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Autore: Readit    26/04/2014    10 recensioni
"Meglio del Natale, del conto alla rovescia a capodanno, dei falò del 4 luglio, delle canzoni hip hop e dello swag di Michael Jackson. Meglio delle Ferrari, Lamborghini, Ducati. Meglio dei gelati Magnum, delle patatine fritte e degli M&M's, delle caramelle gommose, Big Mac, cono alla fragola e limone. Meglio dell'Aurora boreale, di una notte stellata, dei tramonti, degli aerei che rigano il cielo. Meglio di Parigi, Louvre, Champs Elysees, meglio di Times Square, di Tokyo, Dubai. Meglio delle risate, dei baci con la lingua, i morsi sul collo, grattini, massaggi sulla schiena, del culo di Beyoncé, dell'aria da figo di Chuck Norris. Meglio della finale della coppa del mondo, dei Leakers, delle partite di hockey, delle Vans e delle Supra. Meglio di camminare a piedi nudi, di dormire fino a tardi, della Play e dell'Xbox. Meglio dei film di Danny Boyle, di Friends, Scrubs, How I met your mother, delle belle notizie. Meglio dell'attesa prima di uscire, del primo concerto dal vivo, cantare a squarciagola in macchina, delle montagne russe, di un nuovo tatuaggio. Meglio, Audrey tu sei il meglio del meglio."
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Justin Bieber
Note: Cross-over, Lime | Avvertimenti: nessuno
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1. THE ZOO






 
*Bi-Bip* *Bi-Bip* *Bi-Bip*

Sono duecentodue dollari e venti, prego.
Cara scusa potresti pagare tu intanto che io imbusto?” Mi chiese mia madre.
Va bene.” Risposi tirandole fuori il portafogli dalla borsa.
Dopo aver pagato mi girai verso mia madre per controllare la sua goffa situazione nell’imbustare gli interminabili prodotti e decisi di darle una mano.
Finito di imbustare ci dirigemmo alla macchina e caricammo le buste.
Duecentodue dollari per la spesa, cavolo, il mondo sta andando proprio…
Mamma!” La interruppi, “Finiscila con questa storia del mondo che va a rotoli! Se tu ogni tanto controllassi cosa metti nel carrello, anzi, nei carrelli, ti accorgeresti che il prezzo è sempre più che giusto rispetto alla quantità di roba inutile che acquisti.” La sgridai.
Mah, sciocchezze! Non si può far pagare così tanto per la spesa.” Rispose lei chiudendo la portiera del portabagagli.
Sai come la penso mamma, tu esageri sempre.
Salii in macchina sbattendo lo sportello, mia madre è esasperante.
Salì in macchina anche lei allacciandosi la cintura e dopo riprese:
E tu sai come la penso io Au, il mondo sta andando a rotoli.” Disse sospirando “E’ la verità.
Se lo ripeti un’altra volta giuro che scendo dalla macchina e vado a piedi” Le dissi ridacchiando.
E poi..” Ficcai la mano nella borsa frugando tra la roba in cerca delle cuffiette “Questa frase non ha senso…
Sei troppo giovane per capirla Au, lascia stare” Disse dandomi un paio di buffetti sulla guancia.
Ecco, anche questa frase non ha senso, come si fa ad essere troppo giovani per capire una frase così stupida?” Dissi distrattamente mentre scorrevo la lista di canzoni sul cellulare.
Sei tu che sei stupida, non la frase!” Disse ridendo.
Sbuffai. “Pensa a guidare che è meglio” Dissi. Mi fece l’occhiolino.


Ci fu silenzio durante tutto il tragitto per casa. Io e la mia famiglia abitiamo lontano dal centro della città. Non fraintendetemi, New York è pazzesca, è una città invidiata da tutti ma per un certo senso sono contenta di non stare nella zona centrale, piena di casino.


Siamo a casa!” Urlò mia madre invano.
Papà ha portato Piper, Dylan e Eva al parco. Scusa, mi sono dimenticata di dirtelo” Dissi timidamente.


La nostra è una famiglia molto unita e piena d’amore. I miei si sono fidanzati all’età di quattordici anni e ancora si amano alla follia, ancora sembrano così giovani nel loro modo di essere, di volersi bene, li invidio tantissimo. A volte noto dei piccoli gesti che per me significano veramente amarsi; papà spesso si sveglia alle cinque, esce a comprare dei fiori alla mamma e le prepara la colazione, poi fa lui al posto suo qualche faccenda di casa e le lascia poi godere la giornata con noi ragazzi. Spesso i miei fratelli si annoiano a tenerle compagnia, e non li biasimo, ma io faccio sempre uno sforzo perché so che le fa piacere. La mamma invece a volte organizza la serata tipo di papà, un po’ di birra, panini, vari dolci e una partita di baseball, non importa quanto vecchia sia la replica, è il pensiero che conta. I miei genitori sembrano usciti da un libro, così come i miei nonni, e a sentire i miei parenti, anche i nonni dei miei nonni. Ma io?


Ha portato anche Tetriw?” Mi chiese.
Penso di si, perché? Non è in casa?” Iniziai a preoccuparmi.
Se fosse stato in casa lo avremmo già visto, non credi?” Mi disse lei raggiungendo la cucina.
"Giusto…"


Tetriw è il nostro cane ormai da più di sette anni. E’ un meticcio, penso sia il mix di due dei cani più belli mai nati, perché è veramente spettacolare, ma non si riesce a capire neanche una delle sue origini. Come stazza, è più simile ad un cavallo che ad un cane, ha il pelo lungo e coloratissimo, gli occhioni da cerbiatto e la pancia a macchie. Ha un carattere forse molto migliore di quello di alcuni umani che conosco, ma in fondo, io i veri
cani li ho sempre visti a due zampe. Io e mio padre lo trovammo per strada tornando da scuola, pioveva tantissimo e lui lo fece venire con noi.

-

Intorno alle otto tornò il resto della famiglia.
Eccoci, siamo tornati!” Strillò mio padre dall’ingresso.
Si urla, in questa casa, sempre e comunque.
Anche quando ascolto la musica ad un volume altissimo in camera mia, sento gli urli dal piano di sotto di chi rientra a casa, chi avverte che è pronto a tavola, chi schiamazza, chi ride.
Tirai un sospiro di sollievo appena sentii abbaiare e decisi di correre giù dal mio cagnolone.
Ehy, batti il cinque campione!” Gridò mio padre a mio fratello ridacchiando.
Togli quella mano a paletta papà, sei imbarazzante” Quasi lo ignorò.
Ehy perché sei scortese con tuo padre?” Chiese mia madre.
Mi mette in imbarazzo, oggi al parco…” “Ahh, sciocchezze figliolo.” Lo interruppe papà.
Allora? Che si mangia?” Chiese mio padre a mia madre dandole un dolce bacio sulle labbra.
Perfetto, qui nessuno mi ascolta più, che famiglia disponibile!" Strillò mio fratello correndo in camera sua.
Fred, cosa è successo al parco con Dylan?” “Niente. Lo sai com’è fatto, sta crescendo. Problemi tra padre e figlio, niente che non possa risolvere con una chiacchierata tra uomini.” La tranquillizzò.
Va bene, prendimi l’acqua per favore tesoro, tu Audrey chiama gli altri che è pronta la cena.
D’accordo.” Risposi.


In famiglia quando mangiamo, io non parlo mai, mi piace ascoltare. In più sento sempre storie diverse, dai problemi seri, come le bollette, il lavoro e le varie spese dei miei alle litigate continue dei miei fratelli per futili motivi. In realtà mi piace anche mangiare, quindi ho sempre la bocca piena e non saprei mai di cosa parlare.


Allora Audrey, dov’è che vai con la scuola domani?” Mi chiese mio padre addentando il pane.
Allo zoo” Risposi secca.
Sentii qualche risatina dalla parte del tavolo dove sedevano i miei fratelli e alzai gli occhi al cielo.
Non ti ci avevamo mai portato da piccola?” Continuò lui.
Mhh, no, non credo, o almeno non me lo ricordo
Beh sarà interessante, no?” Si intromise mia madre.
Interessantissimo!” Disse mio fratello scoppiando poi a ridere ancora con il boccone di pasta in bocca.
Stai zitto tu, e manda giù il boccone prima di aprire la bocca, maiale!” Sputai seccata.
Audrey, per favore!” “Mamma lo sai che mi da fastidio quando fa così” Dissi lanciandogli un’occhiata fulminate.
Non ne vedo il motivo poi, io penso sia interessante vedere gli animali, dal più al meno comune, no?” Mio padre riprese.
Io invece trovo ridicolo che portino quelli dell’ultimo anno allo zoo ad osservare gli animali invece che ad un museo magari più adatto per dei ragazzi della loro età.” Ecco Piper, mia sorella. Frequenta la mia stessa scuola, sta al primo anno ma è la classica ragazzina in cerca di attenzioni che va dietro alle mode per stare al passo con le persone popolari. Ridicola.
Non la penso affatto così.” Partì a razzo mia madre “Il bioparco è un luogo interessantissimo a mio parere.
Può essere interessante quanto ti pare ma visitarlo con la scuola per me non ha senso.” Ci fu silenzio.
Insomma, voglio dire, ormai gli insegnanti non sanno più che farci fare. Ma fanno sul serio? Dovrebbero aiutarci a superare gli esami ed invece ci portano allo zoo a vedere le mucche e le galline, ci hanno preso per stupidi ragazzini? Ora tutti a scuola parlano di noi sfigati che invece di andare a Los Angeles a fare lo stage, andiamo un pomeriggio allo zoo, dove l’età media dei visitatori è circa sui sei anni, senza offesa, Dylan.” Conclusi.
Ne ho quasi undici, idiota.
Mhmh si certo, tutto quello che vuoi.” balbettai ignorando la sua linguaccia.
Beh il bioparco ha un che di scientifico, no? Ci sarà una guida che vi spiegherà diverse cose, credo. Ed ora come ora sono contento che ti ci portino, dato che pensi seriamente che ci siano mucche e galline.” Disse mio padre facendomi l’occhiolino.
La mia sorellina Eva rovesciò poi l’acqua per terra, così asciugammo il tutto e concludemmo la cena nel più totale silenzio.


6:00 a.m.
*Buongiorno ascoltatori di Radio 509, oggi sembra ci sia bel tempo ma il meteo potrebbe variare nel pomeriggio, per ora vi propongo qualche hit del momento per svegl -BIP*
Odio la mia sveglia.
Mia madre l’ha impostata apposta sul calane radio perché sa benissimo che non sopporto svegliarmi la mattina sentendo le cazzate che dice quel tizio, così mi alzo dal letto e la spengo subito.
Solo al pensiero che quel giorno l’avrei dovuto passare allo zoo a vedere gli animali insieme a quella matta della prof. di scienze mi veniva da vomitare. Avevo una voglia irrefrenabile di rimettermi a letto, sotto le coperte.
Superai l’istinto di tornare a dormire ed iniziai a prepararmi.
Mentre sceglievo i vestiti pensai ‘Cosa si indossa per andare allo zoo?’ poi scoppiai a ridere da sola alla mia stessa domanda.
Misi un paio di jeans color verde militare, una magliettina grigia, una felpa nera e le mie Vans bordeaux.



*Bloop*
Afferrai il cellulare e vidi la notifica di un nuovo messaggio dalla mia migliore amica:

Da: Lydia
-(Buon)giorno! Sei pronta per questa giornata super divertente allo zoo? Porta anche un bigliettino di ringraziamento alla Smith per questa bella batosta ma al posto di ‘XOXO’ mettici ‘Vaffanculo’ -

Risi da sola alle sue parole.
Lydia è una grande fan di Los Angeles e quando ha scoperto che la Smith per un suo capriccio con la preside non ci ha voluti portare ha fatto lo ‘Sciopero del sorriso’, così è come lo ha chiamato lei. In pratica ha tenuto il broncio per una settimana, Lydia è terribile in queste situazioni. Tutti gli alunni non l’hanno presa bene questa cosa, ma lo stage non era obbligatorio e non stiamo molto simpatici alla Smith. Non so come, ma io finisco sempre nella ‘Classe peggiore della scuola’.

A: Lydia
-Mhh, il sarcasmo è nell’aria vedo hahaha-

Posai il telefono e scesi a fare colazione.
Trovai mia madre che puliva la cucina. Mia madre vedrebbe sporca anche una casa fatta di saponette. Cosa c’è da pulire alle sei e mezzo di mattina?
Giorno.” Dissi giusto per educazione
Buongiorno tesoro.” Disse lei sorridendomi.
Poi continuò “Senti…” “No, non so quando tornerò a casa questa sera.”
Ah ok, e…” “No, non so come penso di tornare a casa, probabilmente mi farò dare un passaggio da Lydia.” Vivo con mia madre da così tanto tempo che ormai è diventata prevedibile.
Mi dispiace tanto che non possiamo venire a prenderti questa sera, ma lo sai, stiamo dai nonni e…
Tranquilla, te l’ho detto, tornerò con Lydia o al massimo prenderò un taxi.” Dissi masticando il cornetto.
Mi raccomando, fai attenzione, lo sai come sono le strade qui, poi ci sono molte brutte persone e…
...E il mondo sta andando a rotoli?” Conclusi togliendomi le briciole dalla bocca ridacchiando.
Lei sorrise, “Anche, ma stavo per dire che sarà buio, quindi sii prudente.”
Certo.” Mi alzai e mi diressi in camera.
Divertiti!” Sentii.
Si, come no!” Risposi in lontananza ridendo.

Preparai la borsa, mi truccai velocemente ed uscii di casa.
Mentre aspettavo il pulmino della scuola mi arrivò un altro messaggio.

Da: Lydia
-No, altro che sarcasmo, la puzza di mucca è nell’aria, la sento già da qui, pensa che tanfo che sarà allo zoo-

A: Lydia
-Hahaha mio padre dice che le mucche non ci saranno, quindi se senti puzza probabilmente è l’odore della Smith. Poi chiamalo ‘Bioparco’, ha più classe e mi da meno l’idea di gita per bambini -

Da: Lydia
-Bella lo chiamo come vuoi ma per me sempre uno sporco zoo rimane hahaha-

Arrivò il pulmino e mi misi ad ascoltare la musica fino all’arrivo a scuola.
Scendendo iniziai a cercare Lydia, è abbastanza semplice da trovare, ha dei lunghissimi capelli rossi naturali, è alta, ed ha un corpo fantastico. E’ bellissima.
Mi trovò prima lei e raggiungemmo il pullman che ci avrebbe portati allo zoo davanti all’entrata della scuola. Inutile dire che ridevano tutti.
Che giornata di merda.

Allora ragazzi, da questa parte prego! Ora faremo l’appello e poi vi daremo le targhette con il nome” Urlò la Smith.
A giudicare dall’espressione di ogni studente, la giornata non si sarebbe conclusa allegramente. La cosa in realtà, mi divertiva.
Divertiti allo zoo!” Mi disse mia sorella sarcasticamente contornata da piccole ochette che ridacchiavano.


La ignorai completamente.
Hey Puckett, ti fai prendere per il culo da una ragazzina?
Tutti sghignazzarono.
Vi presento Jack, Jack Cox. Non saprei come altro presentarlo se non ‘Il bulletto della classe’. Si crede più simpatico di quello che in realtà è ma io lo considero solo un povero sfigato, considerando il fatto che fino all’anno scorso ci provava con me; io non gli ho mai dato corda e quindi per orgoglio adesso mi prende di mira perché non vorrebbe mai risultare debole, soprattutto per colpa di una ragazza.
E’ mia sorella, idiota.” Risposi cercando di sembrare il meno interessata possibile alla sua affermazione.
Wohoh, quindi, ti fai prendere per il culo dalla tua sorellina? Ma dai, mi sei calata Puckett, molto più in basso di dove già stavi.” Disse venendomi vicinissimo, quasi petto a petto.
Non mi interessa. E non mi interessi tu, quindi levati.” Dissi ormai già stanca di quella conversazione.
Oh, altrimenti che fai? Mi fai menare dalla tua sorellina? Che paura!” Disse con voce cupa avvicinandosi sempre di più.
Restai in silenzio e tenni il suo sguardo.
Poi prese il mio mento, lo alzò leggermente e a bassa voce mi disse “Che c’è Puckett? il cagnolone ti ha mangiato la lingua?
Una volta ero a fare una passeggiata con Tertiw e lo incontrai con i suoi amici. Per scherzare iniziarono a lanciargli dei sassi, quindi adesso ha alcune cicatrici sulle zampe.
Sentendo quelle parole sbottai “Levati dal cazzo Jack!
Gli diedi uno spintone con forza, non avrei sopportato di stare così vicina a lui per altro tempo.

Ragazzi, da questa parte, ora farò l’appello e quando chiamerò il vostro nome verrete avanti e prenderete il vostro cartellino.
Giusto per informarla prof, oggi è assente solo Puckett.” Disse Jack appoggiandosi al pullman sorridendo.
Lo lasci stare, io sono presente.” Affermai andandole vicino.
Ah perfetto signorina Puckett, tieni il tuo cartellino e sali sul pullman.” Feci segno a Lydia di sbrigarsi a prendere il cartellino, così avrei fatto meno fatica a tenerle libero il posto vicino a me.
Restai sola nel pullman per diversi minuti prima che gli altri iniziarono a prendere posto e mi chiesi perché. Arrivò Lydia vicino a me “Che schifo i pullman.”
Lydia a te fa schifo tutto.”  Risposi ridendo
Ma guarda, è pieno di gomme da masticare appiccicate ovunque, cartacce e varie schifezze.
E questo è il motivo per cui abbiamo pagato solo quattro dollari per il trasporto direi.
Annuì, “C’è sempre un lato positivo.
Pensalo anche per lo zoo allora, ti vedo molto nervosa” Lei rise.
Non sono nervosa, è solo che non vedo l’ora che finisca questa giornata."

L’altoparlante gracchiò e tutti si tapparono le orecchie.
*Partiremo tra un minuto quindi allacciate le cinture e restate ai vostri posti*
Prendi le cuffiette, adesso.” Mi disse Lydia.
Agli ordini.


-


Arrivammo dopo parecchio tempo.
Scendendo sentii qualcuno dire “Ahh il famoso zoo nel Bronx, figo.
Cosa c’era di così entusiasmante? Io vivo nel Bronx, ma per mia fortuna, nella zona meno malfamata, per quanto possa non esserlo.
Au te facevi prima a farti trovare davanti all’entrata.” Disse Lydia ridendo.
Non dirmelo.
Hey Puckett, forse faresti meglio a…” “Hey Cox, tu faresti meglio a farti due calcoli, dato che dici che la mia sola presenza ti irrita ma continui a chiamarmi. Lasciami in pace, schifoso.” Mi rigirai soddisfatta.
Sentii lui e i suoi amichetti ridermi dietro.
Lasciali stare, li trovo ridicoli" Mi consolò Lydia.
Chiedo perdono.” Disse superandomi e dandomi una spallata, poi cominciò a camminare al contrario
Volevo solo informarla che si è persa un pezzo per strada, signorina.” Poi si rigirò e continuò a ridere con il resto della classe.
Non vorrei che si fraintendesse, io e gli altri compagni abbiamo un bellissimo rapporto, ma quando ci si mette Jack è tutto più complicato. Lui fa così con tutti, quindi non mi faccio problemi.
Continuai a camminare quando Lydia mi disse “Au, girati.”
Mi voltai confusa, e vidi per terra a pochi metri da me la mia roba.
Cazzo, avevo chiuso male la borsa e non mi ero accorta che mi era caduto tutto.
Corsi a raccogliere i miei effetti e raggiunsi il gruppo insieme a Lydia.
Carini gli assorbenti con i fiorellini.” Disse lei divertita.
Stai zitta.” Risposi cercando di non ridere.

Ragazzi noi abbiamo già il biglietto, quindi seguitemi, da questa parte!” Strillò la Smith mentre si sbracciava davanti all’ingresso.


11:12 a.m.
Ormai era quasi un’ora che stavamo girando tra le gabbie ed io e Lydia ci stavamo dilettando a contare gli sbadigli dei nostri compagni classe.

Mentre osservavamo i leopardi Lydia parlò senza pensare:
Prima o poi ci faranno mangiare, spero.
Lydia guarda che puoi mangiare quando vuoi” Dissi divertita.
Si e dove lo prendo il cibo? Me lo invento? Poi io vorrei sedermi comunque, non ce la faccio più.
Quanto sei pigra.” Risi.
No! Lo farei volentieri se non si parlasse di animali.
Uff. Non so neanche che ore sono.
Hey, chiedilo a lui!” Mi disse facendomi l’occhiolino, seguii il suo dito e notai che indicava un ragazzo con la divisa dello zoo che maneggiava alcuni attrezzi vicino alla gabbia.
Perché dovrei chiederlo a lui che sta lavorando, quando ho altre ventuno persone che conosco davanti a me?” Chiesi confusa.
Scoppiò a ridere “Perché è carino.
E.. quindi?
Tu dormi, datti una svegliata Au!" Mi sgridò.
La guardai stranita, “Lascia stare, sei troppo timida, non lo faresti mai.”
Penso lo abbia detto di proposito, mi conosce troppo bene e sapeva che avrei risposto a tono.
Questo lo dici tu, cosa scommettiamo?” Dissi con aria di sfida.
Quanto la fai lunga! Devi chiedergli l’ora non devi torturarlo, fallo e basta.
Le feci la linguaccia e mi incamminai verso di lui, “Scusami...
Lui girò giusto la testa. Cavolo, era carino sul serio.
Sai per caso che ore sono?” Chiesi poi con la voce peggiore che avessi.
Lui si voltò del tutto, abbassò leggermente gli occhiali da sole sul naso con una mano, li rimise davanti agli occhi e sorrise.
Che carino.
Poi partì “Scusami...” Il sorriso svanì velocemente, “Io starei lavorando.” Disse con l’aria più arrogante di sempre.
Feci involontariamente una faccia di disprezzo. Forse non poi così involontariamente.
Che antipatico, gli avevo solo chiesto l’ora.
Non volevo fare una figura di merda, altrimenti Lydia mi avrebbe derisa a vita dandomi della ‘Polla dall’animo molliccio’ come fa sempre.
Decisi di rispondergli, odio gli arroganti; era decisamente lì per ripulire la gabbia dell’animale, così dissi “Beh non si direbbe, non stai facendo poi un così bel lavoro.” e feci un cenno con la testa verso la gabbia, sporchissima.
Feci un ghigno e tornai da Lydia, che stava comprando da mangiare, senza neanche guardare la sua reazione.
Ben fatto, Audrey’ Pensai.





Spazio Autore

Per iniziare, vorrei dire che sono abbastanza soddisfatta del primo capitolo, non per il contenuto, ma per la scarsissima quantità di tempo che ho impiegato a scriverlo.
Sembrerà buffo ma mi è venuta l'ispirazione andando allo zoo con la mia migliore amica. Eravamo senza idee divertenti per trascorrere una giornata in un modo un pò meno monotono del solito e per tutto il pomeriggio continuavamo a ridere del fatto che eravamo state veramente delle disperate per decidere di andarci davvero, quindi mi è saltata in mente questa strana idea. In realtà dal primo capitolo non si capisce tutto molto bene ma già nel secondo alcune cose si chiariranno.
Non so, non ho molto da dire, spero solo che la storia piaccia perchè essendo partita da un flash realmente accaduto mi sentirei molto motivata.
Per qualsiasi cosa potete trovarmi su twitter (@kidravhlJ), ma potete anche chiedere alla mia migliore amica Aurora, (@marieauhl) dato che questo account in realtà è suo.
Colgo l'occasione qui per ringraziarla perchè mi aiuta a postare i capitoli e soprattutto mi da molti consigli.

Un bacio, Giorgia :)
  
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