-“Uff che
stanchezza”
Mineko si lasciò cadere a terra esausta,dopo che Kankuro le aveva sferrato
l’ennesimo colpo con Karasu.Aveva voluto centrare l’allenamento solo sul
corpo-a-corpo,cosa in cui Mineko era alquanto svantaggiata.Sapeva un numero
considerevole di ninjutsu,ma quando si trattava di usare calci e pugni persino
un bambino era più capace di lei.E poi non trovava del tutto giusto che lui
usasse una marionetta per quello scopo!
-“Per oggi
direi che basta così!”
Il solito sorriso beffardo del ragazzo si tramutò in un sorriso di quelli a
32 denti quando Shio gli passò accanto…bel sensei che si era andata a
prendere! Almeno Gaara non si faceva distrarre!
Già…Gaara.Scosse la testa cercando di mandarsi via da davanti gli occhi la
figura del ragazzino dalla testa rossa che quel pomeriggio non si era fatto
vedere.Matsuri era già rincasata da un bel pezzo abbastanza delusa e forse era
arrivato anche per lei il momento di tornarsene a casa a riposarsi sotto una
bella doccia calda.
Si alzò e fece per voltarsi a salutare Kankuro quando si accorse di essere
rimasta del tutto sola nel piazzale…
-“Kankuro!!!”
Tzè Maschi…!
Decise di incamminarsi subito per la via del ritorno,pensando a quale vendetta
attuare nei confronti del marionettista il giorno dopo.Una decina di idee le
vennero in mente così decise di lasciar perdere,anzi,sarebbe stata proprio sua
sorella a conciarlo per le feste quando gliel’avrebbe detto.
Piano geniale,seppur da spia!
Per fortuna casa di Matsuri non era poi così lontana,solo a un quarto d’ora
di cammino e le strade che prendeva erano piuttosto isolate,così avrebbe
evitato il casino dei soliti ragazzini che escono di casa a giocare a
quell’ora dopo aver evitato le ore pomeridiane più bollenti.
Mentre continuava a camminare passò vicino ad una stradina stretta,che
conosceva come le sue tasche.
-“Mamma…”
Già,da quando era andata da Matsuri inventandosi una futile scusa non si
era più recata a far visita a sua madre.Non che la cosa le dispiacesse poi così
tanto in effetti…non andavano quasi mai d’accordo e lei non riusciva più a
sopportare l’idea di vederla sempre pensare al passato a suo padre e ad una
maniera su come vendicarsi…diciamo che non lo sopportava più da quando si era
innamorata di Gaa…no,ma che stava pensando! Lei non era innamorata di Gaara.
Non più almeno! Non dopo che non si era fatto vivo per ben due settimane!
Assolutamente no!….bhe,forse.No!No!
-“Al diavolo pure lui! Ma cos’hanno
i maschi di quella famiglia che non va?!”
Decise di incamminarsi per quella strada e di fare il suo dovere di
figlia,per una volta.
Alla fine era pur sempre sua madre e poi non sarebbe rimasta tanto…solo il
tempo di dirle un “ciao” e via,di nuovo verso casa di Matsuri.
Si fece coraggio e decise di entrare senza nemmeno bussare alla
porta…dopotutto era pur sempre casa sua.
-“Mamma?”
L’interno della casa era completamente al buio,seppur le luci fossero
funzionanti erano state spente e persino le tende erano state tirate.
-“Mamma…?”
Chiamò un'altra volta a voce più alta,ma come prima nessuna risposta.
Che sia uscita?
Sospirò rassegnandosi al fatto che evidentemente la donna era andata a far
spese.
Chiuse dietro di se la porta movendo diversi passi verso il piccolo corridoio
dell’entrata poi svoltando per il salotto.
Era completamente al buio anche quella stanza della casa,sembrava che le candele
fossero state spente da poco visto la piccola scia di fumo che causava per
l’aria quell’odore di bruciato.
Finirò per diventare cieca di questo passo.
Era intenta a cercare con la mano l’interruttore della luce quando un
rumore la fece sobbalzare all’improvviso.Non era sola?
-“Mamma?Sei tu?”
ancora nessuna risposta.
Cercò di captare meglio quel rumore che ora era diventato quasi impercettibile.
Era…un respiro umano?
-“Mamma!”
Fece scattare in tutta fretta l’interruttore della luce,dopo aver
tastato con la mano il muro un paio di volte. Che fosse svenuta?!Strano,non si
era mai preoccupata per la madre,forse quello era proprio il giorno dove doveva
essere una figlia di cui andare fiera…
Click.
Fece scivolare rapidamente lo sguardo fino alla parete opposta della
sala.Una figura era appoggiata a terra con le mani legate dietro la schiena e
con il pavimento tutt’attorno bagnato.
Restò ad osservare quella scena diversi attimi prima di capire che non era sua
madre quella persona.
I capelli rossi erano attaccati al volto ,così come i vestiti,entrambi
completamente fradici.
Le bende sugli occhi avevano cominciato a diventare di un bianco più scuro dopo
essere state bagnate da quella che doveva essere con molta probabilità semplice
acqua. Gesto alquanto bizzarro,ma non a caso se fatto su una persona che usa uno
strato di sabbia per proteggersi.
-“Gaara…”
Qualcosa nella sua testa si decise a scattare e a farla correre verso la
figura del ragazzo che respirava a fatica per i colpi subiti.
I lividi sulle braccia lasciavano intendere che doveva essere stato colpito più
volte e con forza da qualcosa di forma contundente e la sabbia rivolta verso il
pavimento probabilmente aveva ceduto proprio a causa di quei colpi e del fatto
che si era appesantita con l’assorbire dell’acqua.
-“Gaara…ma
che cosa ti hanno fatto”
Non riusciva più a vederlo come il grande Kazekage di Suna. La sua
perfezione era stata sfregiata,la pelle candida che raramente veniva danneggiata
adesso rappresentava solo chiazze violacee e tagli,persino sul volto.
Mineko a quella vista sentì le guance bagnarsi pian piano delle proprie
lacrime. Come aveva potuto permettere che qualcuno facesse del male al suo
Gaara?
-“Ti porto via di qui…stai tranquillo”
un mugugno indecifrabile le fece capire che era cosciente del fatto che lei
era lì per aiutarlo,ed era come se fosse stato un cenno di consenso al farsi
portare via da quel posto.
Mentre cercava di caricarselo sulle spalle,senza notare che pesava un filino di
più di quello che dava a vedere,per la testa gli balenò solo un pensiero: mamma.
Erano passate
diverse ore da quando era stato portato via dalla casa di Mineko.
Non sapeva dire di precisione quante,ne sapeva cosa era successo nell’arco di
tempo appena trascorso,probabilmente doveva essere svenuto per un bel po’.
Tastò con la mano destra la superficie morbida e liscia sulla quale era
appoggiato. Nel muoversi una fitta gli attraversò il polso ricordandogli della
stretta delle corde che fino poco prima lo tenevano legato.
Si domandò se adesso avesse potuto aprire gli occhi e vedere di nuovo
qualcosa,qualsiasi cosa che non fosse il buio più totale,ma la paura di
ritrovarsi di nuovo nella situazione di prima lo fece tintinnare diversi istanti
sul da farsi.
Era strano come si erano svolti in fretta i fatti nelle ultime ore. Aveva
cercato di rimanere impassibile e immobile per quasi tutto il tempo,cercando di
reprimere ogni idea che consistesse nel far del male alla sua rapitrice,punito
dal volto sorridente di Mineko ogni volta che l’idea di difendersi l’avesse
sfiorato.
E poi aveva avuto paura.Non paura di morire,quella era ben lontana.Ma la paura
di essere di nuovo solo…di perdere quello che si era costruito negli ultimi
due,tre anni.La paura di sentirsi chiamare da tutti,compresi i fratelli,mostro.Di
sentirsi schiavo del demone dentro di se,di tornare assassino,di tornare
dimenticato da tutti. Quei pensieri gli diedero un brivido lungo tutta la
schiena,che provocò altre piccole fitte di dolore in vari punti delle braccia e
delle gambe,per fortuna abbastanza sopportabili.
Non voleva aprire gli occhi,non voleva giocarsi tutto in quel gesto.
-“Gaara…”
una mano gli sfiorò delicatamente una gote,costringendolo a tornare del
tutto razionale.
Mineko era seduta sul letto accanto a lui e lo stava accarezzando
affettuosamente.
Accompagnò il gesto della mano con un bacio lieve sul kanji che aveva impresso
sulla fronte,per poi scendere a baciarli la zona che aveva accarezzato poco
prima.
Quei gesti gli fecero accantonare del tutto l’idea di essere tornato di nuovo
a essere solo e dimenticato da tutti.
Non ce l’aveva con lui.Sembrava che il litigio di due settimane prima fosse
completamente dimenticato,fosse parte del passato e basta.
-“Sei sveglio…?”
Forse era più una affermazione che una domanda,quella della ragazza.
-“Sei arrossito…”
Già,quelli privi di senso non arrossiscono. Scemo. Decise di aprire
finalmente gli occhi.
Dovette sbattere più volte le palpebre per abituarsi di nuovo alla luce,seppur
debole,della stanza.
E poi c’era lei…forse era perché non la vedeva da troppo,ma gli sembrò
persino più bella del solito.
Cercò di aprire bocca,cercando di dirle almeno un “grazie” o che stava bene
e che si sentiva un verme per come erano andate le cose fra di loro,ma un dito
premuto sulle sue labbra non diede tempo a niente di tutto ciò.
-“Ssh”
Come aveva fatto non lo sapeva minimamente,ma era come se avesse intuito
quello che voleva fare.
-“Mi sei mancato…”
Mineko maledì il suo lato dolce e affettuoso che alla vista di Gaara in
quelle condizioni era tornato di nuovo a prendere il sopravvento su quello
freddo e duro che aveva voluto adottare negli ultimi tempi. Inutile negarlo,era
affezionata in modo spropositato a quel ragazzo dai capelli rossi.Dannazione.Era
tutto così complicato! Amava l’assassino di suo padre,che aveva scoperto
essere il ragazzo più timido e insicuro di questo mondo,che era anche il
Kazekage del suo villaggio e anche colui che avrebbe dovuto uccidere e che la
madre aveva rapito e sottoposto a diverse torture.Ed ora era lì nella camera
con lei che si lasciava baciare e coccolare. MA CHE STAVA SUCCEDENDO?!?!
Olèè XD e anche questo capitolo è andato,non ne potevo più XD annuncio che fra pochi capitoli la FF sarà conclusa ^^ (eh si mica poteva durare in eterno),ma ho gia diverse idee sulle quali lavorare per una nuova *___* questa volta sempre su GaaraxSorpresa,ma basata ai tempi prima di Shippuuden. Su su recensite eh ^^