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Autore: Elizabeth9    17/07/2008    3 recensioni
NUOVO CAPITOLO VI PREGO LEGGETE E LASCIATE UN COMMENTINO PLEASE!!!!!! E se Hermione avesse fatto qualcosa che non avrebbe dovuto fare?In fondo ormai frequenta insieme a Ron ed Harry l'ultimo anno, perchè non dovrebbe farlo?Questa volta però qualcuno si approfitterà dell'errore da lei compiuto insieme a qualcun'altro, e a quel punto sarà difficile spiegare e vivere la vita di Hogwarts già piena di pericoli ed insidie alla solita maniera. Riuscirà a non mettere in pericolo se stessa e soprattutto un'altra persona?E i suoi amici le staranno accanto?Voldemort è ancora una grande minaccia... Una R/H con qualche piccolo angolo di intimità anche per Harry e Ginny, molto particolare e spero fuori dal comune, dove maturità e simpatia si intrecciano assieme. Vi prego commentateeeee!Anche se non sono riuscita ad incuriosirvi da queste poche parole vi prego di iniziare a leggere questa ff per poi esprimere il vostro giudizio. Vi aspetto
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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La sua vista cominciò ad appannarsi e tutto si faceva più pesante e difficile da distinguere. All’improvviso la McGranitt le sbucò da dietro l’angolo delle scale, che Hermione a fatica si accingeva a salire.

“Signorina Granger tutto bene?” la professoressa la guardava con aria molto preoccupata, vedendo il suo viso impallidire da un momento all’altro.

“ Si va tutto bene!” replicò con una certa fretta la ragazza, che non vedeva l’ora di sfuggire dalle sue attenzioni.

Dopo pochi secondi, Hermione stava per caderle ai piedi, ma riuscì a riprendersi appena in tempo.

“Forza signorina Granger l’accompagnerò in infermeria, dove sapranno adeguatamente diagnosticarle il problema e curarla…” la McGranitt la prese per un braccio e cominciò a trascinarla dietro sé.

“NO!...no! sto bene davvero! Non ce n’è bisogno,grazie!” Hermione puntò i piedi a terra pur di fermarsi in quel preciso punto.

“ Forza! Lei non può allontanarsi da me in queste condizioni, lo vedo che non sta affatto bene!” insisteva con tono sempre più puntiglioso, e quello che sembrava all’inizio un gesto di cortesia, ora era diventato un ordine vero e proprio.

“NO!LA PREGO SI FERMI!!!

“Perché non vuole venire in infermeria? Deve nascondere forse qualcosa?” la professoressa si insospettiva sempre più.

Hermione si divincolava a più non posso,ma la McGranitt sembrava non volersi fermare. Gli occhi della ragazza cominciarono ad illucidirsi.

In quel momento giunsero i tre amici. Hermione era sollevata alla loro vista, anche se non sapeva quello che era accaduto loro in precedenza. Si fece avanti Ron con fare deciso.

“ Signor Weasley! Potrebbe gentilmente convincere la qui presente signorina Granger che è per il suo bene venire in infermeria con me!!!” lo sguardo della professoressa accettava un’unica risposta,che tuttavia venne declinata.

Hermione sta bene! Perché non dovrebbe! Comunque per tranquillizzarla l’accompagneremo in camera sua!” Ron prese per un braccio Hermione e la portò via con sé lungo le scale, senza più rivolgere la parola alla McGranitt, che rimase di sasso dal suo comportamento impertinente.

Harry e Ginny sgagliattolarono dietro a Ron, sperando di essere invisibili, ma lo sguardo della professoressa li fulminò in un unico istante.

Hermione non era tranquilla. Sapeva che l’arrivo dei tre non poteva essere casuale e perché Ron avrebbe dovuto dire “Perché non dovrebbe?”. Ormai la ragazza sapeva che i dubbi dei loro amici cominciavano a farsi sempre più assillanti nella loro mente e per lei.

Hermione dimmi la verità!” bisbigliò a chiare lettere Ron nelle sue orecchie.

Hermione si girò di scatto, impietrita.

“ Cosa?Quale verità?...” rispose titubante lei. Non riusciva neanche più a guardarlo negli occhi, erano troppo intensi e seri.

Non voleva sentire altro. Era stanca di essere accusata per un errore che sapeva bene di aver commesso. Non potette fare a meno di strattonare Ron per liberarsi da lui e correre via, nella speranza che non la inseguissero.

“Lasciala andare…” disse Harry all’amico, porgendogli una pacca sulle spalle.

“LASCIARLA ANDARE??HARRY CI SONO DI MEZZO ANCHE IO IN QUESTA STORIA LO HAI CAPITO VERO?” gli urlò in faccia lui.

“L’HO CAPITO CERTO!MA NON SERVIREBBE A NIENTE FARLA SENTIRE PEGGIO DI COME NON LO SIA GIA’…E’ UNA SITUAZIONE SPIACEVOLE PER TUTTI, TESTONE!”

“ Le parleremo domani dopo la partita di Quidditch ,ormai è inutile piangere sul latte versato…” disse Ginny con aria preoccupata.

Hermione non chiuse occhio quella notte. Si sentiva oppressa da tante colpe e preoccupazioni, che ormai il senso di nausea sembrava solo un leggerissimo fastidio comune a tutti i giorni. Guardava le lancette dell’orologio passare in preda all’ansia.

“ Io non saprò mai scegliere! Non in così poco tempo…in fondo perché dovrei tenere ciò che è frutto di un errore…errore che potrebbe costarci caro a me e a Ron..” le sue lacrime si versarono sulla sua divisa, come se quella pioggia acida di dolore volesse essiccare il frutto della sua terra.

“Come farò ad andare contro i miei stessi amici?...il bene loro è senza ombra di dubbio più importante del mio, anzi del nostro” Hermione si sfiorò la pancia.

Arrivò la mattina. Hermione decise di guardare una ultima volta il cielo limpido di Hogwarts dalla finestra, prima che diventasse il suo inferno peggiore. Una fitta al cuore la immobilizzò di colpo, poi guardò quella sua divisa a strisce rosse e gialle, quella sua stanza così pulita e comoda, quella sua bacchetta, che avrebbe sferrato in un sol giorno e in un sol istante un colpo: o su se stessa o su i suoi più grandi amici.

“ Si può intrappolare l’amore e buttarlo via per sempre? Ora il nostro amore è nel mio ventre e non so più se riuscirò a rimanere in pugno ad un segreto così grande...” pensò tra sé.

 La partita di Quidditch stava per cominciare. Il vento leggero soffiava sulle bandiere colorate, dando un senso di estrema tranquillità.

Prima di salire sui gradoni Malfoy fermò Hermione con una presa irruenta.

Granger…vedi di non fare errori! E’ semplice il tuo compito! Non lo dimenticare mai! Altrimenti sai quel che ti succederà…a presto” Malfoy la salutò con un ghigno orribile.

Il suo cuore batteva a mille. L’ora della scelta era giunta.

Dopo qualche minuto,la partita ebbe inizio. Lo stadio era gremito di gente e tutti sembravano emozionatissimi per la partita. Si facevano mille scommesse su chi avrebbe vinto o perso. Hermione doveva scommettere sul proprio coraggio in quell’istante. I Grifondoro erano in vantaggio come sempre. Harry e Ron erano lì in campo.

Tremori. Paura. Vuoto. Solitudine. Tante erano le emozioni e le sensazioni che albergavano nel cuore di Hermione. Il suo sguardo era vigile su il ragazzo che amava e sull’amico. Le sue mani cominciarono a tremare. Il sudore le inondava e la tensione non le permetteva di respirare con calma.

Cosa faccio? Cosa?” Hermione estrasse la bacchetta e la puntò in alto.

TUM…TUM…TUM…

“VENTI PUNTI PER GRIFONDORO!!!

TUM…TUM…TUM…

 

  
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