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Autore: Soul of the Crow    23/04/2014    2 recensioni
Questa long è il sequel de "L'Avvento del Sole Nero".
Ci troviamo nella serie di IE GO CS: l'El Dorado e la Feida stanno distruggendo il Giappone, e come era successo anni prima con il Fifth Sector e la Confraternita del Sole Nero, un'altra forza si dovrà mettere al lavoro per far tornare le cose come dovrebbero essere.
Servirà l'aiuto degli ex Emissari del Sole Nero, e tra viaggi nel tempo e nuovi personaggi, saranno svelate anche nuove notizie riguardanti la Confraternita del Sole Nero: un esperimento avvenuto alla nascita della Confraternita, ma risultato troppo pericoloso da poter essere portato a termine, potrebbe tornare a galla e qualcuno sarà costretto a compiere una scelta...
Per i dettagli, vi aspetto dentro.
Buona lettura.
Genere: Fantasy, Generale, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
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Nel campo da calcio vicino all'ospedale...

Il primo tempo tra la Raimon - Ali Nere e la Protocol Omega 2.0 si era concluso con un 2 - 2 per i gialli blu grazie ai tiri Keshin Armed di Matsukaze e Tsurugi, mentre i goal di El Dorado erano stati segnati da Einamu e Beta. Almeno dal punto di vista dei due membri delle Ali Nere, non era stato semplice raggiungere quel punteggio: loro avevano cercato di dare il loro contributo, ma la Raimon non era ancora disposta a fidarsi e la sconfitta subita contro El Dorado subita giorni prima non era stata d’aiuto.
Shibuya e Okada erano però rimasti stupiti da un particolare: i Keshin Armed della Raimon. Non si erano aspettati che riuscissero a svilupparli in così poco tempo: quei ragazzi avevano del potenziale, ma c’era ancora chi era preso da altre preoccupazioni, come Shindou Takuto, e ciò gli non impediva di utilizzare la Armor Mode. Le Ali Nere erano anche al corrente del rapimento di Endou Mamoru e, da quello che avevano potuto notare osservando gli ex Emissari, quell’uomo era stato in grado di far emergere le vere capacità e la voglia di giocare della Raimon. Probabilmente il suo rapimento aveva avuto conseguenze su chi aveva aiutato, e i membri delle Ali Nere, in particolare le ex Emissarie mandate alla Raimon, ne erano la prova: dapprima si erano semplicemente rattristate, ma durante gli allenamenti non riuscivano a concentrarsi e commettevano errori tutto sommato banali. Chissà se come si erano sentiti i membri della gialla blu…
- Adesso basta. Credo che ora sia il mio turno. - disse una voce glaciale proveniente dal campo, rimasto deserto da quando le squadre si erano fermate in attesa del secondo tempo. Tutti si voltarono e i due membri delle Ali Nere identificarono Aster nel ragazzo che aveva parlato e purtroppo notarono che i suoi occhi avevano nuovamente cambiato colore: un’iride rossa come le fiamme pronte a bruciare tutto ciò che incontrano, e l’altra azzurra e fredda quanto il ghiaccio e la neve che ricoprivano l’Hokkaido durante l’inverno.
Lo sguardo dell’ex Emissario si posò allora sulla Protocol Omega 2.0, più precisamente su Beta che ghignava compiaciuta:
- Guarda un po’ chi è tornato. Perché non mi fai divertire un altro po’? - in una nebbiolina violacea, la ragazza attivò il proprio Keshin Armed:
- Fammi vedere che sai fare! -
- Non me lo faccio ripetere. Glacial Storm! - intorno a lui si formarono diverse lance di ghiaccio che si scagliarono sul capitano della squadra di El Dorado, ma lei riuscì a respingerli, a volte con capriole altre volte con calci; tuttavia, le schegge delle lance frantumate si trasformarono in una bufera che avvolse i due, isolandoli dagli altri.
- Come mai stai facendo questo? Hai paura che i tuoi due amici vengano colpiti? -
Dopo quella frase, gli occhi di Aster tornarono normali:
- Non vedo perché dovrei risponderti. Non credo ti sia importato molto della sorte del precedente capitano della Protocol Omega quando hai detto che è stato “licenziato”, quindi perché dovrei spiegarti le mie ragioni? - le fece notare, per poi aggiungere:
- Ah, ora che ci penso, potresti spiegarmi perché hai chiamato Sho “Delta”? -
Per la prima volta da quando era cominciato lo scontro, un’espressione sorpresa prese posto sul volto della turchese, ma venne sostituita quasi subito da un sorriso malefico:
- Se t’interessa tanto, perché non lo scopri da solo? Ti posso solo dire che io e lui abbiamo un conto in sospeso. Allora, vogliamo continuare a combattere o no? -
Lui annuì, mentre un’energia color cenere e parte delle correnti d’aria della bufera si accumulavano nelle sue mani in una sfera; ad un certo punto, il globo d’energia andò a posizionarsi davanti al ragazzo e, con l’aiuto del vento accumulato, creò un vortice che si diresse verso Beta, ma molto prima di raggiungerla, le correnti d’aria si dispersero e tutto ciò che raggiunse l’altra fu una semplice brezza.
- Com’è possibile? L’Howling Gale ha fallito… - e mentre la turchese si abbandonava alle risate, altre due voci femminili si fecero strada nella sua mente:
- Pensavi davvero che ti avremmo lasciato usare ancora il potere di Huayra!? Ci credevi così ingenue? -
- Ora che lui è allo stremo delle sue forze, è il nostro momento. E vedi di capire una cosa: finché ci saranno Ghiaccio e Fuoco continueranno ad esistere, il Vento non potrà più soffiare! -
Dopo quella frase, gli occhi dell’albino cambiarono di nuovo colore e lui, con un semplice cenno della mano, fece dissolvere le correnti d’aria:
- Il vento e il ghiaccio non hanno funzionato. Non importa: ho altri mezzi per fermarti ragazzina! - la avvertì, mentre evocava delle fiamme che si convogliarono in una sfera davanti a lui; poi, con un pestone al terreno, creò un solco fino a Beta dal quale cominciò a sgorgare della lava:
- Incinerate! - e infine calciò la palla di fuoco verso la turchese, ma questa la bloccò con un calcio:
- Ah ah ah! Se è tutto ciò che sai fare, battere te e quegli idioti dei tuoi compagni sarà una passeggiata! -
Il ragazzo non si scompose; nel frattempo, due aure dalla forma vagamente umana, una rossa e una azzurra, fuoriuscirono dal suo corpo:
- Irelia, privala del Keshin Armed. - ordinò alla figura azzurra, la quale scacciò la sfera infuocata calciata in precedenza dal padrone con diverse lame di ghiaccio, per poi manovrarle in modo che colpissero il capitano della Protocol Omega 2.0.
- E tu Zyra… - si rivolse alla figura rossa, per poi lanciare un fugace sguardo al quaderno che una delle manager della Raimon teneva tra le mani; Sho però si rese conto dell’oggetto dello sguardo e le fiamme che circondavano l’aura rossa lasciavano intendere quali fossero le intenzioni dell’albino:
- Kazetsuki, non ci provare nemmeno. Stai mettendo a rischio la missione! -
- Tsk. - il Messaggero ghignò e, con un cenno della testa, Zyra si avvicinò alle manager:
- Cosa vuoi che m’importi? Ho più potere di quanto immagini e le Ali Nere vinceranno sicuramente il conflitto con me al loro fianco. Inoltre, Zyra e Irelia mi hanno detto cosa contiene quel quaderno. La Raimon ed l’El Dorado non saprebbero che farsene senza capire il contenuto, tanto vale distruggerlo. Noi ne faremo comodamente a meno. - con uno schiocco di dita, la figura energetica rossa alzò la sua frusta per svolgere il suo compito…
“È fatta” si disse Aster, già pregustando la vista di quel libricino ridotto a un cumulo di cenere, e le facce deluse dei presenti, in particolare quella del capitano della Protocol Omega 2.0, così avrebbe finalmente deciso di pensarci un po’ di più prima di provocarlo. Man mano che l’arma di Zyra si avvicinava all’obiettivo, più il senso di soddisfazione dell’albino cresceva. Mancavano pochi centimetri perché si avverasse ciò che aveva previsto quando nell’aria riecheggiarono due voci femminili:
- Profumo d’Inverno! -
- Tenebre della Notte Eterna! -
Sebbene le voci fossero state udite da tutti i presenti, non riuscirono a capire a chi appartenessero di preciso, anche se i due manager delle Ali Nere ebbero la sensazione di aver già sentito la prima di esse, ma non fecero in tempo a trovare una risposta che, da un punto imprecisato sopra le loro teste, si generò una sfera scura, la quale cominciò ad espandersi fino ad inglobare completamente il campo e parte della foresta intorno a loro, creando una cupola in cui sarebbe regnato il buio se non fosse stato per il Sole che splendeva all’esterno.
- Ufff… Non si vede niente. - si lamentò Sho.
- Dobbiamo andarcene da qui. Quest’oscurità non è normale. - affermò l’aquila posandosi sulla sua spalla, mentre il suo padrone continuava a cercare di riattivare il suo orologio, ma questo continuava ad emettere insolite scintille e bagliori blu. Non potevano essersi inceppati ancora!?
Neanche il tempo per dire “Temo che non ce ne andremo tanto presto”, che un vento gelido si diffuse nella cupola: inizialmente si trattava di una leggera brezza, ma a poco a poco divenne più insistente e tra le correnti d’aria cominciarono ad apparire anche diversi pezzetti di ghiaccio simili ai grossi petali di fiori:
- Io sto cominciando ad aver freddo. - tremò Isako, abbracciando Nakagawa, il quale continuava a ripeterle inutilmente frasi del tipo “Che ci posso fare io?” oppure “Se vuoi scaldarti, cercati una borsa dell’acqua calda, basta che la smetti di stringermi”.
Passarono alcuni minuti durante i quali non successe niente, ad eccezione dell’aumento d’intensità del freddo e del vento; dopo un tempo imprecisato, si diffuse anche uno strano profumo nell’aria e allora i due manager delle Ali Nere si accorsero di quello che sta succedendo: molti dei presenti tremavano sul posto e sembrava si reggessero a stento in piedi, ad alcuni cedettero le ginocchia e altri ancora caddero a terra. Questi ultimi aumentarono di numero, finché Okada e Shibuya non rimasero gli unici che non si erano accasciati al suolo; persino i loro androidi erano finiti a terra e non si muovevano.
- Isako? Isako, ci sei ancora? Credo di sapere cosa sta succedendo… Isako? - il castano sentì uno strano rumore alle sue spalle e notò che l’amica era stesa a terra con il suo coniglio androide ancora stretto tra le braccia. Si avvicinò a lei, scuotendola leggermente per le spalle nel tentativo di svegliarla, ma fu inutile; dopo qualche attimo, anche lui sentì le palpebre farsi pesanti e la voglia di chiudere gli occhi aumentare sempre più.
“Non devo addormentarmi” continuava a ripetersi, nella speranza di non addormentarsi per paura di non svegliarsi molto presto, ma c’era una cosa che non sapeva: quel buio, quel vento freddo e il profumo non erano comuni, e sembrava non sarebbero cessati finché non si sarebbero addormentati tutti. Difatti, dopo qualche altro minuto, anche lui perse i sensi; solo in quel momento nella cupola allora entrò più luce, permettendo di distinguere due sagome: una alta che normalmente avrebbe avuto un bastone con sé, ma in quel momento stava trasportando qualcosa sulle spalle; la seconda era più bassa e reggeva un’arma la cui lama scintillava grazie ai pochi raggi del Sole penetrati in quel posto. Si fermarono a qualche metro di distanza da Aster, steso anche lui a terra: a causa di quei petali e quello strano vento, le due aure si erano dissolte.
- Non hai prestato ascolto alle mie parole Yoru. Il mio intervento in quella partita ha scatenato il risveglio di quelle due interferenze. Zyra e Irelia non dovrebbero nemmeno esserci tra i Keshin Ancestrali! -
- Ti chiedo di stare tranquillo Saturno. È vero, forse avrei dovuto prestare più attenzione al tuo avvertimento, ma ti assicuro che la comparsa delle “interferenze” non costituisce un intoppo nel piano: dovremo solo aspettare che la soluzione che ho preparato e Aster s’incontrino poi il resto verrà da sé.  -
In quel momento, il vento cessò e si udì il rumore di passi lesti che si avvicinavano a loro, poi non sentirono più niente, ma la luce che filtrava nella cupola permise ai due di vedere una sagoma compiere un salto e impugnare un oggetto apparentemente affilato mentre continuava ad avvicinarsi; quando fu a pochi centimetri da Yoru, quest’ultima alzò la falce per respingere l’oggetto misterioso, scoprendolo essere una lancia di un materiale quasi trasparente che si conficcò nel terreno per poi sgretolarsi lentamente fino a sciogliersi in una pozza d’acqua, mentre la figura ignota li stava raggiungendo con rapidi e misurati balzi.
- Volevi sorprendermi… - dalla penombra emerse una figura snella e proporzionata avvolta da una tuta aderente blu scura, un vestito azzurro lungo fino a metà coscia, stivali alti dello stesso colore e un’armatura, che proteggeva petto, spalle e braccia, di un materiale talmente liscio e perfetto da sembrare ghiaccio. A completare il tutto vi erano delle ali quasi evanescenti e dotate di varie sfumature di colori simili all’aurora boreale, un cerchietto bianco tra i corti capelli blu oltremare e una lancia simile a quella scagliata in precedenza contro l’Oracolo.
- Yuki? - concluse la viola, abbassando l’arma notando che l’altra ragazza faceva lo stesso con la propria, segno che si era calmata.
- Lascia stare i convenevoli Yoru. - la riprese l’altra con l’aria di chi non aveva né tempo né voglia di ascoltare qualcuno perdersi in chiacchiere, poi volse lo sguardo di quell’ombra che sapeva essere il Keshin Ancestrale dell’Oracolo:
- Non ti vedo chiaramente Saturno, ma so bene cosa, o meglio chi, stai trasportando. Mettilo subito giù. - quella minaccia non spaventò minimamente l’incappucciato, ma egli obbedì ugualmente e posò per terra il suo “carico”: si trattava di un uomo ben noto al capitano della Squadra B, ma non lo aveva mia visto in quelle condizioni. Al contrario dell’uomo solare, e tuttavia anche saggio e risoluto quando la situazione lo richiedeva, che la ragazza conosceva come Marcus Phoenix, c’era un uomo dall’aria provata, sudato e ansimante. In sintesi, non si trovava in condizioni diverse da quelle in cui si era trovata Okada l’ultima volta che si era presa la febbre ed era toccato a lei riportarla alla base.
- Non dirmi che si sente così perché ha preso un colpo di calore perché non ci crederò mai. - disse dopo un po’ la blu.
- Beh… - cominciò la viola, mentre osservava l’altra trascinare i due manager e i loro androidi fino ad Aster, per poi avvicinarsi a Phoenix:
- Diciamo che abbiamo fatto in modo che gli salisse qualche linea di febbre. Non credevamo che sarebbe addirittura svenuto. - Yuki si caricò un braccio del suo capo sulle spalle per poi tornare dai suoi compagni svenuti, fermandosi solo quando si trovò esattamente di fianco all’Oracolo.
- So bene che tu e il tuo collega avete ogni potere possibile e immaginabile, ma non siete affatto bravi a nascondervi lo sapete? -
L’unico effetto che ebbe quella frase fu quello di far sorridere divertita Yoru che, come al solito, aveva già la risposta pronta.
- So che non puoi vedere Saturno e gli altri keshin speciali a causa del tuo piccolo problema, ma quella che deve stare attenta tra noi due sei tu: non penso che Phoenix sarà contento di sapere la verità riguardo al fatto che conosci l’Oracolo e non gliene vuoi parlare. Oppure che gli hai tenuto segreta la verità sulla tua miracolosa guarigione e le bambole vuote che stai manovrando a tuo piacimento. - sibilò e facendo sgranare gli occhi alla blu, la quale dovette trattenersi dalla voglia di puntarle addosso un’altra arma di ghiaccio.
- Non provare a definire i membri della Squadra B delle “bambole vuote”! Prova anche solo a pensarlo e ti assicuro che il tuo Keshin Ancestrale e i tuoi trucchetti con la falce non basteranno a salvarti! - replicò secca l’altra, per poi schioccare le dita con la mano libera; il vento e i petali di ghiaccio circondarono lei e gli altri membri delle Ali Nere, mentre una luce azzurrina si generò dalle ali dell’armatura del capitano della Squadra B. Dopo qualche altro attimo il bagliore li avvolse completamente, trasportandoli via da quel luogo.
L’Oracolo rimase a fissare ancora un po’ il punto in cui le Ali Nere erano sparite, per poi dirigersi verso la manager della Raimon, una ragazza dai capelli e gli occhi color blu cielo, che custodiva il Libro dei Campioni:
- Non negherò mai quello che ho detto Yuki. Prima o poi dovrai fare i conti con la realtà, ma dovresti stare più attenta a ciò che fai: per raggiungere quest’epoca hai dovuto usare il tuo Keshin Armed Ancestrale, e mi auguro che tu non debba mai usare i veri poteri di cui disponi. Nelle condizioni in cui ti trovi, anche una sola volta potrebbe esserti fatale e stavolta nemmeno io e Saturno potremo aiutarti. - pensò, mentre strappava il quaderno dalle mani dell’altra, incenerendolo con una fiamma blu creata con la falce.
- Saturno, tu riporta la Protocol Omega alla sede di El Dorado, poi raggiungimi nell’epoca dei ragazzi della Raimon. Abbiamo ancora una faccenda da sbrigare. -
Poco dopo, la cupola e gli ultimi rimasti imprigionati al suo interno lasciarono quell’epoca. Solo gli ultimi soffi di brezza fredda erano rimasti in quel luogo, gli unici testimoni del passaggio delle tre squadre.


Nell’epoca degli ex Emissari… Di sera… Al Kogarashi Manor…

L’Oracolo aveva riportato la Raimon in quel luogo, l’unico sicuro vista la situazione in quell’epoca dove il divieto di giocare a calcio regnava ancora sovrano. La padrona di quell’ “hotel”, Aki Kino, era appena arrivata nel salone comune con delle tazze di the per tutti; a Yoru parve un tentativo di tirare su di morale quei ragazzi che sembravano avere facce lunghe sei metri, ma a quanto pare non stava avendo l’effetto voluto, in particolare su Matsukaze e Shindou:
- Siamo riusciti solo a pareggiare e come se non bastasse abbiamo anche perso il Libro dei Campioni… - si disse il numero nove, stringendo la presa delle mani sulle ginocchia.
Se sul suo viso era dipinta un’espressione irritata e leggermente frustrata, su quella del capitano della squadra ce n’era una triste:
- Mi chiedo se Endou Daisuke stia bene… Abbiamo già perso l’allenatore Endou. Non voglio che sia accaduto qualcosa di male anche a lui. -
- Non è il momento di abbattersi ragazzi. - s’intromise Midori.
- Ha ragione. Troveremo un modo per far tornare l’allenatore. - l’appoggiò Aoi.
- Già, anche se il fatto che sia sparito non è colpa nostra. Le Ali Nere dovrebbero prendersi le loro responsabilità. - affermò Tsurugi, bevendo un sorso di the.
- Secondo me sei un po’ ingiusto con loro. Ci hanno aiutati una volta a sconfiggere la Protocol Omega. - replicò Fey.
- Davvero? L’ultima volta non mi pare che ci siano riusciti. -
Nel frattempo, la viola continuava a ripetere tra sé e sé “Quel tipo è un vero irriconoscente! Le Ali Nere lo aiutano a tornare nel club di calcio e lui ha pure la voglia di criticarli!” oppure “Gli ex Emissari s’impegnano eccome a rimediare ai loro errori! Siete voi che non vi accorgete che vi vogliono dare una mano!”.
In quel momento arrivò Saturno che informò l’Oracolo della buona riuscita del ritorno della Protocol Omega a El Dorado, ma lei lo ignorò, attirando l’attenzione del keshin sulla sua espressione arrabbiate e le occhiatacce che rivolgeva ai ragazzi della Raimon: quella era la stessa ragazza fredda e controllata che manovrava ogni situazione da dietro le quinte, e il vedere che aveva ancora la voglia di arrabbiarsi per semplici critiche nei confronti degli ex Emissari gli fece sfuggire una risata, anche se in parte non se la sentiva di darle torto: conosceva il reale motivo per cui la sua padrona aveva acconsentito a partecipare alla guerra in quel ruolo di “aiutante”.
La viola fece finta di non sentire la risatina dell’uomo e si diede dei leggeri schiaffi sulla faccia:
- Ok, vediamo di ricomporci. - poi si rivolse al collega:
- Hai portato ciò che ti ho chiesto? -
Lui annuì, prendendo dalle pieghe del mantello una gemma arancione esagonale con una “C” verde al centro e consegnandola alla padrona.
- Sono stupita Saturno. Non credevo che sapessi addirittura trasformare le persone in Chrono Stone. - ammise lei, rigirandosi la pietra tra le mani.
- Bene. Adesso è il momento della mia entrata in scena. - annunciò lei, per poi materializzarsi al centro del cerchio che formavano i divani del salone, generando uno spavento in alcuni dei presenti o semplici sussulti in altri.
- Scusate l’interruzione. Permettetemi di presentarmi: sono l’Oracolo della Notte Eterna. - si presentò lei con un piccolo inchino, stando attenta che la sciarpa e il cappuccio rimanessero al loro posto.
- D- Da dove s- sei spuntata? N- non ti a- abbiamo s- sentita entrare… - balbettò Shinsuke, ma lei lo fulminò con lo sguardo sebbene fosse abbastanza certa che non potesse vederla in viso.
- Ascoltate. Non importa come sia entrata. Sono qui perché… -
- Hai detto che sei l’ “Oracolo della Notte Eterna”. Ho già sentito il tuo nome nella mia epoca, ma non credevo esistessi veramente. - ammise il verde.
- Quindi voi vi conoscete? - gli domandò Tenma alquanto sorpreso dalla scoperta.
- No. Prima di partire per quest’epoca, io e Wandaba siamo venuti a sapere che una persona aiutava chi era stato ferito o aveva passato guai a causa di El Dorado: si trattava di qualcuno che si definiva un “Oracolo”, ma quel qualcuno non lasciava molte tracce dietro di sé. - gli spiegò Rune, mentre la ragazza di fronte a lui sbatteva per terra il bastone della falce per esigere silenzio, poi materializzò nelle sue mani due oggetti: in una la pietra datale da Saturno, nell’altra un medaglione blu scuro finemente ornato in argento, aperto per mostrare che in realtà si trattava di una bussola.
- Queste vi saranno utili. La bussola è un congegno che vi aiuterà ad evitare incidenti nei viaggi nel tempo con l’Inazuma TM Caravan, mentre la gemma… Beh, consideratelo uno modo per rimediare alla perdita del Libro dei Campioni, con l’unica differenza che vi sarà molto più utile, sempre che riusciate a farla collaborare. - le consegnò a Fey, poi schioccò le dita e cominciò a dissolversi lentamente:
- Aspetta! - la chiamò Matsukaze, ma lei non si voltò verso di lui.
- Tu aiuti chi ha avuto problemi con El Dorado. Perché non ci dai una mano? -
- è vero, aiuto le persone che soffrono a causa della difficile situazione nella epoca del vostro amico, ma vi avverto che questo è l’unico aiuto che vi darò. In un altro posto, in un’altra epoca, c’è qualcuno che ha più bisogno di me. - dopo quell’ultima frase lei e il suo keshin se ne andarono. “Probabilmente…” pensò Yoru prima di tornare nel futuro “Non capiranno mai il significato delle mie parole. Loro avranno quella Chrono Stone come aiutante. Il mio compito è proteggere le Ali Nere e sarà così finché i miei poteri non avranno svolto il loro dovere”.


Angolo di Emy
Sembra che Yoru nasconda molto più di quello che sappiamo: ha qualcosa a che fare sia con gli ex Emissari che con Yuki. State attenti a questi particolari perché più avanti verranno ripresi, anche se le cose non si metteranno bene per tutti.Per chi non lo avesse capito, le due hissatsu comparse senza nominare l’utilizzatore erano la prima di Yuki e la seconda di Yoru.
Grazie a chi recensisce e segue.
Baci
Emy
  
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