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Autore: Tessa Scott    25/04/2014    2 recensioni
Isabella Swan, ha perso tutto, la famiglia,gli amici. Ha sedici anni ed è costretta a trasferirsi da New York a un piccola fitta nel sud italia, dal suo unico parente in vita James. Riuscirà a ricominciare d'accapo e lasciarsi indietro il suo passato?
Tratto dal prologo:
“Bella”
“Cosa? Non ho mai visto nessuna ragazza che si chiama bella da sola,esiste ancora qualcuna con un po di sicurezza” mi guardo come se scendessi dalla luna.
Ma questo ragazzo è stupido? “ Mi chiamo Isabella, ma tutti mi chiamano Bella”
“Ah, bè allora ciao Bella,sei bella” Ci guardammo in faccia e scoppiamo a ridere contemporaneamente.
************
“Sei un tipo poco sicuro è?” gli chiesi sfidandolo
“Mia madre dice sempre che essere sicuri porta alla vittoria”
“ E cosa vinci, adesso?”
“Be sto parlando con te,no?”
Genere: Commedia, Demenziale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Zafrina | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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So che è passato parecchio tempo, e mi dispiace molto per questo ma la scuola mi ha tenuto molto impegnata. Mi dispiace tantissimo. Spero che ci sia ancora qualcuno che mi segua.

POV. Edward 

Erano giorni che non riuscivo a dormire bene, l’unica cosa che riuscivo a fare era pensare a lei. I suoi occhi color cioccolato mi avevano attratto fin dal primo momento come la luce per un cieco; anche se il paragone non ha molto senso,visto che i ciechi non possono vedere la luce. Era come me, entrambi avevamo sofferto, mia mamma dice sempre che chi ha sofferto si riconosce dagli occhi. Solo che io sono andato avanti, mentre lei è ancora ferma, nel suo dolore anche se non ho idea di cosa abbia dovuto soffrire. Con me si era aperta,ma chi sa il  perché?

È passata una settimana da quando ci siamo salutati prima di scendere dall’aereo, non sembrava molto contenta di essere arrivata, avevamo parlato per tutto il viaggio, e non era poco, 10 ore.Avevamo chiacchierato un pò di tutto, mi aveva raccontato che non amava molto l’italiano era troppo difficile, e odiava i cornetti. Ma come si fà ad odiare i cornetti?  

 

<< DrinDrinDrinDrinDrin  >> la sveglia mi distrasse dai miei pensieri filosofici, e che pensieri!

<< sono già le 7?! >> bene Edward è ora di alzarsi, e affrontare il primo giorno di scuola,dai vai, forza un pò di coraggio!

Coraggio ecco la parola giusta per iniziare un nuovo anno scolastico.Odio la scuola, non capisco che  senso ha metterla così presto, non poteva iniziare alle 10?

Mi alzo,cercando di non sbattere da nessuna parte, diciamo che la mattina il mio senso dell’equilibrio è pari a 0, mi lavo e mi infilo le prime cose che mi capita di prendere, jeans e maglietta a maniche corte. Prendo le chiavi e lo zaino, e sono pronto per andare al patibolo. 

Non riesco a capire per quale motivo abbia scelto di studiare in Italia,cioè potevo stare benissimo a Seattle come Emmet e Alice, ma poi avrei lasciato mio padre da solo qui e mi sarei sentito in colpa.

<< Giorno Edward >>  non mi sono accorto di essere arrivato in cucina,per poco non gli finivo addosso,  ma dove cavolo ho la testa?

<< Giorno papà >> è strano dirlo  di solito la mattina non c’è mai,  la maggior parte delle volte è già uscito per andare a lavoro. Mio padre infatti  è un chirurgo generale e lavora al Secondo Policlinico di Napoli,ci impiega circa un ora per viaggiare da Caserta a Napoli. Gi ho proposto più volte di trasferirci ma adora questa città,dice che ha tutti i confort ed è carina. Io la odio,preferivo Firenze, dove abbiamo abitato fino a 4 anni fà. 

<< Vuoi fare colazione? >>  mi chiede porgendomi del latte 

<< No, papà la faccio per strada >> la mattina per farmi svegliare un pò serve solo  un caffè e un  cornetto.

Esco di casa, apro il cancello ed esco con la mia motocicletta.L’adoro, è una Ducati 848 grigia, è potentissima.

 Arrivo alla mia pasticceria di fiducia in  pochi minuti, la Regina, e prendo il solito, ormai Luigi mi conosce un  caffè senza zucchero e un cornetto alla Nutella,sono uno dei pochi ragazzi che viene qui, quasi tutti vanno in posti più chic, ma il cornetto come lo fatto Luigi non lo fa nessuno!

 Adesso sono sveglio, sono pronto, si parte: patibolo arrivo!

 

Ci vogliono circa 5 minuti per arrivare al liceo, entro nel cortile per posare la moto e poi esco fuori ad aspettare l’inizio delle lezioni. Mi dirigo verso i miei amici, siamo i più cool di questa baracca, tutti cercano di entrare nel nostro giro, ma solo pochi scelti da me, riescono a farlo.

Per tutti sono il ragazzo figo e maledetto, solo la mia famiglia  e isabella sanno il vero me. Forse non avrei dovuto sbilanciarmi così tanto con lei, ma ormai ciò che è fatto è fatto.

<< Ciao Eddie >> ecco la voce che ho cercato di evitare per tutta l’estate..

<< Ciao Tania>>  le rispondo alzando gli occhi al cielo, la odio con tutto il cuore, è la mia ragazza, cioè ex , l'ho lasciata 2 mesi prima di partire per Seattle, ma non si arrende, ci prova ogni volta che mi vede, non che mi dia fastidio ma non ha neanche un pò di amor proprio; si mette sempre in ridicolo davanti a tutta la scuola.

<< Ciao ragazzi >>> ci salutiamo tutti con una spallata o con un abbraccio, sono pur sempre 3 mesi che non ci vediamo.

Ecco il mio gruppo: Mike,Tania,Jessica, Been ,Riley, Angela.

Parliamo del più e del meno fin quando non suona la campanella.Mentre sto entrando, la vedo, è appena arrivata, indossa un semplice vestito con una giaccha di jeans e occhiali da sole,tutti la fissano ma lei continua a camminare dritta verso la sua metà  a testa alta con un sorriso sulle labbra. 

<< Fiore.... >>

 

POV. Isabella

 

<< Bella, tesoro alzati >>  la voce di Victoria, sembra così lontana, non voglio alzarmi, voglio rimanere qui nel letto al caldo e far finta di star sognando così quando aprirò gli occhi mi ritroverò nella mia bella New york con la mia famiglia e i miei amici. Eppure non è così, non sono a casa mia, questa non è la mia città,  ma mi devo abituare e cercare di creare qualcosa di nuovo qui.

<< Zia non dovevi preoccuparti, avevo impostato la sveglia >> le regalo un sorriso un forzato sbadigliando, il massimo che posso fare a quest’ora. Lei invece mi sorride sincera << Bella, volevo augurati buona fortuna prima di andare a lavoro. Giù c’è la colazione, cerca di mangiare qualcosa, e per qualsiasi cosa io ci sono ok? >>

<< Grazie zia >> la guardo, ha uno sguardo così apprensivo.

<< Hai il mio numero? >> mi chiede 

<< Si, zia >> le rispondo

<< Bene,allora io vado. Accompagno Jacob a scuola, James è già uscito. Sicura che non ti sere un passaggio? >> mi guarda dritta negli occhi, cerca di leggermi dentro, ma non può.

Distolgo subito lo sguardo << Si, vado a piedi, così magari conosco qualcuno per la strada .Buna giornata >> 

Appena sento il rumore della porta di casa che si chiude, mi alzo e con una calma disarmante faccio i miei soliti rituali, una bella doccia rilassante, poi mi trucco e lavo i denti.

Adesso viene la parte difficile, scegliere cosa indossare, scelgo un semplice vestito, delle zeppe ed una borsa abbinata. Prendo i miei fidati occhiali neri e esco di casa. 

Dopo circa 10 minuti sono arrivata a scuola, dopo essermi persa almeno due volte.

Tutti mi guardano e  mi fissano, come se non avessero mai visto una ragazza durante tutta la loro esistenza. Con un sorriso furbo, entro nell’edificio senza prestare attenzione a nessuno in particolare. 

Angolo dell'autrice
Vestiti Bella: http://www.polyvore.com/cgi/set?id=120296179&.locale=it
Allora cosa ne pensate? Lasciate un piccolo comeento se vi va....
La canzone del capitolo è: https://www.youtube.com/watch?v=mmnqwv33I0Y
 
  
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