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Autore: Juliet Leben22    22/04/2014    1 recensioni
"Bella fuori, vuota dentro. La tenacia di andare avanti le veniva a mancare.. ma aveva fatto una promessa. Una solenne promessa. "
Questa è la storia segreta di un amore passato che durarà eternamente.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Il trio protagonista, Luna Lovegood, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Hermione, Draco/Pansy, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Lemon, Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: PWP | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo 26° ”The Christmas’ night”

 
Nella Casa dei Corvonero la notte era passata quasi completamente tranquilla.
Solo Luna non riusciva a dormire.
Quella sera era stata punita dai fratelli Carrow per essersi difesa durante una loro tortura. Era dolorante e non riusciva a chiudere gli occhi.
Le immagini della crudeltà la scuotevano.
Era fiera di se stessa, orgogliosa di aver difeso le proprie idee.
Socchiuse le palpebre, immaginando suo padre alla scrivania che scriveva il Cavillo, come faceva prima che Tu Sai Chi prendesse il potere.
Dopo aver rilegato il giornale prendeva sempre una tazza di thé con lei, per aiutarla a dormire.
Suo padre era diventato molto triste da quando gli avevano tolto la libertà di espressione e di stampa.
Luna era sempre stata la sua forza, il suo sorriso in quel periodo buio.
Quelle rappresentazioni accompagnarono la ragazza nel mondo dei sogni ma bruscamente fu svegliata da del fumo nero.
Non riusciva a respirare, immediatamente prese la bacchetta ma non fece in tempo a difendersi.
-Crucio!- affermò qualcuno nell’ombra.
La fanciulla perse i sensi dopo l’acuto dolore.
Nessuno sarebbe venuto a salvarla. Nessuno l’avrebbe difesa.
 
Draco passeggiava nei corridoi per andare verso la lezione.
Era stanco, afflitto e simulava sorrisi ai suoi falsi amici.
Quella notte aveva sognato Lei.
Era ancora nella scuola e lo aspettava alla fine della giornata nella Sala Grande.
La poteva baciare quando desiderava e lei ricambiava felice più che mai.
Purtroppo erano solo immagini oniriche.
Quella mattina avrebbe visto Luna e in qualche modo avrebbe potuto parlarne e, sebbene l’avesse aspettata anche a cena, quel giorno non si era fatta viva.
Era abbandonato a se stesso.
Nessuno avrebbe potuto capirlo, aiutarlo, salvarlo.
Era solo.
 
Hermione e Harry erano ormai soli da tre settimane.
Entrambi sentivano la mancanza di Ron, del loro amico simpatico e ingenuo, ma le loro ricerche proseguivano.
Tutti gli indizi, in quel momento, dirigevano a Godric’s Hollow, dall’amica di Silente, Bathilda.
Solo lei avrebbe potuto aiutarli e dargli molte più informazioni su Silente, il suo passato e gli horcrux, indirettamente.
La ragazza afferrò la sua borsetta e la mano del suo migliore amico e si smaterializzò.
Nevicava. La terra era completamente coperta di bianco puro.
Hermione sorrise, portando alla mente bei ricordi.
Harry rimase in silenzio, come per sancire la sacralità di quel posto, il luogo in cui erano morti, erano sepolti i suoi genitori.
In quella quiete, Hermione immaginava Draco.
Una volta le aveva confessato di adorare la neve, nonostante quello che era successo durante la visita alla Stamberga Strillante.
La neve lo calmava, lo rasserenava, gli dava piccole gioie.
Le aveva raccontato che quando era piccolo giocava da solo e la neve lo divertiva moltissimo. Lo faceva sentire accompagnato, voluto, divertito.
La ragazza al contrario giocava spesso con sua madre con la neve.
Facevano gli angeli e rientravano in casa sempre fradice e contente.
Harry non aveva avuto niente di tutto questo.
Non aveva potuto essere solo, non aveva potuto aver compagnia.
Non aveva vissuto la sua infanzia come un bambino, ma come un abominio emarginato e adulto.
Dalla chiesa uscirono molte persone, doveva essere finita la funzione.
Cantavano inni di gioia, odi che adoravano il natale.
Camminavano lentamente, fino a riconoscere l’entrata del cimitero.
Hermione camminava lentamente, leggeva i nomi e le varie età dei defunti.
Giovani, bambini, neonati.. spentisi troppo presto.
Poi alzò lo sguardo e vide Harry bloccato di fronte ad una lapide.
Su di essa era cresciuta dell’edera.
“Lily e James Potter”, Hermione lesse solo questo.
Strinse il braccio di Harry.
-Buon Natale, Harry.-
-Buon Natale, Hermione.- Le lacrime gli scendevano sulle gote, inarrestabili.
Lo strinse a sé. Comprendeva e immaginava il suo dolore.
Poi una vecchina apparve nel cuore del buio del cimitero.
“Bathilda”, pensò Harry. Fece segno a Hermione di seguirlo.
La casa che si ergeva di fronte a loro era fatiscente e legnosa.
La signora era silenziosa con gli occhi vitrei e spalancati.
Per aprire la porta bastò una spinta, Harry entrò subito dopo Bathilda e Hermione di seguito.
Passo dopo passo gli assi del pavimento legnoso scricchiolavano sempre più, facendo temere ai due ragazzi che non avrebbero sostenuto il loro peso.
In quell’abitazione l’odore era acre e nefasto.
Harry cominciò a fare domande alla signora che salì al piano superiore, Hermione iniziò a perlustrare la casa. Passi piccoli, poco bilanciati e lenti.
Sentì un ronzio provenire dall’armadio nero in fondo al corridoio.
Si avvicinò e tirò delicatamente l’anta destra.
La ragazza si portò una mano alla bocca, spaventata, impedendosi di urlare.
Il corpo di Bathilda Bagshot si trovava in quell’armadio e il brusio era dato dallo svolazzare delle mosche.
Bathilda era morta da diversi giorni, a sentire dall’odore.
Avrebbe voluto correre ad avvisare Harry, ma quegli assi glielo impedivano.
Passo dopo passo, con una velocità folle, giunse alla scala e fece più di corsa e più silenziosamente possibile.
Arrivata, vide che Bathilda non si trovava più in quella stanza.
Il posto della signora era stato sostituito da un serpente.
“Nagini”, pensarono Harry e Hermione all’unisono.
Con le bacchette alla mano, erano pronti ad un qualsiasi attacco.
La serpe si mosse ad una velocità impressionante, spaccando il pavimento.
Per poco non riuscì a mordere i due ragazzi.
Harry perse la bacchetta, era vulnerabile.
In un quarto di secondo, Hermione afferrò la bacchetta di Harry, la sua borsa e si smaterializzò.
La foresta li proteggeva per il momento.
La ragazza ricominciò a respirare.
Harry entrò nella tenda e si stese sulla brandina, esausto.
Hermione finì di fare incantesimi di protezione e rientrò nella tenda.
Si stese e cominciò a dormire, nonostante fosse quasi mattina.
   
 
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