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Autore: Xenjas_translations    25/04/2014    6 recensioni
Duncan, 18 anni, incontra una giovane ragazzina, Courtney. I due formano una strana amicizia anche se Duncan inizia a mettere in discussione i suoi sentimenti per la giovane e inizia a chiedersi se ciò che lo lega a lei è solo amicizia o qualcosa di più...
~
La prima volta che la incontrai era un giorno di pioggia scrosciante…
TRADUZIONE ♪
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Duncan, Gwen | Coppie: Duncan/Courtney
Note: AU, Lime, Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Rebel

Non parlavamo da quella notte. Erano un paio di settimane che non c’erano segni di miglioramento tra noi, anzi, sembrava andare sempre peggio. Quando Courtney mi lasciò, pensai che non c’era niente di peggio che essere lasciati, ma in realtà essere totalmente ignorati era molto più angosciante.
Durante le ore di lezione, faceva di tutto pur di farmi incazzare…
Picchiai irritato un pugno sulla cattedra mentre supervisionavo la mia classe del 12° anno.
Mi piaceva stare con quei ragazzini anche se a volte mi davano sui nervi. Per esempio, quel ragazzino spagnolo faceva il filo a Courtney, nonostante lei fosse più grande di lui.
Ora che Courtney aveva “rinunciato a me”, aveva iniziato a prestare attenzione agli altri scolari del sesso opposto tanto per ottenere un po’ del mio disprezzo, a meno che lei non avesse gli occhi fissi su di me.
Ma adesso tutto stava cambiando.
Non si poteva negare che Courtney non fosse una donna giovane e splendidamente bella, ideale per i giovani ragazzi della sua età, un frutto maturo pronto per il raccolto. E ora lei ce le aveva sempre tutte vinte, visto che con il suo approccio sensuale riusciva ad ottenere tutti i ragazzi che voleva.
Quindi, questo nuovo caratterino di Courtney che presta attenzione a tutti gli uomini tranne che al sottoscritto mi stava facendo apparire piuttosto scortese, tanto che questa mattina avevo fatto una vera e propria sfuriata per poter utilizzare un bagno. Ad essere onesti, io sapevo che tutto questo era successo solo per colpa mia… solo mia.
Se solo avessi potuto passare sopra al fatto che lei non era più una bambina, avrei potuto di nuovo esternare i miei sentimenti per lei, il che sarebbe fantastico. Ma a quanto pare la mia mente stupida non ne voleva sapere di accettare la cosa. La falsa risata di Courtney mi portò fuori dai miei pensieri per atterrare sul pianeta Terra, dove Courtney stava flirtando con quello stupido spagnolo. Le mie dita si serrarono sul legno scheggiato.
Peccato che l’omicidio sia illegale…

Courtney segretamente roteò lo sguardo annoiata nello stesso momento in cui lo studente spagnolo finì di parlare con lei. Dio, quel ragazzo era seccante oltre che disgustoso! Lei farebbe anche a meno di parlare con quel depravato, anche se avvicinarsi a lui era stata una sua scelta, un modo per dimenticare Duncan. Dimenticare il modo in cui lui la guardava, come lei si sentiva pensando a lui, il modo in cui le sue labbra leggermente screpolate e il suo corpo muscoloso premevano su quello di lei…
“Courtney?” il ragazzo davanti a lei richiese nuovamente la sua attenzione e lei arrossì ai suoi pensieri. Lui, ovviamente, credette che il suo rossore fosse dovuto all’imbarazzo di essere in sua compagnia, così continuò a blaterale stupidate a cui Courtney non importava un fico secco.
Argh, ma tutti i ragazzi sono così egocentrici come questo qui? Forse, la maggior parte…
Courtney si ritrovò di nuovo a pensare a Duncan, a come fosse cresciuto e al fatto che ormai lui non era più un ragazzo, ma un uomo. Un adulto, e poteva confermarlo dal modo in cui lui ora la guardava, dal modo in cui l’aveva baciata e da come il suo corpo aveva reagito a contatto con quello di lei… Courtney scosse la testa mentre le guance divenivano ancora più rosse. Non era il momento di pensare a Duncan… Già, doveva smetterla di pensare a queste cose perverse! Lei era una donna adulta, ormai, una donna il cui fascino sessuale era apparentemente molto desiderabile. Essendo stata concentrata solo su Duncan tutti questi anni si era isolata dal mondo esterno, dimenticando che là fuori c’era uomini molto più attraenti di Duncan. E’ solo che lei non voleva stare con altri uomini che non fossero lui. Ma non l’avrebbe mai detto a quel bastardo.
“Courtney” gridò una voce. Lei alzò lo sguardo verso il suo interlocutore solo per trovarsi di fronte un paio di occhi cristallini. Gli lanciò la miglior occhiataccia che poteva permettersi.
“Che cosa vuoi?” sputò lei. Lo studente spagnolo, il cui nome era estraneo alla mente di Courtney, sgranò gli occhi davanti a quelle parole così dure per essere rivolte ad un insegnante.
Oh, se solo sapesse tutta la verità…
Duncan non batté ciglio.
“Ti voglio nel mio ufficio a fine lezione. Dobbiamo parlare della tua punizione” affermò seccamente prima di girare i tacchi e rivolgersi ad un altro studente senza nemmeno darle la possibilità di ribattere. Vaffanculo alla punizione pensò Courtney Sarà un’altra scusa per parlarmi ed umiliarmi. O forse voleva solo ridarle il braccialetto che le aveva regalato. Sinceramente, si sentiva persa senza il freddo dell’argento attorno al polso e sapeva che quella sensazione non era affatto buona cosa. Lo studente spagnolo si rigirò per tornare a chiacchierare con Courtney, anche se lei sembrava più impegnata a scarabocchiare su un foglio di carta iniziando a temere il discorso che avrebbe dovuto tenere con Duncan.

Presi posto dietro la scrivania mentre Courtney entrava nel mio studio sbattendo la porta. Mi assaporai quella piccola vittoria. Era un miracolo che lei fosse venuta qui, oggi, a parlare con me dopo due settimane di silenzio. Lei incrociò le braccia al petto con aria di sfida e mi fissò crudelmente.
“Che cosa vuoi? So che non mi hai convocato per darmi una stupida punizione. Non sono un’idiota, lo sai” sibilò Courtney. Alzai un sopracciglio in risposta riconoscendo che lei idiota non era. Avevo scoperto che Courtney aveva il massimo dei voti in tutte le materie sin da quando frequentava la seconda elementare… Scossi la testa e spinto dall’orgoglio gonfiai il mio petto. Sospirai e puntai lo sguardo in quei gelidi occhi cioccolato.
“Guarda che quello che stai facendo è del tutto inutile. Mi ignori e improvvisamente prendi atto di tutti gli studenti di sesso maschile che ci sono in questa scuola. Ti conosco e nemmeno io sono un idiota. Se stai cercando di ingelosirmi ti suggerisco di smetterla perché il tuo piano non sta funzionando” mentii a denti stretti. Lo sguardo di disappunto sul suo viso si tramutò in compiacimento.
Merda…
“Ah! Non sei geloso, Duncan? Stronzate! Solo il fatto che mi stai facendo questo discorso vuol far significare che sei geloso” rise Courtney, senza che io ne trovassi il senso. La mia faccia divenne incandescente dall’irritazione. Aveva ragione ed entrambi lo sapevamo. Dio, che incazzare! Ma perché avevo detto una tale cazzata?
“Beh, forse qualcuno poteva evitare di comportarsi come una totale puttana!” urlai fuori di me, ma mi pentii subito di quella frase. L’espressione sul suo viso si contorse in rabbia. Si alzò e diede un calcio alla sedia sulla quale era seduta con una tale potenza da mandarla dall’altro lato della stanza, per poi farla sbattere contro il muro con un gran frastuono. I suoi occhi erano inondati da odio puro.
“Sarei io la puttana? Bene!” Courtney uscì dalla stanza, non prima di rivolgermi un sorriso maligno.
Ho combinato un altro casino…

Una puttana! Come osa chiamarmi in quel modo? Sono ancora vergine e non ho mai toccato un uomo, se non lui, in tutta la mia breve vita! Certo, Duncan sapeva tutto ciò, ma lei non l’aveva fermato nell’udire quelle parole. Voleva che si pentisse amaramente per quello che le aveva detto. Courtney corse attraverso le sale della scuola fino alla sua classe, quando notò l’adolescente spagnolo di prima. Si fermò di colpo mentre un’idea contorta vagò per la sua mente.
“Ehi, tu!” lo chiamò. Lui si voltò rivolgendole un sorriso mozzafiato e si incamminò verso di lei…
Perfetto!

Camminai lentamente svoltando l’angolo mentre sbadigliavo e mi stiracchiavo. Pattugliare i dormitori durante la notte era una cosa insopportabile per me, ma purtroppo essenziale in un collegio, anche in uno di quelli ricchi e di livello superiore. Credevo che erano proprio i ragazzi più ricchi quelli più incontrollabili. Loro pensavano che, essendo benestanti, nessuno poteva toccarli dandogli l’onore di fare ciò che volevano. Passai la torcia prima in una mano poi nell’altra mentre salivo le scale fino ad arrivare al piano superiore. Questi ultimi erano i più anziani di tutto il collegio e quindi i più inclini a fare le classiche ragazzate della loro fascia d’età. La maggior parte si portava alcolici nelle camere per poi organizzare dei ritrovi notturni e bere a più non posso. Questo non mi dava alcun fastidio, almeno fino a quando non me li ritrovavo completamente sbronzi, e la maggior parte delle volte era così. Ma, a volte, c’erano anche i ragazzi più coraggiosi che si portavano le ragazze, solitamente di grado inferiore, nei propri dormitori tanto per divertirsi un po’. Ridacchiai tra me e me iniziando a perlustrare il piano, ma per niente preparato a quello che avrei visto dopo.
La porta si aprì con molta cautela e la testa nervosa di Courtney fece capolino guardinga. Subito dopo di lei entrò lo spagnolo che con un gesto di galanteria la incitò a proseguire. Peccato che le sue idee non fossero altrettanto galanti… Appena li vidi strinsi la torcia nelle mie mani con una forza tale da spezzarla in due.
“Fermi lì!” ruggii godendomi i loro corpi che si bloccavano dallo shock. Onestamente, non mi interessava quanto sarebbe stato forte il pugno che avrei tirato a quel ragazzo, ma continuavo a chiedermi a che gioco Courtney stesse giocando. Alcune teste si alzarono dai propri cuscini. Mi precipitai verso una Courtney tremante e uno spagnolo che pareva pietrificato. Afferrai con forza un braccio di Courtney e la spinsi lontano da lui.
“Cha cosa diavolo pensi di fare?” gridai al ragazzo che mi fissava terrificato. A quanto pare riuscivo ad apparire spaventoso come un tempo. Lui non rispose e sussurri preoccupati iniziarono a riempire i corridoi. Spinsi Courtney ancora più lontano e poi mi rigirai sui tacchi.
“Se ti becco un’altra volta mentre cerchi di portare una ragazza in camera tua, mi occuperò personalmente di te e vedrai che non sarai più in grado di avvicinarti ad una ragazza”  La mia penosa minaccia fu in grado di mettere paura a quel bamboccio che annuì vile. Trascinai Courtney lungo il corridoio per riportala al suo dormitorio.
La buttai sul suo letto e mi chinai su di lei. Mi guardò con occhi spaventati rannicchiandosi sotto le pesanti coperte.
“Cosa diavolo avevi in mente? Sei davvero così idiota? Quello scemo ha dormito con talmente tante donne che nemmeno si possono contare sue entrambe le mani!” sibilai silenzioso, ma stressatissimo. Courtney mi lanciò un’occhiata truce.
“Oh, tu invece non l’hai mai fatto!” sputò mentre io le ringhiai contro.
“Ovviamente tu pensi che io abbia dormito con più donne di quante ne abbia ora. Ma non è questo il punto. Stai esagerando, Courtney. Al posto di farmi diventare geloso, mi istighi all’omicidio. Ti rendi conto che avrei potuto ammazzare quell’idiota se gli avessi permesso di toccarti? Eh? Ovviamente non è accaduto perché non sei così stupida da fare una cosa simile” le urlai in faccia sapendo che mi avrebbero sentito. Courtney non disse nulla. Mi guardò ansimando un po’ per la paura.
“Ti preoccupi?” piagnucolò tanto che l’udii appena mentre le sue guance si tinsero di un rosa intenso. Mi bloccai scoprendo che ora ero sopra di lei, fin troppo vicino al suo volto. I miei occhi si spalancarono e si richiusero subito dopo. Le mie lunghe ciglia solleticarono le guance di lei e le sue labbra di dischiusero leggermente attirando le mie.
Merda, non va bene! Non va bene!
Mi prese il panico. Le mani di Courtney carezzarono il mio viso, ma io le strappai via. Corsi fuori dalla stanza, chiusi la porta e scappai verso la fine del corridoio. A metà strada, mi lasciai andare sul pavimento spingendo la mia testa martellante contro le piastrelle
Questo è troppo!

~  Written by Silent Unheard Child
~ Translated by Xenja


Angolo della traduttrice

Buh!
Bene, ce l’ho fatta a tradurre anche questo capitolo! Scusatemi se ci ho impiegato un secolo, ma ora ho 2 storie da tradurre… e la seconda è una vera faticata! Mi piace, ma è complessa e i pensieri molto intricati… Uff! Mi ha portato via un bel po’ di tempo.
Ma non mi posso dimenticare questa FF ♥
Ok, diciamo che tra Duncan e Courtney, non so ancora chi sia il più idiota, ma… passiamo oltre…
Riguardo agli anni scolastici in Australia, posso solo dirvi che il 12° anno,  NON è la nostra seconda media, ma se non erro, la nostra 3° superiore.
Ultima cosa: scusate se negli ultimi due capitoli non ho risposto alle vostre recensioni, ma sto attraversando un periodo piuttosto difficile e non sono molto presente sul sito. Ma, se vi fa piacere, una fan accanita Duncney che odia Duncan con tutto il suo cuore, ha iniziato un campagna PISD (Pronto Intervento Sterminio Duncan). Chiunque  volesse farne parte può andare al banco iscrizioni che è da quella parte *indica luogo sconosciuto*
Ok, ho finito di dire scemenze!
Il prossimo capitolo è già tradotto per metà, se questo può rendervi felici ♥
La traduttrice,
Xenja ♥
  
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