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Autore: Rinalamisteriosa    16/07/2008    1 recensioni
Questa è la storia di Lavinia e di suo fratello Maurizio, che grazie a uno “strano” incidente riusciranno a capirsi e a volersi bene.
La prima a urlare per la sorpresa fu Lavinia, ma l'urlo che le uscì di bocca non era il suo.
Era identico a quello del fratello maggiore.

[REVISIONATA]
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Durante la partita

 

 

 

Fortunatamente, Lavinia non aveva niente di grave, solo una lieve frattura alla caviglia.

I due dottori che l’avevano visitata, dopo averle messo bende e gesso, l’avevano mandata a casa.

Qui, fratello e sorella non si guardarono e non si parlarono per niente, perché sapevano che sarebbero scoppiati a litigare, come ormai facevano sempre.

E poi, Maurizio non poteva occuparsi di lei: aveva la mente fissa sulla partita che si sarebbe giocata il giorno dopo. I suoi compagni l’avevano nominato capitano, perciò non doveva mai mancare agli allenamenti e doveva disputare tutte le partite di calcio nel modo più responsabile e sportivo possibile.

Il calcio era uno sport che amava, che prendeva molto sul serio, perciò in campo dava sempre il meglio di sé.

Invece Lavinia non praticava nessuno sport: per lei esistevano esclusivamente i libri e il suo inseparabile lettore mp3.

Era una secchiona, non aveva molti amici e aveva preso la brutta abitudine di guardare male chiunque si avvicinasse a lei. Questo atteggiamento poteva farla sembrare antipatica, è vero, ma era più che altro incompresa. Se qualcuno l’avesse conosciuta bene, avrebbe capito che provava un’immensa gelosia per il fratello. Ha sempre pensato che, siccome era il figlio maggiore, i genitori gli passassero sempre tutto, mentre a lei poco o niente.

 

 

 

"Lavinia, guarda! Mi hanno comprato il motorino!" esultò il quindicenne Maurizio, mostrandoglielo.

"Bravo... e ora che vuoi?" sbottò Lavinia, intenta a leggere un libro.

"Niente... pensavo che..."

"Ma stai zitto, cretino! In realtà ti hanno comprato quel coso per non comprarmi il nuovo CD degli 883..."

"Non è vero!"

"Invece sì!"

 

 

 

Maurizio sapeva della sua strana gelosia, ma non riusciva a farle capire che sbagliava.

Era Lavinia a essere viziata da tutti, persino da lui che ha sempre cercato di essere per lei un fratello buono e indulgente: questo però le aveva dato un’aria di importanza e un orgoglio tale che qualsiasi gesto, qualsiasi parola sua la offendessero.

Se solo si fosse immedesimata un po' di più in lui, allora avrebbe abbassato sicuramente la cresta. Ma Maurizio sapeva che era impossibile, e con tale pensiero andò a disputare la partita di calcio. Ed era triste, ogni volta, non vederla seduta sulle panchine a fare il tifo per lui.

Gli sarebbe bastata solo una visita... ma lei odiava quello sport!

“Allora mi chiedo: cosa ho fatto di male per meritarmi una sorella così? Eppure una volta era diversa: più solare, più fiduciosa. Stasera proverò a parlarle... pensò, determinato a cercare una soluzione, anche minima.

Intanto il pallone rotolava leggero ai suoi piedi, fissato insistentemente dal ragazzo.

Maurizio, la palla! Passa la palla, sbrigati!”.

La frase del suo compagno di squadra lo riportò alla realtà. Ci avrebbe pensato dopo a Lavinia, adesso doveva solo concentrarsi e vincere la partita. Si smarcò velocemente da un giocatore che gli si era appena avvicinato, per poi passare il pallone e seguire l'azione. Si portarono in vantaggio, e Maurizio si disse che doveva assolutamente vincere, perché in preda all'euforia decise che avrebbe dedicato la vittoria a una certa persona.

 

 

 

Nel frattempo la sorella, finiti tutti i suoi compiti, si era messa al computer per chattare con Laura. Anche se lei era di un’altra città e non si sentivano spesso, fu felice di passare il tempo a scriverle, anche perché riteneva che fosse l’unica persona al mondo in grado di capirla davvero.

 

 

Continua…

 

 

 

  
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