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Autore: Ace of Spades    22/04/2014    8 recensioni
Crocodile scoprirà a sue spese quanto possa essere dannoso fare scommesse con Mihawk e quanto il colore rosa, nonostante sia per lui così maledettamente fastidioso, sia peró necessario nella sua vita.
"Sai come si dice Croco-chan, 'un affare in cui si guadagna solo del denaro non è un affare.' " disse appoggiando la propria mano su quella dell'altro.
"Doflamingo, allora saprai anche che quando due uomini in affari sono d'accordo, uno dei due è superfluo." rispose togliendo la mano con uno scatto. "E non chiamarmi Croco-chan!"
Genere: Comico, Erotico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Crocodile, Donquijote, Doflamingo, Drakul, Mihawk | Coppie: Shichibukai/Flotta dei 7
Note: AU, Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Cap19. Ben poco ama colui che può esprimere a parole quanto ami.












Aveva caldo, troppo caldo, così decise di allontanare la coperta che sembrava volesse stritolarlo.
'Strano, è troppo pesante per essere una coperta' pensó aprendo gli occhi scuri e trovandosi davanti un collo.
Crocodile alzó lo sguardo fino ad incontrare il volto sereno dell'altro uomo che dormiva beatamente di fianco a lui; Doflamingo aveva il braccio sinistro sul suo fianco, quello destro passava sotto il suo collo e la gamba sinistra era attorcigliata alle sue gambe.
'Tsk, idiota, non ho intenzione di andarmene questa volta' pensó il coccodrillo cercando di muoversi ma ottenendo l'effetto contrario, dato che il fenicottero lo strinse di più a sè; sembrava una sorta di riflesso.
La tentazione di spingerlo giù dal letto per potersi finalmente muovere era tanta, visto che cominciava a non sentire più la gamba sinistra. Il fenicottero continuava a dormire ignaro dei suoi pensieri.
Crocodile sbadiglió; la sera prima l'avevano fatto più volte, iniziando su quella schifosissima poltrona rosa, poi si erano spostati sul letto. 
Ció che non riusciva a spiegarsi era il fatto che, mentre l'altro gli slacciava la camicia, lui gli aveva baciato il collo e poi era sceso fino a ritrovarsi in ginocchio tra le sue gambe. Non aveva mai fatto una cosa del genere, ma in quel momento gli sembrava una cosa naturale.
Anche se provava qualcosa per Doflamingo quel qualcosa non era amore, no. D'altra parte, è normale provare un desiderio di possessività nei confronti di qualcuno che si reputa proprio, no? Ed è anche normale desiderare di andarci a letto un giorno sì e l'altro pure.

'Merda. Non è affatto normale.'
Pensare a questo genere di cose gli fece venire mal di testa; gettó un'occhiata all'orribile orologio a forma di fenicottero realizzando di aver dormito solo poche ore, così, dopo aver masticato un mezzo insulto sul fatto che l'altro sembrasse una fottuta piovra, decise di tornare a dormire.




Doflamingo si sveglió e la prima cosa che vide furono dei capelli neri, abbassó lo sguardo e trovó Crocodile addormentato. Rimase fermo a fissarlo per un po' cercando di memorizzare la faccia rilassata dell'altro, pensando che, quando dormiva, era davvero bello. 
Ok, forse questo era meglio non dirglielo se ci teneva alla vita.
Il respiro regolare dell'altro gli trasmetteva un senso di tranquillità mai provato; era come se tutto fosse al posto giusto.
La sera prima il coccodrillo gli aveva fatto capire che non lo odiava poi così tanto anche se dopo, mentre gli toglieva i vestiti, aveva continuato a dirgli che lo avrebbe ucciso prima o poi.
'Ah, quanto sei tsundere*, mio caro Croco-chan' pensó sorridendo.

Dopo che il moro gli aveva detto che era venuto a letto con lui solo per fargli un piacere aveva passato due giorni come se si trovasse in uno spazio vuoto. Aveva perso interesse per ogni cosa, andava al lavoro ma si muoveva automaticamente; anche quando una ragazza gli si era avvicinata con intenzioni non molto caste l'aveva mandata via in malo modo. Non poteva concepire l'idea di scopare con qualcuno che non fosse Crocodile. Forse aveva ragione il coccodrillo, era meglio sopprimere i sentimenti facendo sì che tutto ti scivolasse addosso senza mai toccarti veramente così da evitare di rimanere feriti, ecco perchè si muoveva come se fosse un robot.
Quando aveva sentito il campanello suonare insistentemente, si era alzato per vedere chi fosse la testa di cazzo che aveva osato svegliarlo di domenica.
Mai si sarebbe aspettato di trovarsi davanti il moro e mai avrebbe immaginato che l'altro avrebbe ingoiato l'orgoglio ammettendo che era venuto a letto con lui non per fargli un piacere, ma per 'altro'. 
Quando capì cosa volesse dirgli si sentì come un fiume in piena che esce dagli argini; questo voleva dire che quello che provava non era a senso unico.
Lo aveva tirato per un braccio fino a quando non aveva sentito le sue labbra sopra quelle del moro, cercando immediatamente di approfondire il bacio, mentre gli slacciava la camicia che gli impediva di toccare quel corpo. Poi gli aveva tolto con cautela l'uncino, non riscontrando alcuna opposizione da parte dell'altro, che nel frattempo gli aveva slacciato la cintura dei pantaloni.
Una cosa che non si sarebbe mai aspettato è che Crocodile cominciasse a baciargli il collo per poi continuare a scendere fino all'inguine.
Pensó di avere le allucinazioni quando lo vide in ginocchio tra le sue gambe. Una persona dall'orgoglio smisurato come lui non si sarebbe mai abbassata a fare una cosa del genere per qualcun'altro.
Aveva immaginato talmente tante volte di avere il moro a sua completa disposizione che per un po' non riuscì nè a muoversi e nè a distogliere lo sguardo da Crocodile; solo quando sentì dei brividi di piacere decise di fermarlo e di spingerlo sul letto. Non voleva che finisse tutto troppo in fretta.

Doflamingo si passó una mano tra i capelli sospirando. Non poteva mettersi a ripensare alla notte precedente altrimenti avrebbe avuto bisogno di una doccia gelida.
Gli sarebbe piaciuto rimanere lì a godersi il calore del corpo dell'altro, ma gli stava venendo fame ed immaginava che anche Crocodile, non appena si fosse svegliato, ne avrebbe avuta dato che avevano fatto parecchio movimento.
Il fenicottero rimosse lentamente il braccio destro da sotto il collo dell'altro senza svegliarlo ed alzandosi dal letto; dopo aver trovato ed indossato i suoi pantaloni, uscì dalla sua camera diretto in cucina.
Scendendo le scale vide la porta che dava sulla strada aprirsi per poi riconoscere il suo vice.
"Vergo" disse a bassa voce raggiungendolo "per oggi pensaci tu a svolgere i miei compiti e dì agli altri di non venire qui per nessun motivo, chiaro? Ho da fare" concluse Doflamingo appoggiando una mano sulla spalla dell'altro.
Vergo lo guardó in modo interrogativo; in quel periodo il suo capo aveva accumulato molto stress quindi era chiaro che volesse stare da solo per un po', inoltre aveva anche mal di gola dato il tono di voce.
"Certo Dofy-sama, faró come mi ha detto. Ci sono delle pillole per il mal di gola nel bagno al pianoterra" rispose facendo un leggero inchino ed uscendo.
Il biondo tiró un sospiro di sollievo; fortunatamente Vergo non aveva capito che stava parlando a bassa voce per non svegliare qualcuno, ma aveva pensato che gli fosse venuto il mal di gola.
'Meglio così' pensó mentre si dirigeva in cucina dove, aprendo il frigo, trovó delle brioches congelate che mise a scaldare in forno. 
Riuscì persino a trovare del caffè per l'altro, fatto insolito dato che a lui non piaceva particolarmente quel gusto amarognolo; girandosi verso lo scaffale di fianco ai fornelli, vide delle fragole fresche: sicuramente Monet doveva aver comprato tutto il giorno prima quando era andata a fare la spesa, così prese i frutti rossi, li lavó e li taglió a pezzi per poi metterli in un piatto e ricoprirli di panna montata.
Un tintinnio lo avvisó che le brioches erano pronte per essere mangiate, ma si fermó davanti al forno vedendo un'ombra passare per il corridoio.
Doflamingo si affacció alla porta della cucina trattenendo una risata: Crocodile doveva essersi appena svegliato data l'espressione assonnata dipinta sul suo volto mentre entrava in salotto e si metteva a sedere sul divano accendendosi un sigaro.
'Fufufu~ decisamente adorabile' pensó il biondo rientrando in cucina per poi uscirne con una tazza di caffè fumante.
Crocodile alzó lo sguardo sentendo il profumo della bevanda calda trovandosi davanti Doflamingo con in mano la tazza da cui proveniva quel buon profumo.
"Grazie" sussurró con la voce ancora impastata dal sonno, prendendola e iniziando a bere sotto lo sguardo soddisfatto dell'altro.
Il fenicottero si ricordó delle brioches e tornó in cucina mentre il coccodrillo, dopo aver finito di fumare, si alzó per andare a sedersi a tavola appoggiando la tazza davanti a sè. L'unica cosa che riusciva a svegliarlo era il caffè, se non ne beveva almeno una tazza rischiava di addormentarsi di nuovo ma sapeva bene che all'altro non piaceva; dopo aver finito di bere, inizió a guardarsi intorno.

"Croco-chan ti sei svegliato! Su di te il caffè ha effetti miracolosi~" disse Doflamingo entrando in salotto e appoggiando sul tavolo un piatto pieno di brioches calde, del latte, dei biscotti al cioccolato e mettendo davanti al moro il piatto con le fragole e la panna montata.
Crocodile sgranó gli occhi vedendo tutto quel cibo; in effetti aveva piuttosto fame dato che la sera prima, invece che cenare, avevano fatto altro. Ma quando vide le fragole rimase a fissarle leccandosi le labbra per poi sibilare:
"Doflamingo, togliti quel ghigno dalla faccia. Comunque come mai avevi del caffè in casa? Mi sembra di ricordare che a te non piacesse" concluse prendendo una brioches.
"Infatti è così" rispose il fenicottero imitando l'altro e versandosi una tazza di latte "ma di solito è la mia segretaria che fa la spesa, quindi puó averlo comprato per quando viene Vergo a cucinare. A lui piace il caffè."
"Ma se la spesa la fa la tua segretaria, cosa ci facevi nel reparto femminile?" chiese Crocodile finendo la prima brioches ed iniziando la seconda.
"Ah intendi quella volta che mi sei saltato addosso!" esclamó Doflamingo sorridendo e beccandosi un'occhiataccia da parte dell'altro.
"Non ti sono saltato addosso, sei stato tu a venirmi contro"
"Bhe, quel giorno" inizió ignorando il moro "c'era una riunione del personale e il frigo era vuoto, quindi ho deciso di andare io al supermercato comprando tutto quello che c'era scritto sulla lista e dato che questa casa è molto grande, a volte i miei subordinati si fermano qui per un po', per questo ero nel reparto femminile a comprare degli assorbenti" continuó mangiando una brioches.
"Tsk. Ora è tutto chiaro." affermó il coccodrillo prendendo una forchetta ed iniziando a mangiare le fragole. Nonstante l'altro stesse mangiando dei biscotti, si sentiva sempre osservato come se si trovasse sotto una lente di ingrandimento.
"Hai finito di fissarmi?" sbottó ad un certo punto guardando il biondo che gli rispose ghignando:
"Mi piace guardarti, hai qualche problema a riguardo?"
"Sì, potrei farti una lista"
"Ooh, amo quando i tuoi occhi lanciano stilettate, ecco esattamente così~" disse Doflamingo sorridendo mentre il moro cercava di provocargli un ictus con lo sguardo.
"Io e te non riusciremo mai a parlare normalmente" concluse Crocodile alzandosi. Discutere con quell'uccellaccio gli aveva fatto venire voglia di fumarsi un altro sigaro.
"Per fortuna!" esclamó Doflamingo aggiungendo "comunque puoi restare, oggi non verrà nessuno"
Il moro lo fissó fermandosi per poi andare a sedersi sul divano accavallando le gambe e dire con tono derisorio:
"Chi ha detto che me ne stavo andando? La vedo ansioso Donquixote, ha paura che me ne vada?"

Ah, quando gli parlava con quella voce gli veniva una gran voglia di fargliela pagare, magari mentre lo spingeva sul tavolo dove avevano appena finito di mangiare ed intratteneva quella lingua biforcuta con la sua.
Ogni volta che lo chiamava per cognome dandogli del lei sentiva un brivido corrergli lungo la schiena, se poi usava quel tono basso e leggermente roco.. Probabilmente sapeva quale effetto gli faceva, infatti non era la prima volta che lo provocava in quel modo.
"Bastardo di un rettile" sibiló il fenicottero ghignando più di prima.

Crocodile sorrise soddisfatto; Doflamingo era a conoscenza dei suoi punti deboli, ma anche lui sapeva quali erano le cose che facevano perdere la calma all'altro. Dopo anni di conoscenza ormai sapevano tutto l'uno dell'altro: punti deboli, gusti, posizione preferita a letto e molto altro.

"Dato che insisti resteró ancora per un po', non preoccuparti che poi ti si alza la pressione"
"Se ci tieni così tanto a finire di nuovo contro il muro dimmelo invece di provocarmi, Croco-chan"
La solita vena fece la sua comparsa sulla fronte del coccodrillo, cominciando a pulsare pericolosamente; odiava quando lo chiamava con quel nomignolo perchè pronunciava la 'r' arrotolando la lingua e facendo sembrare il suo nome una presa in giro.
"Ti ho già detto di non chiamarmi così" sussurró rabbuiandosi.
"Fufufufu~ certo certo" disse il fenicottero alzando le mani in segno di resa "tanto lo sappiamo entrambi che lo faró di nuovo"
"Come sappiamo entrambi che le piume possono prendere fuoco, specialmente quelle rosa" disse assottigliando lo sguardo.
"Ahi ahi che lingua tagliente! Almeno adesso so che, oltre ad usarla per minacciare e lanciare insulti, la sai utilizzare bene anche in ambiti più piacevoli" concluse Doflamingo alzandosi in tempo per evitare un libro che l'altro gli aveva tirato contro.
"Non ti si puó neanche fare un complimento fufufu~" aggiunse fingendosi dispiaciuto e raggiungendo il divano, per poi sedendersi di fianco all'altro.
"Venderei l'anima al diavolo se questo servisse a farti tacere per sempre" ringhió il coccodrillo incrociando le braccia.
"Oh andiamo, se vuoi che stia zitto basta chiedere, d'altronde lo sai che «preferisco i fatti alle parole»" disse il biondo girando la testa in direzione dell'altro. Aveva volontariamente usato le stesse parole che Crocodile gli aveva detto la sera prima per vedere la sua reazione.
Si aspettava che lo insultasse o che cercasse di farlo esplodere con lo sguardo, invece si mise a ridere.
Ok, questa non se l'aspettava.
"Ahahah! Hai finito?" chiese Crocodile girandosi a guardarlo e alzando un sopracciglio, ma continuando ad avere un sorrisetto dipinto in faccia.
"Finito? Con te?" rispose appoggiando una mano sul petto del moro spingendolo leggermente per farlo semi-sdraiare sul divano. "Mai" affermó mettendosi sopra di lui ed unendo le sue labbra a quelle dell'altro.












Buonasera a tutti! Allora, finalmente questi due si sono capiti (a modo loro)
Doflamingo si dimostra sempre bravo in cucina e non perde occasione per provocare l'altro (il libro te lo sei meritato~)
Crocodile mi stupisce sempre di più..
Il coccodrillo sembra anche rilassarsi un po' alla fine, dopo tutto questo tempo era anche ora! Vorrei far notare che non si sono mai detti niente riguardo ai loro sentimenti, infatti il capitolo va letto tenendo in mente il titolo (una citazione di Dante Alighieri) che per me si adatta molto bene a questi due~
Potrei anche parlare dell'ingenuità di Vergo ma, sapendo che Dofy non ha mai un amante fisso, probabilmente avrei pensato anche io che avesse il mal di gola-
Come sempre i commenti sono ben accetti! Mi diverto ogni volta a leggerli, vi ringrazio molto! Un bacione e a presto ^^
*Tsundere è un termine della lingua giapponese che indica uno stereotipo di personaggio arrogante e combattivo che in seguito si rivela generoso e amorevole, rivelando una contraddizione fra la propria vera personalità e la sua esteriorità. Si tratta di un tipo di personaggio nato all'interno dei videogiochi, principalmente nei simulatori di appuntamenti, ed in seguito adottato in altri media come anime o manga.
In pratica, una persona orgogliosa e tosta fuori che nasconde i propri sentimenti, magari dietro ad insulti. ;)
  
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