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Autore: Raynella    24/04/2014    1 recensioni
"-buongiorno principessa!-disse ynhel con un insolita luce negli occhi-scommetto che ha di nuovo avuto quell' incubo....e non sospiri la prego, lo sanno tutti che i sogni delle famiglie regali sono spesso presagi; perché non me ne parla?-aveva uno sguardo quasi triste ma leawyn non rispose, era troppo presa dai suoi pensieri per badare alla cantilena che la dolce elfa le rivolgeva ogni mattina al suo risveglio, ma come poteva pensare che l' immagine di un elfo oscuro del nord e di uno silvano del sud che si tendono la mano per salvarsi dalla caduta di un burrone, nonostante i due popoli fossero rivali da oltre duemila anni, potesse essere veramente un momento del suo futuro mentre compiva non solo il suo destino ma anche quello del regno di serafin"
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fuga
 


Aprì gli occhi lentamente, a fatica, la testa le doleva terribilmente, i capelli scompigliati le coprivano il viso cadendo però sempre in linea retta verso il pavimento.
Il pavimento, non sabbioso, non erboso, ma piuttosto fatto di rudi assi in legno malconce e piene di schegge.
Una ciocca le finì sul volto ed ella scostò delicatamente dietro l’orecchio a punta.
Davanti a lei c’era un elfo oscuro, con la frangia che gli copriva completamente gli occhi, in segno di resa, stanchezza, frustrazione e allo stesso tempo privo di ogni emozione lasciando un dubbio su cosa stesse provando in quel momento: se semplicemente dormisse o fosse all’erta senza lasciarlo notare.
Erano divisi da delle sbarre.
Leawyn era sdraiata, tirata su appena dalle braccia, gli occhi intrisi di polvere erano lucidi, eppure cupi e scuri come quelli di un essere infelice e pentito.
«io – pensava ad alta voce – sono un mostro»
Un leggero cenno dalla figura davanti
«E pensare che  dovrei governare il Sud, che sovrano indegno che sono, troppo istintiva, troppo ingenua, così … debole»
«Debole?» aveva parlato l’altro mentre lei con stupore aveva alzato lo sguardo, gli occhi più grandi che mai
«Come può dire un’elfa come voi di essere debole dopo che è stata rapita, ha tenuto testa al disprezzo di un regno, ha attraversato metà deserto a piedi con uno squilibrato come me ed ha abbandonato il suo vero amore per seguire il proprio destino?».
Finalmente la frangia non copriva, e si vedevano bene quelle due ambre piene di compassione, felicità e affettuosità; come se la conoscesse da sempre quella Sud, come se fossero fratelli, lui la calmava e colpiva e capiva.
Le labbra piegate in un dolce sorriso.
«Farkeld … - disse avvicinandosi alle sbarre - scusatemi»
«Voi? Sono io quel che dovrebbe scusarsi non vi pare?» chiuse con una grassa risata
«Ma i Nord non chiedono mai scusa!»
«Vorrà dire che mi farò arrestare per aver chiesto perdono ad un misero Sud!»
Risero felicemente come se non fosse accaduto nulla,
«Possibile che si sia cancellato tutto con tanta facilità?»
«Quando entrambi le parti ammettono le loro colpe e più facile andare d’accordo» gli rispose quello intromettendosi nei suoi pensieri quasi senza volerlo.
Leawyn chinò amaramente le testa,
«Forse è per questo che la guerra è cominciata, se le regine fossero state meno orgogliose … perché sento che non può essere solo colpa del nord in tutto, la nostra regina poteva dargli corda, fare qualcosa, se solo fosse andata diversamente, tutti quegli elfi, tutte quelle famiglie …»
Ripensò solo a Sath ed a se stessa.
«A parere mio principessa, tutto accade per un motivo, spetta a noi decidere il perché ciò sia avvenuto e riuscire a coglierne l’importanza».
Ci fu un attimo di silenzio.
«Comunque … dove siamo?» chiese la Sud
«Credo che sia una carovana di orchi, possiamo anche rilassarci, i loro commerci li fanno tutti verso Rasket quindi abbiamo il viaggio gratuito ed al momento giusto ce la svigniamo».
 
 
Passata qualche ora.
Improvvisamente sentirono un rombo, il calore delle fiamme, ed il loro vagone  che si ribalta.
«Ma cosa succede?!»
«Ci attaccano!»
«Prego?!»
«I nord, attaccano queste carovane clandestine ogni tanto, accidenti, dobbiamo fuggire forza!» disse l’elfo mettendosi a dare spallate alle travi di legono.
«Scusa Farkeld ma dirlo che poteva accadere tutto ciò?!»
 Gridò innervosita
«Scusa? Farkeld? Da quando tanta confidenza?» disse con un sorriso di sfida ridendo.
«Oh ma ti sembra il momento!?» urlò con decisone tirando un calcio alle tavole che fu il definitivo rompendole tutte, ormai bruciate dal fuoco.
La vista che ebbero fu tremenda: erano in un bosco cupo, ma non ancora spoglio, c’erano abeti e molti alberi differenti su cui era facile arrampicarsi, il prato intriso di cenere con cadaveri di orchi e nord a cavallo di neri stalloni che combattevano con spade e frecce infuocate.
L’elfa sentì una forte presa al polso e fu trascinata via, il Nord la teneva stretta e la portava verso il fitto della foresta lontano dalla battaglia.
«Hei voi due! Dove andate! Prendeteli!» aveva urlato un elfo mettendosi ad inseguirli, ma tra le erbacce il cavallo è poco adagiato ed avanzava lentamente.
Si fermarono di colpo; sotto di loro un dirupo con in fondo un fiume che doveva essere abbastanza profondo.
«Non abbiamo altra scelta, dobbiamo buttarci!» disse deciso Farkeld mentre prendeva la rincorsa
«Cosa? No! Non posso!»
«Come sarebbe a dire non posso? È l’unica via Leawyn!»
«Lo so ma io … »
«Eccoli!» di nuovo la guardia
«Io … non so nuotare» disse con un lampo di paura negli occhi.
«Leawyn, guardami negli occhi» disse prendendole il volto con le mano e mettendolo a un soffio dal suo,
«Cos’è questa vicinanza!» cercò lei di dargli uno schiaffo ma la fermò
«Leawyn, ti fidi di me?»
«Prendeteli! Forza!» ancora il guerriero, sempre più vicino.
In quel momento non ebbe il tempo di rispondere che l’elfo l’abbracciò con forza e si buttò di sotto sentendo le urla dei soldati allontanarsi.
L’impatto con l’acqua fu violento e la sud svenne.
Riaffiorarono poco dopo, la presa dell’elfa sempre salda nonostante avesse perso i sensi.
Arivarono ad una piccola riva, la principessa appoggiata ad un albero e l’altro accanto a lei, addormentato, con la presa della mano di lei alla sua camicia sempre ferma nonostante fosse tutto finito.
 



AA: buongiornooooo! Ok la pace è arrivata tra noi! E speriamo che duri -.-“… non ce la fanno ad andare d’accordo! Va bene! Mi scuso per il ritardo (come al solito >.<) e spero che la lettura sia di vostro gradimento,  grazie mille
 aspetto recensioni!!
Bacioni Raynella
  
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