Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: xyourlittlethings    21/04/2014    0 recensioni
Ti darò la scelta che a me non è mai stata data.
Genere: Fantasy, Sentimentale, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Zayn Malik
Note: AU, Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Forse era arrivato il momento che lasciassi tutto... non avevo più motivo di rimanere lì. Dopo aver stretto tra me per l'ultima volta i miei cari, dopo potei anche abbandonare la nostra casa, il rimanere mi avrebbe fatto ritornar nella mia mente tutti i momenti vissuti con loro: I primi passi del nostro bambino, il primo vagito, o il giorno tanto atteso delle nozze con la mia amata. Quanti ricordi, le loro vite e anche la mia, essendo che era legata alla loro, portati via ... andate in fumo così, da un momento all'altro. Senza che Dio ci abbia lasciato il tempo per goderci tutto. Perché forse come dicono le voci degli anziani: "Dio ha chiamato a sè le anime dei più nobili", sarà vero... loro erano le anime più pure, due angeli per l'appunto. Io non ero altro che un misero padre, marito, uomo senza più motivo di vivere, pronto oramai a viaggiare e lasciare questa terra, un uomo di passaggio sulle terre deserte, ma ricolme di disperazione ed odio. Prima di andare, lasciai un fiore per la mia amata sul davanzale della finestra come facevo quand'eravamo giovani amanti, ed uno sul letto del mio bambino. I ritratti di famiglia inneggiarono il corridoio che portava all' uscita. Mentre lo percorrevo era come se qualcosa mi dicesse di non andare, come se il "passato" volesse tenermi ancor legato a quella terra, come se non fosse ancor'ora il momento d'andar via. Uscì con ancor i pensieri e le immagini che il mio cervello mi riportava. Che Dio abbia pietà delle loro anime, e che provveda a punir chi in terra ha avuto animo tormentato dall'odio. Che porti anche me con sé ascoltando le mie preghiere. Presi il necessario, cibo, acqua a non finire, salii sul mio destriero lasciando alle spalle tutto, anche se sapevo che loro sarebbero stati sempre con me, nella medaglia che porto al collo, senza mai lasciarmi. Guardai un'ultima volta la medaglia, facendomi accompagnare dalle lacrime calde che percorrevano velocemente il mio viso freddo, quasi ghiacciato. «Oh!» dissi al mio cavallo, per incitarlo a correre via da qui. Corse veloce, veloce e sempre più veloce entrando nel bosco oscuro. Il bosco di New Orleans. Non avrei mai potuto immaginare di poter andare lì un giorno, invece è successo. Non mi sarei mai immaginato nulla di tutto ciò, eppure è successo. Tutto è successo per una ragione. Oramai ero nelle mani di Dio, e tutto sarebbe potuto accadere solo per una ragione. Ore e ore di viaggio senza sosta. I giorni passavano e io ero sempre più assetato, e debole. Camminavo senza un meta. Quando il tramonto vi si faceva vicino, andavo alla ricerca di un posto abbastanza appartato per poter riposare la notte, ero consapevole dei pericolosi animali che vi era lì.. ma non mi importava. Sentii quella dolce risata. «Papà papà, giochiamo!» «Certamente amor mio.. dov'è mamma?» «Vuole preparare una buona colazione per noi due!» Traballavo.. i ricordi facevano male, i ricordi del mio figlioletto e della mia amata in tutta la sua bellezza, che non scorderò mai. «William?!» «Si, Elen?» «Ti amo!» Ogni giorno un ricordo, un ricordo accompagnato sempre da vari colpi di tosse. Erano passati 7 giorni infernali. Ricordai la prima volta che la mia Elen si dichiarò.. quello fu uno dei giorni più belli di tutta la mia vita. Sentii il pianto di un bambino, mi girai di continuo su me stesso, ma niente! C'erano solo lunghi e oscuri alberi che rendevano il bosco quasi inquietante. «William, amor mio, è nato!» mi avvicinai ad Elen completamente emozionata e sudata che teneva tra le braccia la nostra piccola creatura, il nostro gioiello. «È un maschio!» era così piccolo, fragile e riuscivo a intravedere piccole somiglianze, mi ricordava mio padre, Austin. «Samuel!» dissi quasi sussurrando. «Samuel è un bellissimo nome!» la mia Elen era così entusiasta. «Samuel Tomlinson! Benvenuto in famiglia» dissi prendendolo in braccio. "Samuel Tomlinson!" nella mia testa rimbombava. «Samuel! Elen! Perché mi avete abbandonato? » piansi « perché? » caddi a terra senza forze. Sentivo la febbre, innumerevoli allucinazioni.. avevo talmente il cuore spezzato che mi sembrava d'aver visto un uomo con un fucile. «La peste!» urlò quel cacciatore. Chiusi gli occhi.. e tutto era buio.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: xyourlittlethings