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Autore: air_amavna    25/04/2014    5 recensioni
Era strano che dopo tutto quel tempo io pensassi ancora a lui, ritornava nella mia mente anche quando meno me l'aspettavo. Quando camminavo per strada vedevo il suo viso ovunque, in ogni passante, e sperai che anche lui stesse facendo lo stesso con me.
Mi stava pensando o mi aveva già dimenticata?
Ricordavo ogni momento passato insieme a lui, da quando mi ospitò sul suo marciapiede sporco, facendomi sentire al sicuro, fino a quando rubammo la macchina del mio capo per fuggire lontano. Quando disse che mi amava, anche se ci conoscevamo da poco, mi sentii la ragazza più felice della terra.
Le sue parole erano indelebili, incise nel mio cuore e nella mia mente, non le avrei mai dimenticate.
Sequel della One Shot "Freedom". Si consiglia di leggerla prima di iniziare questa storia.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Freedom'
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Hurts
-Capitolo sette-


"Ti prego, non lasciarmi andare"
La voce di Zayn rimbombò nella vasta zona. 
Il mare era agitato, le onde si buttavano libere contro gli scogli e una marea d'acqua mi bagnava i vestiti e i capelli. Il cielo era così grigio che mi stupivo di non vedere la pioggia, anche se era impossibile a causa del mare agitato. 
"Non lo farò" urlai, per farmi sentire.
Lui fece un passo avanti, mettendosi sull'orlo dello scoglio, e mi guardò negli occhi. Il suo sguardo era così triste e malinconico che mi sarei buttata nel mare agitato solo per baciarlo. I capelli neri erano mossi dal forte vento, e la maglietta nera era zuppo d'acqua.
Dalla parte opposta c'era Harry.
Lui mi guardava serio, con le braccia posate lungo i fianchi, e i capelli disordinati intorno al viso. Non disse nulla, ma nella mia testa riecheggiavano le sue parole. "Ti amo"




Quando quella mattina presto mi svegliai, non ebbi il coraggio di alzarmi dal letto. Fare sogni come quelli era normale per me, ma mai come quella volta mi sentii male. Era come trovarsi in mezzo a due grandi sentimenti, a due grandi amori.
Che poi io ed Harry non eravamo nulla, non più ormai, o forse non lo eravamo mai stati.
Invece, io e Zayn, eravamo un qualcosa, e io lo stavo perdendo.
Non uscivo di casa da circa due giorni, e non perché non ne avessi il coraggio, ma perché avevo paura di incontrare Zayn e di doverlo affrontare. Mi avrebbe evitata e io ci sarei rimasta malissimo.
Di certo però non potevo non andare al lavoro, così decisi finalmente di alzarmi dal letto  e di infilarmi sotto la doccia.
Zayn, come aveva promesso, non si era fatto sentire, e in un modo o nell'altro mi sentivo vuota senza di lui al mio fianco. Mi ero così tanto abituata ad averlo sempre tra i piedi, a sentire la sua voce la mattina che mi dava il buon giorno, alle sue carezze e ai suoi baci che per un momento dimenticai Harry.
Io stavo bene con Zayn, quello che provavo era solo paura. Paura di ritornare al passato, di dover affrontare, anche solo mentalmente, la mia vecchia vita.
E io non volevo.
Finii di sorseggiare il mio caffè dolce e posai la tazza nel lavandino. Presi il necessario, uscii di casa, e tremai per il freddo che c'era. Avevo indossato un banale jeans stretto, le mie solite converse e un semplice maglione leggero.
Un rumore di tacchi mi fece voltare, e vidi Lydia salire le scale dell'entrata. Incrociai le braccia al petto e lei subito mi venne incontro, abbracciandomi.
"Come stai?" esclamò, mettendo in mostra i suoi denti esageratamente bianchi.
I capelli erano perfetti come al solito, la giacca marrone che indossava doveva essere di una marca costosissima, e le chiavi che aveva in mano mi indicavano che andava di fretta.
"Mai stata meglio" borbottai, abbassando lo sguardo sulle sue scarpe col tacco nere.
"Mi dispiace di non averti chiamata in questi giorni, ma ho avuto molto da fare. Zayn ieri sera mi ha chiamata e mi ha detto tutto. Io non ti capisco..."
"Mi ha dato tempo, ha detto che quando sono pronta dovrò cercarlo e dirgli ciò che vuole sapere" sbottai.
La guardai negli occhi, in quegli occhi di un castano chiaro, circondato da lunghe ciglia nere, e tutto quello che riuscii a trovare fu il dispiacere.
Lei si aggiustò i capelli lunghi dietro le orecchie e si morse le labbra colorate di un rosso scuro.
"Mi dispiace" sussurrò.
"Anche a me"
"C'entra qualcosa Harry?"
Lo disse con una così tanta naturalezza che mi innervosì. Sembrava stessimo parlando di un mio normale amico, quando poi non era assolutamente vero.
Intanto però annuii e strinsi le labbra in una linea, mentre poggiavo la borsa tra le mie gambe. Controllai velocemente l'orario sul polso sinistro, e constatai che mancava molto prima dell'inizio delle lezioni.
"E' tutto così complicato, Lydia" sbuffai. "Harry è un mio vecchio amico, non lo conosco neanche tanto bene"
"Vuoi che io ti creda?"
Poggiò a sua volta la borsa per terra e incrociò le braccia al petto, come se volesse sfidarmi. "Non avresti pianto così tanto altrimenti"
'Lui mi ha salvata' avrei voluto dire.
Perché non riuscivo a dirlo? Lydia era mia amica da molto tempo, avrei dovuto fidarmi ciecamente di lei, eppure non ne trovavo il coraggio.
"Lui..."
"E' stato un tuo vecchio fidanzato?"
Soffocai una risata, tentando di risultare il più naturale possibile.
"Certo che no"
Mi guardò di sottecchi e si aggiustò i capelli per la quarta volta, da quando stavamo parlando.
Non mi andava di parlarle di Harry in quel momento. Volevo solo andare al lavoro e non pensare a nulla. Avrei preferito subirmi le urla della Preside, piuttosto che affrontare quella conversazione.
Cominciai a scavare nella borsa, alla ricerca della mia agenda, e sentii Lydia spostarsi da dov'era.
"Facciamo così" dissi infine, una volta riuscita nel mio intento. "Ci vediamo questa sera, così possiamo parlare con più calma"
Alzai lo sguardo e Lydia non mi stava ascoltando, nè guardando.
"Mi stai ascoltando?" esclamai, ma lei stava fissando tutt'altro, con un'espressione confusa sul volto.
Spostai gli occhi sulle scale dell'entrata e lo stupore di vederlo avvicinarsi mi assalì completamente.
Il jeans nero era leggermente strappato sulle ginocchia e la camicia che indossava metteva in risalto la sua corporatura. Non mi aveva ancora notata, il che  fu un bene. Lo stavo studiando così attentamente che mi ero dimenticata di tutto ciò che mi circondava, anche della mia amica.
Cosa ci faceva lì? 
Chi gli aveva detto dove abitavo?
Avevo la bocca secca, incapace di dire nulla. Volevo solo andare lì e fiondarmi su di lui, ma seppure la voglia di farlo era così tanta da lacerarmi  il cuore, sapevo che Lydia ci stava guardando e non potevo correre nessun rischio.
Dopo l'ultimo scalino, finalmente i suoi occhi corsero ai miei, facendomi sentire in un modo strano.
Cosa provavo quando Harry mi guardava? Era un qualcosa più forte di me, non potevo reggere la sua attenzione, il suo corpo e i suoi occhi.
"Ci vediamo stasera" scattò Lydia, e scese gli scalini, facendo un rumore assordante con i tacchi.
Io non sentii nulla. Ci stavamo letteralmente divorando, solo con gli occhi.
Era la prima volta che rimanevamo soli, e una paura improvvisa mi assalì.
E se Zayn fosse passato di lì? Mi avrebbe lasciata per sempre, pensai, mentre notavo la bocca di Harry muoversi.
"Ciao" fu tutto ciò che disse.
La sua voce era così bella che mi riportò al sogno fatto quella stessa mattina.
"Ciao" sussurrai a mia volta.
Fece qualche passo avanti, senza mai staccare il nostro contatto visivo, e mi strinsi nel mio maglione.
"Come... stai?" mormorò, sfregandosi i capelli con le mani.
Doveva essere nervoso anche lui, lo era per forza.
"Bene, e tu?"
Lui annuì, facendo muovere i capelli, e si guardò intorno.
Quella conversazione era così patetica che non sembrava neanche reale. Di cosa avremmo dovuto parlare poi?
"Io..." sussurrai, catturando l'attenzione dei suoi occhi sui miei. "Stavo giusto uscendo"
Si grattò dietro la nuca, dopodiché fece qualche passo indietro. "Bene, vuoi che ti accompagni?"
Le immagini di un Zayn sconvolto che veniva a sapere di me e lui insieme mi terrorizzavano. Ma l'idea di stare da sola un po' con lui era così allettante che annuii senza neanche accorgermene.
"Hai una macchina?" chiese, senza muoversi da lì dov'era.
"No, stavo per prendere l'autobus in realtà" 
Lui sfoderò un sorriso, circondato da due fossette ai lati della bocca, e mi mancò il respiro. Se i sorrisi potessero fare luce, il suo avrebbe illuminato l'intero universo.
Dalle tasche posteriori dei suoi pantaloni neri cacciò delle chiavi, e intuii che fossero della sua auto.
Scendemmo i gradini e ci avvicinammo verso la macchina più costosa che avessi mai visto, situata al centro del parcheggio. Era di un bianco splendente, e sulla portiera una lunga linea nera era disegnata sopra.
Quando finalmente entrammo, non mi sembrò quasi vero di stare lì, seduta nella sua auto.
"E' strano, non trovi?" domandò pensieroso. 
"Strano cosa?"
Mi sentii una stupida, era normale che era strana quella situazione.
"Tutto questo, Scarlet. Io adesso sono ricco sfondato, tu lavori e hai... degli amici. E poi guardaci" mormorò, lanciandomi una veloce occhiata, prima di puntarla di nuovo davanti a sè. "Siamo seduti in un auto, che tra l'altro non è neanche rubata, e io sono così confuso"
Si passò una mano nei capelli ricci e se li scombussolò ancora di più.
Volevo solo che facesse partire quell'auto al più presto.
"Anche io" dissi. "Sono più confusa che mai"
Mi guardò così profondamente che dovetti distogliere lo sguardo, o mi sarei sentita ancora di più in imbarazzo. Il mio cuore batteva così velocemente che potevo addirittura sentire il rumore dei miei battiti al di fuori del mio corpo, o magari era solo una mia impressione.
Accese il motore dell'auto e uscimmo dal parcheggio, dirigendoci verso la strada.
"Ti stanno bene i capelli così" affermò, lasciandomi di stucco di fronte al suo sorriso, per la seconda volta. "Ti ho sempre pensata con i capelli corti, non mi è mai passato per la testa che ti potessero essere cresciuti"
Quella rivelazione non me la sarei mai aspettata.
"Grazie" riuscii a sussurrare, evitando il fatto che mi avesse rivelato che mi aveva pensata dopo tutto quel tempo. "Tu invece sei sempre lo stesso"
Lui finse una tosse e impugnò il volante con fermezza. 
"Solo un po' più pulito" aggiunsi, facendolo ridere.
Era da così tanto tempo che non sentivo la sua risata.
"Dove devo girare?" chiese, fermandosi improvvisamente.
Gli spiegai con velocità la strada e lui parve capire subito, infatti mi disse che conosceva benissimo quella scuola, e che la cugina più piccola di Kate la frequentava.
"Kate è quella ragazza bionda che era seduta vicino a te?" Chiesi, pentendomene subito.
"Non ho voglia di parlare di lei, nè di nessun altro, almeno non adesso"
Girò per la familiare strada e parcheggiò davanti alla scuola. I cancelli erano ancora chiusi e ne fui felice.
Volevo sapere di più su di lui, anche se non voleva.
"Però io voglio saperne di più" commentai. "Voglio sapere come hai fatto a salvarti. Non oggi se vuoi, anche un altro giorno"
"Questo vuol dire che vuoi rivedermi?"
Mi guardò negli occhi, con i suoi occhi chiari e limpidi. C'era così tanta speranza in essi che decisi di dirgli la verità.
"Vorrei tanto" mormorai, guardando fuori dal finestrino. "Ma..."
Sentii una leggera stretta attorno al polso e tremai al contatto delle sue mani attorno al tessuto del mio maglioncino. Scese al di sotto, fino a sfiorarmi il palmo e, come avevo sperato, la sua era più calda della mia.
"Zayn non sa niente del mio passato, in realtà nessuno sa di me. E adesso lui è arrabbiato e vuole saperne di più"
Non disse nulla, continuò solo ad accarezzarmi la mano, e quando mi voltai, lui mi stava fissando attento.
Continuai ad ammirarlo affascinata, aspettando in una sua risposta, che non tardò ad arrivare.
"Fa' quello che ritieni giusto"
Annuii e afferrai la maniglia della portiera. La strinsi leggermente, ma la sua mano ancora sulla mia mi impediva di andarmene.
Cos'era la cosa giusta? Dire tutto a Zayn. Lo avevo sempre ritenuto giusto, solo che non avevo mai trovato il coraggio, e forse non l'avrei mai trovato.
"Non andare, resta ancora un po'" sussurrò.
Mi pietrificai, togliendo subito la mano dalla portiera. Alcune mamme con i bambini erano posizionate fuori ai cancelli, aspettando che si aprissero.
Le labbra di Harry erano stese, e le fossette spuntavano sulle guance. 
Il suo sguardo mi perlustrava il viso, il sorriso ormai era diventato enorme, e il mio cuore fece le capriole davanti a quella visione.
"Perché sorridi?"
Scosse la testa e allontanò la mano dalla mia. Sentii improvvisamente freddo e la voglia di afferrargliela di nuovo mi invase completamente.
"Mi sei mancata" confessò.
"Maestra Scarlet!"
Un forte tonfo mi fece sobbalzare sul posto e mi voltai verso il finestrino, trovandomi Marcus che mi salutava e al tempo stesso sbatteva le mani contro l'auto.
Come aveva fatto a notarmi? 
Scesi subito, senza neanche dare un'ultima occhiata ad Harry, e sbattei la portiera con forza. Presi per mano il bambino, scompigliandogli i capelli scuri con le mani.
"Ciao, piccolo"
Lui sorrise e puntò l'attenzione verso l'auto. Salutò Harry, nonostante non lo conoscesse, e cominciò a saltellare sul posto.
Lanciai un'occhiata ad Harry ma lui non si mosse. 
Abbassò il finestrino e mi salutò con un cenno del capo. Il sorriso sul suo viso era svanito, e mi procurò una fitta al cuore. Avrei pagato pur di vederlo sorridere.
"Anche tu mi sei mancato" bisbigliai.
Ma lui era già troppo lontano.

Osservavo come Ila, una bambina bionda, disegnava un albero grande quanto un fiore, mentre nella mia testa c'era il caos più totale.
Controllai il cellulare per la terza volta, da quando mi ero seduta, e tutto quello che riuscivo a pensare era: "Gli scrivo o non gli scrivo?"
Alla fine decisi di farlo.
"Fa' quello che ritieni giusto" mi ripetei, chiudendo leggermente gli occhi.
Digitai velocemente il testo e inviai il messaggio, riposando il cellulare nelle teste strette dei jeans.

"Stasera vieni a casa, devo parlarti"






 
Salveee!
Ok, ci ho messo un po' troppo, lo so, e forse il capitolo  è anche cortino, ma non vedevo l'ora di pubblicare. Spero vi piaccia!!
Fatemi sapere, intanto vi lascio con una foto del piccolo Marcus *w*
Amatelo.

Un bacio a tutte!
Anny :)

 



 
   
 
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