Capitolo
14
La
testa pulsava in modo continuo e doloroso, ogni singolo osso era
dolorante...se
Julian non fosse stato tanto sicuro di essere morto avrebbe pensato di
essere
caduto dalla scopa dopo un duro allenamento di Quidditch. Certo che la
morte
era proprio dolorosa, altro che annullamento di ogni sensazione.
-Hai
intenzione di restare con gli occhi chiusi ancora a lungo stupido
ragazzino?-Un
voce grave, profonda, ma musicale. Il ragazzo aprì
lentamente gli occhi...forse
doveva essere giudicato per i suoi sbagli o qualcosa di simile. Non era
mai
stato uno che credeva ad inferno e paradiso, ma non era neppure mai
morto. Era in
una camera, con un basso soffitto decorato con un motivo floreale,
giaceva su
un letto con uno strano copriletto verde, simile al muschio e tutto
sembrava
fatto di legno e parte integrante della costruzione. Originale come
posto,
originale davvero.
-Ma
bene! Il signorino si è degnato di aprire gli
occhi!....-Julian rivolse gli
occhi verso colui che aveva parlato: era un vecchio, che a definirlo
solo
vecchio si offendeva la sua età. Aveva una lunga barba
bianca simile a quella
di silente, e la pelle che si riusciva a scorgere era un intrico
infinito di
rughe profonde, gli occhi, blu elettrici, erano profondi, tanto che
sembravano
poterti inghiottire...ed esprimevano rabbia!- MI SPIEGHI COSA DIAVOLO
TENTAVI
DI FARE? NON TI E’ BASTATO UNA VOLTA? VOLEVI RIPETERE
L’ESPERIENZA, PER CASO?...IO
NON SO DAVVERO IN COSA ABBIA SBAGLIATO CON TE, NIPOTE! SEI DIVENTATO
ADDIRITTURA MORTALE E TUTTO PER COLPA DI
QUELL’ESSERE!....DEVI ESSERE ALTRUISTA
TU! DEVI SEMPRE IMMISCHIARTI NEGLI AFFARI DEI MORTALI...-Probabilmente
il
vecchi sarebbe andato avanti ancora a lungo, in quella sua filippica
contro il
povero Julian, se non fosse entrato un bimbetto con dei vivacissimi
occhi neri
a fermarlo.
-Nonno,
credo che lui non capisca quello che tu gli stai dicendo... Dicono che
ha
ancora i ricordi sigillati.- La vocetta sottile del bimbo
superò il boato di
quella del vecchio che una volta calmatosi con profondi respiri, disse
-Hai
ragione...non ci avevo pensato, Nevi.-
-Posso
sapere dove mi trovo?-mormorò Julian massaggiandosi
lentamente le tempie. Il
mal di testa era insopportabile, ad ogni parola pronunciata una
terribile fitta
gli penetrava il cervello, facendogli desiderare di poter tornare a
dormire ed
inoltre il fatto di non capire dove si trovava, non lo aiutava di certo.
-Sei
nel mio Regno Satellite. Al momento ti trovi all’interno
dell’Yggdrasill, l’albero
del mondo...-
-Quello
di Odino?-domandò il ragazzo scettico. Ok, lui era un mago e
non si sarebbe
dovuto sorprendere più di tanto, ma anche per i maghi
accettare l’esistenza di
quelle divinità che avevano sempre affermato non esistere
non era facile- E cos’è
un Regno Satellite?- Passato lo shock, la naturale
curiosità dal giovane stava riemergendo,
anche se era offuscata in gran parte dal dolore.
-Una
domanda alla volta, ragazzino!-sbottò il vecchio,
irritandosi di nuovo.-Nevi fa
qualcosa per il suo mal di testa, altrimenti continuerà a
non capire niente!-
Il bambino si avvicinò saltellando a Julian buttandosi
sorridente sul letto,
dove il ragazzo si era seduto. Ora che lo vedeva da vicino Black
notò che aveva
le orecchie a punta, come quelle degli estinti Elfi Alti e che i suoi
capelli
biondi sembravano brillare di luce propria, muovendosi come sospinti da
un’inesistente
brezza. Inoltre l’aria intorno a Nevi profumava intensamente
di vaniglia. Lo
strano bambino posò delicatamente le mani, avvolte da un
luce verde, sulle
tempie di Julian ed immediatamente il
suo mal di testa scomparve come tutti gli altri dolori fisici...si
sentiva come
nuovo!
-Grazie...-sussurò
il ragazzo con un sorriso estremamente grato.
-Tu
mi hai salvato la vita in passato..è il minimo che io posso
fare per te,
Mani!-rispose il bambino sorridendo dolcemente, mentre si accomodava
accanto a
Julian, che non aveva voluto far domande su
“Mani”...l’unica cosa che gli
ricordava quel nome era il dio nordico che guidava il carro della Luna.
-Ora
ti senti meglio, nipotino mio adorato?-Il vecchio era improvvisamente
diventato
la gentilezza fatta in persona cosa che invece di far calmare Julian lo
fece
agitare ancor di più, gettandogli addosso un incredibile
senso di deja-vu...gli
sembrava di essere già stato in quel posto, esattamente come
la paura di Marvenis,
non gli sembrava nuova... ma che gli stava succedendo?
-Sì,
ora sto bene....-Il vecchio sembrò contento della risposta e
con un dolce sorriso
spaventoso riprese a parlare.
-Allora
come ti ho detto noi siamo nell’Yggdrasill, ma non
è esattamente quello di
Odino. Si tratta di
un altro esemplare
che io ho allevato- Ad un cenno d’assenso di Julian
l’uomo continuò – I Regni
Satellite sono quei luoghi dove gli esponenti dell’Antica
Razza si sono ritirati
dopo aver lasciato il mondo agli uomini e ai maghi, che un tempo erano
loro
servitori. Questi luoghi sono stati creati dagli esponenti
dell’Antica razza in
ricordo dei loro regni passati...come dire siamo abituati a vivere con
ogni
comodità! -
-Capisco...insomma
non che sappia cosa sia l’Antica Razza, ma riesco a capire
tutto ciò...più o meno.
Come ci sono arrivato qui? Mi ci ha portato lei?-La
curiosità di Julian
cresceva di secondo in secondo ed ogni nuova risposta faceva nascere
altre mille
domande nella mente del ragazzo.
-Ci
sei arrivato da solo...ho sentito la tua aura all’ingesso del
Regno, poi però
si è affievolita di colpo e sono venuto a vedere cosa ti
fosse successo.
Arrivato, ho visto la fiala di veleno e ho capito che ci eri ricaduto,
nipote
degenere! E dire che un tempo era così a modo...-
spiegò il vecchio, terminando
con un tono di pesante rammarico. Il ragazzo non capiva come facesse
quell’uomo
a conoscerlo o come potesse essere suo nipote, visto che il vecchio non
era
decisamente umano.
-Come
fa lei a conoscermi?...Perché continua a dire che sono suo
nipote?...Chi è
Mani?-Visto che sicuramente le risposte non gli sarebbero piovute dal
cielo, tanto
valeva provare a farsele dare, no?
Uno
sguardo addolorato attraversò le iridi del vecchio, mentre
sospirando si
lasciava cadere su una morbida poltrona apparsa dal nulla.
-Non
ricordi proprio niente, ragazzo mio?-mormorò poi flebile. A
Julian dispiaceva
vederlo in quello stato, ma non poteva mentire. Di qualunque cosa
quello stesse
parlando lui non ricordava.
-No...vorrei,
davvero! Però non capisco neppure cosa doveri ricordare...-
-Bene...se
tu non ricordi, ti farò ricordare io tutto!-La decisione
aveva di nuovo
indurito i tratti del vecchio che si era di colpo raddrizzato sulla
poltrona .
consolato dal quel gesto Julian si preparò ad ascoltare
tutto.
-Allora
cominciamo a spiegarti cos’è l’Antica
Razza... mi sembra di essere tornato a
quando eri piccolo!-Il vecchio sorrise nostalgico poi riprese- I
componenti
dell’Antica Razza sono creature di vari tipi esistiti in un
tempo precedente
all’umanità e dotate di poteri inimmaginabili o
semplici caratteristiche
speciali. Di essa fanno parte ad esempio tutti quelli che gli umani
hanno
adorato per millenni come divinità oppure tutte le razze
mannare antiche e
ancora gli Elfi Alti. Ci siamo fin qui,
ragazzino?-
-Sì...ma
che significa razze mannare antiche?-Di tutto il discorso solo quel
punto
risultava incomprensibile a Julian anche se aveva un’idea.
-I
mannari che conosci tu, oltre a
limitarsi solo alla forma di lupo, sono nati in un periodo
successivo
all’antica razza. Essi furono creati con la magia, ma poi la
cosa sfuggì di
mano agli umani e l’infezione divenne incurabile e
irreversibile. Invece i
mannari antichi, oltre a potersi trasformare in qualunque tipo
d’animale, come
ad esempio in gatti, tigri e cinghiali, nascevano tali ed avevano il
potere di
decidere quando effettuare la trasformazione e quando invece restare in
forma
umana, anche se non è corretto dire così.
Potevano inoltre trasformarsi solo
parzialmente o decidere di sfruttare solo delle caratteristiche della
loro
controparte animale, ma comunque restavano sempre poco umani. In loro
l’istinto
ha sempre prevalso e prevale ancora oggi. Capito?-Julian
annuì e il vecchio
continuò.
-Vengo
chiamato in molti modi e sono ricordato in molte leggende come re degli
elfi, anche
se elfo non sono, ma tu puoi chiamarmi semplicemente Elwe e sono tuo nonno. Mari, come
avrai già capito sei
tu...ma anche per te Mari è solo uno dei molti nomi che ti
sei scelto durante
la tua vita. Eri nel periodo nordico e ti piaceva l’idea di
farti adorare come
divinità della Luna...che ci trovavi di bello lo sai solo
tu! Hai sempre avuto
questa balzana idea di farti adorare in un modo o nell’altro
e per parecchio
tempo, cambiando nomi e luoghi, ci sei riuscito. Come
divinità non eri poi
neppure male: non pretendevi troppo, non chiedevi sacrifici...ti
bastava la tua
festa ogni anno ed eri contento! Peccato che ti abbiano sostituito con
il
cristianesimo poi, beh tutti sono stati sostituiti.-Il vecchio Elwe si
fermò un
attimo bevendo un sorso di una bevanda color miele che spandeva
nell’aria un
profumo delizioso.
-Ora
ti chiederai perché non ricordi niente di tutto
ciò...semplice sei stato
punito! E ti sei sacrificato...-Nuovamente lo sguardo del vecchio si
era fatto
triste, ma Julian non sapeva come poter far tornar il sorriso ironico
sul volto
di Elwe.
-Cosa
ho fatto per essere punito?-mormorò mogio il Serpeverde,
cominciando a
chiedersi se tutta la sua vita non fosse stata altro che una farsa e se
lui non
avesse rubato il posto a qualcun altro, al vero Julian Black.
-Diecimila
anni fa ti sei ucciso per salvare un umano... per noi è il
più grave dei crimini.
Dare la nostra vita immortale per un essere mortale è
considerato sacrilegio e
il consiglio di allora decise di punirti togliendoti tutti i ricordi ed
esiliandoti per sempre nel mondo dei mortali, destinando la tua anima a
rincarnarsi in eterno. Inoltre tenendo conto che ti suicidasti decisero
che
ogni tua vita doveva finire in un modo tragico e violento in giovane
età. Molte
volte sei stato ucciso da tuoi cari, altre solo per il tuo aspetto,
altre
ancora per i tuoi ideali o ancora per i tuoi poteri... Non hai passato
del bel
tempo credimi e io non potevo più sopportare le tue continue
grida d’aiuto.
Anche prima l’hai fatto, senza neppure accorgertene continui
a chiamarmi come
facesti quel giorno...-Una sola singola lacrima scese dagli occhi del
vecchio
Elwe, subito asciugata con stizza.
-Non
avevo scelta...non potevo fare altrimenti! Se io non fossi morto al mio
posto
ci sarebbe stata tutta la mia famiglia e non mi importa niente sapere
che non
lo è veramente!-disse deciso Julian con gli occhi grigi
velati dalla tristezza.
Per quell’uscita si aspettava che il vecchio si arrabbiasse
di nuovo, ma invece
Elwe lo sorprese scompigliandoli affettuosamente capelli.
-Se
avessi avuto i tuoi ricordi, avresti capito che quelle visioni non
erano vere,
Mani...invece quegli stupidi vecchiacci non mi hanno voluto ascoltare
neppure
questa volta! Ma se si aspettano che ti lasci continuare
quest’assurdità delle reincarnazioni
si sbagliano di grosso... - Il volto di Elwe aveva assunto una posa
battagliera
che fece sorridere Julian con una strana malinconia: tutto quello gli
era
dolorosamente famigliare eppure tristemente estraneo, così
come le aure dei due
che stavano con lui.
-In
che senso le mie visioni sono false? E perché sono morto la
prima volta? Cioè
per chi mi sono sacrificato? E che vuol dire che se avessi avuto i miei
ricordi,
avrei capito tutto? Mi era già successo?...Ti prego Nonno,
spiegami!-Neppure se
ne era accorto il ragazzo che aveva chiamato il vecchio
“nonno” , ma sia Elwe
che Nevi sì, sorridendosi a vicenda. Il primo
perché tanto vicino a ritrovare
il suo antico protettore, il secondo perché lentamente stava
per riavere il
nipote tanto amato.
-Ehi
piano! Una domanda per volta altrimenti non ci capisco niente...anche
se a dire
il vero sono tutto incluse nella seconda...mi chiedi perché
sei morto la prima
volta? Ebbene ascolta la risposta.- Invecchi prese un respiro profondo
e
muovendo la mano destra, quella che non teneva appoggiata sulla mano di
Julian,
fece apparire uno specchio.
-In
uno dei tuoi numerosi tempi viveva un giovane dalla bellezza e dai
poteri straordinari
per essere un semplice umano. Ti era stato consacrato appena nato e tu
l’avevi
preso sotto la tua ala protettrice immediatamente, donandogli come
augurio la
chiaroveggenza. Il ragazzo crebbe amato da tutti, rispettato
per la sua grande intelligenza e ammirato
per essere entrato nelle tue grazie così alla svelta. Tu
sapevi che era
destinato a grandi cose, ma c’era qualcuno che non capiva.
Questo qualcuno era
uno dei tuoi fedeli seguaci, un appartenete all’antica razza
come te, ma molto
più giovane e meno potente. Tu volevi bene anche a lui, ma
vedevi anche molte
dei suoi lati nascosti e poco di piaceva la sua sete di potere.
Purtroppo però
ti fidavi di lui...ti fidavi troppo, fino a confidargli
l’unico modo per
ingannarti. Un giorno parlando gli dicesti come si poteva ingannare la
tua Vista
e lui se ne approfittò. Ben conoscendo lo stretto legame che
ti univa al
ragazzo ti fece vedere la sua morte, una morte inflitta proprio dalla
tue mani...-
A Julian sembrava di vedere di nuovo la scena che aveva vissuto qualche
mese
prima e la notte precedente...era già successo tutto!-
Inoltre secondo le tue
visioni avresti ucciso il tuo pupillo perché lui, accecato
dall’ira e dall’invidia
nei tuoi confronti avrebbe rivelato
a
tutti il segreto del nostro mondo, mandandoci alla rovina. Ti
scervellasti per
giorni, cercando un modo per salvare te stesso, il ragazzo e tutti noi,
ma
invano..sapevi che il destino che vedevi era immutabile, quindi facesti
l’unica
cosa che ritenesti possibile. Ti uccidesti, ben sapendo quali sarebbero
state
le conseguenze per te... Marvenis però non voleva quello. Tu
avevi vinto
comunque, Nevi si era dimostrato fino alla fine il tuo preferito. Per
rendere
vano il tuo gesto provò ad uccidere Nevi, ma in memoria del
tuo gesto invece di
morire, il ragazzo prese un’latra forma diventando un elfo,
al sicuro da tutte
le possibili mosse di Marvenis. Questo vedendo fallire tutti i suoi
piani, prese
a seguire tutte le tue reincarnazioni, tormentandoti.- Marvenis era
stato quell’essere
viscido ad ingannarlo! Era stato lui fin dall’inizio a minare
le sue
convinzioni... se avesse ripreso anche solo metà della sua
forza originaria
gliel’avrebbe pagata cara, eccome se gliel’avrebbe
pagata!
Grazie
al racconto di suo nonno inoltre aveva fatto chiarezza anche su molti
altri
aspetti, come ad esempio Nevi...ma ancora c’era una cosa da
chiarire.
-Cosa
mi succederà adesso? Posso tornare indietro?-
-Non
ancora... cerca di capire: se tu tornassi dopo che ti ha visto morire,
Marvenis
comprenderebbe che io ti ho salvato e che tu sai tutto...saresti una
minaccia e
non esiterebbe ad ucciderti, Mani.-
-E
allora cosa devo fare? Non posso lasciar credere alla mia famiglia di
essere
morto!-esclamò il giovane balzando in piedi.
-Aspetteranno
poco, Mani...devo solo risvegliarti, poi accompagnato da Nevi, potrai
tornare
indietro.-Vedendo l’espressione confusa del giovane Elwe
spiegò- Il consiglio
degli anziani ha giudicato sufficiente la tua pena, puoi tornare ad
essere
quello che eri, poteri compresi...-Un sorriso enorme si dipinse sul
volto di
Julian, o Mani che dir si voglia.
-Grazie!
Grazie! Grazie!...sei il migliore nonno!-esclamò Julian
abbracciando il
vecchio. Non capiva come, ma sapeva che era stato il vecchio a
convincere gli
anziani che era ora di far terminare la sua pena.
Angolino
dell’autrice:
Ed
eccovi un altro capitolo a tempo di record. Mi sarei sentita cattiva a
lasciarvi con il fiato sospeso^^ Spero di essere stata abbastanza
chiara con le
spiegazioni, ma se così non dovesse essere non esitate a
chiedere.
Grazie
a tutti coloro che hanno letto, ma soprattutto a
Padfoot_07(Ti
chiedo umilmente perdono! Come una deficiente ho continuato a sbagliare
l tuo
nome, pur sapendo che era quello di Sirius versione Animagus..sarei da
fustigare!
Comunque
hai visto che qualcuno lo ha salvato il nostro Julian, non proprio chi
volevi
tu, ma almeno e vivo. Ho anche, in
fretta e furia,spiegato chi fosse Marvenis.)
_SiMoNa_(
Non posso assicurarti che il rapporto tra Julian e Harry
sarà sempre lo stesso:
hanno un bel po’ di cose da chiarire questa volta... ma
almeno non ho fatto
morire Julian no? Non ti preoccupare se non recensisci tutti i
capitoli, mi
farebbe piacere sentire cosa ne pensate tutti della mia storia, ma
capisco
anche che tante volte non si sa che scrivere, quindi non ti
preoccupare^^)
Marcolp(Sono
stata brava vero? Non sei affogato nel frattempo, giusto?Dimmelo
perché altrimenti
mi sento la coscienza sporca^^ Spero che ti piaccia anche questo come
colpo di
scena^^)
Arrivederci
alla prossima! E mi raccomando recensite!