Capitolo cinque:
Durante tutto il tragitto non parlammo, passavo la maggior parte del tempo a guardare fuori dal finestrino e ogni tanto posavo il mio sguardo su di lui, notai che quel giorno ancora non l’avevo osservato bene.
Maglietta a collo alto a maniche lunghe nero, uno spolverino nero lungo, capelli messi al bene in meglio tenuti con il gel e jeans scuri, era semplicemente perfetto, teneva lo sguardo fisso sulla strada senza degnarmi mai di uno sguardo.
-perché?-
Mi ridestai dai miei pensieri.
-perché cosa?-
Chiesi curiosa.
-perché mi devi proteggere?-
-a questo ci penso io ti limitati a starmi vicino-
-ma come puoi te proteggermi?sei così, così fragile-
-Le apparenze ingannano-
Finalmente arrivammo a scuola.
Ero ancora in macchina quando notai Jacob vicino al bosco sula moto che mi guardava, senza dir nulla scesi dalla macchina e mi diressi verso di lui, e d’istinto l’abbracciai, storse un po’ il naso.
-che c’e?-
- puzzi-
Ripensandoci lui non sapeva che ero diventata un vampiro in tutto e per tutto, ma a me il suo odore piaceva comunque.
-invece il tuo mi piace, Jacob mi dispiace ma sono diventata un vampiro a tutti gli effetti-
-Martina non voglio prenderti in giro ma devo dirtelo sto partendo per l’Italia-
Lo guardai e senza dir nulla annuii gli addii non mi erano mai piaciuti e sicuramente non avrei iniziato ora.
Angel era rimasto in disparte sotto il portico della scuola e io lo raggiunsi.
-cosa vuole il cane?-
-dirmi addio e comunque non è un cane-
Detto questo me ne andai alla mia lezione senza di lui.
Non c’era nulla da fare le lezioni era sempre noiose, e soprattutto non passavano mai, i ragazzi erano noiosi e cercavano in tutti i modi di attaccare bottone.
Finalmente le lezioni finirono e io potei tornare a casa mia.
I miei genitori erano ancora a lavoro così ero da sola, andai in camera e mi addormentai.
Quando mi svegliai era notte inoltrata, il mio stomaco iniziava a brontolare e non appena scesi di sotto mi venne un colpo.
-ciao tesoro siamo venuti a farti compania-
Tutta e quando dico tutta intendo proprio tutta, la famiglia Cullen era davanti a me intenta a cucinarmi la cena, tutti quanti compreso Emmet e Angel.
Angel mi si avvicinò.
- ciao-
Alzai un sopracciglio.
- ciao-
E scoppiarono a ridere, lui alzando gli occhi al cielo mi si avvicinò.
-dobbiamo parlare-
Era serio anche troppo, avevo voglia di ridere ma era meglio di no così lo seguii fino in salotto.
-Martina ecco vedi ti devo parlare-
-mi devo sedere?-
-penso di si-
Sbuffando mi misi a sedere e lui con me.
-ecco vedi MartinaTuMiPiaciDaMorire-
Lo disse tutto d’un fiato che quasi non capii nulla.
-come scusa?-
-hai capito perfettamente mi piaci da morie-
Lo guardai senza dir nulla, cosa avrei dovuto dire?ero nel casino più totale.
Non uccidetemi vi prego nel prossimo capitolo vi dirò la sua risposta e dal prossimo capitolo inizierò a scrivere degli extra sulla storia di Edward,Bella e Angel e della sua nascita.
Mi lascereste un commentino?
Ringrazio tutti quelli che hanno commentato come.
Alice Brendon Cullen
Bella4
Babyzqeeny
Albicoccacida
Roxiz
_sweetlytoxic_
Momob