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Autore: MetalheadLikeYou    22/04/2014    3 recensioni
Till ed Eleonora vanno finalmente, dopo aver tanto penato, a vivere insieme a Berlino, la convivenza sarà una dura "lotta", ce la faranno?
Bho.......
Continuo di "Ohne dich kann ich nicht sein...Ohne dich".
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 16



Dopo la dichiarata "pace" tra me e Marie, le giornate procedettero pittosto lente e monotone.
Till scriveva, iniziava ad avere dei progetti e delle idee, parlava con la band e si organizzavano per riunirsi tutti insieme per discutere sulle frasi che lui buttava giù.
Quasi quasi mi mancava litigare con la figlia.
Lei dal canto suo, forse capendo che un po stare a casa mi annoiava, aveva deciso di rapirmi ogni giorno, con una scusa diversa per trascinarmi dietro nelle sue folli giornate da ragazza.
Mi ripeteva "mio dio sei così giovane, andiamo, comportati da giovane".
<< Oggi andiamo a pranzo da mia madre>> disse di punto in bianco quella specie di orso che avevo come compagno.
Lo fissai confusa, ancora alle prese con i miei contorti ragionamenti e pensieri.
<< Non mi stavi ascoltando...>> sbuffò lui divertito, forse dalla mia espressione.
Lo squadrai, incrociando le braccia al petto e fingendomi offesa dal suo sguardo.
Mi piaceva giocare con lui, che anche se faceva la parte dell'uomo vissuto, sapeva integrarsi benissimo nella parte del ragazzo adolescente e fare le sue cazzate.
Del resto gli uomini crescono solo in altezza.
<< Stavo dicendo che oggi andiamo da mamma>>
<< CHE COSA?!>> urlai fuori di me, scattando in piedi e iniziando a correre verso la nostra camera.
<< Che ho detto?>>
<< Tu non puoi darmi queste informazioni così....e ora che mi metto?>> mi lagnai.
Till scoppiò a ridere, poggiandosi allo stipite della porta e tenendosi la pancia, lo squadrai.
Non che fossi mai stata un'amante della moda, ma l'idea di dover conoscere la madre mi terrorizzava e la parte femminile di me, anche se nascosta, venne fuori di botto, creandomi degli scompensi e mille domande su come avrei dovuto presentarmi.
Vestito?
Troppo elegante.
Jeans e maglia?
Troppo normale.
Cacciai un urlo e mi sedetti sul letto, fissando con odio l'armadio e quel cretino che ancora rideva.
<< Guarda che non andiamo dalla Merkel>>
<< Andiamo da tua madre, sai che mi frega di Angela>>
<< Oh ma tranquilla, mamma non sta a guardare i vestiti..... beh nemmeno io>>
Lo fissai, alzando subito dopo gli occhi al cielo per la sua bellissima quanto fine dichiarazione, mi passai una mano sul viso e presi un vestitino che era decisamente perfetto, non troppo elegante, non troppo sciatto, non troppo scollato ne troppo da suora.
Era davvero l'ideale.
Till mi fissò.
<< Secondo te?>>
<< Ah no, non chiedere consigli a me, preferisco vederti nuda>>
<< Sei pessimo!>> commentai, lanciandogli uno dei tanti fogli che  appallottolati se ne stavano sul suo comodino.
Teneva sempre vicino a se qualche foglio e di tanto in tanto si svegliava anchea notte fonda e si metteva a scrivere e si addormentava con i fogli sulla pancia e la luce ancora accesa.
<< Mah, vieni qui>> disse, togliendomi dalle mani il vestito e baciandomi.
Accadde tutto ciò che ormai era di normale amministrazione, tra baci e coccocole ci addormentammo come ogni volta.

<< DIO CORRI!>> urlai, erano le 12 e noi avevamo meno di un'ora per prepararci ed essere a casa di sua madre, << E' sempre colpa tua>> aggiunsi finendo di lavarmi di corsa i capelli.
<< Come se ti fosse dispiaciuto>>
<< Till alza il culo>>
Entrai in camera, vedendolo bello steso sul letto con un'espressione divertita e alquanto rilassata.
Sbuffò dopo il mio ennesimo richiamo, alzandosi e arrancando nudo fino al bagno, si fece una doccia velocissima e si preparò. 
<< Adesso arriviamo anche tardi>> mi lamentai, mentre afferravo le sigarette e la giacca.
<< Ti stai davvero preoccupando?>> domandò lui.
<< SI>>
Lui scoppiò a ridere di nuovo, iniziando a prendermi in giro e continuando per tutto il viaggio.


Arrivammo finalmente, con 10 minuti di ritardo e con il cuore che iniziava a battere all'impazzata.
Ero decisamente agitata ed era normale.
Till invece sorrideva tranquillo.
Suonò al campanello, urlando un "mamma sono io" che mi fece sorridere almeno un pochino.
Sentimmo i passi della donna avvicinarsi alla porta e subito dopo aprirla lentamente.
Fissai il mio compagno, stringendogli la mano.
<< Così me la rompi>> 
Lo fissai appena, poi mi concentrai sulla madre che ci fissava.
<< Hai 50 anni e ancora strilli in mezzo alla strada? Io non ho parole>>
<< Ciao mammina>> rispose lui abbracciandola e sollevandola da terra come se fosse un bambino.
Sorrisi intenerita dalla scena e mi sciolsi quanto bastava per non rimanere li, ferma impalata come se mi avessero fatto qualche magia.
<< Oh tu devi essere Eleonora, Till mi ha parlato molto di te>> 
<< Emh.....piacere>> dissi stringendole la mano e sorridendo falsamente.
Stavo per avere un attacco di panico, il cuore mi martellava come non mai e l'idea che il mio compagno avesse parlato di me con sua madre mi metteva decisamente in soggezione.
<< Entrare dai>> 

 
*** Till ***


Eleonora era caduta in uno strano mutismo, era pallida e continuava a stringermi, o meglio spaccarmi, la mano.
Entrammo in casa e lei, per quanto le ripetessi di stare calma, che era solo un pranzo, non accennava minimamente a spiccicare parola.
Mamma se la rideva sotto i baffi, conoscendola.
Le avevo parlato della mia nuova compagna, raccontandole più o meno tutto, omettendo forse qualche piccolo dettaglio.
Avevo anche chiesto qualche consiglio su come risolvere i litigi tra lei e Marie e lei, saggia, mi aveva risposto di non mettermi troppo in mezzo, di lasciarle sfogare e darsi contro.
Riemersi dopo una ventina di minuti dai miei pensieri, notando con felicità che le due donne parlavano animatamente e ridevano di gusto.
Sorrisi come un'ebete, notando che Eleonora si stava sciogliendo e rispondeva con allegria alle domande che mia madre le proponeva.
<< Quindi ora state insieme?>>
<< Si>>
<< Ti tratta bene?>> domandò Gitta, indicandomi poi con uno sguardo poco amichevole e tornando a sorridere.
<< Si, mi tratta bene, mi tratta benissimo>> 
<< Perfetto, se mai dovesse trattarti male, non esitare a chiamarmi, anche se inizio ad essere vecchia, so ancora usare un mestolo e dargliele di santa ragione>>
<< MAMMA!>> 









*******************
SALVEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE
SONO TORNATA (per vostra sfortuna o fortuna)
Finalmente la mia mente ha iniziato a partorire nuove idee per continuare questa ff che mi stava mancando decisamente troppo e mi dispiaceva lasciarla in questa maniera orripilante.
Che dire di Gitta? chissà come sarà il rapporto di Eleonora con la famosa mamma del suo tanto amato orso.
Vi avverto da qui in poi ci divertiremo un po.
:)
Passo ai ringraziamenti, come prima cosa davvero grazie a chi, nonostante la mia lunga assenza a continuato a credere in me ed ha aspettato con ansia (?) questo capitolo.
Grazie a: Phoenix_619, UlissA, LitaLindemann e Roargirl, vi amo davvero, grazie per i bellissimi commenti e grazie per la pazienza.
A domani :3
  
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