno di ringraziamento con il capo.

Non aveva mai capito quanto potessero essere veritiere le parole della signorina visto che era palese che non provasse un affetto profondo per lei. Più probabile invece poteva essere l’ipotesi che ciò che piaceva alla società piacesse anche alla sua più brillante protagonista.

Il conte Sabaku e la contessa stavano discutendo piacevolmente su come un ballo sarebbe una buona occasione per riavvicinare le due amiche. Proprio durante questo la contessina Yamanaka si avvicinò alla coetanea.

-Sono davvero felice che vostro fratello non vi abbia trattenuta troppo. Anzi siete arrivata al momento giusto ho delle notizie molto interessanti di cui farvi partecipe-

-Proseguite pure, sarei molto lieta di apprendere qualche notizia- la incoraggiò educata Temari

-Bene. Come sapete è nostra sfortuna non ricevere troppo spesso stranieri qui a Mosca visto che tu sembrano sempre più attirati da Pietroburgo. Non dubito che lì, li portino gli affari, ma la nostra splendida città viene messa da parte. È un vero peccato perché non sanno cosa si perdono. Le nostre case di legno i viali pittoreschi sono incantevoli e le piste di ghiaccio per pattinare. Su al nord è mio parere che faccia troppo freddo per potersi divertire sul ghiaccio-

- E’ un onore che fate alla vostra città contessina. Poche ragazze la preferirebbero a Pietroburgo. Devo congratularmi per il vostro buon gusto-

La interruppe Temari la quale sapeva bene che l’interlocutrice faceva carta false per andare a passare l’intensa stagione invernale “sul al nord”, ma che sfortunatamente i genitori non erano così inclini a lasciare la comoda Mosca.

-Grazie mille, ma non mi merito le vostre lodi. Dico solo ciò che sgorga dal cuore di ogni abitante della propria città. Ma torniamo a noi. Come vi stavo dicendo l’apporto di stranieri è assai scarso, se non si vuole parlare dei miseri quartieri europei che abbiamo. E poi in tutta sincerità quelli sono commerciale e se vi fosse qualcuno di un po’ più  raffinato avrebbe già cercato di tirarsene fuori. Ma mi sto dilungando nuovamente, dovrete scusarmi, ma sono molto felice di essere io la prima a farvene menzione. Pochi giorni orsono arrivò una lettera per mio padre. Questa missiva veniva da un suo grande amico inglese. Egli scriveva che aveva intrapreso un viaggio verso Mosca e sarebbe stato lieto di poter incontrare il mio signor padre una volta giunta qui-

-Ma come?! Un viaggio così lungo solo per venire  a trovare un amico di vecchia data. Mi sembra impossibile. Chissà quante chilometri distano l’abitazione di costui e la sua meta!- esclamò stupita la contessina Sabaku.

-Si è davvero una distanza considerevole, ma non temete. Quest’uomo il signor Nara ha intrapreso un lungo viaggio per tutta l’Europa e come prossima meta aveva optato per la nostra graziosa città. È stato così gentile da ricordarsi degli amici. Sapete sua moglie è nostra conterranea. Egli la sposò trent’anni fa e la condusse a Londra. Cio non toglie che il signor Nara di fosse fatto degli amici in questo luogo-

-Oh mia cara stai dando la bella notizia? Dovete sapere conte Sabaku che la donna di cui stanno parlando non è altro che una grande amica mia e della vostra defunta madre. Ero già sposata quando ella divenne la signora Yoshino Nara. Suo marito è una persona davvero strana anzi alcune volte eccentrica. Non dubito del suo patrimonio, ma fare un viaggio così lungo. L’Europa è grande sapete. È neanche  un grande patrimonio come il suo può sostenere un viaggio di tale portata, ma come vi ho già detto è un uomo strano- disse la contessa Yamanaka rivolgendosi a Kankuro

-Uh. Sarà una persona davvero interessante da conoscere. Sarei molto lieto che me lo presentaste- rispose Kankuro con un inchino.

Temari non riuscì a tenere a freno i suoi pensieri e disse:-Forse il signor Nara aveva in mente un viaggio meno dispendioso, ma a causa delle rivolte ha dovuto rinunciare ai piaceri che, scommetto già pregustava.-

- E’ probabile, cara sorella. Di certo non spiega però una deviazione così-

-Avrete di certo ragione voi signore. Scusate la mia impertinenza. Sarà la curiosità destatami dalle parole della mia amica- aggiunse ella dopo aver capito il cenno del fratello.

Però sembrava che la contessina Yamanaka non avesse finito la storia e la tirò nuovamente in disparte.

-Egli non viene solo. Come compagni di viaggio ha la moglie e il figlio di ventisei anni. Questi racconta che è un giovane di bell’aspetto che ha saputo con intelligenti provvedimenti farsi un piccolo patrimonio anche se contava già su quello del padre.-

Ecco dove voleva arrivare la signorina! Ad un giovanotto. E ricco questo doveva essere il punto fondamentale. Il voler accrescere somme già considerevoli sembrò a Temari un atto di grande avidità. Ma non si sarebbe fatta guidare dal pregiudizio.

La contessina Ino aggiunse sorridendo:

-Pare che il signor Shikamaru Nara abbia molte sterline di rendita l’anno-

-Sarò molto lieta di fare la conoscenza di questo giovane. Avrà molte cose da raccontare. Chissà quanto avrà veduto nel suo peregrinare con la famiglia.- fece Temari obbligata dall’espressione della ragazza a dire qualcosa in proposito al signor Shikamaru.

La visita si concluse poco dopo. Sembrava che la contessina Yamanaka avesse dato un ottima occupazione alla mente della conoscente.

In verità questa riuscì solo pensare che un aggiunta di compagnia venuta dall’estero poteva giovare all’aria di noia che le sue permanenze a Mosca avevano caratterizzato.

 

***

 

Una settimana passò e tutta la società moscovita era in attesa della venuta di quel elemento di svago che i signori Nara avrebbero costituito. È risaputo che la noia era la peculiarità fondamentale che possedeva un buon nobile. Era quasi un difetto che qualcuno non la provasse. Eppure i moscoviti non ne erano particolarmente affetti, ma la moda consigliava di ostentare questo sentimento.

La famiglia Sabaku riusciva vivere una vita normale e le visite che dovettero ricevere e scambiare quella settimana furono numerose. Infatti la lunga assenza doveva essere dimenticata come buon costume e Gaara tolto dall’ombra della giovane età.

I signori a lungo attesi arrivarono e ovunque si sentiva parlare dell’amabilità della signora Nara e della sua felicità nel ravvivare i rapporti di amicizia sospesi da molti anni. Del marito e del figlio si aveva un’opinione disparata. Taluni dicevano che fossero due uomini del tutto rispettabili, con qualche comportamento diverso dai gentiluomini che li giudicavano. Ma questo era naturale: le persone provenienti da luoghi differenti erano diverse l’una dall’altra. Nei salotti più alla moda invece, seppur non si correva il rischio di criticarli, vi erano un gran numero di pareri contrari alla loro civiltà.

Il conte Sabaku impermeabile sia all’uno che l’altro pensiero aveva desiderato conoscere al più presto i due inglesi. Aveva trovato il signor Nara un uomo del tutto rispettabile ed era entusiasta del figlio.  Era quasi suo coetaneo e non aborriva la sua conversazione ne la lodava eccessivamente. Voleva farli conoscere al fratello e alla sorella, ma temeva che se non per un caso  non si sarebbero incontrati in breve tempo.

Quando qualcosa si desidera con tale intensità anche qualche giorno può sembrare eterno. Però pareva crudele strappare il signor Nara ai suoi vecchi amici e per ora il conte decise di portare a casa solo il signor Shikamaru.

Temari da quando era tornata a Mosca aveva avuto molto poco tempo per leggere e programmandosi i suoi impegni con giudizio era riuscita a ricavare una giornata di pace.

Per sfortuna il fratello le annunciò che propria quella giornata era stata prescelta per la venuta del signor Shikamaru Nara. Ella non protestò perché rispettava sempre ogni volere del fratello anche se questo le provoca dispiacere.

Infatti dovette preparare tutto ciò che occorre alla venuta di tre ospiti a pranzo. Verso quell’ora gli avrebbero raggiunti anche il conte Uzumaki e il principe Inuzuka, due amici di Kankuro.

Potrebbe sembrare sconveniente che fosse una sola signorina a riceverli, ma così si svolgevano le cose in quella casa. Non c’era alcuna zia disposta a prendere la contessina in casa propria fin quando non si fosse sistemata, quindi lei era la padrona di Via Caterina I numero 17. Per di più non sarebbe stata una cosa formale, l’indomani avrebbe ricevuto la visita della famiglia Nara al completo.

Erano le undici del mattino e gioioso Kankuro diede le ultime istruzioni al cuoco per poi andare a far compagnia ai fratelli in salotto. Venne annunciato il signor Shikamaru Nara e entrò nella stanza un uomo alto dai capelli molto scuri raccolti in un basso codino. L’espressione era calma, alcuni l’avrebbero potuta trovare fredda, ma sia Gaara sia la sorella furono felice di non trovarvi un sorriso estasiato che dava agli uomini un non so che di sciocco. Il conte si alzò subito per accogliere l’ospite mentre questi si inchinava. Scambiarono alcune  parole a bassa voce si voltarono verso la dama che disse:

-Welcome to our house mister Nara. It’s a great pleasure finally meet you-

-Oh Thank you. I am glad for your words. But is not necessary talk in english. Come vedete so

parlare un po’ di russo- rispose questi se non con un lieve accento anglossassone.

-Questa è mia sorella la contessina Temari Sabaku. Mentre egli è mio fratello minore il conte Gaara Sabaku- gli presentò mentre si inchinavano.

Temari gli fece accomodare e dopo breve tempo si rivolse all’inglese: -Sono stupita dal vostro accento. Siete davvero modesto se affermate che la vostra conoscenza del russo sia scarsa. Per le poche parole che avete pronunciato mi sembrate padrone della lingua-

-In effetti è così. La mia signora madre  ha preteso che io imparassi la sua lingua natia. Devo aggiungere che il suo patriottismo mi è costato non poca fatica- fece ghignando.

-Ma apprendere le lingue ai nostri tempi e per le persone della nostra classe è un dovere e anche un ottimo strumento. Scommetto che in Inghilterra la vostra conoscenza non è così comune come lo potrà essere da noi- interloquì Kankuro

-Beh è una capacità non comune, ma io la ritengo inutile. Oggigiorno si usa il francese per parlare con gli stranieri-

-Verissimo qui a Mosca il nostro ceto usa sempre più il francese che non il russo -

-Avete ragione. Per questo sono rimasto stupito quando la contessina si è rivolta  a me utilizzando l’inglese al posto della lingua universale. Potrei presumere che non avete dimestichezza con la lingua-

-Non temete non è nulla del genere. Mi è venuto naturale rivolgermi ad un britannico nella sua lingua natia che non in quella del suo vicino. Del francese non mi manca la conoscenza, ma presumo l’abitudine. Non passo molto tempo in città e allora non lo parlo così frequentemente in casa- rispose Temari per nulla risentita dell’insinuazione. A quanto pareva il giovanotto non era un adulatore, restava da scoprire se fosse scortese.

-Vedete signore, nostro fratello trascorre molto tempo in campagna nei nostri terreni e non gli facciamo compagnia. A me non piace usare spesso il francese per questo mio sorella si trova sola- aggiunse Gaara poiché almeno un suo intervento era richiesto. Egli non era molto loquace e di gusti molto simile alla sorella.

-Devo correre in soccorso di mio fratello ammettendo io stessa  non sono incline a dialogare in codesta lingua. Per quanto riguarda leggere invece ne sono entusiasta. I libri provenienti dalla Francia  mi procurano sempre gioia.- disse Temari.

 In quel momento entrarono nella stanza gli altri due ospiti.

___________________________________________________________________________________


Bene queste è il primo capitolo di tre su questa fic con naruto nel XIX secolo.

E' l'epoca che preferisco e quindi mi sembrava giusto far provare al mio dolce Shikamaru e a Temari-sensei come si viveva a quel tempo. Questo è infatti lo scopo principale: utilizzare le peculiarità di Temari e Shikamaru per mostrare il modo di realizionarsi di un epoca intera. Mi sono ispirata al grande Lev Tolstoj e alla graziosa Jane Austen e spero che in questo momento non si stiano rivoltando nella tomba.( se vi è piaciuta in minima parte il modo di parlare dei personaggi e di comportarsi vi consiglio di andare al eggere i libri di questi 2 grandi scrittori *dopo aver fatto pubblicità non mi vorrano così male, spero*)

Penso di aver detto tutto.

Prossima settimana aggiorno 

Ciao!

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: michiyo1age