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Autore: pandanto    25/04/2014    5 recensioni
Ogni amore ha i propri ritmi. A volte aspettare, esitare, rende i rapporti più concreti.
SPOILER 7a STAGIONE
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amy Farrah Fowler, Sheldon Cooper
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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«Amy? Amy!». Una voce nota soffiava un monito addolcito mentre una mano le scrollava la spalla con delicatezza. Lei emise un mugolio, poi aprì gli occhi. 

«Oh, sei tu», sussurrò sorridendo. Allungò la mano per cercare gli occhiali, ma poi lui glieli inforcò e quindi fece scorrere i pollici lungo le guance ora più rosse. Prima che lei si alzasse a sedere, lui la sovrastò e restò a due millimetri dalle sue labbra.  

«Dato che sono in cerca di un nuovo campo di ricerca ma al momento ho tanto tempo libero ho pensato di venire a trovarti oggi che  comincia la tua settimana di ferie». Mentre parlava le sfiorava continuamente le labbra, senza però toccarle del tutto. Dagli occhi azzurri filtrava la luce fioca del sole, trapassava l'iride e si rifletteva dall'altra parte dell'occhio.  

«È un bellissimo gesto da parte tua», fu tutto quel che le venne in mente. Le aveva persino portato la colazione a letto. 

Lui si risollevò e le baciò la punta del naso.  

«Dai, su! Fuori dal letto, oggi è una giornata speciale», esclamò l'uomo che ormai aveva varcato la porta della camera. In cuor suo, nonostante la sensazione di romanticismo forzato che gli gravava sullo stomaco, sapeva che c'era una motivazione più forte che lo spingeva a tanto.  

Lei. 

 

Passarono la mattinata a parlare del più e del meno, guardando documentari e discutendo della sua carriera. Amy conosceva quell'espressione dietro la quale lui cercava di celare qualche importante rivelazione o sorpresa, ma oggi la tensione si percepiva dalla tonalità della voce che a intervalli regolari balzava ad acuti involontari accompagnati da brividi di freddo. 

"Tu non me la racconti giusta". 

Il suo sguardo le urlava che non poteva sapere cosa significasse per lui mantenere un segreto che tra l'altro si era autoimposto. Ma ne valeva la pena. 

 

Erano le quattro del pomeriggio. Si sedettero sul divano, lui la guardò e disse:«Ora devo andare. Questa sera ti porto fuori a cena». Le accarezzò la guancia, scostò i capelli  e le diede un bacio nella zona della pelle sotto all'orecchio. «Le stelle cadranno ai tuoi piedi per l'invidia». 

«Questa te l'ha detta Raj», rise. 

 

«Oh, ragazza mia, stai benissimo!». Penny guardava l'amica agghindata per la festa: indossava un abito verde acqua leggermente scollato e lungo fin sopra al ginocchio, con un lungo pezzo di stoffa che finiva con un fiocco sotto al seno, con le ballerine in una tonalità più scura e i capelli raccolti in uno chignon basso.  

«Dove vi incontrerete?», chiese Bernadette, un po' stranita dalla situazione. 

«Mi viene a prendere lui, probabilmente andremo con la mia macchina», disse alzando gli occhi al cielo e sorridendo. 

Si congedarono in fretta e lei rimase  ad aspettare sul divano, fremiti di esaltazione e impazienza la invadevano. 

Toc Toc Toc Amy! 

Toc Toc Toc Amy! 

Toc Toc Toc Amy! 

Gli aprì con un sorriso a trentadue denti. Lui aveva un aspetto curato, con uno dei suoi smoking migliori. Sheldon la guardò, ma non si baciarono. Scesero le scale silenziosamente, poi le prese la mano e iniziarono a camminare. 

La portò in un ristorante, mangiarono e parlarono, lei sempre più interrogativa. Mentre Amy non guardava, Sheldon diresse lo sguardo al bar di fronte e sorrise. 

 

«Attraversiamo», le disse. 

 

Ed Amy capì. Si fece più vicina. I loro volti erano illuminati dalle luci delle insegne. 

«Oggi è l'anniversario del nostro primo incontro, qui, in questo bar. A quest'ora, alle 22.08 mi inviasti una e-mail chiedendomi a quale materia di studio avrei dedicato il mio tempo se non avessi mai scelto di diventare un fisico teorico. Io, adesso, chiedo una cosa a te: dove sarei io senza di te adesso? La mia vita diviene sempre più completa ogni giorno in cui ci sei tu. Non riesco ad immaginarmi senza te». 

Per un attimo le mancò la terra da sotto i piedi, poi però si fece forza e prese coraggio. Lo afferrò per la cravatta attirandolo a sé e lo avvicinò fino a quando non si sfiorarono i nasi.   

«Di sicuro qualcun altro al posto mio ti sarebbe saltato addosso, tesoro»,mormorò Amy. Lasciò andare la cravatta e si avvinghiò al suo collo dolcemente, accorciando le distanze quanto più possibile. Con le proprie labbra schiuse le sue, poi gli diede piccoli morsi sul labbro inferiore senza fargli del male. L'uomo sentì il basso ventre infiammarsi, il suo corpo era un misto di sensazioni che arrivavano affollate e contorte. Le prese la testa fra le mani, massaggiandole i capelli, baciandola con tutta la dolcezza di cui era capace, respirando dalla sua bocca dolce del drink che aveva bevuto prima.  

Sheldon si ritrasse lentamente, guardando in alto. «Sta per piovere». Non avevano né ombrelli né un riparo, tutti i negozi ormai avevano chiuso. L'aria si fece più umida, le prime gocce iniziarono a toccare il terreno e loro imboccarono una scorciatoia piombata nel blackout. Mentre si dirigevano a casa di lei la pioggia si fece più fitta, inzuppando i loro vestiti. Dopo una corsa giunsero davanti all'ingresso del condominio ed entrarono. Presero l'ascensore e si guardarono in silenzio, sorridendo.  

«Sei davvero attraente con i capelli bagnati». Lui arrossì. 

Arrivarono in casa e restarono paralizzati per un secondo. Avrebbero dovuto lavarsi e cambiarsi entrambi, ma non avevano la minima idea del perché sembrava così strano ritrovarsi in una situazione simile.  

«Senti, Sheldon...», iniziò lei, prendendo un profondo respiro, «In camera ho abiti della tua taglia, li ho presi qualche giorno fa mentre facevo shopping...». La guardava in modo indecifrabile, forse anche per la fastidiosa sensazione dei vestiti bagnati che si asciugano sulla pelle che al chiuso si riscalda. «Comunque, se non ti crea problemi, proporrei di...fare un bagno insieme». Concluse la frase tutto d'un fiato, con l'espressione speranzosa ed una serie di brividi tra emozione e freddo. 

Sheldon ci pensò su un bel po', colto dalla timidezza di mostrarsi nudo davanti ad una donna. Sicuramente non avrebbe immaginato che una scena del genere si sarebbe proposta a distanza di soli quattro anni, ma la persona che gli chiedeva una -seppur strana e improvvisa- apertura ad un'esperienza nuova per entrambi era la sua fidanzata, l'unica per la quale avrebbe fatto di tutto, e tutto ciò non lo rendeva tanto imbarazzato. Chiuse gli occhi per un secondo quasi infinito, sospirò e si tolse la giacca. «Va bene».  

Si chiusero a chiave in bagno. Erano così incuriositi dalla novità di tutta questa anormalità che si guardarono e risero per un po'. Si sfilarono via gli indumenti fradici e restarono in intimo. Lui riempì la vasca, quando fu pronta si sedettero entrambi sul bordo. Dopo un respiro profondo, Amy abbassò le spalline del reggiseno e quindi lo sganciò con una mano, mentre con l'altra lo manteneva fermo. Lo lasciò cadere sul pavimento, poi si guardarono negli occhi. «Entriamo nella vasca e ci sfiliamo via le mutande, così non avremo problemi, sei d'accordo?». L'altro annuì, e così fecero. 

Erano uno di fronte all'altro, la schiuma nascondeva alla vista i corpi che incominciavano a riscaldarsi. Lei si spalmò sulla testa lo shampoo e raggruppò tutti i capellì, lavandoli con cura, cosa che fece anche lui. Quando la donna ebbe preso il flacone del bagnoschiuma, Sheldon le prese la mano dolcemente. «Voglio lavarti io». 

Si posizionò con la schiena rivolta verso di lui. Sentì delle mani percorrerle le braccia, poi le spalle, sempre più giù, a volte con massaggi, mentre avvertiva un respiro caldo all'altezza del collo. Le dita risalirono i fianchi, per poi muoversi sulla pancia e gradualmente raggiungere il seno. Il suo respiro si fece leggermente più pesante mentre sentiva quelle mani su di sé. Sheldon la fece appoggiare al suo petto, teneva gli occhi chiusi e si lasciava condurre dalle curve che facevano scivolare ovunque le sue falangi affusolate. Le prese le mani, poi facendosi trasportare dalla direzione in cui erano piegate giunse al suo interno coscia e risalì lentamente.  

 

Quando ebbero finito di lavarsi, avvolti negli accappatoi, si diressero in camera. Amy si pettinò i capelli, poi andò a dormire. Sheldon rimase sveglio a guardarla, finché Morfeo non chiamò a sé anche lui. 

________________________________________________«♥» nda 

 

Ho voluto esagerare, lo ammetto, ma volevo qualcosa di più. La descrizione è volutamente vagheggiante perché il rating non permette di andare oltre e poi … viva la fantasia! 

Spero che sia stato di vostro gradimento. 

P.s.: Se anche voi scrivete fan fiction, segnalatelo! Leggo tutto :) 
 

Aggiornerò presto. 

   
 
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