14. “The third” Lake

Mel's Pov

Quel pomeriggio rimasi ore davanti al televisore a guardare filmini di famiglia quando Louis mi piombò di fianco e cominciò a parlare

“Oddio ma quello è Zayn?”

“Sì e io sono quella coi codini”

“Wow, dovresti farteli ancora”

Disse cominciando a ridere, gli diedi una gomitata sulla spalla e lui fece finta di piangere dopodichè spense il televisore

“Hey ma che fai? Stavo guardando!”

“Vieni alla gelateria con me”

“No lou non ne ho voglia”

“Non era una domanda, sbrigati”

Disse aspettandomi fuori, così sbuffando presi la borsa e uscii con lui. Ci dirigemmo a passo veloce alla gelateria quando si fermò li davanti

“Sai credo ci sia un ragazzo.. Magari riccio.. Che ti sta aspettando”

Disse facendomi l'occhiolino

“Te l'ha detto lui di dirmelo?”

Lui annui. A quel punto lo abbracciai forte forte, so che non avrei dovuto abbracciare lui ma ero troppo felice, il cuore stava già iniziando a battermi forte. Entrai velocemente e proprio all'angolo nel tavolino più appartato di tutto il negozio c'era seduto un ragazzo riccio che litigava con Maria, la proprietaria

“Ti ho già detto che se non prendi nulla non puoi restare”

“E io le ho già detto che dovrebbe arrivare una persona”

“Si.. Dovrebbe”

Disse Maria esasperata abbandonando il riccio a se stesso.

“Mi hanno detto che un ragazzo qui mi sta aspettando.. Sa dove posso trovarlo?”

Quella meraviglia che la gente usava chiamare umano alzò la testa e i suoi bellissimi occhi verdi si illuminarono all'istante

“Ciao piccola! Come stai?”

Disse alzandosi e baciandomi la guancia. Io mi sedetti tutta contenta al tavolo seguita da lui

“Povera Maria la fai sempre esasperare te... Dove diavolo eri oggi?”

“Sono andato con Niall a vedere un posto qua vicino.. Ci teneva tanto.. Che gelati prendiamo”

“Dai Harry si muore di freddo! Io non lo voglio”

“Ok usciamo allora”

Uscimmo di corsa dal negozio e le prediche della signora Maria si fecero sempre più lontane fino a diventare inesistenti

“Hazza ma perchè corri! Vai piano!”

“Prima prendimi!”

“Non ti conviene bello, da piccola sono andata alle regionali di corsa!”

“Fammi vedere che sai fare allora!”

Iniziammo così a correre e Harry per non fare brutta figura partì velocissimo, infatti dopo pochi secondi lo raggiunsi e gli diedi con forza una pacca sulla spalla

“Hai visto che bravo ti... Ti lascio pure vincere”

“Sì con il fiatone mi hai lasciata vincere.. Ma smettila Harry, ti ho stracciato”

“Mel... Mel baciami”

“Ahahaha magari quando ti passa il fiatone”

Mi seguì presto nella risata così lentamente ci dirigemmo nel nostro angolo segreto

“Harry tu come lo chiamavi questo posto?”

“Quando ero piccolo io questo era il Lago della Terza ma ora non ci viene più nessuno e non penso che qualcuno ne parli mai”

“Perchè della terza?”

“Ma nulla di speciale.. Qui ci venivano tantissimi gruppi di amici e si dice che la prima e seconda volta ci venivi con tutta la compagnia.. E la terza ci portavi la ragazza che amavi”

“Oh che cosa dolce..”

“Naah credo che fossero tutte stronzate che mi raccontavano i vecchietti... Non ha senso”

“Beh possiamo andare a chiederlo a qualcuno.. Tipo il tizio che lavora al bar qua vicino”

“Boh ok”

“Scusa ma sai perchè quello lassù si chiama lago della terza?”

“Non c'è un vero motivo per cui sia il lago della terza.. Ma si dice, anzi è vero che quando un ragazzo o una ragazza con pene d'amore va lì, solo, si sente suggerire dal cuore sempre la soluzione giusta.. Lo posso confermare”

“E... Se ci si va insieme?”

Chiese Harry. Improvvisamente sbucò un altro barista che ci illuminò

“Sei stata in quel posto più di tre volte?”

“No due”

“Bene, la terza volta che vai devi trombare con uno.. E' per questo che è della terza”

Io scoppiai a ridere per l'assurdità della cosa

“Se no?”

Chiese Harry

“La leggenda dice che vive un elfo sotto quell'albero e in teoria dovrebbe maledirti se non trombi davanti ai suoi occhi”

“Melissa gli elfi sono pericolosi eh..”

“Correrò il rischio, grazie”

Ecco il mio punto debole. Sono fottutamente perstiziosa, io non posso vivere con una maledizione sul corpo, non sarei in grado di sopportarlo. Uscimmo dal bar mano per mano e Harry si girò di scatto quando mi bloccai

“Io non ci torno lassù”

“Ma Melissa sei seria? Credi alle maledizioni?”

“..Sì, tu sei maledetto?”

“Avevo sette anni quando ci andavo, è ovvio che lo sono”

Odiai lo sguardo di Harry quando feci un passo indietro. Era un misto di confusione, tristezza, disprezzo e derisione

“Melissa sei ridicola, torna qui”

“So di esserlo ma.. Ecco..”

“Beh se mi consideri merda solo perchè sono stato maledetto da un elfo inesistente perchè all'età di sette anni non gli ho trombato davanti, ti dico di crescere”

Mi voltò le spalle e cominciò a camminare

“HARRY NON ANDARTENE”

Sapevo che avrei dovuto inseguirlo ma la mia parte legata a queste superstizioni non mi faceva muovere di un millimetro. Io in realtà non ci credevo così tanto ma quando ero piccola mia nonna faceva la chiromante e credere fermamente in queste cose mi fa sentire come se lei fosse ancora con me, ancora vicina a me.

“E adesso perchè diavolo stai piangendo?”

“Non..”

Non so con che coraggio dissi l'ultima frase

“Non voglio perderti”
 

Spazio autore:

Eccomi qui! Vi piace il capitolo? Spero di avervi fatto ridere nella scena del bar ahahaha 
Non ho aggiornato ieri perchè mi sono addormentata sorry :( Fatemi sapere che ne pensate!!