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Autore: Newtmasinmyveins    22/04/2014    3 recensioni
IO SALVAVO ELIJAH, MA JAMES SALVAVA ME.
--Tratto dal 5° capitolo--
-Vampiri,Jane. - scandì da farmi ibernare.
- No...non è possibile.Non esistono.- scossi il capo di continuo a destra e a sinistra indicando un no incredulo.
- Se loro non esistono...Non esistiamo neanche noi. Angeli dannati, demoni, vampiri e noi? Noi li vediamo, Jane.-
-Tratto dall' 14° capitolo--
Quella sensazione sbarrò il mio stomaco.
Simile a quella di quando si dorme e poi. . . POUFF, si cade nel vuoto svegliandosi col fiatone.
Ahimè, quello non era un sogno.
Ricordavo solo che mentre cadevo nel vuoto e nel buio delle tenebre , James mi urlava stanco,
- Promettimi che ce la farai. Combatti , Jane. -
Erano dolci parole che sentivo a rallentatore.
Stavolta,sarei morta per davvero.
A bassa voce, con il poco fiato che mi rimaneva, prima di toccare il fondo e chiudere definitivamente gli occhi, gli risposi...
- Si. . . James, te lo prometto.- Sperando che potesse ancora sentirmi.
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta, Triangolo
Capitoli:
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Spazio Autrice:
Carissimi lettori, ecco a voi il terzo capitolo! Perdonate se ci sono errori, mi saranno di sicuro scappati :D Buona lettura e fatevi sentire nelle recensioni :3
 
Capitolo terzo

Ero ancora lì, seduta sul letto, imbambolata, James era in piedi vicino la finestra, senza il mio consenso aprì la porta dell’armadio e non trovando ciò che stava cercando la richiuse. Tutto senza mia autorizzazione. Cosa stava cercando(?) Glielo chiesi, ma non mi diede risposta. Intanto, sentivo papà che  mi chiamava per il pranzo. Il biondone  era preoccupato glielo si leggeva negli occhi, cupi e spenti ,decisi di alzarmi dal letto e di avvicinarmi …

Non volevo apparirgli distaccata, ma neanche una zecca, quindi mantenni le distanze, stavo per parlare, quando mi si avvicinò e mi toccò le labbra. Rimasi stupefatta, il suo era un gesto alla ‘ssh’ 

-Foster , rimani in silenzio … - sussurrò guardandomi negli occhi … Eravamo vicini, volevo allontanarlo, ma decisi di evitare ed  abbassare  lo sguardo.

-Come sai il mio cognome? Non mi sono presentata … - Arricciai il naso, volevo chiedergli perché mi fosse cosi vicino e perché non mi togliesse quelle mani dalle labbra per impedirmi di parlare, ma mi ristoppò,

- Prendi le tue cose, e andiamo … - insospettito camminava sulle punte, come sei miei  potessero sentirlo,

- E' inutile che cammini sulle punte ,i miei non ti sentono.- Sembrava lo avesse dimenticato.

- Ora scendo a pranzo, non sparire.-  Gli raccomandai ;Avanzai , strinsi la maniglia della porta per poi aprirla e scendere, ma il contatto con James fu letale. Mi si gelò il sangue, la sua temperatura corporea ero come qualsiasi umano .Mi strinse il braccio, non tanto da farmi male , ma tanto da impedirmi di uscire dalla stanza.

- Ai … - Finsi che mi facesse male per poi cosi lasciarmi libera, ci cadde e così fece.

- Mi dici cosa diavolo ti prende(?) – lo guardai sdegnata mentre  massaggiavo il braccio stritolato...

 - Non aprire la porta...- Rabbrividii appena udite la parole di James . Estrasse quella specie di spada-laser dal fodero da dietro le spalle, la impugnò … Era bellissima, e sicuramente impugnarla  rendeva possente, come rendeva James …

- Stammi dietro! Saremo noi ad andargli incontro, non aspetteremo  che arrivino nella tua stanza  …- James, sicuro di sé,  padroneggiava abbastanza bene la spada, ma non aveva ancora attaccato nessuno. Da quel che potei capire c’erano delle anime nere in casa mia , e non riuscivo a capire come diavolo comportarmi con i miei di sotto, lo fermai prima che fosse troppo tardi.

- Ehy , ci sono i miei di sotto , mi prenderanno sicuramente per matta … - Deglutii, ero terrorizzata, volevo trovare una soluzione a tutto. James mi guardò con l’aria da “ho già un piano” , mi rinvitò a scendere … Stavolta decisi di starlo a sentire .Scendemmo insieme, lui mi affiancava. Spalancai gli occhi e la bocca nel vedere i miei bloccati … Mia madre che riempiva i piatti per il pranzo e papà che accendeva la tv .Erano immobili. . .Come era successo? Gli andai vicino e potei percepire il loro freddo, come  corpi senza vita. Domandai a James se fosse stata opera sua e mi rasserenai sentendo che era così .Mentre soffrivo per i miei in quella posizione, non mi accorsi che mr. Sconosciuto  mi stava avvisando per qualcosa di imprevisto, un attacco non riuscito dal nemico stava per farmi fuori, fortunatamente non mi prese neanche di striscio per i riflessi pronti di Wright.

- Che succede? – domandai terrorizzata. Tremavo peggio di una foglia.

- Succede che dobbiamo andare;Lasciare questa abitazione e provare ad arrivare a Micenesis. – Si diresse verso l’uscita, mi tirò senza farmi male , uccidendo al tempo stesso anime nere che ci impedivano di  scappare, di vivere …

- Dobbiamo andare lontano ,non abbiamo tempo- Riconobbi panico nelle parole di James,  tra i tanti poteri che aveva, mancava il razzo o il teletrasporto , e questo era un gran problema … Con il terrore che mi percuoteva ,il cervello funzionava di rado, ma i miei occhi quando caddero sull'auto di mamma parcheggiata nel viale , subito si accese la lampadina.

- Sai guidare un auto? – domandai frettolosa.

- Credo di si … - Strizzò gli occhi , non si aspettava quella domanda, ma sembrava eccitato.

- Proteggimi le spalle, entro dentro a prendere le chiavi. – Sfrecciai dentro, senza importarmi che James mi avesse messo i bastoni tra le ruote per difendere la mia insignificante vita. Finsi di non vedere quelle anime che continuavano ad assalirmi, cercavo di non urtarle , fingendo che fossero INVISIBILI AI MIEI OCCHI. Le chiavi erano dove mi aspettavo, sul davanzale della finestra della cucina, uscii come entrai, fingendo di essere umana, infondo era quello che avevo sempre creduto ... James ed io eravamo stati fortunati le anime che ci avevano attaccato erano nere quanto deboli, sembravano telecomandate, il peggio sarebbe stato qualcuno di grosso e pericoloso come mi suonava quel Malkfoc … All’uscita vidi mr. Sconosciuto sempre più agitato, aprii l’auto, mi accomodai di fianco al guidatore, lui al posto di guida;Seppe accendere l’auto e così mettere il piede sulla frizione e sfrecciare via ;Era uno scarso pilota,  capace di prendere le poche e uniche buche di via Lopost street, ma non mi lamentavo, io l’avrei sicuramente portata peggio … Tramite lo specchietto retrovisore entrambi vedemmo le anime che continuavano a perseguitarci, ma stavolta era peggio … Tra i tanti spiriti c’era un uomo simile a quello che mi aveva rincorso, lo feci notare a James , ma lui sembrava già saperlo. Rimase indifferente.  Portava quell'auto a cavolo,per lui non esistevano le frenate, fortunatamente non c’erano pedoni … Ci dirigemmo in una via contenente abbastanza curve e vicoli che non avevo mai visto. Venimmo fregati. Via senza sbocchi. Un muro.

-Perfetto! – Enunciai sbuffando;Saremo sicuramente stati divorati da quelle anime senza cuore.

- Perfetto, si! – James a mia differenza sorrise, mi invitò a scendere. Prese qualcosa di abbastanza grande dalla tasca. Strano, come faceva a stare un oggetto più grande della tasca nella tasca stessa? Borsa di Mary Poppins. Stranita da ciò , lo affiancai, mi voltai, e TADA ,le anime oscillavano verso noi. ERAVAMO FOTTUTI. Chiamai James più volte, ma non mi prestava attenzione, sembrava che si divertisse nel giocare a premere strani tasti.

- Foster, poggia la tua mano qui … Sei l’unica salvezza.-  Poggiai la mano dove mi aveva chiesto, ovvero sull’aggeggio a forma di proiettore , ed ecco. . .Qualcosa di strano stava per avvenire tra pochi istanti. . .
 Il muro che prima ci aveva impedito di passare stava svanendo, la cosa strana era che non ci fosse una strada per continuare a camminare e rifugiarsi, non c’era nulla … Da strada si era tramutato in un precipizio. Il biondo sorrise di gusto.

-Ma sei impazzito? – Chi sa come , ma avevo intuito il suo gesto folle ;Gli mancava  decisamente qualche rotella.

Mi sporsi per vedere cosa c’era se ci fossimo buttati e non sbagliai a pensare che la parte settentrionale del Carolina, ma anche quella meridionale comunicavano con l’oceano Atlantico e quello che c’era sotto noi, sembrava essere proprio quello. Lo sguardo soddisfatto di James mi faceva capire che dovevamo gettarci. Ero tra due fuochi. Anime che volevano uccidermi , e l’altro … LA MORTE LANCIANDOMI NEL VUOTO, e se non sarei morta nel volo, sicuramente dopo nell’ oceano. In poche parole dovevo CREPARE.

- James, - lo chiamai per la prima volta , un nodo mi stringeva in gola, numerose fitte attorcigliavano il mio stomaco,si voltò meravigliato, forse erano secoli che qualcuno non lo chiamava...

- Dobbiamo buttarci, - continuava a ripetere senza farmi finire di parlare.

- Ma moriremo! - sbattei i piedi a terra, le mani si muovevano da sole, volevo trovare un appiglio per arrampicarmi, e volevo che ne so...Volare (?) Non gli chiesi se sapeva volare o cose del genere, mi sembrava troppo banale e poi sicuramente ci avrebbe pensato prima...

- Decidi tu, - disse rivolgendosi a me, -  O ci gettiamo con i corpi o con l'auto...- 

- Ma sei impazzito? Non c'è l'opzione di non buttarsi ? - Non finii di continuare la frase che qualcosa o qualcuno mi trascinava da dietro, come se non volesse farmi  buttare...Lo apprezzavo. Quando mi voltai, rabbrividii era un uomo simile a quello che in mattinata mi aveva seguito. James andò all'attacco, con tutta la sua forza puntò la sua spada-laser al cuore di quell'uomo, che cadde, senza vita, ai nostri piedi...

 - Perché non voleva farmi buttare? - chiedevo coprendomi dietro il biondone , le anime avanzavano e non ci avrebbero risparmiate.

- Perché tramite l'oceano, accediamo a Micenesis, la realtà si ferma,ci troveremo nel mio mondo e saremo protetti ! -
Sembrava impossibile, ma credevo a quelle parole. Wright  si era arreso, non insisteva più nel buttarci, stava affrontando quelle anime una ad una, ma decisi di aiutarlo. Feci una breve rincorsa, l'adrenalina pulsava nelle vene, e il sangue...Non sapevo quanto freddo fosse dalla paura...Feci un sospiro abbastanza lungo da farmi calmare e mi buttai, senza avvisare James,  chiusi gli occhi.Mi tappai il naso, quel precipizio era un trampolino abbastanza alto, ma dovevo superare quella prova che la vita mi stava ponendo... Avevo un vuoto allo stomaco e a metà viaggio sembrava che i timpani mi si fossero otturati , forse perché scesi molto rapidamente.Non avevo ali. Il volo durò pochi istanti, mentre ero in caduta libera, i pensieri si fermarono.Non ero capace di intendere. Il vento sembrava giocare con i miei capelli, avevo freddo. Il terrore scorreva nel sangue, e non avevo coraggio di aprire le palpebre , temevo di cadere nelle mie stesse gambe una volta annegata, ma con mio stupore , aprendo piano gli occhi notai che era tutto diverso da come avevo  immaginato...

James era al mio fianco,e  l'acqua sembrava essersi prosciugata...Che mondo strano era ? Una strada buia si presentava dinnanzi a noi, toccai le  parti del corpo assicurandomi di non essermi spezzato nulla, e con stupore constatai che ero viva e vegeta. Quel mondo era qualcosa di spaventoso...Troppo buio per poterci abitare umani...
James stava bene, ma non mi rivolse la parola neanche per chiedermi come fosse andato il viaggio...Io per rompere il ghiaccio esclamai,
- Figo! Sono ancora viva e mi trovo in un luogo...Sconosciuto...- Cercavo di essere simpatica, aveva ragione, non eravamo morti, ma non ci volle molte  a notare che sul viso del biondo ci fosse rabbia.Mi arresi, una come me continuando con battute sarcastiche avrebbe sicuramente peggiorato la situazione.  Il luogo dove eravamo era tipo un atrio, un'introduzione  , come il soggiorno di casa nostra (?)
Per un nano secondo avevo pensato fossero mondi sottosviluppati , come la povera Africa, ma lì era tutto diverso e troppo uguale a noi umani.James continuando a tacere, mi fece cenno di seguirlo , lo seguii. Mi guardavo intorno, come era possibile che nell'oceano fosse intrappolato quel mondo simile al nostro e cosa ancora più impossibile, come aveva fatto l'enorme massa d'acqua  a sparire completamente?
James non faceva attenzione a me, ogni tanto mi fermavo per poter ammirare meglio, ma col terrore di perderlo di vista mi sbrigavo...
Alzai lo sguardo e conggiunsi le mani per coprirmi la bocca spalancata dallo stupore ,  era qualcosa di magnifico , ma allo stesso tempo sembrava spaventoso...Era un cancello  abbastanza alto, come se proteggesse una villa di persone benestanti, era ancora tutto scuro e non vedevo una ceppa!Decisi di non toccare, di non aprire, infatti fece tutto mr. Biondo. Wright  era dinnanzi a me , pronunciò qualcosa di strano e permise che il cancello si aprisse, inoltre ,cosa inaspettata , il pavimento iniziò a dividersi in piccoli pezzi,  tramutandosi in una scala. Avevamo due scelte:SALIRE O SCENDERE?

Ovviamente seguii James che decise di scendere, ci muovevamo sempre in massimo silenzio. Lo odiavo. Iniziavo a pentirmi di averlo seguito, avrei potuto continuare  la mia vita da umana,era la miglior scelta, ma io no...Volevo essere avventuriera, ed ecco che l'avevo preso a quel posto !Proseguimmo, ma l'imbarazzo del silenzio era troppo, e il luogo scuro , tenebroso e in alcuni tratti davvero lurido non migliorava i miei nervi.

- Diamine! Vuoi parlarmi? - sbottai, quasi urlando, finalmente!Non ce la facevo più a trattenere quelle tre parole. Si fermò. Si voltò verso me, i suoi occhi blu ghiaccio splendevano in quel buio e provavo profondi brividi...Avevo freddo.

- Quando vai al cimitero , stai in silenzio? - mi domandò con voce soffusa; Esitai, capì il mio sguardo e mi rese le cose più semplici.

-Beh...questo è un cimitero...Ti pregherei di stare in silenzio, i morti qui sono abbastanza suscettibili, sono persino  capaci di uscire dalle loro catacombe e divorarti.- Da che era serio, sorrise, aveva notato il mio terrore. Da quella risatina capii che era una balla , i morti  non erano capaci di uscire  dalle catacombe , ma comunque c'avevo creduto...Stupida come sempre! Lo affiancai , mi guardò sott'occhio ,gli sembrava strano che camminassi a pari passo con lui? Bah... Dopo una decina di metri, iniziavo a intravedere un altro cancello fu allora che mi disse, 

- Bene, aspettami qui...devo annunciarti. - Si  diresse all'interno di un luogo che sembrava buio e tenebroso, ma improvvisamente , quasi per magia,  tutto si illuminò, non sembrava più di essere in un cimitero e così fu, era una finta entrata (?) Stavolta c'era un cancello enorme dalle ferrate dorate, in alto a questo in una lingua a me comprensibile c'era scritto MICENESIS , nome del mondo al quale stavo per accedere...Udii  dei passi ,mi distolsero dai pensieri , il tremolio iniziò...Non era James lo sentivo. Chi era dietro me voleva farsi notare, faceva colpetti di tosse sospettosi. Mi voltai timorosa, alzai lo sguardo , e rimasi sorpresa dal vedere un ragazzo...Alto, corporatura esile, riccioli castano scuro, occhi dorati, occhiali ; Come abiti, invece, era uguale a James solo che il color era un blu notte...Rimasi stupita, non pensavo ci fossero altri...maschi...o spiriti...

- Tu sei? - mi sorrise, e che sorriso! A differenza del biondo era un simpaticone , lo sentivo!

- Ah...Beh...Io sarei...Jane, un'umana...- Ero impacciata, ma perché sembravano tutti dei?

- Io sono Elijah piacere di conoscerti...Come sei finita qui? - sembrava impacciato anche lui, avevamo caratteri simili...

- Semplicemente perché ti vedo...- gli risposi, davo per scontato che fosse come James. Indossava le stesse armature, poche , ma efficaci.

- Si, ma come ci sei finita? - domandò interessato, lo sguardo di Elijah era come quello di mamma e papà quando stavo male, era  preoccupato, dedito a scoprire come fossi giunta lì. Gli importava,e stavo bene con lui  nonostante fossero pochi secondi  che lo conoscevo...

- Sulla terra, ho visto cose strane e mi ha trov - non finii di pronunciare la frase che Elijah mi anticipò,

- James...-

- Si esatto, lui... - sorrisi, si conoscevano? Infondo io sulla terra non conoscevo tutti gli umani, forse loro ne erano pochi...

- Parlavate di me ? - Il biondone piombò  alle mie spalle, come un uragano inaspettato, solo allora  capii che Elijah quando aveva detto il nome di mr. Sconosciuto  era perché lo aveva visto e non  per aver continuato la mia frase; Mi voltai verso James, sembrava infastidito...

- James non iniziare ad alterarti, mi spiegava come è arrivata qui.- Ed ecco che Super Elijah era partito con il suo razzo della pace, aveva iniziato a difendermi, non del tutto esplicitamente, ma...Almeno non teneva il muso come James.

- Non mi sto alterando! - rispose James alzando le sopracciglia e arricciando la fronte...Ah no? Non si stava alterando? A me sembrava l 'incontrario. Stetti in silenzio, quella situazione era tanto buffa...Ad essere sincera era tutto buffo: Il luogo, James, Elijah, le anime, i miei bloccati, la morte inesistente lanciandomi nell'oceano, l'intera acqua prosciugata...IT'S IMPOSSIBILE! pensai...Ritornai alla realtà.
- Ora non ho tempo per discutere con te Elijah, e tu, - James si rivolse a me con quel ' e tu'   ,
 - vieni con me- Salutai con la mano Elijah, lui, invece, si inchinò, non sapevo se era per far colpo su di me, o perché erano le tradizioni di quel mondo, fatto sta che arrossii , quel gesto così regale mi faceva sentire qualcuno di importante.

- Pensavo fossi antipatico soltanto con me...- Affermai imbronciata, congiungendo  le braccia e continuando a seguirlo...

- Sono me stesso e il fato ha voluto che ti trovassi io. Fine della storia. - Odiavo questo di James, stoppava subito. Non sbatteva in faccia la realtà. Non lottava. Si arrendeva subito, volevo dirglielo, ma era troppo presto, lo conoscevo da pochissimo...Forse conoscendoci meglio , mi sarei corretta... Chi sa...

Continuai a seguirlo, era fin troppo nervoso, o io o Elijah non gli stavamo  a genio, oppure entrambi e insieme; Era chiaro.Per tutto il tragitto non dissi una parola e neanche lui si sprecò , dopo aver varcato la soglia del cancello dorato con su scritto Micenesis notai la bellezza di quel luogo , alberi altissimi, tantissime lucciole, tanto verde, colline... L'incanto finì quando iniziai ad intravedere  dei troni che ad ogni mio passo erano sempre più vicini  , c'erano  centinaia di corpi , anime, e spiriti ...La loro natura mi era ancora conosciuta , ma a breve l'avrei sicuramente scoperta. Ogni trono era  uguale all'altro : Altezza, colore, dimensione,grandezza. Non sembrava vigilare la regola della supremazia...D' un tratto ci fermammo, un trono si spostò per volontà di un'anima femminile, era anziana ...Avanzò verso noi, ero insicura, ma stavolta non avevo paura.Notai subito che quell'anima che avanzava  versa me,  non aveva gambe come James ed Elijah e non sembrava concreta, si spostava fluettando nell'aria come se volasse. Non so perché , ma ebbi l'impressione che fosse un angelo...I suoi capelli erano color argento, la sua pelle era bianca, e non vi erano rughe , ma potevo intuire che fosse anziana dal suo sguardo stanco, come se stava a poco a poco perdendo le forze.

- James forse hai portato la soluzione ai nostri problemi.- accennò un sorriso lieve e dolce.

La voce della " donna " era delicata, sublime, pacata e...come avevo ben intuito , stanca. La mia attenzione cadde alla " soluzione", che soluzione sarei mai potuta essere?
Stetti in silenzio. Aspettavo che la " donna" mi ponesse qualche domanda, non volevo risultare scorbutica e maleducata, già i terrestri non sono visti di buon occhio.     Ecco che come mi aspettavo,pose il suo  sguardo su me, mi sorrise e ricambiai con un po' di insicurezza.

- Benvenuta nel nostro regno ...Tu sei Jane...- disse guardandomi negli occhi e ripetendomi il sorriso. Aveva gli iridi diversi. L'occhio destro era verde, e l'altro azzurro...Inizialmente poteva essere impressionante, ma mi affascinava...Ennesima cosa che mi piaceva!

- Si...Sono Jane Foster...- precisai, giusto per riempire l'aria. Tutte le anime  che avevo visto all'entrata erano ancora lì, in silenzio, ognuno seduto al proprio posto che ascoltava  la nostra conversazione; Erano a migliaia e i loro occhi puntati addosso non miglioravano  la  mia socializzazione.

- Lo so, e stranamente tu ci vedi...Vieni, facciamo una passeggiata in giardino...-Quella  " donna" che fluttuava nell'aria mi trasmetteva calma, serenità. Guardai James, non sembrava preoccupato...Evidentemente ero  in buone mani.

Seguii quella sottospecie di angelo che mi condusse in uno splendido giardino, decorato da rose rosse e bianche.
Non potevo soffermarmi sull'ambiente, la donna mi tartassava con le domande e dovevo stare attenta alle risposte...Volevo essere impeccabile.
- Sai... - disse iniziando una lunga storia...
- Abbiamo avuto un problema nel controllare il tempo e tra i tanti abitanti di Micenesis è rimasto fregato James, è caduto sulla terra,  e così lo hai trovato tu  o meglio lui ha trovato te...- ci spostavamo per il giardino ,era un luogo rilassante , assomigliava ad un labirinto, c'erano fontane di diverse forme, e un profumo incredibilmente DOC!

- Come... Problema nel controllare il tempo?...- Ero stranita, forse per questo  James era stato capace di bloccare i miei...

- Si...- sorrise ancora.

- Mi dispiace, ma continuo a non capire...- Cercavo di sforzarmi, ma nulla...

- E' ovvio cara...Non è il tuo mondo, per fortuna;Essere qui Jane è una dannazione...Per quanto possiamo avere quest' aspetto giovanile, la nostra anima invecchia.- enunciò tristemente, fece delle pause e poi riprese,

- Tutti quelli che sono qui, compresa me ,un tempo vivevano lassù...- con l'indice indicò il cielo, ma era qualcosa di magnifico, come quando andiamo ad uno studio di astrologia, vi erano tutti pianeti con le loro galassie, era un cielo magnifico, tra i tanti pianeti rappresentati,  la donna indicò la terra...

- Eravamo umani, capisci Jane? Solo che ad una certa età , scoprendo di aver poteri sovrannaturali   ad esempio:controllare il tempo.  L'incompetenza a non saper padroneggiare questo dono...Ci ha portato alla rovina...-

- Il tempo ci ha catturati, e da padroni ne siamo diventati schiavi. Il dolore che proviamo è atroce, in voi umani, invecchia il corpo , l'anima rimane immutabile a noi è viceversa e questo logora dentro i nostri cuori, ormai freddi da tempo...- 

- Capisco, non immagino il vostro dolore, ma cosa siete di preciso? - domandai interessata e delicata, ero super curiosa...

- Siamo anime associate ad angeli, ma purtroppo angeli dannati...-  Inutile descrivere l'espressione sul suo volto nel ricordare chi era davvero...Decisi di abbracciarla! La perforai.

- Oh scusami, devo ancora adattarmi. - Che stupida !

- Tranquilla, non mi hai fatta male.Chi ti deve chiedere scusa siamo noi...Ti abbiamo strappata dal tuo mondo, ma  è solo per  SALVARCI! -Sembrava supplicarmi, salvarli da cosa?

- Devi sapere  di Malkfoc è padrone del regno Cabret, le sue anime hanno il nostro stesso problema, ma a nostra differenza loro sfruttano a non essere visti dagli umani per commettere atti impuri come ad esempio...- La stoppai, avevo capito quello che  stesse per dire...

- Furti?...- 

- Esatto, tu sei stata aggredita da un uomo di Malkfoc? - 

- Si, se non fosse stato per James...- abbassai lo sguardo, nonostante fosse stronzo, mi aveva salvata. Non potevo negarlo.

- Già...E dato che sei la nostra speranza non ti lasciamo andare via, spero ti troverai bene qui.Sulla terra, non sei al sicuro.Seguimi, ti mostro la tua stanza. - Rimasi sorpresa, non riuscivo a dormire fuori casa, infatti non amavo le gite,inoltre dormire in un altro mondo ,non era il massimo.

Uscimmo dal giardino, ma il verde non si fermava, su una collina intravidi un piccolo lago nato da una sorgente di medie dimensioni, paesaggio che toglieva il fiato! Da non lontano si intravedeva   una struttura,appena giunte a questa, vi  entrammo, era  staccata dalla corte del regno, sembrava un dormitorio, per il resto era simile alla terra; Anche lì c'erano porte, finestre, letti, comò, bagni...L'anima attraversò le mura e questo mi ibernò , mi aprì la porta e le scappò una risatina.

- Ah ah ! Jane dovresti  vedere la tua faccia...Ti terrorizzi facilmente...- Le sorrisi, quella stanza era enorme, per non parlare del letto, era quello matrimoniale...Le finestre erano giganti e le tende erano un bel rosso scuro, il bagno era in stanza ed era tutto quello che potessi desiderare!

- Da ora in poi sei una pacifista! Dovrai uccidere le anime nere...Ma il coraggio non ti manca. - Mi diede un bacio a vento , e andò...

- Mi scusi, ma non mi ha detto il suo nome...-

- Perché dirtelo Jane (?)  Se già ci siamo presentate?- Sorrise e andò. Ok, era misteriosa, ma a me sembrava di non esserci mai presentate. Già sapevo che se avessi impiegato a pensare  chi fosse , mi si sarebbe scoppiata la testa; Decisi di non pensarci,solo il tempo avrebbe portato risposta.  Chiusi la porta, ed estrassi il cellulare dalla tasca destra del mio jeans ...

- Ma cavolo,porca miseria !Come si è rotto? - mi arrabbiai,decisi di  uscire da quella stanza e vedere se era solo scarico, aprii la porta,

- James...che ci fai qui? - Ero sorpresa, il biondone  era fuori dalla porta della mia camera, chi sa da quanto...

- Ti avrei bussata, volevo darti questa...- porse una spada simile alla sua, un po' più piccola e leggera, ma efficace.

- Ah...grazie, ma non so come si usa...- dissi aprendo le braccia e prendendo la spada.

- Tranquilla, abbiamo una " palestra-allenamento" domani ti faccio vedere...- Indietreggiò e poi esclamò un "Ah" come se avesse ricordato di dirmi qualcosa,

- Se oggi ero nervoso dopo essere " atterrati" qui, è stato perché ti sei buttata senza dirmelo...Poteva finire male...per Te...- enunciò guardandomi negli occhi, la sua voce sottile e bassa mi penetrò nel cuore... Gli importava di me (?)

- Sono qui, sana e salva, tranquillo...-  Gli sorrisi , fingendo di non dare peso al suo comportamento del pomeriggio. Non volevo che sapesse che c'ero rimasta male.Mi sentivo bene adesso che si era spiegato. Avrei potuto ricredermi...

- Meglio così , vado...- Riabozzai un sorriso, girò le spalle e andò, pentita che stesse andando via senza una cosa che gli apparteneva , lo fermai ...

- James...- si voltò...

- Grazie per avermi salvata  al vicolo, a casa e sul precipizio...- Bofonchiai quelle parole, una dietro l'altra, senza rendermi conto che ringraziandolo sentivo una gioia che esplodeva nel cuore. Ero felice, e pensandoci,mi aveva salvata bene 3 volte in una giornata. Stette in silenzio, né un prego, né un " di nulla", mi sorrise e mi bastò. Colmò il vuoto in me, si voltò e non gli tolsi lo sguardo di dosso finché non sparì svoltando all'angolo del corridoio...Decisi di entrare in camera e rovistare meglio...Ogni stanza aveva la sua storia.

JAMES POV:

Mi diressi in camera mia, per quanto mi potesse sembrare strano, quel giorno avevo avuto paura; Paura di  rimanere bloccato sulla terra, ma non solo, anche quello di aver coinvolto un'umana anche se tanto tale non era. Il GRAZIE di Jane era suonato  come melodia nelle mie vene pulsando sino al cuore e quasi riattivarlo...Posai la spada sulla sedia dove spesso mettevo anche gli abiti ; Mi sdraiai sul letto e pensai a quella giornata, non  tanto orribile se non fosse stato per l'intervento di mio cugino Elijah.Pensando al diavolo ,ecco che apparve...

- Cuginetto, che prepotente che eri oggi!- rise di me. Glielo lasciai fare.

- Come hai permesso che un' umana venisse qui? Vuoi per caso farla morire? - Non avrei mai lasciato morire Jane, non poteva dirmi questo.

-E' lei quella che stiamo cercando, è coraggiosa. - Affermai con tono deciso. Lo sentivo, lei avrebbe cambiato tutti.

-  Suvvia James, siamo tutti coraggiosi . -Mi istigava.Ennesima cosa che odiavo di mio cugino.

- Lei è diversa...- Riaffermai. Non mi era mai capitato di difendere qualcuno così tanto.

Elijah abbassò il capo, era spalle a muro, quando dicevo cose di quel genere ,sapeva che doveva lasciarmi stare. Ero pericoloso.

- Perché la difendi in sua assenza ? - Ritornò all'attacco, dalla rottura mi alzai dal letto, e mi avvicinai. Petto a petto.

- Perché lascio ai deboli il ruolo di "ruffiani"-  Scandii bene le parole e noncurante uscii dalla stanza. Non avevo mai sopportato i ruffiani e averlo in famiglia era ancora peggio...

JANE POW:

Decisi di andare a letto, su questo ben piegato trovai una camicia da notte che indossai senza pormi troppe domande ;Alzai le coperte  e appena le lanciai in aria uscì fuori un profumo inconfondibile:L'odore di rose del giardino! Mi sdraiai su quel letto morbido,  mi coprii tutta,avevo freddo...Inutile dire che mi mancava il mio mini-lettino.Nonostante quel bed fosse comodissimo, ero nervosa e  non smettevo di rigirarmi. Mi alzai diverse volte a frugare nel comò per decidere quale abito avrei indossato l'indomani e ve n' erano tanti, l'unica cosa da vedere era se mi calzassero bene o no; Notai senza tanta meraviglia, l'inesistenza delle gonne. Solo pantaloni , tra l'altro  di colori spenti. Iniziò a venirmi  un mal di stomaco, lo riconobbi subito; Ogni volta, sin da piccola quando dovevo andare con i miei in un posto che mi piaceva tanto, mi si attorcigliava lo stomaco, e sembrava che avessi un mal di pancia procurato solamente dalla curiosità e dall'eccitazione, e non dal bacon andato a male. Girai per tutta la stanza, accarezzando le mura ,erano ben salde, forse antisismiche. Chi sa se anche quel mondo ogni tanto era colpito da  calamità naturali (?)La curiosità era troppa. Viaggiai anche in bagno, mai visto uno così grande, aveva una bella vasca. Sul bordo del lavandino vi era un piccolo vaso con tre rose: una rossa , una blu e un'altra bianca. Il simbolo di quel mondo sembrava proprio essere la ROSA...Bella, ma con le spine. Poi ovviamente, c' era il wc...
Un po' assonnata ,ritornai a letto intenta a dormire e a sognare mamma e papà ...Volevo avere loro notizie,mi mancavano...Le palpebre iniziarono ad appesantirsi segno che tra poco sarei crollata...E cosi fu.
   
 
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