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Autore: ielma    23/04/2014    1 recensioni
«Stammi bene a sentire, io sono venuto qui per leggere in pace quel maledetto libro. Vuoi sapere perché sono venuto con te alla festa di Lumacorno? Mi divertiva il modo con cui mi guardavi e sicuramente speravi che ti guardassi allo stesso modo. Purtroppo, non è così. A me non importa nulla di te, vattene»
«Ma cosa ho fatto di sbagliato?»
«Nulla, anzi apprezzo quello che provi per me. Io sento tutto, sai? Il tuo battito che accelera quando mi avvicino; il tuo respiro che si affanna. Le tue mani che fremono per stringere le mie e le tue labbra, oh be' le tue labbra tremano. Anche in questo momento stanno tremando, lo vedo. Vuoi che ti baci, Narcissa?»
Lei annuì, con il cuore in gola. Riddle rise amaramente.
«L'amore è per i deboli. E tu sei una stupida, Narcissa Black»
Quindi si voltò e scomparve nella notte. Narcissa rimase senza fiato, si accasciò a terra e bagnò il pavimento delle sue lacrime.
«TOM!» gridò al vento.
Strinse i pugni e li batté contro il muro.
«Amami, Tom» sussurrò debolmente «torna indietro, ti prego. Torna indietro ad amarmi. Io sono qui... Amami»
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucius Malfoy, Mangiamorte, Narcissa Malfoy, Regulus Black, Tom O. Riddle | Coppie: Lucius/Narcissa, Rodolphus/Bellatrix
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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11.Sangue


«Sai, Bellatrix, sei davvero affascinante»
«Affascinante? E cos’ho di tanto affascinante?»
«Non riesco a capire quello che pensi»
«E questo lo trovi affascinante? Io l’avrei definito più che altro… Frustrante»
«No, invece. Se di una donna riesci a capire tutto, anche le minime sfaccettature dei suoi pensieri, poi non è più interessante. Tu, invece, sei davvero interessante»
«Se a te piace così»
Rodolphus rise.
«Possibile che non nutri neanche un minimo di interesse nei miei confronti? E’ da ore che ti ripeto che sei bellissima, che non ho mai incontrato una donna come te, e sembra che tu non mi stia nemmeno ascoltando»
«Oh, io ho sentito quello che hai detto. E’ solo che ho altri pensieri per la testa in questo momento. E poi ti ho già detto che non credo nell’amore. Certo, un giorno dovrò sposarmi. E sento che potresti essere proprio tu l’uomo giusto per me -non riesco a credere di averlo detto davvero-, ma per ora voglio concentrarmi su altro»
«E’ strano, il tuo cinismo non mi mette affatto a disagio. Mi diverte, anzi. Sei così indipendente e sicura di te che se davvero un giorno decidessi di sposarti, probabilmente farei il più grosso errore della mia vita. Ma andrebbe bene così»
Bellatrix per la prima volta da quando erano usciti dal castello, volse lo sguardo verso di lui e gli sorrise. Quando le sue labbra tornarono nella loro posizione abituale, si sentì strana. Di solito non sorrideva davanti agli altri, di solito non sorrideva e basta. Certo, a volte rideva e scherzava, ma quelli erano altri sorrisi. Allora capì che forse Rodolphus sarebbe stato davvero il suo uomo ideale. Sapeva tenerle testa, ed era quella la qualità che più le importava. Poi il modo in cui si scostava i capelli dal viso la faceva impazzire. Fece un respiro profondo e si avvicinò di più a lui.
«Tu mi piaci, Lestrange»
Il ragazzo sorrise compiaciuto e le fece una carezza sul viso. Quando, però, le loro labbra si stavano per incontrare, si udirono dei colpi di tosse. Le narici di Bellatrix furono pervase da un profumo familiare. Lo stesso profumo che sentiva al mattino appena si svegliava, il profumo del successo, il profumo di Tom Riddle.
«Sei tornato»
Tom posò la valigia a terra e si strofinò le mani l'una contro l'altra.
«Avrei bisogno di parlarti, Bellatrix. In privato»
Lei fece bruscamente cenno a Rodolphus di andarsene.
«Tranquillo Riddle, stava giusto per cedere finalmente ai miei corteggiamenti ma non disturbi affatto. Io vado»
Lui si infilò le mani in tasca e si diresse verso il castello. Tom aspettò che si fosse allontanato di molto prima di parlare.
«Ho incontrato Malfoy»
«E?»
«Secondo te?»
«Dannazione, lo sapevo. Ci avrei scommesso, quell’idiota di Malfoy è solo un buono a nulla!»
«Tranquilla, ho già in mente un piano. Parlerò a tua sorella, è una ragazza sveglia, capirà»
«Cosa vuoi dirle?»
«La verità»
«Oh Tom, perché non puoi semplicemente lasciarla in un modo talmente crudele da far sì che non si avvicini più a te per il resto dei suoi giorni?»
«Lasciami fare, Bellatrix»
Lui le fece un gesto con la mano, come a dirle di lasciar perdere, e riprese da terra la valigia. Stava quasi per andarsene quando lei lo costrinse a fermarsi.
«Ti piace, non è vero?»
«Lasciami fare, Bellatrix»
Ripeté lui, questa volta con un tono che non ammetteva repliche, quasi minaccioso.
Mentre Tom camminava verso l'ingresso di Hogwarts pensò molto a cosa dire a Narcissa. Lui non era un tipo con molto tatto, perché non si era mai preoccupato dei sentimenti degli altri. Ma non voleva trattarla male, in fondo lei non gli aveva fatto nessun torto. Gli aveva solo rotto un po' le scatole. D'un tratto si ritrovò a pensare a tutto quello che avevano passato insieme, ai baci che si erano dati, alle carezze e alle parole dolci. Ma perché? Perché non si era tenuto lontano da lei fin dal primo momento? Si sarebbe risparmiato una gran seccatura, e se la sarebbe risparmiata Lucius, anche. In fondo, forse, era stato attratto da Narcissa. Tutto quell'amore che aveva dentro, quella dolcezza e quella passione. Tom non aveva mai provato sentimenti del genere e nemmeno credeva che esistessero davvero. Pensò di essere innamorato di lei. E non solo di lei, dell'idea stessa dell'amore. Gli piaceva come ci si sentiva. Ma poi, con la stessa rapidità con cui aveva tratto quella conclusione, ne trasse un'altra. Narcissa aveva deviato la sua strada, ed era giusto che lui se ne liberasse. L'amore era una cosa da deboli, lui stesso l'aveva detto, ed era proprio come si sentiva in quel momento: debole. Se improvvisamente qualcuno fosse piombato accanto a Narcissa e l'avesse uccisa, lui non avrebbe potuto sopportarlo. E, secondo lui, era una cosa da deboli. Aveva, quindi, preso la sua decisione.
«Dobbiamo parlare»
«Tom, sei tornato!»
«Per favore, Narcissa, seguimi»
«D'accordo»
Lei corrugò la fronte e lo seguì fino al giardino che era sul retro del castello.
«Di cosa devi parlarmi?»
«Di noi. Anzi, di me, in realtà»
«Certo. Dimmi, hai commesso qualche crimine mentre eri via? Hai rubato un auto o roba simile? Mio padre conosce molta gente all'interno del Ministero, sarà un gioco da ragazzi uscirne, vedrai»
«No, ho deposto una parte della mia anima in un medaglione»
Lei lo guardò smarrita.
«Scherzo»
«Ah, capisco. E allora cosa c'è che non va?»
«Noi non andiamo»
«Ma cosa dici, Tom? Tu... vuoi lasciarmi?»
«Io, no. In realtà no. Ma sono costretto a farlo»
«Costretto? E chi è che... Ma certo, come no! Regulus! E chi sennò? Lo sapevo che stava tramando qualcosa, non gli sei mai andato giù»
«Aspetta, cosa? Regulus ti ha detto qualcosa?»
«Sì, voleva che stessi lontana da te»
Tom alzò gli occhi al cielo, poi fece un respiro profondo e prese le mani di Narcissa tra le sue.
«Ora ti racconterò tutto, d'accordo? Prima di incontrare te io ho fatto molte cose cattive, talmente cattive che tu non puoi nemmeno immaginare. Non ho mai avuto legami sinceri con nessuno, non li ho mai cercati. Io sono una persona crudele e ho un obiettivo crudele. Finora non credevo che potesse esistere un sentimento tanto forte come quello che provo per te in questo momento. Tu sei una ragazza davvero speciale, non ho mai incontrato nessuno come te. Mi hai cambiato. Penserai che sia un bene, ma non lo è per me, perché sto rischiando di innamorarmi seriamente di te. A quel punto, faresti una brutta fine. Ti trascinerei nei miei affari e, credimi, non te lo meriti. Se tieni a te stessa, vattene e sta' lontana da me. Subito. Troverai qualcuno che ti amerà come ti amo io ma che potrà darti una vita migliore. Sto soffrendo mentre ti dico questo, e credimi se ti dico che non ho mai sofferto in vita mia. Immagino che anche tu stia soffrendo, penserai che sono un egoista perché preferisco rinunciare all'amore piuttosto che alle mie manie di grandezza e alla mia... “indole criminale”. Hai ragione. Ma ormai io ci sono troppo dentro. Tu salvati finché sei in tempo. Sei una persona talmente bella che non meriti niente di ciò che potrei darti io. Va' da Lucius, lui è una persona sincera e piena d'amore. Sposalo, dagli un erede, trascorri una vita felice con lui. Perdona tua sorella Bellatrix, non criticarla per la vita che ha scelto di fare. Ognuno è quel che è. Dimenticati di Regulus perché presto farà una brutta fine, me lo sento. E... dimenticati anche di me. Ma non dimenticare che tu sei stata l'unica donna che io abbia mai amato, e lo sarai per sempre. Hai capito, Black?»
«Tu... sei un povero pazzo e io ti odio, Tom Riddle»
Lui rimase a fissarla in silenzio, senza aggiungere nient'altro. Non aveva pronunciato quelle parole con tutta la sua sincerità, comunque, in quel momento, si era reso conto che forse quella ragazza aveva davvero cambiato qualcosa in lui.
«Narcissa? Dove sei, Narcissa? Oh, eccoti qua finalmente. Disturbo? Mi manda il preside Dippet con un messaggio per te. Tua madre è stata ricoverata poche ore fa al San Mungo, è stata operata di urgenza ma... Non ce l'ha fatta. E' morta, mi dispiace»
Lei provò un enorme senso di vuoto. Ormai aveva perso tutto, compresa la sua fiducia nell'amore. In quello che aveva messo nel curare sua madre, e in quello che aveva tenuto da parte per Tom. Dolore. Come se nulla avesse più un senso.
Per quanto riguarda lui, che dire? Aveva raggiunto il suo scopo. Ora ne aveva ben altri da raggiungere.
  
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