Estrasse
la bacchetta e sussurrò "lumos" sprigionando una flebile luce. Al
chiarore di questa, avanzò accortamente, facendo attenzione a nn inciampare
nelle numerose cianfrusaglie sparse sul pavimento. Continuava a chiedersi in
che posto fosse capitato, e oltretutto stava perdendo l'ora di lezione con la
McGranitt, che si sarebbe arrabbiata nn poco. Era quindi sul punto di voltare i
tacchi e tornare indietro quando una voce sconosciuta se pur familiare lo
trattenne. Nn sembrava essere umana era più che altro un sibilo.
-Chi
sei ?- bisbigliò confuso.
Ma nn
ricevette alcuna risposta. Pensò allora di esserselo sognato e fece un altro passo.
Ma la voce lo chiamò di nuovo.
-Dimmi
chi sei!- gridò allora. Innanzi a lui tutto era buio e l'eco della sua voce si
spense lontano inghiottito dall'oscurità.
Paura.
Ora dopo tanto tempo provava di nuova quella spiacevole sensazione all'altezza
dello stomaco.
-
Harry sono io. Nn mi riconosci forse? D'altronde, bambino mio, come potresti,
eri così piccolo allora…
Un
turbinio di emozioni si scatenò nella mente del ragazzo. Incertezza,
incredulità, dubbio. Di chi poteva essere quella voce? Chi poteva conoscerlo da
quando era bambino? E poi finalmente se ne ricordò, ricordò della sera in cui
Voldemort aveva ucciso Cedric ed era risorto. Quando per una strana ragione le
loro bacchette si erano unite e dalla punta del mago malvagio erano uscite ad
una ad una le persone che il mago aveva ucciso. E tra queste vi era anche…
-Mamma…come
è possibile? Dove sei fatti vedere!
-Oh,
ma Harry, io sono dietro di te. Voltati e mi vedrai.
Il
ragazzo allora si girò e la vide. Fu colto dall'impulso irrefrenabile di
correrle incontro e lo fece. Ma quando
le sue braccia si strinsero attorno al corpo della donna, si ritrovò ad
abbracciare se stesso.
-Mi
dispiace mio caro, ma purtroppo io ora sono solo un fantasma e nn ho + un
corpo. Però ho sentito che eri triste e sono venuta a trovarti. Dimmi Harry c'è
qualcosa che ti turba e che vorresti raccontarmi?
Il
tono di voce era calmo, sereno e rassicurante,così Harry, dapprima incredulo
per l'accaduto, poi entusiasta, raccontò tutto quello che aveva sul cuore, che
lo faceva stare male e pianse a lungo. Narrò della notte in cui anche l'ultima
persona a cui era maggiormente legato era morta, delle sue ansie, delle sue
paure, delle sue inquietudini. Una mano leggera, ma gelida di morte gli
accarezzava dolcemente la fronte infondendogli sicurezza e calore. E quasi
sembrò che per un attimo Lily tornasse ad avere il suo corpo per stargli
accanto e tenerlo stretto tra le braccia. Ma tornò subito ad essere uno
spettro.
-Va
meglio ora Harry?- chiese la madre. -Può far bene sfogarsi con qualcuno che ti
vuol bene. E ti assicuro Harry che accanto a te ci sono molte persone pronte a
consolarti. Ma se ti chiudi in te stesso, nn lasci che gli altri ti si
avvicinino, rimarrai solo e quel freddo dentro di te si espanderà ovunque e ti
ucciderà. Ricorda questo Harry nn rimanere mai solo. Fai in modo che gli altri
nn fuggano da te a causa tua.
-Sì,
capisco. Ma come posso nn rimanere solo? Lo sono già, nn ho nessuno accanto.
-Ti
sbagli, Harry, ti sbagli sono in molti ad amarti. Anche se ora, tu sei accecato
dalla rabbia e dal dolore, nn puoi nn accorgerti che i tuoi amici ti sono
accanto e cercano di aiutarti. Ricordati che ci sono loro in vita, perché se
continui a pensare a coloro che nn ci sono più, Harry morirai anche tu. Sei
giovane e hai di fronte a te tutta una vita da trascorrere. Noi ci saremo
sempre per te Harry, visto che ora noi Harry viviamo in te. Quando avrai voglia
di vederci nn dovrai far altro che guardare in te stesso.
E detto
questo svanì. E con lei la stanza buia e sconosciuta.
Harry
si trovava nel suo letto a stringere il cuscino, bagnato dalle sue stesse
lacrime. Si alzò allora scosso dal suo sogno. Nel dormitorio era buio anche se
dalla finestra la luce della luna entrava e illuminava fiocamente la stanza. Un
raggiò di luna rischiarava il volto di Ron, sorridente. Sì, era vero. Adesso
sapeva di nn essere solo. C'erano i suoi amici con lui.
La
mattina successiva si svegliò con gli occhi rossi e gonfi. Si vestì e scese nella
sala grande, era sabato e nn c'era quasi nessuno a quell'ora. Al tavolo degli
insegnanti sedeva invece Malfoy Snr. Questo gli lanciò un occhiata di ghiaccio
che Draco aveva già usato tante volte su di lui. Poi volse lo sguardo e più
nulla. Dopo poco giunse anche Ron, era ancora assonnato e si sedette accanto a
Harry. Afferrò un pezzo di pane e lo morse.
-Dormito
bene, Harry? Sai perché stanotte ti lamentavi nel sonno piangevi, così pensavo
che…
-No,
in effetti no.Ho fatto un sogno strano. Comunque grazie Ron.
Il
suo amico notò che nella voce di Harry c'era stato un cambiamento, nn era più
spenta come quella della sera prima, ma aveva riacquistato la sua espressività.
Forse il sogno che aveva fatto quella notte gli era stato di aiuto.
-Allora
che cosa vuoi fare Harry questo week-end? Potremmo smaterializzarci e andare…
-Ronald,
quante volte ti devo ripetere che nn ci si può smaterializzare e materializzare
nei confini di Hogwarts? Oh, buongiorno Harry.
-Ciao
Hermione. Ma lo sai che sei una gran rompiscatole? Lo so che nn si può, e… che
volevo vedere se Harry fosse attento.
-Ceerto
Ron come no. E tu Harry tutto bene, hai una faccia…
-Sì
tutto a posto, solo che stanotte ho dormito poco, tutto qui.
La
voce dell'amica era piuttosto preoccupata, e da questo Harry si accorse di
quanto fosse stato stupido a pensare che era solo e sperduto. I suoi amici nn
lo avrebbero mai abbandonato. Hermione gli sorrise vedendo che dal volto di
Harry traspariva un po' di gioia. Harry notò allora di avere le gote calde.
Stava forse arrossendo? E perché mai? Si rese conto di aver anche abbassato lo
sguardo. Possibile che il suo corpo prendesse delle decisioni senza prima farle
passare dal cervello? Prese coraggio e ricambiò il sorriso.
-Sono
lieto di aver accettato questa carica tanto ambita…- Malfoy fece una piccola
pausa- di insegnate di difesa contro le arti oscure. Signor Potter - sottolineò
il nome con una smorfia disgustata- la prego di voler prestare maggior
attenzione alle mie parole. Cinque punti in meno a Grifondoro. Come già
prestabilito con il preside, quest'anno v'insegnerò meglio le arti oscure di
quanto abbiate fatto in questi sei anni. Certo perché per insegnarle bisogna
anche conoscerle e io modestamente ho una certa esperienza a riguardo.-
Harry
bofonchiò una frase che suonava tanto come "lo sappiamo".
-Mi
scusi Potter ma io nn ammetto che durante la mia ora di lezione si borbottino
frasi senza senso. Se è così gentile da ripetere in modo che tutti capiscano.
No? Bene allora prenda la sua roba ed esca dalla mia classe. E in più altri
cinque punti in meno a Grifondoro.-
Con
rabbia Harry afferrò la sua cartella e uscì dall'aula sbattendo violentemente
la porta. Hermione e Ron lo guardarono uscire, scoccando occhiate di fuoco al
professore. Ma come si permetteva quel quel… Harry non riusciva a trovare un
insulto abbastanza brutto da dedicargli così lasciò stare. Certo per quello che
gli importava fare difesa contro le arti oscure, tutto quello che sapeva nn era
certo dovuto alle ore di studio a scuola. Tranne quello che aveva imparato al
terzo anno dall'unico professore competente che avesse avuto fino ad allora.
Una piccola fitta all'altezza dell'addome. Sì gli faceva ancora troppo male
pensare a Lupin, pensare che nn c'era più. Già se solo avessero avuto degli
insegnanti migliore forse Remus oggi sarebbe ancora vivo. Perché Harry nn era
riuscito ad impedire che lo uccidessero? Perché nn era stato così sveglio da
capire che Voldemort lo avrebbe colpito nn appena si fosse trovato in una
posizione favorevole? Perché, perché? Si poneva migliaia di domande cui nn
riusciva a dare neanche una risposta sensata. Ma soprattutto perché Silente
aveva permesso che una persona simile entrasse a Hogwarts come insegnante?
Silente si giustificava con la storia della seconda possibilità. Ma se gli
voleva veramente bene come gli aveva detto più volte perché allora nn gli
risparmiava quell'ulteriore carico d'umiliazione? O forse c'era qualcosa sotto,
un ricatto un incantesimo qualcosa insomma? Doveva e voleva vederci chiaro, per
cui si diresse verso l'ufficio del preside ma a metà strada si imbatté nella
persona più sgradita che avrebbe potuto incrociare: Piton.
-Molto
bene Potter. Potresti gentilmente dirmi cosa ci fai a quest'ora in giro per i
corridoi mentre i tuoi compagni sono a lezione?-
-Ecco,
vede professore il fatto è che… che… la professoressa McGranitt mi aveva
chiesto di andare a dire una cosa al
preside e quindi…-
Era
la prima scusa che gli era venuta in mente anche se era certo che fosse la più
brutta che potesse inventare. Sperava però che Piton nn facesse troppi problemi
anche se era più possibile che Natale capitasse due volte quell'anno.
-
Potter sei il peggior bugiardo che io abbia mai sentito. Da quando in qua, la
vicepreside si serve di uno studente per le comunicazioni con il preside?-
-Da
adesso Severus. Io ho mandato Potter dal preside. Anche se mi sono dimenticata
di dirgli la parola d'ordine così sono venuta a cercarlo. Ma visto che sono
arrivata fin qui nn è più necessario che vada Potter. Quindi Severus grazie, ma
adesso me la sbrigo da sola. Potter ti spiace venire con me prego?-
Harry
annuì e la seguì senza fiatare. Incredibile che la McGranitt lo stesse coprendo
senza un motivo apparente. Quando si furono lasciati Piton alle spalle allora
la professoressa disse
-
Potter, nn volevo che Grifondoro perdesse dei punti perciò ti ho coperto con il
prof. Piton, ma mi potresti gentilmente spiegare cosa ci fai in giro per i
corridoi?
-Vede
professoressa, il nuovo insegnante, Malfoy, ha pensato bene di buttarmi fuori
della classe, perché nn ascoltavo il suo discorso di presentazione.
-Capisco
Potter, ma questo nn giustifica il fatto di trovarsi al secondo piano mentre sa
benissimo che i dormitori del Grifondoro sono sulla torre nord.
-
Bhe, ecco…- Harry nn sapeva se avrebbe dovuto dire alla McGranitt ciò che
pensava, del resto nn aveva prove- professoressa potremmo andare a parlarne da
un'altra parte? Nel suo ufficio per esempio?
-
D'accordo Potter ma ricordati che alla prossima ora io ho lezione. E anche tu.
Giunsero
nell'ufficio della professoressa e si sedettero. Harry si assicurò che nn ci
fosse nessuno oltre a loro e cominciò a parlare.
-
Vede professoressa io come molti altri sono rimasto stupito dalla scelta di
Silente. Perché mettere un ex-mangiamorte come insegnante di difesa contro le
arti oscure, se lui è la prima persona da cui ci dovremmo difendere? Come lei
di certo saprà, sono le persone come lui che ci hanno fatto vivere nel terrore
da quando Voldemort è risorto. Attentati, omicidi, rapimenti, sparizioni. Nn
sono certo io a doverle dire queste
cose visto che ne è a conoscenza. Finalmente quest'estate riesco a sconfiggere
il signore oscuro e nn senza subire perdite. Quindi speravo di poter passare il
resto della mia vita nella tranquillità pensando che i suoi seguaci fossero
rinchiusi ad Azkaban o uccisi, invece me lo ritrovo in classe. Ed è anche uno
dei più spiacevoli, padre del mio più odiato compagno, e più temibile tra i
mangiamorte. Senza contare che è stato da subito una spia per Voldemort. Le
sembra che tutto questo abbia senso professoressa?
-
Vedi Potter anche se io nn dovrei assolutamente dirti ciò che ti dirò, te ne
parlo lo stesso. Appena il preside mi ha detto quale sarebbe stato il nuovo insegnante
me ne sono molto meravigliata. Gli ho fatto notare che nn era tra le persone
più adatte e che avevamo già avuto l'occasione di verificare Malfoy nn era una
mago buono. Che la scusa che aveva usato nel corso del processo, quasi
vent'anni prima, era tutta un'invenzione, che Malfoy agiva sotto la propria
volontà e nn era in alcun modo controllato. Ma tutto quello che mi ha detto
Silente è stato: "Fidati e lasciami fare". Decisamente nn da lui, è
la prima volta che mi tiene all'oscuro di qualcosa. Inizio a sospettare che nn
agisca più di sua volontà. Che sia diretto da qualcuno, forse Malfoy stesso.
Harry fai molta attenzione, se vuoi io ti posso aiutare, ti posso insegnare
qualche magia che ti potrà essere utile. Quindi Harry fai attenzione e se ti dovessi
trovare in difficoltà nn esitare a venire da me. Potresti aver bisogno di fare
dei recuperi di trasfigurazione che ti potrò dare tutti i giovedì sera.
-
Bene professoressa. Verrò ai recuperi- concluse Harry cogliendo l'antifona-
buongiorno.
Era
come pensava c'era qualcosa di oscuro sotto e anche la McGranitt aveva dei
sospetti. Ma se fosse giunto il momento di combattere questa volta si sarebbe
fatto trovare pronto.
Come
primo giorno di scuola le lezioni si sarebbero concluse nella mattinata
lasciando agli studenti il pomeriggio libero. Così quando Harry, Ron, Hermione
si videro a pranzo poterono parlare senza fretta.
-Allora
come è andata la lezione di difesa contro le arti oscure? Come sapete io nn ho
potuto assistere alle lezioni per forze di causa maggiore.
-
Harry è stata la lezione più orrenda a cui io abbia mai assistito, ancora
peggio di quelle con Allock- Hermione sbuffò sonoramente- dopo che sei uscito
ha chiesto chi altri avesse qualcosa da ridire perché in quel caso ti avrebbe
potuto fare compagnia. Poi ha interrogato Lavanda chiedendole di eseguire un
incantesimo molto complicato, neanche Hermione ne è capace, e quando nn ci è
riuscita le ha dato una bella D, farneticando sulla nostra ignoranza e
incompetenza. Ho dovuto trattenere Hermione, perché voleva prenderlo a pugni,
ma le ho fatto capire che nn era il caso di mettersi contro Malfoy senza usare
la magia quantomeno. Purtroppo si è accorto del tumulto e ci ha tolto una
decina di punti a testa. Quel maledetto b******!