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Autore: VivoPorMisIdols    25/04/2014    1 recensioni
STORIA SOSPESA!
Non aveva mai creduto nell'amore Perrie, era abituata al dolore e all'abbandono, la sua vita l'aveva sempre trascorsa lottando con i denti e con le unghia... La sua fiducia? Un premio per pochi... Eppure un ragazzo le avrebbe fatto cambiare opinione... Il suo nome? Zayn Malik...
Sam è un ragazzo decisamente più maturo dei suoi coetanei, nella vita ha perso tanto, ma proprio grazie al suo essere solare e positivo ha fatto della sua perdita un nuovo punto di partenza... Ed era questo che aveva incantato Jade...
***
Salve a tutti! Questa è la mia prima storia, spero che vi piaccia! Baci, S. xxx.
***
'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere dei personaggi reali, nè offenderli in alcun modo.'
Genere: Introspettivo, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jade Thirlwall, Perrie Edwards, Sam Craske, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: Cross-over | Avvertimenti: Incompiuta
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LEGGETE PER FAVORE, È IMPORTANTE!
Salve a tutti! Brevemente volevo avvisarvi che ho deciso di postare anche se non ho raggiunto il numero di recensioni c: poi, volevo avvisarvi che il capitolo è abbastanza lungo, ma spero di averlo reso interessante c: le canzoni che mi hanno inspirato nella stesura questa volta sono le seguenti, se vi fa piacere ascoltatele come sottofondo:

  • Little Me – Little Mix

  • Everything Has Changed – Taylor Swift ft. Ed Sheeran

  • Little Things – One Direction

  • Uncontidionally – Katy Perry

Anyway, se riuscite a leggere tutto, ci vediamo dopo ;)

 

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Zayn' s P.O.V.

“Salve!” - urlò Louis allegro, come al suo solito, non appena entrammo nella sala di danza.

Perrie ci dava le spalle, stava prendendo qualcosa da uno zaino. Sicuramente doveva essere sovra pensiero visto il salto in aria che fece al nostro ingresso nella stanza.

“Ciao ragazzi!” - disse, accennando un sorriso debole nella nostra direzione.

“Ti abbiamo spaventata?” - chiesi dolcemente.
Non avresti potuto fare una domanda più idiota, Zayn. Come se non sapessi la risposta!

“Solo un pochino.” - rispose lei, bella come sempre.

“Tutto ok?” - le chiesi, avvicinandomi a lei e parlando piano: mi aveva infatti chiesto espressamente di non dire niente, di tutto quello che era accaduto la lezione precedente, ai ragazzi; io, senza pensarci due volte, avevo deciso di accontentarla.

“Si.”

“Sei sicura?”

“Sisi, stai tranquillo”. - mi rispose, per poi allontanarsi.

Eppure non me la raccontava giusta. Qualcosa nei suoi occhi era cambiato, non erano più brillanti come durante le lezioni, sembrava preoccupata e smarrita... Quasi piena di dolore...

 

I miei sospetti divennero certezze nel corso della lezione: Perrie era nervosa, si passava continuamente le mani tra i capelli, non era solare come sempre, anzi...

“Facciamo una pausa” - all'improvviso lasciò la stanza, lasciandoci soli....

“Ma che ha?” - chiese Liam, poggiandomi una mano su una spalla.

Lui ovviamente sapeva: sapeva che pensavo a lei notte e giorno, in ogni momento, che facevo il conto alla rovescia tra una lezione e l'altra, che morivo dalla voglia di rivederla, che sentivo il bisogno di proteggerla...

Sapeva che ero fottutamente innamorato di lei dal primo secondo.

“Non lo so” - dissi sospirando - “Io vado a fumarmi una sigaretta” - aggiunsi, prima di lasciare la stanza.

Stavo salendo le scale per recarmi sul tetto (a quanto pare, secondo gli agenti addetti alla nostra sicurezza, uscire per strada era troppo pericoloso per me – cazzate!) quando la vidi abbracciata a Sam (o almeno credo sia questo il suo nome).

Strano a dirsi, ma ero geloso di lui, sebbene Perrie stessa mi avesse detto che era suo cugino: lui poteva abbracciarla sempre, ogni volta che lo desiderava, poteva starle accanto come io desideravo fare e nel modo in cui non mi era concesso fare.
Ma mi sono fatto una promessa: da quando l'ho vista ridere a casa mia per merito mio, mi sono giurato di guadagnare la sua fiducia, tutto pur di starle accanto.

Così, senza pensarci troppo, mi ero subito avvicinato a lei, accorgendomi solo allora che stava piangendo.

“Hei Perrie, che hai fatto?” - domandai preoccupato.

“Niente” - mi rispose, sciogliendo l'abbraccio con suo cugino.

“Io vi lascio, ci vediamo dopo”- disse Sam, rivolgendo un lungo sguardo alla cugina.

“Non voglio forzarti, ma sai che se hai bisogno di sfogarti io ci sono?”

“Si, grazie mille” - detto questo, mi abbracciò e io non potei fare a meno di ricambiare.

“Scusami, non dovevo” - mi disse mentre scioglieva quell'abbraccio, rossa in volto, e si asciugava le ultime lacrime che avevano lasciato i suoi occhi.

“E' solo un abbraccio, tranquilla! Non mi hai mica ucciso! Anche se so che vorresti farlo.” -dissi, cercando di farla sorridere.

“Non oserei mai! Poi dovrei vedermela con le tue fan pazze da legare!” - mi disse ridendo, mentre io ero al settimo cielo perché mi era stato permesso di ascoltare quel suono meraviglioso di nuovo.

“Comunque, dove stavi andando?” - riprese subito dopo - “La mia lezione non è ancora finita!”

“Stavo approfittando della pausa per fumare una sigaretta” - le risposi.

“Avrai tempo dopo, ora vieni, abbiamo già sprecato troppo tempo!”

Detto questo, mi prese per mano e mi trascinò -letteralmente- a lezione. Dal canto mio, io non potevo far altro che ammirarla, mi sembrava un uragano, tanta era la forza che possedeva e che le aveva permesso di superare ciò che fino ad un attimo prima l'aveva abbattuta...

E io devo scoprire cos'era.


***


 

“Ok ragazzi, per oggi può bastare, ci vediamo giovedì sempre alla stessa ora, ok?” - Perrie sorrise.

Appena i ragazzi lasciarono la stanza, decisi di avvicinarmi a lei, perché avevo una domanda da farle:

“Hei, volevo chiederti... Ecco... Non è che sta sera vorresti venire con noi ad una festa? Sempre se non hai niente da fare! Sai, sarà divertente! Puoi portare anche le tue amiche! Così ti distrai un po'.” - le dissi nervoso, mentre giocavo con le dita delle mie mani, preoccupato di ricevere un “no” come risposta.

“Guarda che non devi essere agitato con me, mica mordo!” - mi rispose ridendo, dopo aver poggiato una mano sulle mie per farmi smettere di gesticolare - “Comunque, accetto volentieri l'invito!” - riprese, e in quel momento mi sentii in cima al Mondo.

 

Perrie' s P.O.V.

Ragazze! Ho una cosa importante da dirvi! Zayn ci ha invitate ad una festa!” - dissi contenta al telefono, mentre parlavo contemporaneamente con tutte e tre le mie amiche.

Davvero?! E quando si terrà?” - mi chiese con entusiasmo Leigh.

Questa sera!” - per un attimo scese il silenzio finché Jade non disse: “Dobbiamo darci una mossa allora! Abbiamo così poco tempo per prepararci!

Perché non ci vediamo a casa mia tra mezz'ora?” - proposi io; dopo che le ragazze ebbero accettato, chiusi la chiamata e affrettai il passo, perché casa mia non è vicinissima alla scuola di danza.


***


 

Era più o meno un quarto d'ora che fissavo il mio armadio, ancora non avevo scelto cosa mettermi, ma il vero problema non era quello... In realtà ero rimasta intrappolata nei miei pensieri, nelle mie fantasie e nei miei dubbi: ancora non capivo perché questa esperienza stava capitando proprio a me, molte altre persone sarebbero potute e vorrebbero essere al mio posto, visto che coreografare una canzone per la più grande boy-band al Mondo porta sicuramente molto successo; ancora non capivo perché nei miei “momenti no”, mi bastava pensare a quelle settimane trascorse con loro tra le risate (è proprio vero: i One Direction sono negati nella danza!) per sentirmi meglio, ma, soprattutto, non riuscivo a capire perché semplicemente pensando al sorriso di Zayn, alla dolcezza che mi riservava e che avevo imparato ad apprezzare, alla sua sincera preoccupazione per me, a lui, mi sentivo a casa.

“Hei tesoro, ti sei incantata?” - mi chiese Jesy.

“Già.” - risposi io, svegliandomi dal mio stato di trance.

“C'è qualcosa di cui vorresti parlarci? Magari un peso di cui vuoi liberarti?” - mi chiese Leigh, con la sua infinita dolcezza: avevano capito tutte e tre che qualcosa non andava.

“Non capisco quello che mi prende. Mi sento così strana ultimamente!” - dissi sospirando - “Non riesco a togliermi dalla testa Zayn, i pomeriggi che ho potuto passare con lui, tutte le cose che ci siamo detti e le nostre risate... In pratica tutto quello che ci riguarda! E non riesco a capire perché!”

“Invece la risposta è così facile: ti sei innamorata!” - mi disse Jade.

“No, no,no e ancora no! Io non sono innamorata! Non può assolutamente essere! Ho giurato amore solo ed esclusivamente alla mia scuola! Ti stai sbagliando di grosso Jadey! Io e gli uomini procediamo in due sensi opposti, non ci incontreremo mai e anche tu dovresti saperlo visto che quando ho pianto per colpa dell'amore ho pianto anche sulla tua spalla!” - le risposi, come al solito facendo un monologo. Era IMPOSSIBILE che lei avesse ragione.

“Non è così e lo sai anche meglio di me. Comunque ora troviamo quello che devi metterti. “ - mi disse risoluta, lasciando cadere il discorso.

Forse Jade ha ragione – mi disse una vocina nella mia testa... Ma preferii ignorarla e tenere per me il commento.


***


 

Le festa era assolutamente strepitosa, la musica era fantastica, c'erano molti cantanti e per questo le mie amiche non avevano perso tempo a rincorrere – quasi letteralmente – i loro preferiti. Quanto a me, vestita in un abito semplice, mi ero divertita sulla pista da ballo, la mia seconda casa, tanto da perdere il fiato. E inoltre, avevo evitato Zayn per tutta la serata: inutile negare che il discorso di quel pomeriggio con le mie amiche mi avesse turbata, e non poco!

Ma, nonostante la mia fuga, lui era riuscito a trovarmi: per riprendere fiato ero uscita nell'enorme giardino della villa di cui sapevo solo l'indirizzo e in cui si stava tenendo la festa. Ero seduta scalza sul prato, e quando riconobbi la sua figura era ormai troppo tardi per scappare.

E' bellissimo! - pensai, vestito semplice, ma elegante allo stesso tempo.

“Hei!” - mi salutò.

“Ciao.” - risposi.

“Posso?” - mi chiese indicandomi il prato; io semplicemente annuii, aspettando che prendesse posto accanto a me.

Dopo attimi di silenzio, Zayn parlò:

“Ti stai divertendo? Sai, è tutta la sera che cerco di avvicinarmi a te, ma sei sempre fuggita!”- disse ridacchiando, mentre io diventavo più rossa di un pomodoro.

“Colpa delle mie amiche! Stavano cercando cantanti famosi come fossero bambine e mi hanno trascinata con loro!” - pessima scusa! Intanto mi maledicevo mentalmente.

“Tu invece sei abituata a essere circondata da famosi, giusto?”- disse indicando lui stesso.

“No, in realtà no!” - risposi ridendo.

“Grazie tante!” - mi rispose a sua volta Zayn, fingendosi arrabbiato.

Io sorrisi semplicemente, pensando a quanto mi venisse naturale scherzare con lui, mentre le parole di Jade facevano da sottofondo nella mia mente.

Ti sei innamorata!

Per un attimo mi rabbuiai: anche con Nate era iniziata così, stessa cosa con mio “padre”.

“Hei, tutto bene?” - mi chiese Zayn, che aggiunse subito, visto che non mi decidevo a parlare - “Se vuoi confidarti o sfogarti con me, sappi che non ci sono problemi; e poi ti puoi fidare di me!” - fu così che iniziai a piangere, non riuscivo più a trattenere le lacrime, forse a causa delle troppe volte che le avevo ricacciate indietro con tutte le mie forze.

Zayn mi abbracciò e mi cullò al suo petto , mentre io, accoccolata a lui, cacciavo via tutte le lacrime che avevo trattenuto negli anni precedenti.

“Scusa, ti ho sporcato la camicia con il mascara.” - dissi cercando di asciugarmi gli occhi e cercando di capire come ripulire il disastro che avevo combinato.

“Non importa” - mi rispose, porgendomi un fazzoletto e guardandomi per darmi conforto.

Nessuno mai prima d'ora si era preso cura di me in modo così sincero. E capii che forse potevo fidarmi davvero di lui: così mi decisi finalmente a raccontargli chi era Perrie veramente.

“Sai, è da un po' di tempo che mi sento un peso proprio qui, al centro del petto, e mi dispiace che tu debba vedermi in questo stato. Ma, sai, allo stesso tempo sono felice che qui, accanto a me, ci sia proprio tu. In questi giorni sono stata davvero bene con te e ora so che posso fidarmi. Solo, ti prego, fa che la mia fiducia sia ben riposta!” - gli dissi guardandolo negli occhi, mentre la mia vista veniva appannata da altre lacrime che minacciavano di uscire.

Lui mi prese le mani tra le sue, senza dire niente, mentre continuava a guardarmi.

“E' praticamente da sempre che ho il terrore di fidarmi della gente... Sarà che il destino non vuole proprio darmi una mano, visto che ogni volta che lo faccio, poi me ne pento amaramente.” - presi un lungo respiro - “Mio padre, se così si può chiamare, ha abbandonato me e mia madre quando avevo quasi quattro anni. Disse che la vita del padre di famiglia non era fatta per uno come lui, che si sentiva come in prigione e che lo stavamo soffocando. Io all'inizio non avevo capito nulla, ero convinta che sarebbe tornato da noi, da me, la sua principessa, come mi chiamava. E infatti a tutte le feste importanti mi vestivo carina e facevo la brava, aspettando che lui varcasse la porta e mi abbracciasse fino a soffocare, aspettando che mi dicesse che era tornato da noi per sempre. Ma non è mai successo. A sei anni ho cominciato a pensare che se lui non tornava era per colpa mia, perché non ero la figlia ideale, con tutti i capricci che avevo fatto in sua presenza, tutte le volte che l'avevo obbligato a giocare con me anche se lui non voleva... Poi è arrivato Sam. I sui genitori sono morti in un incidente e così hanno contattato mia mamma, la sorella di sua madre e quindi la parente più prossima, per chiederle se voleva prenderlo in custodia. Ovviamente mia mamma accettò e infatti Sam da quel giorno vive con noi: io lo considero più un fratello che un cugino. Sam è stato ed è la mia salvezza. Ci siamo aiutati a vicenda: io gli ho fatto capire che i suoi genitori non ci sono più perché troppo speciali e quindi più utili in cielo; lui invece mi ha detto testuali parole: il tuo papà invece è andato via perché non aveva un cuore grande come il tuo. E praticamente dal quel giorno siamo inseparabili. Ogni volta che ripenso a tutti i casini che abbiamo combinato insieme mi viene da ridere, ma, allo stesso tempo, mi rendo conto di quanto sia grande la pazienza di mia madre. Tu non hai idea dei vasi che abbiamo fatto frantumare per ballare la break dance! Infatti, mia mamma ci ha segnati a un corso di danza hip-hop, dove ho conosciuto le mie ragazze. Ballo da quando ho sette anni e ho la fortuna di poter dire di aver trovato la mia passione. Ma ho dovuto faticare tanto per arrivare dove sono; e ancora una volta devo ringraziare Sam: è stato lui a convincere mamma a lasciarmi frequentare un liceo un po' speciale! Sono diplomata in danza, canto e recitazione e non potrei essere più contenta! Al liceo ho incontrato un ragazzo che reputavo speciale, e sono tornata a fidarmi di una persona che non fosse mia mamma, le ragazze o Sam. Si chiama Nate, ed è il ragazzo per cui mi hai vista piangere il giorno che mi hai portata a casa tua. La nostra storia sembrava quella che raccontano le favole, mi sentivo bene con lui, ma in realtà era tutta una menzogna. Mi ha tradita con un'altra perché io non mi sono concessa a lui. Una sera si è presentato a casa mia per farsi perdonare, ma io non ci sono riuscita. Vorrei tanto essere in grado di perdonare lui e mio padre, ma proprio non ci riesco!” - presi un lungo respiro - “E ora sai tutta la mia storia. Perdonami per l'ennesimo monologo.” - dissi, cercando di sdrammatizzare - “Comunque capirò se non vorrai avere più a che fare con me.” -conclusi, togliendo le mie mani dalle sue e aspettando che mi abbandonasse come tutti gli altri.

La mia testa mi diceva che in fondo non aveva nessuna ragione per restare con una come me.
Ma il mio cuore sperava che non avevo sbagliato a fidarmi per una volta, e che sarebbe rimasto con me.

“Non ho alcuna intenzione di andarmene” - mi disse, accarezzandomi una guancia.

Non se ne va!

Presa dalla gioia del momento lo abbracciai così forte da farmi mancare il respiro, poi alzai lo sguardo per guardarlo in faccia e ringraziarlo,ma, senza accendere il cervello e quindi pensare, istintivamente lo baciai.

 

 

 

Spazio Autrice! :)
Salve a tutti! Se state leggendo queste parole, complimenti! Siete sopravvissuti! lol
Anyway, eccomi qui con il nuovo capitolo! :D yeeeeeeeah! *coriandoli*
Innanzitutto volevo scusarmi per il ritardo mostruoso con cui posto questa mia schifezza! Poi volevo complimentarmi ancora con chi è arrivato fino in fondo: so che il capitolo è abbastanza lungo (sono 5 pagine di word lol), ma non volevo dividerlo in due, nè mi andava di farvi aspettare ancora per il momento Zerrie *_* Che ne pensate della loro storia? Finalmente tutti i nodi sono arrivati al pettine e si sono sciolti: qualcuno aveva capito la storia di Perrie e il morito delle sue lacrime? c: infine, volevo ringraziare le persone che hanno letto, leggono e leggeranno questa FF, e grazie mille a tutti quelli che l'hanno messa tra le preferite,ricordate e/o seguite! c:
Come sempre,mi piacerebbe davvero tanto sapere che pensate di questa storia, accetto anche e soprattutto le critiche!
Ho riletto il testo, per cui non dovrebbero esserci errori: nel caso in cui ci fossero, perdonatemi! :D Come ho anticipato sopra, ho deciso di non continuare in base al numero di recensioni, ma continuerò il prima possibile; sappiate, però, che potrebbe volerci del tempo perché frequento il quinto superiore e sto preparando gli esami D: Spero che avrete pazienza c: intanto, vi lascio le foto degli abiti di Zayn e Perrie alla festa c: A presto! :* grazie davvero! Baci xxx. S.

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