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Autore: A_Lily    25/04/2014    0 recensioni
Meredith appena diciottenne ha deciso di dare una "svolta" alla sua vita. E mentre intraprende il suo ultimo "viaggio" , vivendo i suoi ultimi giorni, decide di raccontare la sua storia.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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<< Quindi avevi uno scooter. Mhm sai non ti facevo tipa da scooter, guardandoti avrei scommesso che al liceo eri una ragazzina tutta skate, sai di quelle sempre imbronciate,che ce l’hanno con il mondo intero ,e tentano un approccio anticonformista. >> mormora la dottoressa Stoll, mentre misura la temperatura.
Ha ascoltato con vero interesse il mio breve racconto, non ha faticato a nascondere la noia o altro.
Era davvero interessata. Sono sinceramente colpita dal suo comportamento, ma pensandoci sarà la classica tattica del creare quel mix di fiducia, odio e amore, proprio del rapporto medico paziente.
Ah Dei! Crede di infinocchiarmi con questi biechi trucchetti? Cosa crede che abbia studiato al liceo “Manuale della perfetta cheerleader” ?
 
<< Non credevo che un medico come te >> la indico con un gesto della testa << avesse ancora nel proprio repertorio tutti questi clichè liceali. >> rispondo saccente.
 
<< Credevo almeno avessi resettato le notizie futili, per farci entrare tutte quelle nozioni mediche. >> continuo scostandomi i capelli dal viso madido di sudore.
 
La dottoressa Stoll registra sulla cartellina la mia temperatura corporea. E chiudendola con un sonoro schiocco risponde : << Ti prego quella gabbia di matti non cambierà mai. Se ne sei davvero convinta, allora, dimostrami il contrario. >>
 
Sorrido.
 
 
 
Sosto il mio scooter, Giglio, nell’aria del parcheggio apposita ai motorini, e con molta fatica mi carico sulle spalle l’enorme peso della cultura riassunto dal mio zaino consunto. Dovrei proprio smetterla di saltare la colazione.
Con passo lento mi dirigo verso l’entrata della scuola, fermandomi qua e la per scambiare due chiacchiere. I crampi allo stomaco, per la colazione mancata, iniziano ad intensificarsi, quindi decido di scartare il sacchetto del pranzo. Ne guardo e ne analizzo il contenuto: due toast a base di marmellata d’arance e una mela. Prendo la mela e senza troppi complimenti l’addento.
 
Il suono acuto della campanella mi informa dell’inizio delle lezioni. Lascio perdere la mela e mi dirigo a lezione di letteratura.
L’ora di letteratura trascorre molto lentamente, come se qualcuno avesse incantato l’orologio alla parete. Il signor Bruce, il prof di lettere, si cimenta in un  avvincente spiegazione sulla composizione di un saggio di non so che.
Annoiata inizio a scarabocchiare distrattamente sul banco aspettando la fine dell’ora.
 
Eccola.
 
Senza aspettare il congedo del signor Bruce, mi catapulto letteralmente oltre il banco e meno di un minuto dopo sono gia nei corridoi in cerca dell’aula successiva.
 
Non sono una cima a scuola, non eccello in nessuna materia, diciamo che faccio il necessario, il minimo indispensabile per la sopravvivenza.
 
Trascorro le alte tre lezioni come quella di letteratura, tra disegni sul banco e qualche appunto.
 
Fino all’ora di pranzo.
A pranzo il ed il mio migliore amico sediamo sempre al solito tavolo mangiando e raccontandoci la giornata.
 
Eccolo!
 
<< Non immagini che rottura sia trigonometria avanzata. Non scegliere mai quel dannato corso. Sarà unicamente una gran perdita di tempo. In diciotto lezioni ho recepito solo la parola triangolo! Per non parlare poi di quell’armadio della signorina Bor. E’ spaventosa come la materia che insegna >>
 
Rido.
 
<< Okay Chris. Ho capito! L’ultimo anno non è una passeggiata, i corsi e gli insegnanti sono abominevoli. Messaggio recepito >>
 
<< Comunque stasera grande festa a casa mia! >> mi interrompe Chris.
 
<< Ma sai che ho le prove della band! >> gli dico stizzita.
 
<< Porta anche loro >>
 
<< Okay okay… Quindi stasera, venerdì sera, dopo essermi massacrata per un’intera mattinata a scuola, seguita da un pomeriggio rinchiuso nella camera oscura, per sviluppare le foto per il corso di fotografia. Ed aver ascoltato i ragazzi fino a farmi sanguinare le orecchie, perché diciamocelo non hanno recepito proprio il consiglio di cercate un nuovo sound. Ed avergli cercato un cavolo di ingaggio, IO dovrei strizzarmi in un vestito striminzito e in delle scarpe col tacco vertiginoso, solo per farti contento e venire alla tua cavolo di festa?? >>
 
<< Esatto! >>
 
<< Ma tornatene a studiare i triangoli Chris! Vai che a medicina servono! >>
 
 
 
Mi blocco. Guardo la dottoressa Stoll intenta a sorridere sotto i baffi e a scribacchiare sulla cartellina blu.
 
 Il liceo sarà sempre un clichè assurdo.
  
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