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Autore: BlueSkied    23/04/2014    1 recensioni
La notte dell'Epifania del 1537 Alessandro de'Medici, detestato duca di Firenze viene assassinato dall'amico e congiunto Lorenzaccio de'Medici.
Tocca allora a Cosimo de'Medici, figlio del capitano di ventura Giovanni dalle Bande Nere ed erede del ramo popolare della famiglia, prendere il potere.
Tra raffinato mecenatismo artistico, nuove politiche e disgrazie familiari, condurrà la Toscana verso il Granducato, con la cauta inesorabilità del suo motto.
Note: mi sto documentando il più possibile, per rendere la storia verosimile, ma qualcosa potrebbe sfuggirmi, anche perché spesso le fonti si contraddicono.
Per finalità di trama, alcuni passaggi potrebbero essere violenti.
Genere: Drammatico, Guerra, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Rinascimento
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22.


Firenze, Dicembre 1565



Sperò che il mantello la celasse a dovere. Si era sporcata il viso a bella posta e aveva costretto i capelli in una retina. Era certa che tutti sarebbero stati distratti a sufficienza, per badare a una donna qualsiasi, perlopiù vestita così modestamente. Solo qualche minuto, si disse, solo il tempo di vederla, e magari, di rivedere lui.
Bianca si costrinse nella folla che stipava la piazza di Palazzo, ignorando le gomitate involontarie, e il fatto di avere l'orlo della gonna zuppo di fango. Aveva preso in prestito quegli abiti da una lavandaia che abitava di fianco alla casa di Pietro, suo marito. Non era questo che le aveva promesso, le balenò di nuovo in mente, suo malgrado. Le diede una fitta al cuore ricordare come aveva sognato quel giovane fiorentino che l'avrebbe portata via di casa e la fuga attraverso i canali, su una gondola di fortuna.
" Ti porterò a Firenze, dove sarai la signora di una grande casa. Nessuna dama splenderà più di te ". Promesse, quante promesse e quante menzogne. La grande casa si era rivelata un rudere abitato da vecchi malfermi, e ora anche l'ultima delle pescivendole splendeva più di lei. La ragazza si vergognò della sua ingenuità, una volta di più.
L'improvviso vociare della calca la distrasse: passarono un corteo di cinquanta giovani vestite di bianco, che anticipavano la sposa, ed eccola, finalmente: Johanna. L'orgoglio di Bianca fece un salto, nonostante la persistente infelicità che l'invadeva. La principessa era brutta, anche agghindata come una torta e candida come una colomba. Pure conciata come una serva, Bianca si sentì bella, e ogni volta che si rammentava di essere bella, si sentiva anche forte. Non ne aveva paura, con tutto il suo lignaggio e il suo sangue imperiale, Giovanna non era da temere.
Francesco sfilò poco dopo, anche lui bello come la città l'aveva mai visto. I suoi tratti ombrosi erano rischiarati dalla luminosità delle vesti e in quella parvenza di lietezza egli appariva quasi gaio e solare. Ma in lui, ben sapeva Bianca c'era un fuoco  che non dava luce, ma che bruciava infinitamente. Un ardore quasi demoniaco, che lasciava la sua giovane amante sfinita e quasi spaventata nel loro letto segreto. Lasciò che i Fiorentini credessero al loro principe d'inverno. Lei, nei suoi sogni, lo chiamava duca delle tenebre.
Le chiacchiere diffondevano in giro che loro si fossero conosciuti perché lei aveva gettato una rosa dalla sua finestra. Niente di più sciocco. Si erano visti per la prima volta di sfuggita, nel Salone dei Cinquecento ancora in fase di ampliamento. Sotto le glorie militari del padre, il figlio aveva trionfato in amore. Non era un uomo semplice, era pieno di oscurità. Ma di quelle ombre, Bianca era diventata la regina.
Lo guardò, appena appena desiderando che egli si voltasse e la scorgesse, ma la presenza del vecchio duca la fece tremare: abbassò lo sguardo e indietreggiò fra le gente, pronta ad andarsene.
- Eravate l'ultima che mi aspettassi di vedere, donna Bonaventuri - l'apostrofò una voce giovane, ma non flebile. Bastò un rapido sguardo per riconoscerlo, anche se non si erano mai visti: il sangue dei Medici era forte nei suoi lineamenti, che dietro l'aspetto di un adolescente paffuto, celavano una mente calcolatrice.
Ferdinando si era nascosto al pari di lei, sperando di trovarla. Non aveva resistito alla curiosità, doveva vedere la debolezza di suo fratello. Bianca scorse un lampo di sorpresa nei suoi occhi, e comprese che, a dispetto del suo travestimento, la sua avvenenza dovesse essere ancora palese. Il cardinale scorse qualcosa visto di sfuggita a Roma, in cornice: occhi azzurri, pelle come crema, una bocca disegnata da un demone. In due parole, Bianca Cappello, sposata Bonaventuri, di ricca famiglia veneziana, che aveva sputato sul nome di suo padre e ora era nota per essere l'amante del principe Francesco de' Medici.
- Eminenza - replicò la tentatrice, nel suo morbido accento lagunare. Ferdinando non si lasciò stregare:
- Non temete, non dirò di avervi vista. La mia era solo una curiosità oziosa - dichiarò.
Lei lo fissò, cercando di capire da che parte stesse l'inganno:
- Spero di aver soddisfatto la vostra curiosità - ribatté, strappandogli un sorriso saturnino:
- Per Dio, sì. Ritengo mio fratello uno scorbutico ombroso, ma l'occhio per le donne non l'ha perduto - commentò, in tono volutamente amabile.
- Non penso mi abbiate cercata per fare conversazione, Eminenza - rilevò la ragazza. Il sorriso sul volto di Ferdinando si trasformò nel ghigno di un mascherone:
- Ho paura per voi - confessò. Bianca sentì le labbra tremare:
- E perché mai, di grazia? -
- Pare che sia nel sangue dei Medici, l'ammirazione per la bellezza. Sarei dolente di dovervi distruggere, signora. Ma se renderete il principe un pupazzo, non esiterò a schiacciare quel vostro delizioso visino - spiegò il cardinale, dolce come un veleno.
Non diede alla donna il diritto di replica: tornò a coprirsi con il cappuccio che aveva celato a Bianca il suo arrivo, chiamò a sé con un cenno uno dei suoi sgherri, e un attimo dopo fu come se non fosse mai esistito.
Intorno, scoppiava la festa. Dentro Bianca Cappello germogliava l'odio.

Capitolo breve dopo una lunga assenza. Chiedo scusa, l'università mi assorbe.

BlueSkied




 
  
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