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Autore: Juliet Leben22    23/04/2014    1 recensioni
"Bella fuori, vuota dentro. La tenacia di andare avanti le veniva a mancare.. ma aveva fatto una promessa. Una solenne promessa. "
Questa è la storia segreta di un amore passato che durarà eternamente.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Il trio protagonista, Luna Lovegood, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Hermione, Draco/Pansy, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Lemon, Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: PWP | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo 27° “All about us”

 
Harry  si svegliò con l’odore dei pancakes di Hermione, verso le quattro del pomeriggio.
-Che buon profumo!- asserì il ragazzo.
-Mi sono alzata tardi.. inoltre sono rimaste solo queste cose da mangiare..-
Il suo migliore amico si sedette al tavolo e addentò affamato il dolce.
Hermione sorrise vedendo che il ragazzo apprezzava la sua cucina.
Dopo aver mangiato e chiacchierato, Harry uscì dalla tenda per provare a distruggere l’horcrux.
-Hermione, dov’è la mia bacchetta?-
-Ehm.. quando ci siamo smaterializzati.. ecco.. – disse mostrando la bacchetta divisa a metà.
-Perfetto. Dammi la tua.-
La ragazza asserì al comando e lui prese cammino.
La sera era scesa e con essa l’oscurità.
Non voleva allontanarsi molto, quindi si distanziò di qualche metro, giungendo ad un lago.
Vide luccicare qualcosa sotto il ghiaccio, avvertiva la presenza di magia.
Mise al collo l’horcrux, si tolse la maglia, spaccò lo strato gelato e si tuffò. L’acqua era congelata e gli attanagliava le ossa, ma doveva afferrare l’oggetto.
Spalancò gli occhi e riconobbe la spada di Godric Grifondoro.
Non appena acciuffò l’elsa l’horcrux si ribellò, cominciando ad attanagliargli il respiro, a strozzarlo.
Una mano lo agguantò e lo sollevò, salvandolo.
Di fronte al laghetto vide una cerva che lo fissava preoccupata.
-Ehi ma sei pazzo?- esclamò il ragazzo.
Era Ronald Weasley, era tornato nel momento più opportuno.
-Come ci hai trovati?- disse Harry tremante.
Il ragazzo dai capelli rossi brandiva l’aggeggio che gli aveva lasciato, il Deluminatore. Illuminava tutto ciò che c’era intorno a loro.
Harry fece cadere la spada e appoggiò ad una pietra vicina la collana.
-Fallo,Ron.-
Il Prescelto sussurrò qualche parola in serpentese e il ciondolo si aprì.
Da esso ne scaturirono fumo nero, immagini e parole che ferivano Ron più di una lama di un coltello.
Chi potrebbe mai preferire te al Prescelto?”, era la voce di Hermione dal medaglione.
-Ron non ascoltarlo! Fallo! ORA!- esclamò Harry.
Con un colpo di spada, il ragazzo lo distrusse.
Ogni cosa scomparve e il Prescelto cadde a terra, stravolto.
Il suo legame con il Signore Oscuro si sentì più forte che mai.
Voldemort urlava e si sentiva strappato via di una parte.
Dopotutto era una parte della sua anima.
Ron si caricò sulle spalle il suo migliore amico, distrutto per l’accaduto.
Non appena arrivato vicino alla tenda, Hermione uscì, spaventata per i rumori.
Harry riuscì ad avvicinarsi alla tendina con le proprie gambe.
-Hey..-
-Ti fai vivo dopo tre settimane e dici “Hey”? Sei davvero uno stupido, Ronald Weasley!-esclamò la ragazza, rientrando nella “casa”.
-Come hai fatto a trovarci?- domandò Harry.
-Tutto ad un tratto ho sentito una voce.. la voce di Hermione..-
Il prescelto sorrise.
-Non dire a Hermione che l’ho detto..-
Il suo migliore amico scosse la testa ed entrarono insieme in tenda, era ora di tornare a dormire.
Il giorno dopo al mattino ripartirono alla ricerca degli horcrux, ma quando si smaterializzarono per tornare a casa, Hermione si accorse che qualcosa non andava.
-Correte!- esclamò riconoscendo i ghermidori, colore che, per conto del Ministero davano la caccia ai babbani.
Si avvicinavano sempre più, fino a che Ron venne preso.
Hermione, capendo di non avere vie di fuga, modifico il viso a Harry, in modo che non potessero riconoscerlo.
Erano stati catturati.
 
 
Draco non aveva più visto Luna, era rimasto a far baldoria con Tyger e Goyle tutto il giorno.
Sentiva la mancanza di Hermione, delle loro litigate, della loro intimità.
Erano diventati più i sospiri che respiri.
-Hey ciao Draco..- disse Pansy avvicinandosi.
-Ciao.-
-Ti sono mancata?-
Il ragazzo sospirò. –Cosa vuoi, Pansy?-
-Passare del tempo con te, no?-
Draco scosse la testa, ma da lontano vide Zabini che gli faceva segno di provarci.
-Se ti va..-disse con poco entusiasmo.
Pansy era euforica, convinta che lui avrebbe sicuramente deciso di stare con lei.
Rideva a comando, faceva la graziosa e sbatteva le ciglia con una gattina.
Non era quello che stava cercando, non era quello che voleva.
-Sono giorni che sei silenzioso.. a cosa pensi?-
-Non ti riguarda.-
-Che modi! Ma sai, mi diverto un sacco da quando Silente è morto e i Serpeverde hanno il potere!Sei un eroe, sai?-
-Non lo sono.-
-Come sei ligio al dovere!- disse sorridendo maliziosamente.
Draco alzò gli occhi al cielo.
“Draco torna a casa, abbiamo bisogno di te.” Era sua zia Bellatrix.
Si smaterializzò immediatamente al Castello, abbandonando Pansy.
 
Narcissa camminava nervosamente per il salotto del suo castello.
Lucius, sempre più sciupato, cercava di darsi un contegno.
Bellatrix esultava senza sosta per tutto il salone.
Draco si era appena smaterializzato ed era stupito di una chiamata così urgente e repentina.
I ghermidori erano appena arrivati e avevano portato i prigionieri.
-Portali nei sotterranei!- esclamò Bellatrix.
Non appena entrarono nelle prigioni, riconobbero due persone, una ragazza e un signore anziano. Erano il fabbricante di bacchette, Olivander e Luna, la loro amica.
Hermione corse a stringerla forte e notò come fosse patita, affamata e torturata.
-Cosa ti hanno fatto?-
L’amica non fece in tempo a rispondere, due ghermidori afferrarono Hermione e la portarono in salotto.
-Lasciatemi!-urlò la ragazza.
Riconobbe immediatamente quella voce, Draco si voltò, tremante.
La cosa che amava di più al mondo stava per essere torturata, davanti ai suoi occhi.
Si sentì spezzare, devastato.
Non appena lei alzò lo sguardo, mentre veniva trascinata da due galoppini, lui alzò il suo e si guardarono.
Hermione smise di urlare e gli sorrise.
Fu buttata a terra e Bellatrix si avvicinò con cattiveria e bacchetta alla mano.
Draco voleva fermarla.
Bastò uno sguardo di Narcissa per capire che il figlio fosse sconvolto.
Nessuno avrebbe mai capito o accettato il loro amore.
-Allora come siete entrati nella mia camera blindata?Cos’altro avete rubato, oltre alla spada?-
-Niente! –urlò sicura.
-Ah sì?- disse la Mangiamorte cominciando a torturarla.
La ragazza gridava dal dolore e piangeva.
Lui avrebbe voluto spaccare qualcosa.
Le lacrime gli riempirono gli occhi, eppure lei scuoteva la testa come per impedirgli di intervenire e gli sorrideva, mentre le lacrime scendevano.
Voleva abbracciarla, baciarla, tenerla al sicuro e proteggerla.
Si morse la mano, fino a farla sanguinare.
Lei gli stava impedendo di salvarla.
“Ti amo”, sussurrò prima di svenire.
Gli scesero le lacrime, ma le asciugò immediatamente.
Sull’avambraccio la Mangiamorte le aveva scritto Mezzosangue.
Ogni singolo graffio a quella pelle era per lui uno sfregio sul cuore.
Dopo essere riusciti a uscire, i due ragazzi vennero condotti nel salone.
Ron, vedendo Hermione a terra, tentò di strattonarsi.
-Draco riconosci Harry Potter?-chiese Bellatrix.
Draco tremava.
-Draco se lo prendiamo noi sarà tutto dimenticato, capisci?- intervenne Lucius.
Si sentiva in dovere di aiutare la sua famiglia, ma vedendola a terra in quel modo.. riuscì solo a scuotere la testa. –Non lo so..-
-Come non lo sai? Se lo chiamiamo e non è lui, Il Signore Oscuro ucciderà noi..-disse Bellatrix sorridendo, con voce stridula.
Vide Dobby, l’elfo domestico, che cercava di svitare il lampadario, ma non riusciva.
Prese la bacchetta, sganciò la lumiera.Riuscì a tirare su di peso Hermione, nell’angolo, in modo che nessuno li vedesse.
Riprese i sensi, riconoscendo il modo in cui veniva delicatamente ma energicamente toccata.
Sorrise e gli sfiorò la gamba, essendo vicina ad essa.
-Ti amo anche io, Granger.-le sussurrò vicino all’orecchio.
Hermione si mise a piangere, silenziosamente.
-Ci rivedremo ancora, lo giuro.-asserì Draco.
-Ti aspetterò.-
Nessuno avrebbe mai capito il loro amore, profondo e travagliato.
Quell’ammirazione reciproca ma silenziosa.
Draco la lanciò verso Dobby, cosìcché nessuno avrebbe collegato il suo sorriso a lui.
Si smaterializzarono, ma Bellatrix lanciò un piccolo pugnale.
Il ragazzo si portò una mano davanti alla bocca, avrebbe voluto piangere.
 
 
   
 
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